IL TESORO

 

Racconto moldavo narrato da Angela Solonar, mamma di Calin.
C’era una volta un uomo che aveva tre figli. Quest’uomo lavorava dalla mattina alla sera l’orto, il vigneto e il frutteto.
I figli invece si divertivano dalla mattina alla sera senza pensare di dare un aiuto al loro genitore.
Gli anni passavano e i tre fratelli non dimostravano alcuna voglia di lavorare. Il lavoro portato avanti dal padre dava buoni risultati e gli permetteva di far vivere bene la propria famiglia.

Gli anni trascorrevano e il vecchio padre si rese conto che era arrivata la sua fine perciò un giorno chiamò al capezzale i tre figli e disse loro:
- Cari miei, finchè ho avuto la forza e l’energia di occuparmi di voi, me ne sono preso cura ma da oggi in avanti sarete voi stessi ad occuparvi sia del lavoro che della casa. Io vi lascio la casa, l’orto, il frutteto e il vigneto in eredità e in più ho sepolto nel nostro terreno un tesoro.

I figli chiesero subito dove fosse seppellito il tesoro ma il padre rispose che non si ricordava perché erano passati tanti anni dal giorno in cui lo aveva nascosto.
Un triste giorno il padre morì e i tre fratelli rimasero soli, disorientati e spaventati.

Il figlio minore; più sveglio e furbo degli altri disse:
-Vi ricordate che papà ci raccontò di un tesoro nascosto nel terreno? Proviamo a cercarlo e così tutti i nostri problemi saranno risolti.
All’alba del giorno seguente presero tre zappe ed iniziarono a rimuovere il terreno scavando in modo disordinato.
Il fratello più grande disse:
- Forse sarebbe meglio zappare facendo dei solchi uno accanto all’altro.
Procedendo in questo modo i tre fratelli zapparono l’orto, il frutteto e arrivarono al margine del vigneto .

 

Ad un tratto la zappa del secondo fratello colpì un oggetto duro ed esclamò:
-Finalmente l’ho trovato! Ecco il tesoro!
Frettolosamente con le mani tolsero la terra e videro una grossa pietra; la sollevarono e da lì sgorgò una sorgente d’acqua che si riversò nei solchi irrigando tutto il terreno.
Da quei solchi germogliarono ortaggi di ogni genere, sugli alberi maturarono frutti grossi e polposi e nella vigna crebbero dei succulenti grappoli di uva bianca e nera.
Giunse l’autunno e i tre fratelli raccolsero ogni ben di Dio; un vero tesoro!

 

Il figlio minore esclamò:

- Ora ho capito qual era il tesoro di cui ci parlava nostro padre; insegnandoci a lavorare ci ha resi ricchi.