Il magico potere della musica

Vettorato Giuliano

 

“Condizione giovanile e funzione della musica si pongono come un binomio inscindibile”, afferma una illustre sociologa. Dove ci sono giovani c'è sempre qualcosa che suona: un'autoradio, un mangianastri, una radiolina. Walkman e cuffiette costituiscono ormai un elemento inseparabile dell’equipaggiamento giovanile. Tra i giovani la musica gode del più alto indice di gradimento nelle loro preferenze. Qualcuno l’ha definita “la colonna sonora della mia vita”.

Nella recente indagine COSPES (L’età negata, LDC), il 36% degli adolescenti ammette che è un’esigenza di cui non può far a meno, mentre quasi tutti gli altri (60%) dicono di ascoltarla quando ne hanno voglia, solo 1,1% afferma di non ascoltare musica!

I misteri della musica

Sovente ci si chiede per quale motivo i giovani sentano così prepotentemente il richiamo della musica.

In una ricerca della Makno di qualche anno fa risultava che la musica era ascoltata per la sua capacità di rilassare,  per il suo ruolo “vicario” (“tiene compagna”), perché fa provare emozioni e per il suo significato espressivo e culturale. Si evidenzia quindi la capacità che ha la musica di evocare le dimensioni mentali più cariche di emozioni e aspettative, quelle che la nostra coscienza non controlla completamente. Con quest’ultima frase entriamo nel mistero della musica. Perché piaccia ed abbia così tanto potere per l’uomo non è ancora stato scoperto. Certamente ci sono collegamenti con gli strati più profondi ed inesplorati della psiche umana e forse con l’armonia dell’intero universo! Sta di fatto che fin dall’antichità l’uomo ha sentito il potente richiamo della musica e ne è rimasto affascinato e preso, fino al punto di attribuire a qualche mitico progenitore o qualche dio la sua invenzione.

Certamente in epoche in cui la comunicazione verbale non era ancora stata affinata, una attività espressiva che consentiva di comunicare intensamente emozioni e sentimenti doveva conseguire un indufìbbio successo.

Oggi, in un’epoca in cui con lo sviluppo delle comunicazioni di massa, si sta ridando importanza alle immagini ed al discorso analogico, i nostri giovani trovano nella musica un medium comunicativo più efficace e immediato di tante altre forme. Questo potrebbe costituire una prima spiegazione del successo della musica.

In principio fu il rock

Naturalmente la musica che gode del favore della stragrande maggioranza dei giovani è quella pop-rock (ormai il termine rock rappresenta un grande contenitore per svariati stili musicali, che solo indirettamente si rifanno al rock e che potrebbero più propriamente essere denominati musica giovanile). Il rock è un fenomeno che ha attraversato e caratterizzato tutta la cultura giovanile dal secondo dopo guerra. E' il primo linguaggio comune a masse di giovani di tutto il pianeta, capace di unificare i gusti dei giovani al di là delle differenze di classe o di razza, di cultura o di lingua. Attraverso di esso sono stati espressi i sentimenti collettivi contro la guerra in Vietnam, contro le discriminazioni razziali, contro il perbenismo borghese e le restrizioni sessuali. Con esso si è inneggiato all'amore libero, alla natura, alla tolleranza, alla droga, alla concordia mondiale. In quest'ultimo decennio di caduta di partecipazione politica essa è stato capace di coagulare moltitudini di giovani su temi sociali e politici quali l'ecologia, il nucleare, l'anti-apartheid, la fame nel mondo, la lotta all'AIDS, il problema della Bosnia e, non ultima, la fede religiosa.

Dagli studiosi viene riconosciuto che l'intento fondamentale di questa musica fin dai suoi inizi fu quello di trasmettere valori e stili di vita ‘trasgressivi’, soprattutto sul piano dei costumi sessuali e dell'obbedienza all'autorità costituita (genitori, stato, religione).

Questo movimento catturò velocemente il consenso giovanile non solo negli USA, ma anche in altre nazioni fino a diventare una bandiera dei giovani. Il rock diede una risposta al bisogno di cultura, di aggregazione, di identità, di occupazione del tempo libero ad una generazione che cercava qualcosa di diverso, ma non trovava soddisfazione nelle risposte tradizionali. Esso riuscì a farsi messaggio a tutti i giovani del pianeta e ad essere, almeno per il primo decennio, valida espressione dell'universo giovanile.

