Gli esseri umani non sono tutti uguali
Ma penso che gli umani debbano vivere insieme
Se per vivere insieme serve solo amarsi,
Non so perché gli umani debbano litigare.
Forse lo fanno solo perché hanno dei pregiudizi.
DobrescuMariusIlie.
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Prima devi conoscere con chi hai a che fare
Non guardare il colore, siamo tutti fratelli
Litigare è normale tra fratelli e sorelle
Anche con i genitore, ma poi si fa la pace.
Gli uomini sono diversi perché
Hanno ognuno una cultura diversa.
TrabalsiNico
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Penso che gli umani dovrebbero essere uguali
Hanno lingue diverse e culture diverse
E spesso mostrano anche atteggiamenti diversi.
Come sarebbe piatto il mondo se fosse tutto uguale!
Gajo Arianne Louise
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Se tutti imparassero a stare bene insieme,
in futuro, il mondo può essere migliore.
Per me gli esseri umani non sono affatto uguali
Né nell’aspetto fisico, né nel comportamento
Io ne sono felice perché in questo modo
Ognuno manifesta la sua personalità.
Langiden Lesslie Anne
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Quando il giudizio viene prima della conoscenza
Si parla di pregiudizio: non è una cosa buona.
Quando ci sono disguidi, le persone litigano
Anche per cose inutili; ma ci vorrebbe tant
Tanta pace nel mondo.
Centenni Emanuele
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Le decisioni prese con superficialità,
le decisioni prese quando abbiamo fretta
ci espongono sempre a tanti pregiudizi.
Il tamburo ci parla, col tamburo vi parliamo
E vi mettiamo in guardia contro i pregiudizi.
Aly Badara Damba
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Il pregiudizio è uno dei tanti difetti dell’uomo
Aiutiamoci l’un l’altro per vivere insieme.
La fretta per chiunque , è cattiva consigliera
Smettiamola di cercare di avere sempre ragione!
Petternella Eleonora
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Quando il pregiudizio si usa come offesa
Contro delle persone di razza differente
Scompare l’armonia, e scompare la gioia.
Cerchiamo l’uguaglianza dentro i nostri cuori.
Il resto è poco, il resto non conta niente….
Pellegrino Giordana
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Prima di arrivare a casa, non puoi essere arrivato!
Litigare significa soltanto, non andare d’accordo !
Gli africani hanno la pelle più scura degli eschimesi!
Ogni popolo dispone delle radici proprie!
Bossoletti Emiliano
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Non dare confidenza a chi non conosci
Non aprire la casa a quello che non conosci….
Ma come faremo a conoscere gli altri?
Il tamburo ci invita a comunicare con gli altri
A vivere insieme con tanta armonia.
Vija Iulia Maria
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L’aspetto esteriore può ingannare tutti
Ma voi state attenti, la fretta fa sbagliare.
Prendete il vostro tempo e cercate a lungo
Per trovare nell’ uomo, la bontà e il rispetto.
Verdenelli Davide
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Anch’io ho pensato a questo pregiudizio
E ho provato anche a suonare il tamburo
Ma voi sapete tutti di tante cose che so fare,
Anche se non mi vanto del mio scarso italiano
Bonculescu Denisa
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Adesso sentite bene quello che io vi dico
Il pregiudizio è una cosa davvero stupida.
Le persone sono tutte diverse
E voi, non ve la prendete se non sono come volete.
Murgia Martina
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La vecchia tutta sporca, affamata e puzzolente
E’ stata discriminata dalla giovane “Bela”
Ha scelto l’altra signora tutta ingioiellata
Ma poi si è pentita, e tanti fanno così.
Beuca Aneta Claudia
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Che colpa può avere uno che è nato in un altro paese?
Che colpa può avere uno che veste in maniera diversa?
Che colpa può avere uno che la pensa in modo diverso?
Che colpa può avere uno che parla un'altra lingua?
Un infermo, uno brutto, che colpa avranno mai?
Forlini Lorenzo
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Spoglia l’uomo,
dal colore della pelle,
dal colore degli occhi,
e vedrai il colore della mente:
il vero colore dell’uomo.
Ndjock Ngana
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I MULATTI
Il figlio di genitori bianco e nero
disprezzerà un padre o una madre
ma non il bianco o il negro;
è mulatto.
