Elemento
fondamentale del jazz è l'improvvisazione.
Di norma, questa ricalca il preesistente giro armonico di un brano
tradizionale o di una composizione originale. I musicisti imitano con i
loro strumenti lo stile vocale dei cantanti, inserendo ad esempio nella melodia,
con l'uso di glissando e slide, sfumature di altezza
(come le cosiddette "blue notes", le note abbassate di un quarto di tono
rispetto al bemolle nella scala
del
blues).
Il ritmo è
caratterizzato dall'uso costante del sincopato (con accenti in posizioni
impreviste) e dallo swing: effetto prodotto dal jazzista nel corso
dell'esecuzione, in cui la melodia viene percepita leggermente ritardata
rispetto all'attesa scansione della misura (da cui la sensazione di
spinta strisciante). Le partiture
scritte, non sempre esistenti, fungono più che altro da guida e
forniscono la struttura in cui inserire l'improvvisazione.
La
strumentazione tipica del jazz ha come nucleo una sezione ritmica
costituita da
pianoforte, contrabbasso, batteria
e a volte chitarra;
su questa base ritmica si appoggia una grande varietà di strumenti
melodici: da quelli più jazzisticamente consolidati, come il
sassofono
e la tromba,
a quelli solo sporadicamente presenti, come il violino
o il flauto.
Tuttavia, nessun mezzo sonoro è escluso a priori nel jazz, che nella sua
storia ha visto utilizzare strumenti come la fisarmonica
o le launeddas
sarde – per non parlare dell'infinita varietà delle percussioni
– e formazioni che vanno dal solista senza accompagnamento alla grande orchestra
e alla banda
di ottoni.
Principio
base del jazz è quello per cui alla progressione di accordi di
una canzone si può adattare un numero infinito di melodie. Il musicista
improvvisa nuove melodie che rispondono a quel giro armonico, il quale
viene riproposto a ogni intervento di un nuovo solista.
I modelli
formali più frequenti sono quelli del song e del blues. Il primo ha la
forma AABA, e consiste abitualmente in trentadue battute in
suddivise in quattro sezioni da otto battute; la seconda forma (AAB) è
in dodici battute. A differenza del song, il blues ha un giro armonico
abbastanza standardizzato, organizzato attorno a tre accordi (tonica,
sottodominante, dominante).
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