Sportello alunni nomadi e stranieri |
Progetto "Alfabetizzazione" |
Criteri generali e indicazioni teorico - operative |
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Premessa |
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L’insegnamento dell'italiano come IIa lingua e/o sostitutiva della lingua d’origine deve porsi come obiettivo fondamentale lo sviluppo della comprensione e della produzione del PARLATO e dello SCRITTO, mediante l’interdipendenza dell’ascoltare, parlare, leggere, scrivere secondo le diverse funzioni e varietà della lingua, con particolare riferimento sia al dominio dei contenuti e dei significati, sia alla graduale acquisizione della correttezza formale. |
L’insegnamento dell’italiano deve quindi tendere a sviluppare gli apprendimenti linguistici in termini di competenza, riferendoli alle abilità di base, alle funzioni e agli usi del linguaggio. |
La competenza deve principalmente fare riferimento al criterio dell'alfabetizzazione funzionale, come minimo livello di efficienza comunicativa accettabile. |
Altro discorso si può fare per le abilità logico- matematiche. |
Nessuna lingua è esplicitamente universale come la matematica, di conseguenza l’apprendimento relativo a questo ambito parte da posizioni di privilegio riguardo alla comprensione e all’uso dei simboli. |
Il tutto quindi può essere ricondotto all’acquisizione della lingua orale e scritta con l’accortezza di introdurre costantemente "elementi di realtà", soprattutto riguardo al riconoscere, rappresentare e risolvere problemi e all'utilizzare semplici linguaggi logici e procedure informatiche. |
Ciò premesso è evidente che l’educazione linguistica riveste un livello di primo piano nell’alfabetizzazione dei b/ni stranieri e deve essere vista come progetto di maturazione, che attraverso la padronanza del linguaggio, sviluppa la dimensione cognitiva, culturale e affettivo - sociale. |
Appare chiaro che gli obiettivi di lingua italiana sono da ricondursi alle quattro abilità linguistiche |
ascolto |
parlato |
lettura e scrittura |
riflessione sulla lingua |
che potrebbero essere riassunte nello schema seguente: |
RICEZIONE |
COMUNICARE ASCOLTO / LETTURA |
PRODUZIONE PARLATO / SCRITTURA |
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STRUTTURE / LESSICO |
RIFLETTERE |
ASPETTO SOCIO - LINGUISTICO |
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Occorre poi tenere nel dovuto conto che esiste un ulteriore aspetto: conoscenza e organizzazione dei contenuti sviluppano abilità a partire da contenuti motivanti che non devono essere un aspetto aggiuntivo della disciplina, ma uno strumento per sviluppare le abilità. |
Da queste prime considerazioni appare produttivo impostare l’attività seguendo precisi criteri: |
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ASCOLTO |
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Essendo la relazione educativa che si realizza a scuola, ma non solo, essenzialmente di tipo dialogico, le abilità del parlare e dell’ascoltare rivestono un ruolo centrale nel processo di costruzione delle conoscenze, poiché determinano il successo o il fallimento dell’attività comunicativa. |
Nell’attività di ascolto, come per altre attività linguistiche, convergono elementi di natura affettivo - motivazionale, cognitiva, comportamentale, linguistica, che pongono in primo piano il ruolo di cooperazione dell’alunno nella ricostruzione dei significati e nell’individuazione dell’intenzione comunicativa del parlante: la comprensione orale è quindi attività che presuppone la volontà. |
Questo ci fa riflettere sulla necessità della qualità del rapporto interpersonale. |
I criteri di gradualità e progressione sono particolarmente significativi nella definizione del curricolo di ascolto, che dovrà essere calibrato sui bisogni reali ( comunicativi, linguistici, sociali) degli alunni, dovrà prevedere tempi adeguati di stimolazione e rafforzamento della motivazione, rilevare e verificare in itinere le competenze acquisite e valutare il grado di autonomia e di complessità delle prestazioni realizzate. |
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Per la lingua parlata si propone quindi il seguente identikit: |
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si deve strutturare modificandosi (gradualità, continuità, cambiamento) |
si deve accompagnare ad un contesto esplicativo ( realtà, disegno, immagine) |
deve consentire un accentuato fenomeno di feedback (radioregistratore, videocamera) |
deve permettere una personalizzazione in termini individuali del messaggio |
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Un ascolto efficiente dovrà mirare ai seguenti comportamenti: |
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RISPOSTA |
AZIONE |
INTERESSE, DIVERTIMENTO |
AMPLIAMENTO DELLE CONOSCENZE |
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Come consegne per l’attività e la verifica, tenendo conto che l’opacità dell’ascolto richiede spesso, ma non sempre, il ricorso alle abilità linguistiche produttive, si dovrà fare riferimento agli obiettivi di seguito elencati: |
Riconoscere e discriminare suoni e tonalità delle frasi |
Verbalizzare frasi (memoria a breve termine, competenza lessicale) |
Eseguire istruzioni ascoltate |
Scrivere in sintesi un testo (comunicazione, messaggio) dopo averlo ascoltato |
