FRANCO SANTAMARIA, nato a Tursi (Matera), risiede ad Afragola (Napoli). Laureato in Lettere Classiche, ha insegnato Letteratura Italiana e Storia negli Istituti Superiori fino a due anni fa, quando, su sua richiesta, è stato collocato a riposo, per dedicare più tempo alla poesia e alla pittura. Ha pubblicato alcune raccolte di poesia, tra cui “Storie di echi” (Ferraro editrice, Napoli, 1997). Collabora a importanti riviste letterarie, come “Gradiva” (New York) e “Poeti e Poesia” (Roma). 
Un’opera, dal titolo “Parola e Immagine: Poesia e Pittura”, costituita da 12 poesie e 39 dipinti, è pubblicata in http://web.tiscalinet.it/santamariaPoesia. 
Come pittore, ha esposto sia in Italia che all’estero.


Con noi il vento

Nasce con noi il vento
nelle capanne delle foglie secche
sugli stagni,
nei ruderi della cenere
spenta
dai brividi dei vecchi e delle vedove,
sulle strade dei cenci e delle elemosine contate.

Nasce con noi il vento
nei cumuli dei saperi infetti e distanti,
nei funghi di petrolio
e sui rami dalle croci di ghiaccio.

In torri scarlatte,
a bocca di ingorda emovora
allinea la sua forza metallica a spingere macigni
sull'alba dei cuccioli ancora ciechi,
a scavare larghe depressioni
nella mia anima
crocifissa e piangente
come gli olivi sulla via di Samaselle.

Vorrei ascoltare canti
di fiori giovani
alle carezze di ali prodigiose e trasparenti,
di ramarro che sonnecchia
nutrendosi di color verde
su radici, ubriaco di luce;
ascoltare il cuore triste del tempo
quando universi
necessariamente
interrompe e rimuove
da costruzioni metafisiche e pure libertà di voli.

Il vento è con noi;
con zoccoli di bestia selvaggia
martella ogni angolo
scovando,
con denti di cane scatenato morde e divora
granelli, piume, e le forme indifese
delle ombre che
insistentemente
chiedono alle porte di vivere.

E' tutta un'armata che preme
di boati,
di motori e di cingoli, di catene che avvincono spenti prigionieri.

(da "Echi ad incastro", poesie inedite)


Andiamo lungo un fiume


Andiamo lungo un fiume
di acque lunari,
di ombre a specchio
senza dimensione e sangue,
senza spiagge e sentieri di terra promessa.

Andiamo lungo un fiume
di braccia affondate,
di ruderi smarriti
senza ricordi e misteri di ansie sopite.

Andiamo lungo un fiume
in piena,
di argini tagliati,
di case sommerse,
di cadaveri naviganti su tronchi di mimose
alla deriva.

Andiamo lungo un fiume
cercando voci e canti
di un'alba finalmente tenera per folletti atterriti
lungo il nostro fiume
di barche e reti
morte.

Andiamo lungo un fiume
dove vecchio cadenza in code di aquiloni
annegati vascelli
e trattiene un po' di luce
tra fili di giunco
depressi - per finire, poi,
completamente
lungo il nostro fiume
dai pontili in attesa.

(da "Echi ad incastro", poesie inedite)