Senza ricchezza né povertà,
si vive una pace a mezz’ asta
che esclude sentimenti estremi.
Senza essere cattolico
o musulmano,
senza essere ebreo o protestante,
l’uomo è libero e non fa crociate,
libero di amare il prossimo
in quanto essere umano.
Quanto sono fortunati i mulatti!
Due sorgenti di vita,
due vie di crescita,
nessun colore, nessuna classe sociale,
nessuna religione.
NdjockNgana
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BAMBINI
Ogni bambino è tuo figlio.
Quanti autunni!
Piovono per le strade
gocce perse di bambini soli;
corriamo
per catturare l’ estate,
per portare un po’ di calore
a queste gocce
trascurate dal sole
di umanità.
NdjockNgana
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Teodoro
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Teodoro è il nostro mediatore culturale.
E’ di origine africana e proviene da un villaggio del Camerun.
Ha i capelli neri, corti e arruffati.
La sua pelle è nera.
Possiede due grandi occhi neri e da sotto il naso spuntano due grossi baffi dello stesso colore.
Le sue labbra sono carnose. Di solito, dalla sua bocca escono parole scherzose.
Al collo porta una collana fatta con piccole conchiglie bianche.
Spesso indossa un maglione nero e un paio di pantaloni.
Calza scarpe con lacci, anch’ esse sono di colore nero.
Questa persona è di una simpatia unica!
Molto spesso, mentre parla, abbassa gradualmente la voce, ma poi, tutto ad un tratto…la rialza e urla.
Questo suo modo di fare a me fa molto ridere!
Quando viene nella nostra classe, ci racconta storie tipiche del suo villaggio, canzoni africane e ci insegna anche a suonare il tamburo.
Ogni lezione che ho seguito con lui è stata piena di risate e di un ricco apprendimento interculturale.
Nei nostri confronti è sempre gentile e amichevole. Ma il bello di lui è che ha sempre la battuta pronta!
Questa persona rimarrà impressa per sempre nel mio cuore.
Teodoro è una persona veramente speciale!
Emiliano Bossoletti
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Il giorno 7 Febbraio, nella nostra classe è venuto un mediatore culturale che si chiama Teodoro.
Lui è nato in Africa ed è un uomo molto simpatico.
Ci ha raccontato una strana leggenda che adesso vi trascrivo brevemente.
C’ era una moglie, alla quale era stato ucciso il marito. Alcune persone avevano messodei pezzi del suo corpo in una pentola grande e poi l’ avevano messa sul fuoco per far cuocere il tutto.
Quando alla donna le è stato portato il piatto di minestra, ha riconosciuto il dito del marito ed è scoppiata in un pianto disperato.
Teodoro ci ha spiegato anche che il tamburo è molto importante per comunicare con le persone di villaggi lontani.
Il nostro mediatore culturale ha scritto anche un libro, nel quale parla con sua figlia.
Io credo che lui le voglia molto bene.
Lavorare con lui è una bella esperienza!
Iulia Maria Vija
ClasseVA
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Teodoro è una persona veramente simpaticissima che ha iniziato con noi un percorso interculturale intitolato “Tamburi e Pregiudizi “.
Lui viene dall’ Africa e precisamente dal Camerun.
Nel nostro primo incontro ci ha parlato di lui come persona, del suo Paese e della sua famiglia.
Successivamente ha iniziato un discorso sull’ importanza della scala dei valori umani, del reciproco aiuto e come bisogna rispettare leregole della comunicazione.
Quando ci parlava di tutte queste cose faceva degli esempi molto divertenti e tutti noi della classe ridevamo tanto!
La sua, è stata una lezione molto interessante perché ho scoperto l’ importanza della comunicazione attraverso i tamburi. Infatti mediante questi strumenti i villaggi africani possono comunicare tra loro anche a grandi distanze.
Nel bel mezzo dell’ incontro, Teodoro ha iniziato un canto i cui toni erano diversi l’ uno dall’ altro.
Questa nenia raccontava di una donna, una schiava, che era al servizio di persone molto avare, infatti per non spendere soldi per la sua sussistenza, avevano ucciso il marito e con i pezzi del suo povero corpo avevano cucinato una minestra.
