Numero Zero

Anno 2 n.8

maggio 1998

 

NON SOLO ALFABETIZZAZIONE

A questo punto del percorso scolastico è evidente, per chi ci ha seguito in questi due anni di attività di Sportello, che quando si parla di alunni stranieri nella scuola di base, si pongono una serie di problematiche che non coinvolgono esclusivamente chi non è nato nella nostra cultura. Questi nodi sono riconducibili ad aspetti intrinseci ed estrinseci alla professione docente che necessitano di essere attentamente considerati.

Mi riferisco specificatamente ai "vissuti" delle persone coinvolte negli inserimenti - alunni, insegnanti, genitori - ed ai fattori "strutturali" organizzativi e formali, che non favoriscono, né facilitano l'accoglienza, se è vero come è vero che ultimamente le scuole tutte hanno avvertito la necessità di pensare dei progetti per l'accoglienza.

Sono problemi questi che pur essendo di non facile soluzione, si possono ridimensionare se e nel momento in cui l'insegnante - il corpo docente - si sia reso conto che occorre sempre più ripensare e ricollocare il proprio ruolo in una prospettiva nuova in cui aspetti finora poco considerati possono emergere delineando nuove ed indispensabili caratteristiche di cultura, preparazione e capacità operativa. (cfr. Volti dell'educazione, a cura di C. Scurati, Ed. La Scuola, L. 38.000)

Ripensare l'educazione diventa, in quest'ottica, il motore per realizzare appieno un itinerario formativo anche per i bambini stranieri che, è noto, spesso sono portatori di valori e di istanze che confliggono con quelle comunemente accettate nel nostro contesto culturale.

Al di là quindi delle "pastoie" quotidiane bisogna riappropriarsi della volontà di rispondere con nuove capacità d'intervento, che qualificano e danno valore al lavoro scolastico.

ACCETTARE. L'accettazione presuppone la volontà di "ammettere" nel senso di accogliere nel gruppo, ma anche in quel "non luogo" psicologico-affettivo che consente l'inizio di una relazione. Nel caso specifico significa permettere al bambino, ma non solo, di coinvolgerci nella sua storia.

CONOSCERE. Nella nostra professione lo spazio della conoscenza è soggetto a continui adattamenti per poter "comprendere" la dimensione dell'altro e la sua potenzialità culturale.

PARTECIPARE. Non serve chiudersi, isolarsi, sentirsi "unici". Bisogna imparare ad "essere unici tra gli altri" per partecipare ciò che si è, ciò che si sa e ciò che si sa fare. La chiave di volta è condividere l'esperienza, renderla trasparente a sé e agli altri per trasformarla in capacità educativa e creativa.

ACCOMPAGNARE. La responsabilità educativa non può essere derogata. Ognuno di noi ha il dovere di sentirsi "in gioco" nella formazione dei suoi alunni. Accompagnare non significa imporsi o farsi trascinare. È indispensabile riappropriarsi del "ruolo" di guida nella relazione educativa.

PROPORRE. Il ruolo culturale e professionale deve essere riconsiderato e utilizzato come fonte di proposte per il cambiamento, là dove è necessario, e per lo sviluppo di modalità nuove di interazione nelle situazioni in cui già la capacità di "agire" si è positivamente affermata.

ASCOLTARE. L'apertura mentale al dialogo è presupposto per la ridefinizione di un ruolo docente fortemente svalutato. La comunicazione tra le componenti sociali e professionali deve trovare lo spazio che le è necessario per imparare a creare modalità di comunicazione costruttive.

RICORDARE. La dimensione affettiva del ricordo è ciò che serve per avviare un'esperienza significativa. Imparare a soffermarsi sul ricordo, anche personale, come realtà, riconduce ogni esperienza nel suo significato più pieno e la collega, la rende simile a quella degli altri.

 FARE. Nel "fare" inteso come attività "progettuale" in senso lato si ritrovano aspetti e precise responsabilità operative. E non s'intende l'agire di routine, al di fuori di ogni collegamento con la "realtà" - persone e situazioni - del contesto educativo. Il fare per riempire crani e quaderni è ormai una via da abbandonare.

 

ELENCO DISPONIBILITÀ

(Tutti i materiali in elenco sono disponibili per il prestito o la cessione gratuita)

Per la scuola elementare:

  • Anche in italiano - schede di lingua italiana per bambini stranieri - Bettinelli, Favaro, Nicola Milano editore, 1992 - volumi 1° e 2° ; livello: principiante

  • Parliamo insieme l'italiano - corso di lingua e cultura italiana - Perini, Giunti Marzocco 1991 - volumi 1° 2° 3° 4° 5° + quaderni di lavoro; livello: principiante/intermedio
  • Viva l'italiano - corso di impostazione nozionale-funzionale - Chiuchiù e altri, Guerra ed.,1988 - volumi 1° 2° ; livello: principiante/intermedio
  •  Per la scuola media:

    • Insieme - corso di italiano per stranieri - Favaro, Bettinelli, Piccardi, La nuova Italia, 1994. (con audiocassetta); livello: iniziale e intermedio

  • Uno. Corso comunicativo di italiano per stranieri - Gruppo Meta, Bonacci, Roma, 1994; livello: falsi principianti
  • Due. Corso comunicativo di italiano per stranieri - Gruppo Meta, Bonacci, Roma, 1994; livello: intermedio
  • Programmazioni

    • Alfabetizzazione. Italiano L2 - Percorso di costruzione e arricchimento del lessico e del linguaggio - esemplificazioni 

  • Alfabetizzazione. Italiano L2 - Educazione linguistica I° livello - esemplificazioni
  • Alfabetizzazione. Italiano L2 - Educazione linguistica II° livello - esemplificazioni
  • Attività alternativa in Educazione linguistica I° livello - esemplificazioni
  • Progetto "Alfabetizzazione"

    • Criteri generali e indicazioni teorico – operative

  • Modalità e orientamenti
  • Linee guida per l'attività didattica
  • Organizzazione degli interventi

    • Bozza per progetto di integrazione alunni stranieri

    Normativa

    • fascicolo aggiornato a genn. '98

    Opuscoli

    • La scuola italiana spiegata ai genitori e agli alunni stranieri (in diverse lingue)

     

    Da leggere e far leggere

    J. Giono - L'uomo che piantava gli alberi - Salani

    L. Sepùlveda - Storia di una gabbianella … - Salani