FEDE e FEDI…

A cura di Giuliano Vettorato

 

In questo numero:

1.       L'Europa delle fedi

2.       La mia opinione

3.       Mi fido o non mi fido?

4.       La fede e il dubbio

 

 

Questo sussidio è la continuazione di "Eurocittadini" (9/99). Allora mancava un riferimento alla fede dell'Europa. Rimediamo in questo numero.

 

L'Europa, dopo l'Asia, è il continente dove si sono realizzate le più elevate espressioni religiose. E' il continente dove più si è radicato il cristianesimo, fino a costituirne una delle componenti essenziali dell'identità culturale. E' un continente dove si sono svolte cruentissime battaglie per la fede. Dove il cristianesimo si è scisso in tante confessione, dove in nome della fede sono morti martiri e si sono scomunicati e bruciati eretici. Un continente che ha scoperto sulla sua pelle il valore della tolleranza e della pacifica convivenza delle fedi. Un continente che ha visto il ritorno alla religione naturale, che ha registrato la secolarizzazione religiosa. Il continente che per primo nella storia ha elaborato l'ateismo come teoria.

Un continente che dopo tanto "dannarsi" per la fede, rischia ora di non averne più nessuna o di ritornare ad una specie di paganesimo o di sincretismo relativista: una fede vale l'altra e non c'è nessuna verità valida per tutti. Un continente che rischia di smarrire il senso della vita o di correre dietro a fantasmi.

Perciò l'Europa ha davanti un grande dilemma: ritrovare le proprie radici cristiane non credere più a nulla e affidarsi a facili quanto inconcludenti pratiche esoteriche o magiche.

La crescita della cittadinanza europea passa anche attraverso una presa di coscienza del fatto religioso. Capire che le conquiste di civiltà ottenute in Europa sono anche il frutto dell'emancipazione promossa dal cristianesimo e uno sviluppo dei principi da esso emananti. Essere coscienti di questo e porsi con responsabilità di fronte al problema di senso della vita e alla trascendenza  è un elemento fondamentale della crescita  dell'uomo.

 

La prima parte (L'Europa della fedi) offre una serie di sussidi in linea con le attività sull'Europa già presentate nel n. 9/99, rivolte alla individuazione del sostrato religioso in Europa e alla previsione del suo futuro. Per il resto prosegue su una linea di coscientizzazione personale: ("La mia opinione", "Mi fido o non mi fido?", "La fede e il  dubbio"). Gli strumenti offerti, tra i tanti, offrono degli spunti per verificare il livello della propria fede, per diventarne più consapevoli e convinti.

 

 

L'EUROPA DELLE FEDI

 

L'Europa è un continente dove si sono combattute guerre di religione e si sono sperimentate forme di intolleranza e persecuzione. Ma anche dove si è elaborata l’idea di tolleranza e di convivenza pacifica tra fedi diverse. Si tratta di ripercorrere questo cammino, e, partendo dai conflitti che hanno segnato la storia dell’Europa e di cui permangono ancora tracce nella coscienza e nella prassi di molti suoi membri, arrivare ad una pacificazione che non sia solo un far finta che tutto vada bene, ma invece ritrovare nei principi di ogni fede e nel confronto reciproco quegli elementi che fondano un rapporto di rispetto e di attenzione reciproca senza cadere nello scetticismo o nel sincretismo religioso.

Perciò proponiamo delle attività che permettano da una parte di rievocare i motivi di conflitto nel passato e dall'altra di riflettere sul significato della religione fino ad approdare ad un quadro di pace religiosa, di valorizzazione delle differenze e di rispetto delle fedi.

 

San Bartolomeo 2000

San Bartolomeo rappresenta una delle pagine più vergognose della storia d'Europa. Migliaia di persone uccise perché appartenenti a diversa confessione religiosa.  È il simbolo dell'intolleranza religiosa. Assumiamo questo simbolo per indicare le intolleranze e le difficoltà a incontrarsi, a parlarsi, a trovare una convivenza comune tra adepti di religioni diverse. Questo succede se ognuno guarda alle proprie ragioni come assolute e non capisce le ragioni dell'altro.

