Circolo di Rifondazione Comunista di Palata (Cb)
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Palata la giunta di destra nega l'autorizzazione al tradizionale appuntamento del Prc
Che la festa cominci!


L'amministrazione comunale di Palata, paese in provincia di Campobasso, ha negato l'autorizzazione per lo svolgimento della tradizionale "Festa Rossa" in Vico VI San Rocco; a giustificazione di tale divieto , ci si è appellati ad una sparuta raccolta di firme, effettuata da alcune famiglie residenti nella zona. Rifondazione Comunista di Palata ricorda che la "Festa Rossa" è ormai giunta alla sua ottava edizione, di cui ben cinque si sono svolte nel posto oggi vietato, e sottolinea che ogni anno si è svolta senza che ci siano mai stati incidenti o problemi di ordine pubblico. Al contrario, la stessa festa può condiderarsi un appuntamento atteso da molti, in quanto è ormai divenuto un momento di aggregazione sociale, di discussione e di divertimento.
Richiamando il diritto costituzionale alla libertà di manifestare, si chiede al sindaco e all'amministrazione tutta di rivedere la loro decisione, anche in relazione alla motivazione del divieto, che pare strumentale e difficilmente sostenibile. Viene spontaneo chiedersi come si sarebbe comportato il nostro primo cittadino, se sul suo tavolo fossero giunte delle firme che chiedevano il divieto della festa patronale! Avrebbe vietato anche quella o no?
Non vorremmo che la decisione di vietare il sito abituale della Festa Rossa fosse motivata da volontà politiche ben precise e tendenti a mettere in difficoltà, se non a bloccare, un appuntamento chiaramente identificabile come organizzato da Rifondazione Comunista!
In ogni caso-e indipendentemente da eventuali e ulteriori difficoltà-l'unica cosa sicura è che anche quest'anno la Festa Rossa si farà, sfideremo la giunta di destra di Palata, organizzandola nel posto dove abitualmente si è svolta. Come sempre sarà un appuntamento significativo nella vita del nostro paese, indipendentemente da ogni volontà politica avversa.

(Liberazione,23/07/2000)





Palata, luogo della memoria
La Festa Rossa, mio padre e il sindaco


Care compagne e cari compagni di Palata, ho ricevuto la vostra e-mail con cui ci chiedete di solidarizzare con voi e di protestare col sindaco che vi nega l'autorizzazione a svolgere la consueta Festa Rossa, cosa che farò immediatamente. La vostra lettera mi ha
molto colpito e non solo per il comportamento antidemocratico del "vostro" sindaco, purtroppo oggigiorno assai consueto. Mi ha anche commossa, perchè per me Palata è per eccellenza il luogo della memoria. Vi nacque mio padre, Mario Rivera che, in tempi lontani di grande precarietà, dovette abbandonare, sedicenne, il paese che amava per arruolarsi nella marina militare. Vi tornò allorquando, essendo a Venezia l'8 settembre del 1943, decise di sfuggire ai tedeschi e ai loro alleati. Intraprese allora un lungo viaggio avventuroso verso il Sud, a piedi e con mezzi di fortuna, insieme alla moglie ed a una figlioletta neonata. Impiegò sei lunghi mesi per raggiungere la meta e fece tappa a Palata, dove trovò, come sempre, affetto e soccorso. A Palata era solito tornare ogni volta che gli era possibile. Di Palata, e dei suoi contadini e braccianti, racconta nella lunga testimonianza che ha lasciato, ove narra di miseria e di guerra, di quel lungo viaggio e dei viaggi per ogni dove nel mondo: una "tranche" della nostra storia più recente.
A Palata da bambina ho trascorso estati piene di verde, di campagna, di profumi, di animali. E' a Palata che mio padre avrebbe voluto trascorrere i suoi ultimi giorni. Poco prima che morisse(il terzo anniversario cade in questo mese di agosto), feci un sogno: io e lui, malato, compivamo un faticoso viaggio a piedi per raggiungere Palata; io lo confortavo mostrandogli il profilo lontano del paese sulla collina. Ho pensato che mio padre si sarebbe affrettato a protestare con il sindaco Staniscia e lo avrebbe qualificato nel suo modo irruento e colorito. Gli avrebbe scritto una lunga lettera nel bell'italiano arcaico e colto che aveva imparato da solo, faticosamente. E non perchè fosse un militante di sinistra, ma perchè protestare contro le ingiustizie era l'imperativo della sua vita. E' confortante sapere che il mio luogo della memoria è un luogo vivo, abitato da uomini e donne, ragazzi e ragazze che lottano contro ingiustizie, razzismo e disuguaglianze. Cercherò di essere con voi il 9 agosto quando farete comunque la vostra bella festa "di solidarietà e di autogestione. In ogni caso, metto a vostra disposizione quel poco di esperienza e di competenza che mi appartengono per le iniziative che vorrete intraprendere.

Annamaria Rivera (Università di Bari - Comitato politico nazionale)
(Liberazione, 29/07/2000)




Il sindaco "gendarme" di Palata
continua a negarel'autorizzazione alla festa di Liberazione
Il 9 agosto un gesto di disobbedienza civile


Dopo settimane di trattative Antonio Staniscia, Sindaco di Palata (CB), continua a negare l'autorizzazione a svolgere la tradizionale FESTA ROSSA in Vico VI San Rocco. Il Sindaco, nonostante la mediazione proposta dai compagni del Circolo di Rifondazione Comunista di Palata, l'intervento del Prefetto e del Questore di Campobasso, fornisce versioni contrastanti in base all'interlocutore che ha di fronte.
In questi ultimi mesi, in Italia, qualche amministratore, con la collaborazione di forze reazionarie e razziste, ha tentato di chiudere spazi di libertà e di confronto civile e democratico. Il Presidente del Consiglio Giuliano Amato ha dovuto ammettere che "purtroppo" la Costituzione italiana garantisce la libertà di manifestazione.
"Purtroppo" la carta costituzionale viene calpestata a Palata, da un Sindaco il cui primario interesse è garantire il "sonno" a novelli perbenisti di facciata, infastiditi da persone che dedicano tempo e denaro per costruire momenti di festa, di solidarietà e di autogestione e che combattono quotidianamente ingiustizie e ineguaglianze.
Il 9 Agosto saremo tanti in Vico San Rocco a montare le strutture e sfidare il Sindaco Gendarme e coloro che vogliono a tutti i costi essere considerati moderni "borghesi".
Siamo consapevoli del gesto che ci accingiamo a compiere, ma certi che serva per garantire le già fragili strutture democratiche presenti nel paese.
Rivolgiamo un appello a tutte le coscienze democratiche, alle associazioni, ai singoli ad essere presenti il 9 Agosto a Palata, per difendere spazi di libertà e di democrazia e per respingere culture autoritarie e razziste. Invitiamo tutti coloro che vogliono esprimere la loro solidarietà e il loro dissenso alla decisione del sindaco a inondare di fax il municipio, al numero 0875.969240.

(Liberazione, 03/08/2000)