In generale si riconosce che la musica rock ha interpretato le ansie ed i problemi dell'adolescenza, conferendo uno status sociale e culturale a questa fase intermedia della vita, sospesa tra l'infanzia e la maturità, destinata, per esigenze produttive e sociali, a diventare una realtà autonoma in attesa di una cooptazione da parte del mondo adulto. Come tale il rock ha ingigantito i problemi dell'adolescenza, facendoli diventare "mito" entro cui specchiarsi e contemplarsi. Mito espresso nella ricerca dell'eterna giovinezza, dell'amore sempre frizzante, romantico, ideale (ma anche scarsamente responsabile), nella esaltazione delle incertezze e paure adolescenziali come condizione universale, del gruppo e dei benefici dello stare insieme, del sesso gioiosamente e immediatamente fruito.

Lo scenario attuale

Il Rock degli inizi si è progressivamente arricchto di nuovi contributi, fino ad arrivare ad una frammentazione del movimento originario.

In questi ultimo ventennio i giovani si sono mossi nella musica ritimca di facile ascolto, allegra ballabile, andando dal Beat dei Beatles al Pop dei Take That, ultimo esempio della British invasion, passando per la New-wave, per la sensualità del Funky, i virtuosismi della Fusion. Hanno ballato sui ritmi della Disco-music, dalla Break-dance, della martellante Techno music, del Rap e dell’Hip-Hop, dell’ allucninante House & Acid music.

Hanno scoperto i ritmi tribali africani, quelli afro-cubani, giamaicani, sudamericani, passando dallo ska al reggae, dalla salsa alla samba, dal soca alla lambada. Si sono sintonizzati con i sospiri della musica melodica e dei cantautori. Hanno denunciato il loro disagi ed il rifiuto della società con l’underground ed i centri sociali, e con esso il Punk, la Dark-music, il Trash, il Grunge, la Posse, passando per l’ Heavy-Metal ed il Rap più estremo.

Hanno cercato i paradisi artificiali nella musica pscichedelica ed ora ricercano il suono della perfetta armonia tra uomo e cosmo nel New-age music, la spiritualità ascetica e l’aspirazione ad un mondo unito nella World music e nella Ethno music.

Queste realtà cambiano ad un ritmo veramente impressionante per cui è difficile stare dietro al sorgere e morire della mode musicali. Ormai il livello di ricerca e contaminazione musicale è tale che le vecchie etichette signifcano più poco.

Gli stili musicali

Questi ‘stili’ musicali, corrispondenti ad altrettanti stili culturali, con un abbigliamento specifico, valori, slogans, gergo, detti comuni, costituiscono una specie di caleidoscopio di suoni che celebra il suo potere di ricrearsi continuamente, inventando sempre nuovi contesti in cui affermarsi. Queste ‘sottoculture’ servono infatti a rinnovare la musica rock, a misurarsi con problemi emergenti, a ritrovare il contatto con segmenti di pubblico con sensibilità diverse. Questo processo ha evidenziato una delle funzioni fondamentali del rock: fornire un codice interpretativo della realtà alle giovani generazioni e nello stesso tempo di comunicazione all'interno di un gruppo. Il codice diventa elemento di unità e di discriminazione, costituendo in questo modo un elemento fondamentale dell'identità di gruppo e conferendo all'individuo che vi appartiene una base per definire la sua identità personale.

Cultura e mercato

Ricerche nazionali ed internazionali hanno portato a riconoscere la presenza di una ‘cultura giovanile’, che ha assunto caratteri di tipo transnazionale, dimostrando l'esistenza di una effettiva omologazione degli stili di vita e dei modelli di comportamento. Questa si presenta, quindi, “come un insieme di valori, comportamenti, simboli, oggetti-segno che può venir definito come una sub-cultura” (Nuciari).

Questa differenziazione della cultura giovanile dai modelli del passato, ha fatto sì che in varie occasioni i giovani siano stati additati come portatori di valori nuovi e visti come agenti di cambiamento sociale. I valori di cui erano alfieri erano collegati a nuovi bisogni, definiti post-materialisti.

