ono stato qui, appoggiato a questa colonna di silenzio,
immerso nell’ascolto di un Silenzio teso e contemplante,
io stesso mendico d’ascolto, per quasi sette anni.
Ora è tempo che me ne vada. Dove, ancora non so.
I mendicanti sono creature nomadi per eccellenza,
raramente sostano a lungo in un identico luogo,
si accovacciano in uno stesso angolo. Spesso cambiano città, talvolta Paese.
Senza fissa dimora.
Da un settimana fervono per me i preparativi:
si tratta di una smobilitazione dai tratti frugali.
Qualche sentimento che mi sussurra dentro, alcuni pensieri che prendono corpo,
l’intenzione di levare i cartoni che diviene scelta.
Mi saranno sufficienti pochi gesti ed un tempo breve,
oltre quello dedicato alle righe del congedo che sto scrivendo.
Poi, raccoglierò i miei radi stracci in una cartella sul desk,
con un rapido download.
Qui resteranno tracce di me, della mia sosta
in sito e del sentiero fin qui tracciato in rete: questo breve saluto
in home page, un grazie per chi ha avuto carità di leggermi, di offrirmi
l’ascolto postulato sempre dalla scrittura (almeno dalla mia,
secondo la mia intenzione esistenziale e creativa);
autos-bios, sommario del fenotipo digitale, che non è la mia vita seconda,
ma l’essenza stessa della vita in me e di me nella scrittura (anche in rete).
Nella mia ciotola elettronica non è caduta alcuna monetina
offerta al dialogo. Nei sette anni trascorsi dal mese di Ottobre del 2000,
quando misi in rete le prime pagine di mendicanti,
a questa sera, 6 Aprile 2007, nessuna lettera elettronica è stata spedita
all’indirizzo di posta indicato su ogni singola pagina del sito.
Forse qualche Samaritano è passato di qui
a mia insaputa ed ha offerto l’obolo della sua attenzione mentr’ero in sonno.
Temo di avere ricevuto visite anche da qualche epigono della genia di Barabba,
dedito al copia-incolla con destrezza.
Confido nella Giustizia ultima che non attinge unicamente le certezze
(e i dubbi, non sempre tutti limpidi) dell’uomo.
Poeta, come tutti gli uomini di canto credo nel compimento
di un’entropia relazionale. In tale speranza,
che è stata della vita come della poesia,
priva per mia scelta e decisione
di certezze fondate nella ed affidate
alla sintassi interpretativa dei numeri,
mi incammino verso altri angoli di mondo.
L'intuizione è un rischio che si affaccia confidente alla soglia del Mistero.
L'origine divina di tutte le cose.
GIORDANO MARIANI
6 Aprile 2007, Venerdì Santo