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Introduzione
I
principali gruppi religiosi del paese sono costituiti da induisti (che
rappresentano circa l'82% della popolazione), musulmani (12%), cristiani (2,3%)
e sikh (2%). Altre importanti minoranze sono rappresentate dai buddhisti (0,7%),
dai giainisti e dai parsi. La crescita del nazionalismo e del fondamentalismo
religiosi nel corso degli anni Ottanta e Novanta ha fomentato in alcune zone del
paese tensioni di natura politica e sociale, manifestandosi talora in forma
violenta, come nel caso delle rivolte avvenute nel Punjab nel 1992 e nel 1993;
ciò costituisce una seria minaccia per il futuro dello stato laico in India.
La Mitologia
La
mitologia indiana è l’insieme delle tradizioni e
delle credenze diffuse tra le popolazioni dell'India, che hanno come oggetto il
pantheon delle divinità e tramite le quali viene spiegata l'intera esistenza.
La complessità della mitologia indiana si riflette in un gran numero di miti
propri dell'induismo, del buddhismo, del giainismo e della dottrina tantrica. A
questo si aggiungono le tradizioni delle antiche religioni vediche. I miti
riguardano il sapere collettivo degli uomini e contribuiscono a conferire
all'escatologia del mondo espressività e colore. Le azioni degli uomini e degli
dei sono legate, dal momento che il tempo viene concepito come un sistema
ciclico. Tutto ciò che esiste si trasforma nel tempo ed è soggetto alla
ciclicità di nascita e morte.
Oltre agli insegnamenti
religiosi, questi miti narrano anche della storia dei cambiamenti da un secolo
all'altro, della creazione e della distruzione. Questa concezione ciclica
dell'esistenza permea i miti sulla cosmogonia, sulla teogonia e sull'antropogonia.
Alla fine di ogni secolo il vecchio universo viene distrutto dal fuoco e
disperso nell'oceano cosmico, dopodiché segue la creazione di un nuovo mondo.
Animali come serpenti
e uccelli sono il simbolo della creazione e della rinascita oppure rappresentano
caratteristiche particolari o dei.
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