Tuttavia la maggior parte degli studiosi esclude che essa costituisca una cultura veramente alternativa. Questo per un motivo di carattere squisitamente economico: la musica rock per raggiungere la notorietà che la contraddistingue e proporsi come modello di cultura giovanile a livello planetario ha avuto bisogno di potenti mezzi di comunicazione sociale. Per far questo ha dovuto assoggettarsi alle esigenze commerciali e accettare un compromesso, a volte tempestoso, ma sempre determinante con il potere economico.

Secondo un illustre studioso “Al rock and roll era delegata una funzione particolare [...], e cioè quella di consentire ai suoi fans di dirsi diversi, quand'erano invece totalmente interni alla cultura dominate. Il rock and roll era perciò una sorte di arte interna che permetteva ai suoi fans di sentirsi esterni” (Grossberg).

Rock e satana

Sovente la musica rock è stata definita la musica del diavolo. Fin dagli inizi, quando Elvis Presley incita alla ribellione contro genitori, s tato e chiesa agitando freneticamente il bacino (Elvis the Pelvis), ai gruppi attuali che si richiamano direttamente a figure infernali (Devils, Hell’s Angels, Black Sabbath) o anticristiane (AC/DC) c’è sempre stato qualcuno che si è alzato a tuonare contro il rock come musica di Satana. Nel Nord-America si è costituito un gruppo che va sistematicamente a caccia di espressioni diaboliche nella musica rock per denunciarle e mettere in guardia genitori, educatori e politici. Recentemente anche in Italia un autore ha dato spazio a queste voci scrivendo un libro (“Inchiesta sul rock satanico”, PM) in cui analizza le canzoni dove è possibile rintracciare dei messaggi subliminali di incitamento a Satana o di disprezzo di Dio, dandone la prova attraverso una cassetta registrata.

Non si può che prendere atto della denuncia e riconoscere il collegamento di certi gruppi o personaggi rock con il satanismo. Questo però non consente, in base a questi risultati, di fare di tutta la musica rock una musica di Satana. Attraverso il rock sono state espresse anche delle bellissime preghiere (v. ad es. la popolarissima Let it be dei Beatles, che è una preghiera a Maria, a tante altre). Così pure si può nutrire qualche dubbio sull’effettivo potere che possono avere questi messaggi subliminali sulla psiche di chi ascolta. Quale messaggio può venir registrato da una mente che sente dei suoni distorti? E’ capace di ricostruire nella sua mente il messaggio originale e venirne influenzata? La psicologia, mentre ha riscontrato la persistenza nella retina di immagini subliminali, e quindi di un suo effetto sulla psiche del soggetto, non ha ancora trovato che i messaggi sbliminali sonori abbiano lo stesso effetto.  Inoltre, perché gli inni a Satana recitati all’incontrario costituirebbero una sua esaltazione, mentre le preghiere recitate all’incontrario (ci sono pure quelle) costituiscono invece una denigrazione della preghiera o del divino? Non si deve usare lo stesso metro? Questo a dire quanto la questione sia discutibile e oggetto di dibattito.

A parere di esperti di musicologia, è vero che nel rock ci sta tanti elementi demoniaci, soprattutto afferenti la sfera sessuale, sadomascochismo, omo e bisessualità, travestitismo, ecc... Ma ci sonoanche caznoni ed autori che inneggiano alla pace, alla natura, alla giustizia, all’amore per l’uomo, all’abbattimento dei pregiudizi razziali, alla ricerca di un rapporto diretto con Dio. Perciò non è tanto il rock ad essere satanico, ma l’uso che se ne fa. Però  è vero che per molti dei suoi fruitori il rock rappresenta una vera scelta di vita, con un rapporto di dipendenza totale, che coivolge tutti i sensi e la sfera emozionale. Come tale esso diventa per alcuni una specie di religione. In questo potrebbe essere una autentica alternativa al cristianesimo e quindi essere diabolico (= trarre in inganno). Sarà compito di genitori ed educatori creare delle persone sufficientemente mature e critiche da evitare questi eccessi, perché il rock possa essere solo una musica e non una religione.