Il film

 

Il film "Il Gattopardo", realizzato da Luchino Visconti nel 1962 con il sistema di ripresa Technirama e uscito nel 1963, risultò vincitore della Palma d'oro a Cannes, quindi di tre nastri d'argento e del David di Donatello. Il film segna una svolta nella produzione registica di Visconti: infatti "le tematiche della soggettività, quelle della solitudine e della morte, dell'enigma e della infelicità individuale [...] hanno gli stessi diritti, estetici e culturali delle tematiche dell'oggettività.  [...] Il Gattopardo di Visconti puo’ essere definito un'opera di transizione: dal primo Visconti (quello dei film neorealistici) in cui il mondo oggettivo riesce a prevalere, al secondo Visconti, in cui le tematiche del decadentismo e del crepuscolo hanno il sopravvento sulle urgenze della Storia, dell'Ideologia e della Politica" (Lino Micciché).

IL FILM: IL PUNTO DI VISTA

Mai come nel Gattopardo Visconti sposa il punto di vista del protagonista letterario e adotta la sua centralità narrativa. Il racconto cinematrografico è interamente dominato dallo sguardo con cui il principe Don Fabrizo vede e valuta tutto, più di quanto non accada nel romanzo.
Visconti giunge in alcuni punti a identificare totalmente il narratore-regista con il proprio stesso protagonista. Infatti, in almeno quattro occasioni, il Gattopardo viscontiano cessa di essere un racconto oggettivo per assumere tutto l'andamento di un racconto soggettivo del suo protagonista, Fabrizio Corbera , principe di Salina. Accade, per la prima volta, nella sequenza quando viene fatto vedere il corpo del soldato morto nel giardino di villa Salina. Accade, per la seconda e terza volta nella sequenza che si incunea come flash back nell'episodio del trasferimento del principe e della famiglia da villa Salina a Donnafugata. Come si può osservare, in entrambi i casi, la soggettività dello sguardo, e del racconto, non è definita secondo i "moduli enunciativi classici della soggettiva" . Un altro esempio della doppia soggettività, quella dello sguardo e quella del racconto, infatti abbiamo un singolare flash-back , che fonde un duplice soggettivismo. In queste quattro sequenze Visconti sospende il racconto oggettivo e in terza persona, per adottare il racconto soggettivo e in prima persona, e per far combaciare totalmente la visione della vicenda di Don Fabrizio con lo sguardo dello stesso Principe, identificando l'obiettivo della propria cinepresa con gli occhi del protagonista.
La stessa esclusione di un percorso narrativo post mortem del principe esclude la possibilità, avuta invece dal romanziere, di adottare nell'ultima parte del romanzo il punto di vista del narratore o di altri personaggi.

ALCUNE IMMAGINI DEI MOMENTI PIÙ IMPORTANTI, TRATTE DAL FILM: 

 

                                      

         1- Il principe e la famiglia arrivano a Donnafugata                   2- I garibaldini sbarcano a Palermo  

 

                        

        3- La scena del ballo                                        4- La bella Angelica balla con Don Fabrizio

 

 

 

 

 

                                                                    

 

 

 

 5- Lo sguardo malinconico di Don Fabrizio            6- Il principe contempla il quadro "la morte del giusto"          verso un mondo che decade 

   

 L'autore  Il romanzo  Il genere  Casa editrice   I personaggi  La sicilia nel 1860  Notazioni sintetiche  La trama  Le curisità  Conclusioni personali