 

Obiettivo dell’attività

Capire le ragioni storiche delle divisione religiose in Europa.

 

Ricerca

*   Quali sono i conflitti religiosi (aperti o latenti) in Europa?

*   Provare a fare una rassegna dei principali conflitti o problemi che le varie confessioni religiose (o non) si provocano reciprocamente.

*   Elencare le principali confessioni religiose (senza dimenticare gli atei!).

*   Di ognuna di queste religioni cercare di tracciare un profilo (dottrinale, storico, geografico).

 

Role-play

Dividersi in gruppetti che interpretino ogni singola confessione religiosa  e ognuno elenchi i motivi di lamentela nei confronti degli altri. Fare un elenco dei motivi di contrasto, dei torti, delle contese che ci sono con gli altri. Ogni gruppetto si incontra con gli altri, e vengono imputate reciprocamente tutte le accuse  che si possono fare. Si possono dividere in antichi contrasti e nuovi contrasti (ogni volta che un gruppetto ha finito, va ad incontrarne un altro che a sua volta ha finito).

 

 

Assisi 2000

Assisi è stata la sede di un importante incontro di tutte le religioni del mondo, con la presenza del Papa. Si vuole oggi rinnovare lo spirito di quell’assise per riannodare le fila del dialogo interreligioso, soprattutto tra aspetti di fede contrastanti, che possono essere causa di conflitti ancora oggi, come si è visto nel gioco precedente.

 

Obiettivo

Scoprire l’apporto che ogni religione può dare alla concordia e alla costruzione di un’Europa pacificata.

 

I fondamenti della concordia religiosa

Preparare una lista di motivi per cui sarebbe possibile ed opportuno andare d’accordo:

*   Principi religiosi

*   Convenienza pratica

*   Spirito dell’epoca

*   Aspirazioni dei popoli

*   Migrazioni e incontro di popolazioni

 

Cercare di individuare assieme, con spirito di dialogo, tolleranza, costruttivo i punti su cui raggiungere un rapporto di collaborazione.

 

Role-play

Sullo stile e addirittura in continuazione con il gioco precedente, dividersi in gruppetti (o riprendere gli stessi del gioco precedente) e in gruppo vedere quali sono i motivi intrinseci di ogni confessione religiosa per andar d'accordo (passi delle scritture sacre, pronunciamenti delle autorità religiose, atteggiamenti delle popolazioni, ecc.). Una volta individuati questi motivi, decidere una strategia d'azione per superare vecchi e nuovi conflitti (quelli già evidenziati nel gioco precedente). Incontrare il gruppo che rappresenta un'altra confessione e insieme trattare ogni punto controverso cercando di trovare una soluzione per ogni problema. Alla fine stillare una specie di "carta di pacificazione", che indichi le modalità attraverso cui le religioni potrebbero trovare pace.

 

Vision Gallery 3000

Come saranno i rapporti tra le varie confessioni religiose nel 3000? Quale sarà la situazione religiosa tra un millennio?

 

Obiettivo:

Far comprendere che anche in campo religioso la pace è frutto sia di fantasia come anche di passi concreti di riconciliazione.

 

Brain-storming + strategia

Ognuno dei presenti, da solo o a gruppetti, immagina liberamente la situazione futura. Prova a descriverla… La racconta agli altri. Se ne sceglie una che possa trovar d’accordo la maggioranza.

Poi si cerca di indicare come le situazioni conflittuali di oggi, elencate nei giochi precedenti, possono evolvere fino a dare luogo alla situazione del 3000. Stillare una descrizione della situazione in cui, attraverso periodi conflittuali e difficoltà razionali, turbamenti della coscienza sono state superate le attuali divisioni tra le religioni e si vive in un mondo pacificato e riconciliato con Dio e con gli uomini.

 

Conclusione: passi di riconciliazione

 

Riflettere insieme sui comportamenti religiosi che favoriscono la concordia, la pace, la tolleranza, la convivenza pacifica. E quali invece, rendono impossibile la convivenza.

