Circolo di Rifondazione Comunista di Palata (Cb)
   
     
     
  20febbraio  
  REPORTAGE E CONSIDERAZIONE.
Porto Alegre nel racconto diretto di Italo Di Sabato, segretario regionale del Prc.
 
     
  .Arrivato a Porto Alegre sotto la pioggia e dopo quasi 16 ore di viaggio, mi sono immerso nella grande manifestazione d'apertura del World Social Forum. Grandi canti, tante bandiere, molto entusiasmo. Il popolo di Seattle, di Genova si è riunito a Porto Alegre, diceva il sound system di apertura. Globalizziamo la lotta, globalizziamo la speranza era lo slogan più gettonato.
Finito il corteo mi dirigo in pullman verso l'Università Pontificia sede del Forum. Durante il tragitto noto sul muro un gigantesco manifesto più che eloquente, chiaro; sul manifesto compare un cimitero di croci e la frase chiave dà un pugno nell'occhio: lavoriamo in serie ed in basso il liberismo ammazza migliaia di persone al giorno. Non ho fatto in tempo a leggere chi ha prodotto il manifesto, ma ho pensato che era un buon avviso ai vari Folena, Crucianelli e altri signori delle terze vie che stavano per arrivare a Porto Alegre.
Infatti il giorno dopo al Forum dei poteri locali contro l'esclusione saranno in tanti a ricordare ai vari parlamentari e amministratori che hanno accettato il neoliberismo (seppur temperato!) e la guerra che alle loro favolette ci crede sempre meno gente. Ed è proprio il governatore dello Stato di Rio Grande do Sud a ricordare che un pericoloso avversario del movimento è l'ipocrisia, perché di supporto a chi, da ogni angolo del mondo, produce vittime per i cimiteri dell'egoismo economico e per quelli della guerra.
Venerdi 1 febbraio iniziano ufficialmente le sessioni del Forum e succede che una marea di gente affolla l'università. Ramon Alfio, Gigi, e Peppe reduci dal primo forum di un anno fa mi dicono preoccupati: "non reggerà, non c'è spazio". E invece, come per miracolo troviamo tutti posto. Certo, il salone principale e i corridoi sono gremiti di gente. Le aule zeppe. Fuori dalle porte, fogli plurilingue informano delle discussioni. A causa anche della mia totale poca conoscenza delle lingue straniere, inizio a seguire dibattiti dove c'è la traduzione in italiano.
Sfora Wali e Mirian Rawi (afgane del movimento Rawa) hanno argomentato come gli aiuti internazionale alimentino l'illegalità del regime fondamentalista in carica. Raffaele Salinari (terre des hommes) ha sostenuto che il traffico criminale di bambini viene facilitato dalle politiche neoliberali di deregulation. Gianni Fabbris e Josè Bovè hanno attaccato duramente le multinazionali del transgenico, ed i contadini del movimento Sem Terra denunciano le politiche agricole che vogliono attuare una agricoltura senza agricoltori e fare del cibo non un diritto per tutta l'umanità ma una merce.
Donne israeliane e palestinesi invitano a tenere un Forum a Gerusalemme per ribadire il diritto alla terra ai palestinesi.
L'argentino Raùl Zibechi dice che la drammatica situazione in Argentina dimostra come il dominio neoliberista non funziona e che il fallimento consiste nel fatto che non è nemmeno capace di immaginare il futuro dei propri figli.

.Frei Betto, teologo della liberazione torturato dal regime militare brasiliano ha affermato che uno degli aspetti del neoliberismo è quello di destoricizzare le vicende umane, cioè dire "la storia è finita". La destoricizzazione distrugge le relazioni, che si svolgono nel tempo, e rende difficile l'analisi delle vicende umane. La televisione, schizofrenica, mette in crisi la scuola tradizionale perché tende a sostituirsi come elemento formativo. Attraverso il mezzo televisivo passano messaggi solo se "canditi" con elementi di sesso o di violenza. Queste due accezioni sono ormai indispensabili per veicolare un messaggio, e rispondono pienamente alla logica del "consumo" del sistema neoliberale.
Riccardo Putrella ha illustrato il tema dell'acqua e di come oggi sia indispensabile lottare contro l'oligarchia delle multinazionali (a tal proposito ha affermato l'interesse della Danone ad acquistare l'acquedotto pugliese!), contro l'uso insensato delle acque minerali e sviluppare una solidarietà con le lotte locali. Come quella illustrata dall'indiana Paktar che ha descritto la lotta per il diritto all'acqua in uno stato dell'India. Per lei il processo di sviluppo deve includere e non escludere.
La tanto attesa conferenza del semiologo statunitense Noam Chomsky è stata seguita da migliaia di persone che hanno invaso la sala della conferenza e quelle vicine, oltre a bloccare di fatto tutti gli accessi alla sala un'ora prima della conferenza. A Noam Chomsky non è rimasto che "rifugiarsi" negli studi delle riprese televisive e da lì condurre la conferenza in video.Il filosofo americano ha iniziato analizzando la guerra e il terrorismo, che è diventato un pretesto per il governo Bush per dare incentivi all'industria militare. Chomsky teme una seconda guerra al terrorismo che estenda l'impero statunitense. Le multinazionali impongono ai poveri l'ideologia della futilità che deprime la democrazia.
E' commovente vedere contadini e studenti, intellettuali e operai che mai si erano incontrati, comunicare, fare. Indipendentemente da tutto, queste nuove relazioni umane produrranno rotture mentali e avvicinamenti impensati. La diversità è in movimento ed in costruzione, con i mille linguaggi, musiche, esperienze messe in una pentola comune perché tutti hanno fame di giustizia.
Questa pluralità ha permesso al movimento su scala globale a gonfiarsi e ramificarsi come un fiume, fomentando ribellioni spontanee e organizzate, dalle zone rurali più remote ai centri urbani.
Un fiume con almeno quattro affluenti principali: gli studenti, il movimento dei lavoratori, le donne e socialisti.
Un nuovo mondo socialista, gridavano in migliaia i contadini dei Sem Terra. Per costruirlo serve un nuovo movimento operaio globale, un nuovo proletariato composto non solo da chi lavora in fabbrica, ma da tutti quelli che sono sottoposti al dominio capitalista. Porto Alegre ha fatto nascere l'internazionale della speranza ha sentenziato che questo nuovo soggetto politico è già in costruzione.
Fino a qualche anno fa nessun intellettuale o politico europeo avrebbe pensato una cosa come il Forum Sociale Mondiale.
Di fatto è la prima volta nella storia che si costruisce un'assemblea come quella senza convocazione centrale da parte di un sindacato, di un partito o di una chiesa. Si tratta di una vera e propria assemblea autoconvocata, che ha scelto Porto Alegre perché lì c'è un governo di partecipazione popolare.
Questo appuntamento ci ha detto che il re è nudo, che non solo la proposta neoliberista ma anche quella riformista dei vari Blair, Clinton, Rutelli e Fassino sono fallite. Chi si è accontentato del meno peggio è stato sconfitto, aprendo la strada al peggio. Ma il peggio non si combatte con il meno peggio, ma con un'alternativa, e questa alternativa è il nuovo socialismo, il nuovo mondo che chiede il popolo di Porto Alegre, e che già si sta costruendo.


Italo Di Sabato

Segretario regionale del Prc Molise
 
   
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