Quando arrivò la figlia della donna, girò la zuppa e vide che all’ interno c’ era un dito.
Lo portò alla madre ed ella riconobbe che esso era appartenuto al marito, quindi si mise a piangere e incominciò a far sentire il suo canto disperato ai presenti.
A questo punto, tutti noi, compresa anche la maestra Lia, abbiamo iniziato il medesimo canto e battevamo le mani in un ritmo comune.
Teodoro è un uomo di colore, è molto alto ed ha una corporatura robusta.
Ho avuto l’ impressione che, quando ci parlava dei pregiudizi, del suo Paese e di tante altre cose, fosse triste e che provasse una forte nostalgia. Dico questo perché io lo guardavo negli occhi e mi ha dato questa impressione.
Nelle sue lezioni ci divertiamo molto!
Martina Murgia
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Teodoro è una persona simpatica e generosa.
Lui è africano ed è anche un Poeta molto sensibile e delicato.
Un altro suo nome è questo: Ndjock Ngana.
Il primo giorno, quando è venuto nella nostra classe ci ha parlato di molte cose.
Prima di tutto ci ha spiegato le regole della comunicazione: quando si deve dire una cosa aun adulto, oppure ad un amico, bisogna alzare la mano e aspettare di essere interpellati.
Ci ha raccontato un po’ di lui e di come bisogna comportarsi con un amico affinché egli non perda la fiducia nei nostri confronti.
Ha spiegato il significato della comunicazione e il valore che i tamburi hanno in tutto questo.
Ci ha fatto vedere alcuni suoi libri, in uno di esso dà molti consigli a sua figlia che è adolescente.
E’ stato molto bello conoscerlo perché è una persona seria, generosa e simpatica.
Marius Jlie Dobrescu
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Teodoro è un poeta africano che viene da un continente molto povero in alcune sue zone.
Precisamente lui è del Camerun.
Egli è molto simpatico, allegro e gioviale.
I suoi occhi sono marroni, e in un primo momento,sembrano avere uno sguardo assente e distratto, ma in realtà, essi sono vispi e attenti.
Ha baffi lunghi e neri. E’ molto alto e porta sempre con sé una valigetta, nella quale ci sono tanti libri, anche quelli di poesia scritti da lui. In uno di esso dà buoni consigli a sua figlia di sedici anni e la invita a riflettere.
Lei è una mulatta perché Teodoro ha sposato una donna bianca.
Ci ha raccontato una leggenda del suo villaggio che parlava di una donna molto sfortunata.
Infatti le avevano ucciso il marito e a sua insaputa altre persone avevano cucinato una zuppa mettendoci dentro alcuni pezzi del corpo del povero marito.
Arrivata la figlia, mescolando la minestra, vide un dito del padre galleggiare in superficie.
La madre a quella vista, si mise a piangere disperatamente.
Ha parlato anche dell’ importanza dei valori umani. Per farci capire come ci dobbiamo comportare con le persone ci ha fatto questo esempio:
“Una bambina aveva un pezzo di pizza, mentre un altro bambino non aveva niente da mangiare.
La bambina allora divise la propria pizza in due parti, una la mangiò lei e l’ altra parte la regalò al bambino”.
Questo esempio mi ha fatto capire che la bambina perdendo un pezzo di pizza, ha guadagnato un amico che è un tesoro immenso.
Mi ha interessato molto il discorso della scala dei valori. Infatti, ci ha fatto riflettere sul fatto che non dobbiamo mettere al primo posto giochi come un Game-Boy e una Play-Station, ma le persone a noi più care.
Per farci capire meglio questo concetto, ha continuato con un altro esempio:
“Piove, per strada c’ è un bambino che si bagna tutto e fuori alla mia porta ci sono le scarpe nuove da ginnastica, messe lì per far prendere un po’ d’ aria.”
Questo mi fa capire che mi devo occupare prima del bambino e poi posso pensare alle mie scarpe, perché queste ultime io le posso ricomprare, invece il bambino potrebbe ammalarsi.
Teodoro, oltre ad essere bravo, è una persona che può insegnarci tante cose a noi sconosciute, ad esempio, la cultura, gli usi e costumi di un Paese diverso dal nostro: l’ Africa.