 

Domande

*   Quali passi che sono stati necessari per arrivare ad una situazione religiosa riconciliata?

*   E' possibile fare già alcuni di questi passi adesso?

*   Cosa si può fare perché ci sia una maggior concordia e collaborazione tra le varie confessioni religiose?

 

Provare a proporre alcune iniziative o gesti che si collochino nella linea della riconciliazione, collaborazione e concordia. Basta che siano cose concrete (evitare indicazioni di massima, tipo «volersi tutti bene», «perdonarsi le colpe», ecc.).

 

LA MIA OPINIONE

 

Ed ora cosa ne penso io in materia di fede e religione?

Leggi con attenzione le frasi che seguono e che descrivono delle posizioni religiose assai diverse ma contigue tra loro. Poi scegli quella che meglio interpreta la tua situazione attuale…

 

1) Credenza in Dio

Poni un 1) davanti alla frase che meglio si addice alla tua situazione, un 2) a quella che si addice meno, ma che comunque un po' ti rappresenta, un 3) davanti a quella che meno ti rappresenta, ma che comunque è più vicina alla tua situazione delle restanti.

Questo lavoro è da fare individualmente (10' -15'). Poi ci si mette in gruppo (6-8 persone) e si confrontano le risposte: si ascoltano le risposte di tutti, si discute sui motivi per cui uno ha scelto una risposta e non l'altra. Sostieni le opinioni non solo per un fatto di gusto, ma anche con motivi razionali… Si raccomanda il massimo rispetto delle opinioni di tutti…

 

*   C’è un Dio che vuole essere Dio per noi

*   C’è un Dio che si è fatto conoscere in Gesù Cristo

*   Se c’è un Dio, comunque ne sappiamo ben poco

*   In ultima istanza la nostra vita è determinata dalle leggi della natura

*   C’è qualcosa di simile a un Dio

*   La vita non è che una parte dell’evoluzione della natura

*   Credo nell’esistenza di un essere superiore

*   Alla domanda se ci sia qualcosa oltre a questo mondo, non c’è risposta

 

2) Senso della vita

Stesso procedimento del lavoro precedente.

 

*   La vita ha un senso soltanto se le si dà un senso

*   L’esistenza umana appare spesso priva di senso

*   La vita ha sempre un senso, altrimenti non ci sarebbe vita alcuna

*   La vita in sé non ha alcun senso

*   La vita ha significato solo perché esiste un Dio

*   La vita ha un senso perché c’è qualcosa anche dopo la morte

*   Dubito che la vita abbia un senso determinato

*   E’ difficile dire se la vita abbia un senso

*   La vita ha poco senso

*   L’esistenza umana ha chiaramente poco senso e si svolge secondo un piano ben determinato

 

3) Posizione rispetto a Gesù Cristo

Qui sotto ci sono alcuni elementi che possono dare la misura della tua posizione personale nei riguardi di Gesù Cristo.  Le risposte sono in opposizione. Ad ogni riga sei chiamato a dare la tua risposta. Per conto tuo metti un cerchietto (o) o crocetta (+) sul punto della linea più vicina alla frase che meglio risponde al tuo modo di sentire attuale.

Come per le domande precedenti, dopo aver lavorato da solo, confronta in gruppo le risposte…

 

1. Gesù è l’unica strada a Dio   1  2  3  4  5  6  7  8  9                        Puoi arrivare a Dio

                                                                                                          attraverso molte altre religioni

 

2. Credo che Gesù è morto       1  2  3  4  5  6  7  8  9                         Non posso credere che Gesù

    e risorto da morte                                                                          sia tornato in vita dopo morte

 

 

3. Credo che Gesù è il                1  2  3  4  5  6  7  8  9                       Credo che Gesù sia stato solo

    Figlio di Dio                                                                                   un uomo che è vissuto bene

 

4. Credo che Gesù è morto in  1  2  3  4  5  6  7  8  9                         Penso che sia morto per aver

    espiazione dei miei peccati                                                          urtato i capi religiosi

 

6. Credo che Dio risponda        1  2  3  4  5  6  7  8  9                         Forse Dio mi ascolta, ma non

    alle mie preghiere                                                                        ne sono sicuro

 

 

7. Credo che a Dio interessi  quel che faccio  1  2  3  4  5  6  7  8  9              Credo che Dio non si interessi finché non faccio male ad altri

 

 

 

 

 

MI fido o non mi fido?

