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Scontri e feriti
Sabato, 17 Marzo 2001 - 13:27


Un grande corteo, almeno ventimila persone venute da tutta Italia, e scontri finali, molto violenti, all'imbocco della "zona proibita", ovvero Piazza Plebiscito. Vi sono decine di feriti, alcuni gravi, sembra, tanto da essere trasportati via con le ambulanze; la polizia dè un bilancio di una ventina di agenti a loro volta feriti. La manifestazione era stata, fino a mezzogiorno passato da poco, molto tranquilla, presenti Lavoratori socialmente utili e centri sociali (a partire naturalmente da quelli napoletani), Giovani comunisti e Rifondazione; treni erano arrivati in mattinata da diverse città del sud, ma anche dal nord. Insomma, un grande sucecsso. Poi, la testa del corteo, preceduta da una enorme pannocchia verde e da molti scudi di plexiglas, è arrivata di fronte a piazza Plebiscito. La richiesta degli organizzatori del corteo era che almeno una delegazione di circa trecento eprsone, in rappresentanza delle associazioni che avevano rpomosso la protesta, fosse fatta entrare nella sona blindata della città. Un fatto simoblico. Cui le autorità hanno risposto con un no assoluto. Piazza Plebiscito era interamente circondata da migliaia di poliziotti e carabinieri. Allora, la testa del corteo ha avanzato verso la piazza, come in altre occasioni, per dimostrare pacificamente che non si accettava il divieto. Da una trsda laterale, un reparto di polizia ha pressato il gruppo che precedeva il corteo, cominciando a spintonare via le persone. Subito, da un gruppo che non apparteneva all'organizzazione del corteo, sono partite pietre e bottiglie vuote. A quel punto, la polizia ha sparato decine di lacrimogeni e caricato violentemente, picchiando la gente con i manganelli. Ne sono seguiti scontri che hanno rotto il corteo in diversi spezzoni. Ai manganelli e ai lacrimogeni veniva risposto, soprattutto da parte di un gruppo di anarchici, con lanci di pietre. Per qualche minuto, i colpi sono stati durissimi da entrambe le parti. Poi, il corteo si è appunto ritirato nelle vie laterali. In questo momento non si capisce ancora se scontri stiano continuando.
(fonte Carta)