Valentina Murgia
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Il giorno 7 Febbraio, nella nostra classe è venuto Teodoro, un mediatore interculturale africano. All’ inizio ci ha spiegato che bisogna rispettare sempre due cose: la famiglia e le regole della comunicazione. Bisogna, poi , tenere presente l’ importanza della scala dei valori. Infatti non dobbiamo mettere al primo posto un oggetto e all’ ultimo le persone della famiglia, ma deve essere tutto il contrario. Dobbiamo aiutare anche le persone che si sono infortunate perché la reciproca solidarietà è un grande valore umano.
Ci ha parlato di come gli africani, di villaggio in villaggio, comunicano tra loro attraverso i tamburi. Dopo ci ha insegnato alcune canzoni e ci ha fatto vedere come battere il tamburo affinché si possa mantenere il ritmo.
Sono molto contento che abbiamo ancora tanti incontri con lui perché penso che ci insegnerà ancora tante cose belle.
Davide Verdenelli
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Teodoro, io lo trovo molto simpatico, ma anche tutti i miei amici la pensano così.
Le sue poesie sono bellissime ed esprimono tanta delicatezza e sensibilità.
A me piacciono molto i suoi libri.
Questo nostro mediatore viene dall’ Africa ed è nato in Camerun.
Prima, ci ha fatto cantare e poi ci ha detto che il tamburo è uno strumento con il quale si può comunicare con le persone da un villaggio all’ altro.
Teodoro è una persona molto gentile, con la quale si parla volentieri.
Peccato che viene da noi solo il lunedì, io vorrei che stesse con noi tutti i giorni.
Lui è veramente molto gioioso e ci fa divertire tanto!
Nico Trabalsi |
Teodoro è una persona un po’ come la maestra Lia.
E’ molto simpatico, allegro e racconta storie interessanti del suo villaggio africano.
Infatti da quanto ho potuto capire, ascoltandolo deve trattarsi di un posto veramente interessante!
Alle lezioni è puntuale, preciso e serio.
Il suo discorso della scala dei valori è stato molto interessante e penso che sia giusto, anche il fatto, che bisogna mettere sempre al primo posto le persone della famiglia.
Ci ha insegnato alcune canzoncine nella sua lingua madre, poi ci ha spiegato che il tamburo è un importante mezzo di comunicazione.
Mi ha fatto un po’ impressione il racconto nel quale la protagonista, una signora, stava per mangiare il dito del marito che era stato cucinato in una minestra a sua insaputa.
Ha spiegato con molta delicatezza che dobbiamo prendere coscienza che non ci siamo solo noi al mondo, ma dobbiamo dare una grande importanza al reciproco aiuto.
Quando è in mezzo a noi,dà sempre il buon esempio, è simpatico, comprensivo e scherza sempre.
Penso che tutti si dovrebbero comportare come lui!
EleonoraPetternella
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Teodoro è una persona molto simpatica e ora ve la descrivo.
Lui viene dal Camerun, una zona dell’ Africa. E’ molto bravo ed è sempre disponibile nel rispiegare di nuovo le cose.
Il colore della sua pelle è nero e i suoi occhi sono uguali. Di solito,indossa una camicia e un paio di jeans, calza scarpe in stile moderno.
Grazie ai suoi giochi, insegna le cose in modo allegro e facendoci divertire.
Oggi, 7 Febbraio, abbiamo suonato per la prima volta i tamburi africani ed è stato bello ascoltare il suono e tenere il ritmo senza sbagliare. Dopo, ci ha raccontato una storia nella quale, alcune persone giudicavano altre prima di conoscerle e quindi cadevano nel pregiudizio.
Teodoro mi piace molto e anche se è poco tempo che lo conosco, penso che sia una brava persona.
Miriam Platano |
Teodoro è un mediatore interculturale africano ed è chiamato anche Ndyock Ngana.
E’molto simpatico, divertente e gioioso. E’un po’ cicciotello e ha i capelli neri e ricci.
Quando parla, all’ inizio ha un tono di voce molto basso, ma poi ad un certo punto strilla!
Il nostro percorso è intitolato “Tamburi e Pregiudizi “.
