Circolo di Rifondazione Comunista di Palata (Cb)
  NO - GLOBAL
Seattle
Praga
Ventimiglia
Napoli
G8 a Genova
--Le foto di Genova
--Molise Social Forum
--La cronaca
--Testimonianze
--Federazione giornalisti
--Il Vertice dei "grandi"
--Per la democrazia!
--Col G8 non ci stò!
--Perchè diciamo NO!
--In treno a Genova
Approfondimenti
NO - GLOBAL
Col G8 non ci sto!



A Genova, dal 20 al 22 luglio 2001, si riuniranno i capi di stato del G8 ovvero degli otto paesi più industrializzati del mondo (USA, Gran Bretagna, Germania, Giappone, Francia, Italia, Canada, Russia) per coordinare le loro scelte economiche e politiche decidendo così - nostro malgrado - le sorti del mondo.

PERCHE' SIAMO CONTRARI AL G8:

* Perché le decisioni del G8 riguardano non solo le nazioni che lo compongono, quindi anche noi, ma anche tutte le altre nazioni del pianeta. Essendo i più forti, le obbligano di fatto ad adeguarsi alle loro scelte e il risultato è il mondo che vediamo: sempre più uniforme e grigio, pieno di conflitti e di infelicità, con enormi disparità tra il Nord ed il Sud, pericolosamente compromesso sul piano naturale, senza ideali.
* Perché il G8 crede nel "pensiero neoliberista" che piace tanto alle multinazionali perché antepone a tutto il profitto e gli interessi commerciali anziché il benessere di tutti gli esseri umani. Il neoliberismo afferma infatti, contro ogni evidenza, che la crescita economica può continuare all'infinito e porta sicuramente il benessere per tutti, che la politica e le istituzioni democratiche non devono assolutamente ostacolare l'espansione del mercato e del commercio, che l'aria, l'acqua e gli altri beni naturali non sono da tenere in grande considerazione perché grazie alla tecnologia si può rimediare a tutto.

DOBBIAMO CAMBIARE ROTTA!

* Come umanità il nostro primo interesse é proteggere gli equilibri naturali, salvaguardare i beni comuni, garantire la pace e l'equità.
Se vogliamo evitare il tracollo ambientale e sociale dobbiamo cambiare rotta e smettere di sacrificare l'ambiente e i diritti umani, sociali, politici, sull'altare dei profitti, del commercio e della crescita produttiva. Al contrario dobbiamo costruire una nuova economia che si concili con il mantenimento degli equilibri naturali del pianeta, con l'equità, con la sostenibilità, con la qualità della vita

DOVE CI PORTANO IL G8 E LA GLOBALIZZAZIONE NEOLIBERISTA

Il neoliberismo sta aggravando enormemente i problemi dell'umanità. Mentre il 20% della popolazione mondiale gode dell'86% della ricchezza, tre miliardi di persone vivono con meno di due dollari al giorno, il 16% della popolazione del Nord vive in condizione di povertà, il clima viene alterato dall'effetto serra, l'acqua è diventata un bene scarso, lo strato di ozono che ci protegge è a rischio, la biodiversità viene drasticamente diminuita.
Alcuni esempi che riguardano anche la tua vita:
* gli Stati Uniti si rifiutano di ridurre le loro emissioni di gas serra e rivendicano il diritto di continuare ad avvelenare il pianeta per non ridurre i profitti delle proprie imprese;
* mangiando corriamo il rischio d'incorrere in gravi problemi per la salute (mucca pazza, organismi geneticamente modificati) perché ciò conviene alle grandi imprese del settore agroalimentare;
* in futuro corriamo il rischio di poter andare a scuola o curarci solo se avremo abbastanza soldi perché l'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) vuole privatizzare l'educazione e la sanità mettendole nelle mani delle grandi imprese private.

CAMBIARE E' POSSIBILE!
ECCO ALCUNI SUCCESSI OTTENUTI

I problemi e gli interessi economici con cui dobbiamo confrontarci sono enormi, nonostante questo grazie alla determinazione ed all'impegno diretto di tantissime persone ed organizzazioni abbiamo ottenuto:
- il blocco del "MAI", un trattato internazionale che avrebbe enormemente favorito le multinazionali e ridotto la possibilità dei singoli stati di attuare politiche per migliorare la propria economia locale
- la migliore legge - in Europa - per l'annullamento del debito dei paesi del Sud del Mondo: c'è comunque ancora tanta strada da fare!!
- la modifica delle condizioni di lavoro all'interno della piantagione Del Monte in Kenya grazie all'invio di migliaia di cartoline di protesta;
- il blocco del Millennium Round a Seattle nel novembre '99 grazie all'alleanza con gli esponenti dei Paesi del Sud del Mondo da sempre tenuti ai margini delle trattative "importanti";
- la rinuncia all'azione giudiziaria da parte di 37 delle 39 industrie farmaceutiche che avevano fatto ricorso contro la legge del Sud Africa approvata per permettere la produzione di medicinali a basso costo per l'AIDS

COSA CHIEDIAMO PER CAMBIARE ROTTA!

Ci battiamo per l'affermazione di nuove e più giuste relazioni internazionali e per individuare regole che a partire dalla salvaguardia dell'ambiente, dall'equo accesso alle risorse e dal riconoscimento dei fondamentali diritti sociali, politici e sindacali, si pongano l'obiettivo di garantire a tutti gli abitanti del pianeta, attuali e futuri, il soddisfacimento dei bisogni fondamentali e la possibilità di ereditare e lasciare un pianeta bello e vivibile.
Per questo richiediamo con urgenza di:
* ristabilire il primato della politica e delle istituzioni democratiche sul potere economico;
* istituire un organismo internazionale in cui tutti i popoli del mondo, democraticamente rappresentati, possano decidere circa il loro futuro;
* annullare tutto il debito del Sud e - nell'immediato - almeno quello dei paesi più poveri per evitare che questi siano costretti a svendere se stessi e le proprie risorse sul mercato mondiale;
* giungere nei tempi più brevi possibili ad un accordo globale sul clima più efficace di quello di Kyoto;
* eliminare gli strumenti finanziari eminentemente speculativi riducendo inoltre progressivamente lo squilibrio tra i capitali investiti a scopo speculativo e quelli investiti a scopo produttivo;
* eliminare i "paradisi fiscali" e introdurre la Tobin Tax (tassa sulle speculazioni finanziarie a breve termine) con la quale finanziare politiche nazionali a favore dei servizi sociali, dei programmi per l'occupazione, ecc., e politiche internazionali come la lotta alla povertà, la salvaguardia dell'ambiente, la tutela dei diritti umani appoggiandosi, per l'attuazione e gestione dei programmi, alle comunità locali;
* riscrivere i trattati commerciali facendo prevalere la tutela dell'ambiente, l'equa distribuzione delle risorse, la difesa dell'economia locale, l'occupazione, l'autosufficienza alimentare, la stabilità dei prezzi delle materie prime, la sicurezza dei consumatori, il soddisfacimento dei bisogni fondamentali;
* impedire che si apra un nuovo negoziato all'interno dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) sui servizi e sugli investimenti e riaffermare che l'acqua, l'aria, la vita in quanto beni comuni non possono essere oggetto di alcun trattato commerciale;
* attuare una moratoria sulla diffusione nell'ambiente degli Organismi Geneticamente Modificati;
* definire regole vincolanti per le multinazionali in campo ambientale, occupazionale, salariale, sindacale.