Inserto Inchiesta Inquietante

Organo della Villa League
Numero 1
Dicembre 2003
lazio merda

Che fine ha fatto Castellazzi?

La dirigenza del P.I.T.A.L.E., nella persona della presidentessa, ha confessato in una convulsa telefonata al termine di momenti di angoscia e grande dolore interiore (sulla tazza del cesso, ndr) di non sapere che fine abbia fatto uno dei suoi portieri titolari, Luca Castellazzi.

Nato a Gorgonzola il 19 luglio 1975, un metro e novantuno per ottantasei chili (mmm, però!, ndr), sguardo fiero e capello d'altri tempi, il buon Castellazzi vive il calcio professionistico delle serie minori nel ridente triangolo Monza-Varese-Padova finché lo staff tecnico del Brescia, in un raptus di disperazione (probabilmente successivo all'acquisto di Marius Stankevicius, ndr), nel '99 lo fa esordire con discreto successo in serie B, raggiungendo poi la massima serie l'anno successivo. In serie A Castellazzi fa tutto il campionato 2001-02, poi viene venduto alla Reggina. E qui, il primo inquietante interrogativo: perché così lontano dal suo amato clima, tutto nebbie rugiadose e freddi reumatici?
   A Reggio Calabria vince la concorrenza di Belardi e Lejsal (me cojoni, ndr), e porta la sua squadra ad una salvezza sofferta. Ma viene rispedito indietro, al Brescia. Qui, quest'anno, dopo aver iniziato il torneo da titolare, da parecchie giornate  di campionato l'aromatico ma muffito portierone non dà alcuna notizia di sé. La redazione ha raccolto alcuni elementi, ma invita i lettori di "Certa Stampa" a domandarsi anche loro: che cosa gli è successo? Perché i giornali non fanno parola della sua scomparsa?

Ecco alcune ipotesi.

1) Castellazzi non è mai esistito, è un'altra delle numerose invenzioni del giornalismo sportivo nazionale, che crea notizie solo per vendere più copie. Un altro esempio? La finale di Coppa dei Campioni all'Olimpico nel maggio 1984. Ma figuratevi! Una finale di Coppa Campioni all'Olimpico! Ma per carità.

2) Castellazzi è scomparso all'estero.

 

In questa immagine, l'ultima effettuata poco prima della sparizione, lo vediamo felice; era in procinto di partire, nella pausa del campionato dovuta alle amichevoli della Nazionale, insieme al compagno Abderrazak Jadid, per una breve vacanza in autostop fino ad Istanbul. I giornali non ne danno notizia perché l'unica scia islamica che seguono è quella della pipì di Gheddafi jr.

3) Castellazzi ha appeso la divisa al chiodo.

Ha capito che il calcio non fa per lui, è un mondo falso, nel quale si è sempre da soli di fronte agli ostacoli, come in porta. Serve un ambiente più caldo, un luogo di lavoro lontano dalle luci della ribalta ma sicuro, nel quale il proprio carattere possa esprimersi lontano dalle lotte intestine dello spogliatoio, dai loschi affari della dirigenza sportiva, dalle oscure trame della stampa; si butta a capofitto nell'azienda del fratello Carlo: www.castellazzi.it.

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