I principali Modelli di Chitarra e la loro evoluzione nella storia.

CLASSICHE-ACUSTICHE

Esistono due tipi di chitarra acustica: la flat-top e la arch-top, la definizione generale delle chitarre flat-top con una buca rotonda copre una vasta gamma di strumenti, dalle classiche con corde in nylon alle folk con corde metalliche. Le arch-top furono introdotte solo piú tardi e vennero ideate con lo scopo di aumentare il volume dei normali strumenti.
Nel corso del XIX secolo la chitarra cominciò ad assumere la forma di quella che oggi viene generalmente definita come chitarra classica. Il liutaio che maggiormente contribuì a questa trasformazione fu Antonio de Torres. Intorno al 1800 gli strumenti prodotti in Europa erano passati dal modello a cinque cori a quello a sei corde singole. Torres introdusse l'uso di casse più grandi, con convessità più ampie e un disegno dell'incatenatura a "ventaglio" che si dimostrò essere il più valido per le chitarre di tipo spagnolo. Con questo sistema Torres realizzò uno strumento con un'estensione tonale più ampia, soprattutto nelle note più basse. Le teorie di Torres ebbero larga eco in tutta la Spagna e nel resto dell'Europa. Madrid divenne la capitale riconosciuta della manifattura di chitarre. Fino agli inizi del XX secolo la chitarra da flamenco rimase il modello più famoso di chitarra spagnola. L'idea di una chitarra "classica" seria cominciò a farsi strada solo negli anni Venti-Trenta, quando il grande Andrès Segovia (nella foto a destra) cominciò a tenere concerti. Da all'ora la chitarra classica è divenuta il modello più diffuso di chitarra spagnola.
A prima vista la maggior parte delle chitarre moderne " classiche" riproducono la forma e le caratteristiche dei modelli Torres del XIX secolo . Alcuni sforzi, tuttavia, sono stati fatti per modificare la struttura interna della chitarra per migliorare il timbro e aumentare il volume dello strumento. Mentre si sono ottenuti buoni risultati per quanto riguarda il timbro, ciò che ha assillato i produttori è stato il probblema di come migliorare la qualita del volume, come dice lo stesso Segovia in un film sul grande chitarrista del 1969: "Quando entrai a far parte del mondo della musica cominciai a suonare in sale molto ampie e da quel momento tutti i liutai cercarono di realizzare uno strumento che producesse un suono più forte".
Per i complessi negli anni Settanta l'amplificazione delle chitarre acustiche nei concerti rappresentò sempre un problema. Sistemare un microfono difronte allo strumento si rivelò ben presto inefficace, anche perchè costringeva l'esecutore a rimanere immobile. Anche il suono prodotto da un pick-up applicato su una chitarra acustica si discostava, in realta, notevolmente da quello originale dello strumento. Alla fine degli anni Settanta l'americana Ovation propose una nuova soluzione inventando l'acustica elettrificata. La Ovation fece sistemare all'interno del ponte dei suoi modelli uno speciale pick-up a sei magneti in grado di reagire al movimento meccanico delle corde e della tavola.

CHITARRA ELETTRICA
Non esiste un singolo inventore della chitarra elettrica, l'obbiettivo era quello di rispondere alle richieste per una chitarra che producesse un suono più forte, ma dai toni chiari come quelli di un'acustica. Si cercò di raggiungere lo scopo con metodi meccanici, e il miglior risultato che ottennero sono le chitarre resofoniche.
A poco a poco si fece strada l'idea che il modo più pratico per amplificare una chitarra fosse quello di utilizzare dei pick-up magnetici e il primo a realizzarla fu Rickenbacker (nella foto a destra).
Si arrivò a collegare un'amplificatore di tipo elettrico alle chitarre "spagnole". Non molto tempo dopo alcuni intraprendenti personaggi, tra i quali Les Paul, Paul Bigsby, Marle Travis e Leo Fender, sostituì la tradizzionale cassa vuota con una struttura portante piena, riducendo così l'influenza del corpo sul timbro dello strumento.

LES PAUL
Les paul (nella foto a destra) rivoluzionò la musica moderna con le proprie invenzioni, la più famosa delle quali è sicuramente la solid body elettrica Les Paul che la Gibson lanciò nel 1952. I suoi esperimenti per realizzare una chitarra elettrica avevano però avuto inizio molti anni prima. Les amplificò una chitarra per la prima volta a dodici anni e suonava in un fast food per intrattenere i clienti. Alcuni si lamentavano di non riuscire a sentirlo bene e così mise il fonorivelatore di un giradischi nella chitarra acustica, fece scivolare il microfono di un telefono sotto le corde e collegò il tutto con cavi elettrici a una radio impiegata come amplificatore. Les prese quindi a considerare l'idea di una chitarra elettrica a cassa piena. Quello a cui pensava era uno strumento in grado di raccogliere e amplificare il puro suono delle corde in movimento. Così cominciò a riempire di stracci le chitarre a cassa vuota e si fece anche costruire dalla Larsen Brothers di Chicago una chitarra con due pick-up e un corpo in acero massiccio. Intorno al 1939 Les lavorò a un prototipo di chitarra elettrica a cassa piena conosciuto con il nome di "The Log" (ceppo in inglese).

LE SOLID BODY
L'invenzione dell'elettrica solid body è relativamente recente e molte case possono oggi possono oggi trarre vantaggio dai mezzi resi disponibili dai moderni sistemi di produzione, che permettono di realizzare strumenti a regola d'arte e a costi relativamente bassi. Più di ogni altro costruttore fu la Fender a promuovere questo tipo di produzione, lanciando negli anni cinquanta le sue innovative Telecaster e Stratocaster. Questi due tipi di chitarra come quelli di molte altre importanti case, sono costruiti in base al principio della produzione modulare, per cui il manico e il corpo possono essere fabbricati separatamente e quindi assemblati; comandi, pick-up e cavi sono fissati al battipenna, che viene poi applicato con viti al corpo dello strumento nel quale sono stati predisposti apposite cavità dove poterli alloggiare; tutti gli altri accessori, tra cui il ponte, le meccaniche e la presa per il jack, sono a loro volta avvitati sul corpo.

LE SUPERSTRAT
La Jackson può vantare a pieno diritto l'invenzione della cosiddetta "superstrat" una chitarra che perfezionò e rimodernò il design della Fender Stratocaster. I ventuno tasti della Stratocaster furono portati a ventiquattro, aumentando così la gamma delle note. Per permettere l'accesso a questi nuovi tasti furono incavate maggiarmente le spalle, accrescendo la lunghezza dei corni.