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Il subcontinente indiano spazia dall’Afghanistan al Nepal, al Tibet, al
Pakistan, al Bangladesh fino all’isola di Sri Lanka. Vanno inclusi nel
territorio subcontinentale alcuni altri piccoli stati: Bhutan, Sikkim, Maldive.
La composizione etnica
dell’India, etremamente eterogenea, è frutto di un continuo flusso di
migrazioni che nei millenni ha portato sul suolo indiano popoli portatori di
culture, lingue e religioni estremamente diverse tra loro. La popolazione del
subcontinente indiano deriva infatti da una complessa vicenda di popolamento in
cui è possibile individuare tre differenti popolazioni: europoide, mongoloide e
australoide. Al primo gruppo appartiene il popolo degli ariani, l’etnia più
numerosa insediatasi nell’area. Le genti ariane (originarie delle zone interne
dell'Asia) hanno invaso le fertili pianure fluviali, dove hanno dato origine
alla civiltà sedentaria e urbana dell'India. Gli ariani si sono qui sovrapposti
alle popolazioni preesistenti, d'origine dravidica, ricacciate poi in larga
parte verso sud, nelle foreste del Deccan, dove talune sono sopravvissute sino a
oggi.
Attualmente le etnie
presenti, vista la vastità del territorio, sono numerosissime. Pashtoon,
turcomanni e persiani vivono in Afghanistan, i kashmiri e i punjabi si dividono
una zona compresa tra l’India e il Pakistan.
I sindhi, i baluchi, i bihari risiedono in Pakistan, mentre i bengalesi sono
presenti sia in Bangladesh che in India. I tamil, che vivono per la maggior
parte in India, costituiscono però una forte minoranza dello Sri Lanka che è
abitata nella maggior parte del suo territorio da cingalesi.
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