Una FIAT 611 in Africa Orientale

 

Un’AB/41 in riparazione

(Africa settentrionale)

 

 

Un’AB/41 in marcia

 

 

Esercitazioni per una nuova AB/43

con cannone da 47 mm

 

 

Lancia Lince pronte per il fronte

(stabilimenti Ansaldo)

 

 

Modello in scala di una Lancia Lince

I primi studi sulle autobilndo, iniziarono in Italia poco prima dello scoppio della I guerra mondiale e la prima grande produzione di serie  fu quella della LANCIA IZ, il primo blindato ad essere impiegato in vasta scala (sempre in proporzione ai tempi) durante la guerra.  Questo mezzo era stato sviluppato utilizzando uno chassis di un autocarro Lancia da 60 CV debitamente corazzato e dotato di torrette e tre mitragliatrici Maxim da 6,5 mm. La IZ ovviamente finì di essere competitiva già alla fine degli Anni Venti ma, nonostante i suoi limiti venne impiegata sia durante la guerra di Etiopia, sia in quella di Spagna, sia durante il primo periodo del secondo conflitto mondiale specie in territorio africano. L’erede di questo blindato sarebbe dovuta essere la FIAT 611 ma questa mostrò dei limiti strutturali tali che dopo una ventina di esemplari ne venne abbandonata la produzione.   Durante gli anni Trenta infatti la FIAT/Ansaldo cercò di ideare delle autoblindo di nuova concezione, dotate di un armamento e una blindatura di qualità superiore, di sagome maggiormente occultabili e di impianti motori e telaistici moderni. Il concetto di “rivestire” di lamiere protettive un autocarro, armandolo alla meglio con qualche arma leggera venne così abbandonato a favore di un veicolo specifico dalle buone capacità di combattimento che lo facessero più somigliare ad un vero e proprio carro armato su ruote.

Si deve dire che, se per i corazzati pesanti le varie realizzazioni italiane denunciarono drammatiche carenze, per ciò che concerne i blindati su ruote, a partire dall’AB/40, i nostri mezzi si dimostrarono sempre all’avanguardia e capaci di sopportare egregiamente il confronto con qualsiasi concorrente del periodo. 

L’ AB/40 (e i suoi “discendenti” AB/41 e AB/43) rappresentò in particolare il veicolo della svolta. Apprezzato anche dai nemici, questo mezzo corazzato agile, sufficientemente protetto, e dalla linea estremamente moderna (a veder bene è molto più simile nella linea ad un moderno blindato dei giorni nostri che a una vecchia Lancia IZ) si dimostrò subito estremamente valido, venne impiegato nelle varie versioni su tutti i fronti, da italiani e tedeschi, fino alla fine della guerra e, nel nostro paese, anche dopo, da alcuni reparti di polizia fino all’arrivo del materiale americano.

Altre interessanti realizzazioni vennero portate a termine dagli stabilimenti FIAT/SPA/LANCIA/ANSALDO durante gli anni della guerra; tra questi sono da ricordare l’ottima blindo veloce “Lince”, l’autoprotetto S/37 e la celebre Sahariana, uno dei mezzi più apprezzati di tutto il conflitto che, purtroppo non poté essere sviluppato appieno per  la tragica  evoluzione degli eventi bellici.