L'indio cacciatore   e  il drago sputafuoco

In un paese lontano viveva un cacciatore famoso per la sua infallibilità nel lanciare le frecce e nel colpire la preda. Nei pressi del paese c’era una rigogliosa foresta, dove il cacciatore si recava per cacciare, una spiaggia meravigliosa con un mare verde smeraldo
La sua bravura nella caccia era dovuta anche al prezioso aiuto di un galletto portentoso che individuava la selvaggina e ne indicava il nascondiglio al cacciatore. Durante una battuta di caccia con il suo galletto, l’indio viene colpito dalla particolaritàdi una pianta di rosmarino: era talmente straordinaria che sembrava irradiasse una luce. L’indio rimane paralizzato a causa della sua bellezza e decide di sradicarla, metterla in un vaso e portarsela a casa così da godere solo lui dell’energia che la pianta irradia intorno a sé.

Nel momento in cui tocca la pianta questa si trasforma in una meravigliosa ragazza; il cacciatore terrorizzato le chiede:
- Ma tu chi sei?-
- Sono Rosmarina, la figlia del giardiniere, e sono stata rapita e imprigionata da Mammadraga, che è vegetariana, perché voleva che mio padre le coltivasse l’orto così da avere sempre verdure fresche e profumate. Mio padre, che è terrorizzato dai draghi, si è rifiutato di lavorare per lei e così i miei piedi sono stati trasformati in radici; ti prego liberami spezzando l’incantesimo che mi costringe a rimanere in questo posto!

In quel momento sentono dei passi pesanti che si avvicinavano, ogni passo sembrava un tonfo terribile; oltre al rumore si sente un forte odore di bruciato. Rosmarina capisce immediatamente cosa sta avvenendo e dice al cacciatore indio:
- Scappa, scappa! Sta arrivando Mammmadraga e se ti prende ti incenerisce!

L’indio spaventato comincia a correre e scappa fino a casa ma non ha alcuna intenzione di arrendersi all’idea che Rosmarina rimanga prigioniera nella foresta perché se ne è perdutamente innamorato e ha deciso di liberarla per poterla sposare
Il galletto portentoso che nel frattempo non aveva mai lasciato solo il cacciatore, suggerisce di rivolgersi al suo amico folletto che conosce tutti i segreti della foresta e che si chiamaCurupira; il cacciatore è d’accordo e il galletto va a cercare il folletto immediatamente. Il galletto per cercare il suo amico, non faceva altro che ripetere continuamente il suo verso perché così il Curupira in qualunque punto della foresta si trovasse, lo avrebbe imitato e si sarebbero incontrati.

Quando finalmente i due si trovarono, il Curupira chiese al galletto il motivo della sua visita; il galletto raccontò la situazione nella quale si trovava il suo amico e chiese come si poteva fare per aiutarlo. Il Curupira risponse:
-Non sarà una cosa semplice sconfiggere Mammadraga e liberare Rosmarina ma insieme sono certo che raggiungeremo il nostro scopo-.
Il giorno dopo il cacciatore, Curupira e il galletto si incontrano sulla spiaggia ai margini della foresta per elaborare un piano per liberare Rosmarina: il galletto sarebbe stato l’esca per attrarre Mammadraga ma mentre il drago iniziava a rincorrerlo il Curupira avrebbe imitato il verso del galletto

Inoltre il Curupira avrebbe sorriso a Mammadraga e, come ben si sa, i draghi impazziscono appena vedono dei denti verde smeraldo
Infatti quando Mammadraga inseguendo il galletto vede il sorriso del Curupira si imbufalisce e lo insegue travolgendo tutto quello che le si presentava davanti. Il Curupira si fa insegure fino al mare: Mammadraga cade in acqua e l’acqua spegne il fuoco e in quel preciso istante l’incantesimo che teneva prigioniera Rosmarina venne spezzato
. Mammadraga si rende conto di quanto sia stata malvagia nei confronti di Rosmarina e del giardiniere e promette di non fare mai più del male agli altri. Il cacciatore accompagna Rosmarina da suo padre che è così contento di rivedere la sua bambina da decidere di realizzare l’orto a Mammadraga e da quel momento i due diventano amici inseparabili perché legati dalla passione per la coltivazione dell’orto
Il cacciatore indio e Roamarina si sposano e il Curupira garantisce loro il cibo direttamente dalla foresta anche grazie all’aiuto del gallettoportentoso

Racconto originale inventato dai bambini della classe quarta B della scuola Arvalia