Teodoro ci ha elencato la scala dei valori e ci ha raccomandato di non considerare importanti oggetti inutili quali: il Game- Boy e la Play- Station,ma di essere sensibili ai bisogni delle persone a noi care come i genitori, gli insegnanti e gli amici.
Inoltre ci ha detto che bisogna aiutare sempre il prossimo e di non guardare l’ aspetto esteriore di una persona, ma quello interiore.
Parlando di questi argomenti e in questo modo, io mi sono sentita molto toccata nel mio cuore.
Spero, quindi, che tutto il percorso e tutti i giorni che passeremo insieme a lui, siano interessanti e divertenti.
Lesslie Anne Langiden |
Teodoro è molto simpatico e ci racconta delle storie belle e affascinanti, le quali sarebbe bene anche raccontarle ad altre persone.
Egli ci ha spiegato le regole del comportamento e della comunicazione. Con noi ha iniziato un percorso interculturale intitolato “Tamburi e Pregiudizi”.
Proprio perché il suo percorso riguarda il modo di comunicare, alcuni di noi hanno portato i tamburi africani e lui ci ha insegnato a suonarli accompagnandoci con altri strumenti,come i tamburelli napoletani, le maracas, i triangoli ed altre cose. Prima che arrivasse Teodoro, il tamburo non mi piaceva perché non avevo mai avuto l’ occasione di batterlo, invece adesso mi piace tanto.
Tra tutte le storie che ho ascoltato con interesse, quella che mi è piaciuta di più è stata quella di Belà.
Il giorno 18 Aprile, che a mio avviso è stato quello più bello fin qui trascorso, ed è per questo che ve lo descrivo, abbiamo provato sul palcoscenico nella sala “Teatro “ed è stata una grande emozione. Ci siamo seduti per terra, ognuno con il suo strumento,e abbiamo cominciato a battere il ritmo. Dopo un’ oretta,ho notato che Teodoro era un po’ stanco perché oltre a seguire tutti noi, le cose fatte erano state veramente tante. Alcuni dei miei compagni, hanno il compito di presentare lo spettacolo e tutto il percorso realizzato con lui.
Sicuramente la rappresentazione sarà messa in scena il giorno 24 Maggio alle ore 15:00 e ci sarà sicuramente tanta gente!
Teodoro è una persona divertente e quindi fa ridere tutti, tranne Denise che se ne sta un po’ sulle sue perché è poco tempo che sta con noi.
E’ bello poter lavorare con Teodoro perché io apprendo tante cose, spero che nella scuola Secondaria ci sia un professore di musica bravo e simpatico come lui.
Aneta Claudia Beuca
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Teodoro è il nostro mediatore interculturale e il suo percorso si chiama così:“Tamburi e Pregiudizi”. Egli è una persona simpatica e divertente. Proviene dal Camerun, dove ci sono usanze e tradizioni molto diverse dalle nostre.
Lui è alto, ha i baffi, è robusto e porta sempre una borsa con sé per metterci le cose importanti.
E’anche un Poeta e ha scritto poesie bellissime.
Arriva da noi ogni lunedì, ci insegna a suonare i tamburi e ci spiega cosa siano i “pregiudizi”. Infatti a questo proposito, ci ha raccontato la storia di Belà, una donna che ha giudicato troppo in fretta e senza conoscerla un’ altra persona, ed è caduta, così, nel pregiudizio. Teodoro resterà con noi per tutto il mese di Maggio. Alla fine, ci sarà una rappresentazione teatrale, nella quale ci esibiremo come musicisti, ballerini e narratori. Spero di rivederlo alla scuola Secondaria perché come persona mi piace tanto!
Aly Badara Damba |
Teodoro è il nostro mediatore interculturale e con noi ha iniziato un percorso intitolato ”Tamburi e Pregiudizi “. Alla fine, ci esibiremo in uno spettacolo ed io suonerò uno dei più bei tamburi che abbiamo a disposizione.
Teodoro si chiama anche Ndjock Ngana ed è un uomo alto, di pelle scura, ha un pizzetto di barba bianca sul mento, i suoi piedi sono molto lunghi ed ha delle mani gigantesche.
Egli è simpatico, ci fa ridere molto, ed ha una risata simile a quella di Eddy Murphy.
