Massime e riflessioni (Goethe)
- 53) Anche nel momento della massima felicità e della massima pena abbiamo bisogno dell'artista.
- 55) Veder trattare con facilità ciò che è difficile ci fa intuire l'impossibile.
- 56) Le difficoltà si fanno tanto più grandi quanto più ci si avvicina alla meta.
- 62) In ogni artista c'è un germe di temerarietà, senza il quale nessun talento è pensabile, ed esso diviene particolarmente attivo quando si vuol limitare l'uomo di talento e assoldarlo e servirsene per scopi unilaterali.
- 72) Certi libri sembrano scritti non perché da essi si impari qualcosa, ma perché si sappia che l'autore sapeva qualcosa.
- 77) La maggior prova di rispetto che un autore possa dare al suo pubblico sta nel non offrirgli mai quel che esso si aspetta, bensì quel che l'autore stesso giudica giusto e utile nel grado di formazione propria e altrui ogni volta raggiunto.
- 100) Ciò che conta per l'uomo attivo è che faccia quel che è giusto; se poi anche accada quel che è giusto, è cosa che non lo deve preoccupare.
- 190) Una raccolta di aneddoti e massime è, per l'uomo di mondo, il tesoro più grande se egli sa, colloquiando, spargere i primi nei luoghi adatti e ricordarsi delle seconde al momento opportuno.
- 249) Il dilettantismo preso sul serio e la scienza esercitata meccanicamente diventano pedanteria.
- 336) "Ci sono anche dei pseudoartisti: dilettanti e speculatori. Quelli esercitano l'arte per il piacere, questi per l'utile."
- 384) L'arte è l'intermediaria dell'inesprimibile; perciò sembra stoltezza volerla mediare a sua volta con le parole. Tuttavia, dagli sforzi che noi compiamo il tal senso l'intelletto trae così tanto guadagno, che questo torna poi a vantaggio della stessa facoltà esecutiva.
- 447) I dilettanti, quando hanno fatto tutto il possibile, sogliono dire a loro scusante che il lavoro non è ancora terminato. Veramente esso non potrà mai essere finito, perché non fu mai veramento cominciato. Con pochi tratti, il maestro presenta un'opera nella sua compiutezza; eseguita o no, essa è già compiuta. Il dilettante più bravo procede a tentoni nell'incertezza, e quanto più l'esecuzione avanza, tanto più viene in luce l'insicurezza del primo impianto. Solo alla fini si scopre ciò che è fallito e che non si può aggiustare, e così certo l'opera non può essere finita.
- 476) Un grande errore: credersi più di quel che si è e stimarsi di meno di quel che si vale.
- 486) La dignità dell'arte appare forse nella musica nel grado più eminente, perché questa non ha una materia di cui si debba tener conto. Essa è tutta forma e contenuto ed eleva e nobilita tutto ciò che esprime.
- 498) Gli uomini che hanno un modo di pensare serio e profondo vengono a trovarsi, di fronte al pubblico, in cattiva posizione.
- 550) Si fa sempre meglio ad esprimere francamente quel che si pensa senza troppo voler dimostrare; giacché tutte le dimostrazioni che adduciamo non sono altro che variazioni delle nostre opinioni, e quelli che la pensano in modo contrario non stanno a sentire né le une né le altre.
- 582) Come potrebbe qualcuno apparire maestro nella sua specializzazione se non insegnasse niente di inutile?
- 583) La cosa più stolta è che uno crede di dover tramandare ciò che crede di aver saputo.
- 590) L'inglese è maestro nello sfruttare subito una scoperta fatta, finché essa non porta un'altra volta a una nuova scoperta e a una nuova attività. Ci si domandi dunque perché gli Inglesi ci sopravanzino in tutto.
- 752) "È meglio fare la cosa meno importante del mondo che considerare poco importante un mezz'ora di tempo."
- 770) Chi da ora in poi non si porrà a un'arte o a un mestiere, si troverà male. Il sapere non aiuta più nel turbinio del mondo. Finché uno si sia informato di tutto, avrà perduto se stesso.
- 797) "Non spazientirti quando i tuoi argomenti non vengono riconosciuti".
- 838) Noi dobbiamo coltivare le nostre qualità, non le nostre peculiarità.
- 839) Nel grande come nel piccolo, il carattere consiste nel proseguire con fermezza l'opera della quale ci si sente capaci.
- 882) Ci sono uomini che stanno a pensare ai difetti dei loro amici; ma da ciò non si ricava nulla. Io ho sempre fatto attenzione ai meriti dei miei avversari, traendone sempre vantaggio.
- 889) Ci sono molti i quali credono di capire, anche, ciò che apprendono.
- 1065) Chi vuole rimproverare a un autore l'oscurità dovrebbe scrutare anzitutto il proprio intimo e vedere se per caso anche lì faccia veramente chiaro: nella penombra la scrittura più chiara diventa illeggibile.
- 1075) Lo creda pure il profano: ma l'artista, dietro le quinte del mestiere, dovrebbe saperla più lunga.
- 1115) Ogni grande artista ci trascina con sé, ci contagia. Ogni minima capacità che noi abbiamo in tal senso si desta, e poiché abbiamo un'idea della grandezza e una certa disposizione ad essa, ci immaginiamo di averne il germe in noi.
- 1116) Il sentimento ce l'ha ognuno, l'originalità più d'uno, ma le idee, in arte, sono rare.
- 1122) Ciò che può fare l'ultima mano, dev'essere decisamente espresso già dalla prima. Qui dev'essere già determinato quel che si deve fare.
- 1127) Errore dei dilettanti: voler unire immediatamente fantasia e tecnica.
- 1229) La tecnica alleata alla mancanza di gusto è la più terribile nemica dell'arte.
- 1273) Quando due maestri della stessa arte differiscono tra loro in quel che sostengono, probabilmente il problema insolubile si trova a metà strada tra loro.
- 1319) Quanto più l'uomo e disinteressato, tanto è più schiavo della gente interessata.
- 1322) Rapido avanzare verso lo scopo, senza pensare ai mezzi.