 

Molta gente del nostro tempo e del nostro continente accusa difficoltà a credere in Dio. In genere vengono tirate fuori motivazioni di tipo razionale. Raramente ci si interroga sulle disposizioni interiori, sulla disponibilità a fidarsi di qualcuno, Dio compreso. La fiducia è fondamentale per qualsiasi genere di rapporto, tanto con Dio che con gli uomini. Alla base di tante difficoltà per la fede ci sta forse anche la difficoltà di aprirsi agli altri. Con Dio, in particolare, che non lo si vede, diventa ancora più difficile. Prima però di avventurarsi in sottili disquisizioni sulla fede, vale forse la pena verificare fino a che punto siamo disposti a fidarci degli altri… Gli esercizi che offriamo consentono di verificare la nostra disponibilità a fidarci di un'altra persona. Di qui si può proseguire con una riflessione che comprenda anche la nostra disponibilità nei confronti di Dio.  

 

Passeggiata della fiducia
(cf. anche Vopel 1994/1, p. 65ss.; Grom p. 62)

 

Scegliere tra compagni di gruppo qualcuno che non si conosce tanto bene come altri. Uno dei due viene bendato e l’altro lo guida, tenendolo per mano, attraverso un itinerario che richiede un po’ di fiducia per 15 minuti.  Poi i ruoli si invertono. Il compito di colui che conduce è quello di offrire al partner "cieco" una scala più ampia possibile di esperienze tattili, olfattive, uditive, ecc.  Oltre a ciò il conduttore deve dovrà aiutare il cieco a superare tutti gli ostacoli che troverà e a proteggerlo di fronte a tutto quello che potrebbe essere pericoloso, spaventevole o sgradevole per il cieco. Durante il tragitto non si parla. I cambiamenti di direzione vengono comunicati attraverso il contatto delle mani.  L'itinerario sia possibilmente all'aperto, per luoghi non troppo consueti (l'ideale sarebbe un sentiero, magari in montagna). Se è al chiuso, che sia abbastanza lungo da far provare un po' di incertezza per gli imprevisti che può nascondere).

 

Dopo aver completato il percorso discutete insieme le seguenti domande:

 

*   Quali sono stati i tuoi sentimenti durante la “passeggiata della fiducia” ?

*   Qual è stato il momento di maggior paura?

*   Cos’hai pensato del tuo partner? Ti è stato facile aver fiducia di lui, oppure no?

*   Se fossi stato sull’orlo di un precipizio e ci fosse stata solo la sua mano a prendermi, come penso che avrei reagito?

*   Quando ti sei sentito meglio, quando eri condotto o quando conducevi?

*   Cos’hai imparato sul tuo conto da quest’esperienza?

*   Questa “passeggiata della fiducia” ti ha richiamato qualche esperienza passata? Quale? Perché?

*   Pensi di essere una persona che riesce a fidarsi degli altri, oppure no?

 


Cadere all'indietro su una persona «cerniera» 
(in alternativa alla precedente se non si dispone di spazi ampi all'aperto):

 

I partecipanti formano un cerchio interno ed una esterno. Tutti i partecipanti sono rivolti verso l'interno. Dietro a ad ogni persona del cerchio interno ce n'è una del cerchio esterno, la quale prenderà la prima quando questa si lascerà cadere all'indietro. Assicurarsi che la persona dietro sia esattamente dietro quella interna a breve distanza (30-50 cm.) e in una posizione sicura, cioè con un piede più dietro.