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PARLATO |
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I dinamismi intrapersonali ed interpersonali a partire dai quali si struttura il parlato devono rispondere, in particolare per il b/no straniero, ad esigenze di sviluppo cognitivo, inteso come presa di possesso della realtà e collocazione interattiva nella comunicazione, e di sviluppo socio - affettivo sulle quali si costruisce la competenza comunicativa orale. |
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Le caratteristiche del parlato devono risultare quelle qui di seguito elencate: |
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economicità (essenzialità del linguaggio) |
trasponibilità (uso del linguaggio in contesti diversi) |
mezzo fonico - acustico ( uso e fruizione della voce e/o di voci) |
produzione e ricezione sequenziali (serie di elementi narrati, sintassi della frase) |
non permanenza (modificabilità del codice) |
microprogettualità sintattica (modificabilità del messaggio) |
frammentarietà (suddivisione del messaggio in parti) |
correggibilità (sostituibilità di parti del messaggio) |
ellitticità (omissione di uno o più parole nella frase) |
intonazione (uso consono della voce) |
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LETTURA |
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Spesso la lettura è considerata come una macrocompetenza di facile acquisizione e la tendenza è a valutarne la capacità tecnica. Nella lettura tuttavia sono comprese operazioni di tipo cognitivo e linguistico assai complesse. |
La lettura è in realtà un insieme non sequenziale di operazioni che si sovrappongono (non esiste un solo modo di leggere) e interagiscono contemporaneamente, permettendo a chi legge di formulare ipotesi interpretative un base alle informazioni in suo possesso. |
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Competenze minime da sviluppare con la lettura: |
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COMPETENZA TECNICA |
ortografica |
morfologica |
sintattica |
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COMPETENZA SEMANTICA |
classificare |
categorizzare |
generalizzare |
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COMPETENZA TESTUALE |
anticipare il seguito del discorso |
memorizzare dati significativi |
ricostruire le informazioni esplicite e/o implicite del testo |
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SCRITTURA |
Per quanto riguarda le sottocompetenze che si riferiscono alla macrocompetenza saper scrivere è opportuno fare riferimento ai seguenti elementi: |
fissazione grafica (scrivere lettere uniformi in modo funzionale, utilizzare le maiuscole in modo proprio, seguire il rigato orizzontale) |
ortografia |
coesione (uso dei connettivi, relazioni, sostituzioni, ripetizioni) |
coerenza (unità tematica, logica e cronologica, funzionale all’argomento e all’intenzione comunicativa) |
competenza lessicale |
adeguatezza (destinatario, scopo, contenuto, registro) |
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RIFLESSIONE SULLA LINGUA |
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Riferendosi a quanto già sottolineato per la lettura è opportuno che la grammatica non venga considerata preliminare, ma interagente con la pratica delle abilità in quanto ha la funzione di aumentare le competenze del parlante. |
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CONTENUTI E CULTURA |
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La lingua rappresenta la duplice caratteristica di prodotto e veicolo della cultura globale e come tale è un’elaborazione originale del gruppo a cui appartiene, ma è anche il veicolo privilegiato della globalità dei fatti culturali. |
Il linguaggio, anche se non determina il pensiero, ma ne è solamente un aspetto, nell’insegnamento / apprendimento non può presentare momenti di separazione tra ciò che dice e ciò che rappresenta: lingua e cultura non possono essere separati. |
L’accostamento consente di collocare forme linguistiche in situazioni spazio - temporali reali e di favorire un’evoluzione anche in senso antropologico, attraverso una effettiva socializzazione ( rendere partecipi a), evitando un apprendimento meccanicistico delle forme linguistiche stesse. |
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Possibili contenuti: |
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Linguaggio quotidiano (usi e abitudini di vita) |
Narrazione di storie e leggende (storie delle storia) |
Informazioni storico-geografiche e scientifiche legate al territorio vissuto (es. paese, pianura, fiume, coltivazioni, attività umane; famiglia, gruppo, associazione; comune, provincia, regione, stato, ecc.) con l’utilizzo di parole chiave |
Particolare attenzione va posta nell’uso dei codici specifici, di storia geografia e studi sociali, che devono essere proposti utilizzando, quella pluralità di linguaggi (verbale, dei numeri, dei grafici, delle immagini, degli scritti, ecc.) che sono propri di ciascuna disciplina di studio. |
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Bibliografia |
D’Amore, F. Frabboni, Didattica generale e didattiche disciplinari, F. Angeli |
IRRSAE Liguria, Programmazione e valutazione in una realtà multiculturale, Ministero P.I. Dir. G. Sc. Cult . |