Curupira
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Leggenda brasiliana raccontata da Carlo Palanti, mediatore culturale del Forum per l'intercultura della Caritas |
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Il Curupira è un essere con i capelli rossi, il corpo peloso, i denti verdi e brillanti ed i piedi girati all’indietro. E’ un folletto Brasiliano. Sarebbe una creatura orribile se non fosse buono. Protegge gli animali della foresta dai cacciatori malvagi che uccidono i cuccioli. Tollera soltanto coloro cacciano per necessità. Grida, fischia, imita il verso degli animali per confondere gli uomini che lo seguono fino a farli perdere per sempre nella foresta. |
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Il Curupira incontrò un giorno un cacciatore indio che dormiva nella foresta. Poiché la creatura aveva molta fame, decise di mangiare il cuore dell’uomo, che sembrava appetitoso. L’indio si svegliò spaventato ma finse di non avere paura. Come se si trattasse di una cosa naturale, il Curupira chiese all’uomo un pezzo del suo cuore. L’indio, molto furbo, chiese al Curupira di chiudere gli occhi ed estrasse da una bisaccia il cuore di una scimmia. Il Curupira se lo mangiò, gli piacque e ne chiese dell’altro. Il cacciatore, accortosi dell’ingenuità dell’altro, chiese in cambio un pezzo di cuore del folletto. |
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Avendo visto che l’indio non aveva sofferto per nulla ed essendo certo di aver mangiato proprio il suo cuore, il Curupira, che non era poi molto furbo, si infilò da solo un coltello nel petto e cadde a terra morto. L’indio fuggì correndo e giurò di non tornare mai più nella foresta. |
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Era trascorso un anno da quell’episodio, quando Jacira, la figlia dell’indio che era molto vanitosa, chiese al padre una collana diversa da tutte le altre. |
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Il cacciatore si ricordò allora che il Curupira aveva denti verdi e brillanti come smeraldi. Tornò quindi nella foresta e trovò nello stesso punto lo scheletro ricoperto dalla vegetazione. Quando però il cacciatore cercò di togliergli i denti, il Curupira tornò in vita ricomponendosi per magia. La brutta creatura ringraziò l’uomo per averlo fatto resuscitare.
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Poveraccio, non aveva capito nulla. Decise quindi di dare una ricompensa per la buona azione regalando all’indio un arco con delle frecce magiche. Sarebbe bastato mirare ad un uccello o ad un altro animale qualsiasi e non avrebbe mai mancato il bersaglio. Lo avvisò, però, che se avesse mirato ad un gruppo di animali, sarebbe stato ucciso da essi. L’indio divenne il più grande cacciatore di tutti i tempi. Un giorno, però, scordandosi l’avvertimento del Curupira, scagliò una freccia contro uno stormo di uccelli solo per vedere se riusciva a colpirne più di uno in un solo tiro, pavoneggiandosi con gli amici. Un uccello venne ucciso ma tutti gli altri lo attaccarono. Il povero indio venne ridotto a brandelli; la testa da una parte, le gambe dall’altra…Il Curupira, che aveva visto tutta la scena, si impietosì e riunì il corpo dell’indio con una cera miracolosa e avvisò l’uomo che quella era l’ultima volte che avrebbe potuto aiutarlo.Ma dato che c’è sempre una controindicazione, consigliò all’uomo di non bere o mangiare mai niente di bollente, altrimenti si sarebbe sciolto per sempre. |
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