Ora i partecipanti del cerchio vengono invitati a lasciarsi cadere all'indietro "rigidamente". Quelli del cerchio  esterno li prendono a metà altezza, circa.

Poi ci si scambia le posizioni, quelli all'interno passano all'esterno e viceversa. E si ripete l'esercizio.

 

Poi si risponde alle seguenti domande:

*   Come ti sei sentito quando cadevi? Cos'hai provato?

*   Qual è stato il momento di maggior paura?

*   Cos’hai pensato del tuo partner? Ti è stato facile aver fiducia di lui, oppure no?

*   Quando ti sei sentito meglio, quando ti lasciavi andare o quando dovevi prendere?

*   Cos’hai imparato sul tuo conto da quest’esperienza?

*   Pensi di essere una persona che riesce a fidarsi degli altri, oppure no?

 

 

In alternativa si possono fare anche altri giochi di fiducia, simili o diversi da quelli già presentati. Per comodità ne richiamiamo alcuni dei più noti:

"Cerchio della fiducia" (Vopel 1994/1, p. 73),  "Piramide positiva" (Vopel 1991/2, p.126),

"Esercizi sulla fiducia" (Jelfs, pp. 97-100; Grom, pp. 62-66)

 

La fede e il dubbio

 

Sovente, anche gente che crede, viene assalita da dubbi di fede. Si comincia a mettere in questione verità fino ad allora credute tranquillamente, la fede comincia a vacillare e si entra in crisi. Molte delle persone che sono assalite da dubbi pensano che ormai la loro fede se n'è andata. Non pensano che invece il dubbio è una componente fondamentale della fede, è come una crisi di crescita. E che molti santi (forse tutti) sono passati per fasi del genere. A cominciare dall'Apostolo Tommaso, di cui riportiamo la fase cruciale. Questo per offrire ai nostri lettori la possibilità di verificare la loro fede e per trovare delle fondamenta più sicure…

 

Il dubbio di Tommaso

 

Uno dei dodici discepoli, Tommaso, detto Gemello, non era con loro quando Gesù era venuto. Gli altri discepoli  gli dissero: “Abbiamo visto il Signore!”. Tommaso replicò: “Se non vedo il segno dei chiodi e non tocco con la mano il suo fianco, io non crederò”.

Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo lì e c’era anche Tommaso con loro. Le porte erano chiuse. Gesù venne, si fermò in piedi in mezzo a loro e li salutò: “La pace sia con voi”. Poi disse a Tommaso: “Metti qui il dito e guarda le mie mani; accosta la mano e tocca il mio fianco. Non essere incredulo ma credente”.

Tommaso gli rispose: “Mio Signore e mio Dio!”

Gesù gli disse: “Tu hai creduto perché hai visto ; beati quelli che hanno creduto senza aver visto!”

Gesù fece ancora molti altri segni miracolosi davanti ai suoi discepoli.

Quei miracoli non sono stati scritti; ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Figlio di Dio. Se credete in lui, avrete la vita.

(Gv 20, 14-31)

 

Diario personale

Mettiti nei panni di Tommaso. Cosa pensi che egli avrebbe potuto annotare nel suo diario dopo ognuno di questi momenti? Cerca di immaginare quello che avrà potuto provare Tommaso in quei momenti.

1. "Il giorno in cui Gesù morì sulla croce mi sono sentito…."

 

  

2. "Il giorno in cui le donne ci hanno riferito che la tomba di Gesù era vuota, mi sono sentito…."

 

 

3. "Quando ho visto Gesù che entrava nel cenacolo,  io….

 

 

4. Nel momento in cui Gesù mi ha chiesto di toccare le sue mani e il costato, io …"

 

 

 

Confronta con un altro compagno le tue con le sue risposte. Discutete insieme per cercare di capire quali potevano essere i reali sentimenti di Tommaso in ognuno dei momenti elencati.

