GALAPAGOS:
UN PARADISO
IN
PERICOLO
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Le isole Galapagos
sono da molti definite "un laboratorio per l'evoluzione" in quanto hanno
avuto un ruolo fondamentale nell'ispirare Darwin nella formulazione della
sua teoria. Fortunatamente la ricchezza e la varietà della fauna che le
rende uniche al mondo si è conservata fino ad oggi, grazie ad una serie
di provvedimenti. Nel 1959 le isole Galapagos sono state dichiarate dal
governo dell'Ecuador" parco nazionale" e poco dopo iniziò sull'isola di
S.Cruz la costruzione della stazione scientifica Charles Darwin, impegnata
nella tutela dell'ambiente e nel prevenire l'estinzione di specie a rischio.
Successivamente è stata creata anche una Riserva Marina che comprende
70 000 Kmq di oceano. Negli ultimi anni questo ecosistema unico ha corso
però molti pericoli causati soprattutto dall'uomo. Alcuni di questi sono:
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- Il Nino, fenomeno nato a causa
dell'effetto serra, che periodicamente provoca il riscaldamento delle
acque marine e dei venti. Nel 1997 questo cambiamento della temperatura,
accompagnato da grandi inondazioni, ha provocato l'imbiancamento e
la morte di alcune specie di coralli e la decimazione di popolazioni
di otarie ed uccelli marini, mentre i fringuelli si sono riprodotti
con una velocità straordinaria.
- La pesca, nei mari delle Galapagos, è
permessa per legge solo a 600 navi e con limitazioni molto severe,
ma la pesca di frodo è difficile da controllare. A causa della mancanza
di fondi per far rispettare questa legge infatti decine di navi pescano,
senza licenza, quanto pesce vogliono, impoverendo la fauna marina.
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- La prima colonizzazione ha comportato
l'introduzione di specie domestiche come capre, maiali e ratti. Questi
animali, riproducendosi rapidamente e non incontrando predatori, provocarono
in pochi decenni l'estinzione di alcune specie originarie e continuano
a minacciarne gravemente altre, nonostante la caccia intensa organizzata
dall'ente Parco. Anche l'introduzione di cani e gatti ha provocato
la morte di molti animali delle isole. Ma non è solo pericoloso abbandonare
animali domestici, lo è anche introdurre semi di piante che una volta
cresciute possono, se più forti delle specie originarie delle isole,
sottrarre loro il nutrimento, causandone la morte. Un altro problema
è rappresentato dall'introduzione involontaria di insetti e parassiti,
che hanno invaso alcune isole.
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- Anche l'urbanizzazione delle isole, favorita
dal governo dell'Ecuador negli ultimi decenni, comporta gravi pericoli,
tra cui l'aumento dell'inquinamento atmosferico e del disboscamento
per creare più spazio da utilizzare per l'agricoltura.
- L'industria del turismo, che rappresenta
un'importante risorsa economica per gli abitanti delle isole e per
tutto l'Ecuador, provoca un forte impatto ambientale, come la costruzione
di alberghi, strade, l'erosione dei sentieri, la circolazione di numerosissime
navi da crociera che devono essere periodicamente rifornite di carburante
e l'aumento della produzione di rifiuti da smaltire
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- L'ultima e probabilmente la più grave
catastrofe è stata l'incagliamento della petroliera Jessica. Il 23
gennaio del 2001 la petroliera Jessica riversò il suo carburante
nero in prossimità dell'arcipelago, minacciando seriamente il paradiso
delle Galapagos. Il governo ecuadoriano lanciò un appello d'aiuto
alla comunità internazionale, cui risposero le navi americane che
iniziarono l'opera di disinquinamento. Per non ostacolare i soccorsi
agli animali , l'isola di Santa Fe venne chiusa ai turisti. La corrente
marina spinse la marea nera verso l'isola rendendo difficile il travaso
del carburante ancora stivato sulla nave, ben 900 mila litri.
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Per fortuna, come per incanto,
la natura compì ancora una volta un gesto eroico: il 27 gennaio
una tempesta salvò l'ecosistema senz'altro più originale e prezioso
del pianeta. Comunque i soccorsi agli animali sono ancora in atto, ora
si guarda al futuro, minacciato dal turismo e dai pescatori senza licenza.
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