Circolo di Rifondazione Comunista di Palata (Cb)
   
Articoli
10 marzo 2000
Elezioni regionali e par condicio


Il clima che si stà creando in vista delle prossime elezioni regionali del 16 Aprile non è dei più favorevoli.
Le minacce insensate che sono arrivate da Berlusconi, dopo il voto sulla par condicio, hanno avvelenato ancor di piu' una situazione di tensioni e giochi di potere mai così di bassa lega.
La presunta illiberalità che, qualunque ne sia il risultato, contraddistinguerebbe le elezioni non ha di certo fondamenta di realtà e le critiche al leader dell'opposizione per le sue parole sono giunte, oltre che dagli avversari politici, da illustri addetti al mestiere e politologi: una su tutte quella di Giovanni Sartori, uno dei padri della scienza politica italiana, che non è sicuramente uomo di sinistra o sospettabile in tal senso, il quale ha affermato che in questa occasione Berlusconi ha passato la misura, in quanto dal dopoguerra, in Italia, ogni consultazione elettorale è stata assolutamente democratica (e guai se non fosse stato cosi'). Un' analisi delle problematiche concernenti la pubblicita' di partiti politici e l'uso dell'immagine, soprattutto in televisione, a fini elettorali ha bisogno forse di una puntualizzazione: - In nessun paese del mondo sarebbe possibile una discussione come quella che in questi giorni sta' avendo luogo in Italia, per il semplice motivo che una persona che possiede 3 televisioni nazionali, una moltitudine di
quotidiani e periodici tra i piu' diffusi, siti internet di informazione o intrattenimento, semplicemente non potrebbe pretendere di rivestire ruoli politici di cosi' alto livello;questo avviene in Francia come negli Stati Uniti...

-L'illiberalita' è dunque creata dallo stesso Berlusconi, che continua a martellarci con i suoi spot al miele e non considera il fatto che tanti partiti non hanno la possibilità economica(e per fortuna il buon gusto) di essere cosi' presenti sui mass media...

- Un'altro aspetto riguarda la par condicio in se':forse sarebbe stato il caso di liquidare la faccenda molto più velocemente, in tempi ristretti, dato che alla maggior parte degli italiani interessa poco vedere litigare maggioranza e opposizione su problemi di immagine e visibilità; la politica è ora che torni tra la gente, e' ora che chi vuole avere consenso vada in strada a parlare e a farsi apprezzare(o fischiare), invece di proporre immagini patinate e luccicanti, con sfondi di libri comprati a metro, seminando odio e bugie.

L'Italia e' un paese che ha bisogno di una forte azione di rilancio, in un momento in cui le paure reali sono legate alla difficoltà di avere un lavoro stabile(o di avere un lavoro e basta),in un momento in cui le paure indotte prendono di mira gli immigrati o comunque i piu' deboli,in un paese in cui l'incapacità di creare serie politiche di occupazione e stabilità stanno creando un intollerabile sviamento delle insicurezze dei cittadini verso l' "altro",il diverso, lo straniero.

E' forse giunto il momento per coloro che si preoccupano di apparire di tornare in strada(o andarci per la prima volta)e vedere quello di cui gli italiani hanno davvero bisogno.


Circolo di Rifondazione Comunista di Palata