 

Discussione in gruppo

1. Perché pensate che Tommaso abbia dubitato delle affermazione dei discepoli? A che posa poteva pensare?

2. Perché domandava prove visibili? In quali modi noi spesso domandiamo prove visibili?

3. Quando Gesù gli fornì le prove che voleva, quale fu la risposta di Tommaso?

4. Perché è più difficile credere alle parole di qualcuno che rendersi conto di persona?

 

Per continuare il discorso

 

A partire dalla storia di Tommaso rispondi alle seguenti domande (a livello personale):

(confronta il Nuovo Testamento)

 

1.      Su quali basi Gesù aspettava che Tommaso rispondesse alle sue promesse sulla vita eterna, la sua risurrezione, ecc. ?

a)        La sua presenza di Gesù nella stanza

b)        La buona fama di Gesù.

c)        Le parole di Gesù

d)        Il potere dei miracoli di Gesù.

 

2.      Su quali basi Gesù aspetta che tu creda a ciò che ha detto nel Vangelo?

a)       Veramente non lo so.

b)       Sulla natura di Dio.

c)        Sulla base della fede.

d)       Sulle parole dei miei genitori.

e)       Sulla sua forza e i suoi miracoli.

f)          Sulla testimonianza degli apostoli.

g)       Altro ……….

 

3.      Credo a ciò che Gesù afferma nella sua parola?

a)       Non lo so.

b)       Sì, non ho problemi.

c)        Non sono un credulone.

d)       Penso di sì.

e)       Vorrei.

f)          Altro ……

 

Perché hai risposto in questo modo alla domanda numero 3 ?

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Per approfondire il discorso della fede

 

L’Autore della lettera agli Ebrei fornisce numerose tracce per l’itinerario di fede e per la vita cristiana. Il principio è che il popolo di Dio – i credenti in Cristo – deve vivere di fede. La storia spirituale del mondo è la storia delle vittorie degli uomini di fede. L’Autore della lettera riporta la crescita nella fede e nell’obbedienza di alcuni eroi della fede.

(Ebrei, capitoli 11 e 12)

 

Leggi Ebrei 11,1-16, poi rispondi alle seguenti domande:

 

1.      Che cosa è la fede (con parole tue)?

2.      Cosa hanno in comune Noè (11,7), Abramo (11,8-11) e Mosè (11,24-25)?

3.      Cosa potrebbe significare per te avere lo stesso tipo di fede?

4.      Perché hanno voluto rischiare tutto ciò che possedevano per la loro fede?

5.      Quale era il desiderio al quale tutti costoro miravano?

 

Leggi Ebrei 12, 1-3: nota l’immagine dello stadio, con folle di spettatori. Questi eroi della fede ci guardano mentre corriamo.

 

1.      Che tipo di preparazione è necessaria al cristiano per correre la gara della fede verso la maturità?

2.      Come deve vestirsi un atleta per una gara?

3.      Come deve prepararsi mentalmente un atleta per una gara?

4.      Cosa ostacola un atleta nel correre?

 

 

Applicazioni personali

 

1.      Elenca due cose che ora possono ostacolare la tua crescita di fede.

2. Elenca alcune cose pratiche da fare nella tua vita come preparazione mentale e spirituale alla gara della fede (es. affidarsi ogni giorno a Cristo; pregare ogni giorno; cercare di trasformare la propria mentalità leggendo il Vangelo; rivedere ogni sera il proprio comportamento e confrontarlo con gli insegnamenti di Cristo, ecc.)

 

 

Se ora potessi fare una domanda a Dio gli chiederei ….

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PER UN AIUTO

Rizzi A., L'Europa e l'altro, abbozzo di una teologia europea della liberazione, Ed. Paoline, 1991

Fondazione Agnelli, La religione degli Europei, Torino 1992

Martini C. M., Sogno un'Europa dello Spirito, PIEMME, 1999

Grom B., Metodi per l'insegnamento della religione, la pastorale giovanile e la formazione degli adulti, Elledici, Torino 1981

Jelfs M., Tecniche di animazione, Elledici, Torino 1986

Vopel K., Giochi di interazione per adolescenti e giovani, Elledici, Torino 1991

Vopel K., Giochi interattivi, Elledici, Torino 1994