Ci ha spiegato cosa siano i “pregiudizi”, ci ha insegnato come si suonano i tamburi perché con questo strumento non si fa altro che comunicare. Ci ha raccontato anchetante belle storie.
Quella che ricordo più volentieri, è quella di Belà,ma mi è piaciuta anche quella del povero papà che viene cucinato in pentola.
Teodoro è un bravissimo Poeta, tra tutte le poesie che abbiamo studiato, mi ha colpito molto quella intitolata “Bambino”.
Teodoro è proprio una bravissima persona!
Emanuele Centenni |
Teodoro è una persona che viene dal Camerun, è molto simpatico e ogni volta che arriva da noi, ci fa sempre ridere tanto!
Lui è un mediatore interculturale. Il suo percorso, molto interessante e divertente è chiamato “Tamburi e Pregiudizi”. Da lui abbiamo appreso molte cose: ci racconta storie della sua cultura e ci insegna anche a suonare il tamburo.
Teodoro ha i capelli ricci e neri, ha una corporatura robusta, ha mani molto grandi, sul mento ha un pizzetto, mentre sotto il naso, spuntano enormi baffi.
Calza scarpe nere con un po’ di tacco, con le quali batte il ritmo e fa molto rumore. A volte alza improvvisamente la voce, urla, e questo mi fa un po’ paura.
Alcuni miei compagni di classe, e anche la maestra Lia, hanno portato i tamburi africani perché stiamo preparando uno spettacolo sull’ importanza della comunicazione.
La rappresentazione si terrà il 24 Maggio alle ore 15:00.
Sicuramente ci saranno tanti spettatori, spero che tutti si divertano tanto e che il nostro lavoro sia gradito a tutti.
Ormai, con Teodoro sono rimasti pochi incontri e questo mi dispiace tanto!
Lorenzo Fortini |
Teodoro è il nostro mediatore interculturale e il suo percorso è chiamato così:
“ Tamburi e Pregiudizio”.
Dopo tanti incontri, posso dire, che è tanto simpatico. Teodoro è africano e si veste spesso con pantaloni e maglioni di lana. Ha un carattere molto vivace.
Nel primo incontro ci ha parlato di Belà, un racconto che mi ha fatto capire bene cosa siano i “pregiudizi”.
In questi ultimi incontri che ci rimangono, stiamo provando per lo spettacolo che daremo a fine anno, nel quale canteremo, suoneremo i tamburi ed esporremo le nostre opinioni riguardo alla tematica.
Con Teodoro ci vediamo solo una volta a settimana, il lunedì, e nei nostri incontri, prima ascoltiamo racconti e storie interessanti, dopo esponiamo le nostre impressioni. Successivamente, Teodoro legge e commenta ad alta voce le cose che abbiamo scritto sugli argomenti trattati.
Teodoro è anche un bravo Poeta, le sue poesie sono molto belle e alcune le abbiamo studiate e memorizzate.
Posso dire che è proprio un mediatore simpatico e quando lui ride, automaticamente scoppiano a ridere tutti!
Giordana Pellegrino
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Teodoro è un mediatore interculturale ed è molto simpatico e scherzoso.
Lui è africano ed è nato in Camerun.
Ci ha parlato tanto della suavita. Ha scritto molti libri, in uno di essi, ha raccolto tante poesie e poi lo ha dedicato a sua figlia.
Ha spiegato tante cose, che io non sapevo, del suo villaggio, quello che faceva da piccolo e come si comunica con il tamburo da una zona all’ altra del paese.
Tutte le cose che ci ha raccontato sono state molto divertenti ed affascinanti.
Mi ha molto colpito una storia intitolata “Belà”, la quale era carina ma anche un po’ triste.
Di questo racconto abbiamo fatto una sintesi, poi lo abbiamo diviso in sequenze e infine lo abbiamo illustrato con tecniche pittoriche diverse.Prima di spiegarci cosa sia un “ pregiudizio”, ha iniziato con la seguente dicitura:
“ NI =NISENON SAI…NON SAI….,PRIMA DI GIUDICARE UNA PERSONA, ASPETTA DI CONOSCERLA….”
Queste parole sono molto importanti! |
In questi ultimi incontri con lui, abbiamo fatto tante cose importanti. Abbiamo provato lo spettacolo, abbiamo suonato i tamburi africani, i tamburelli, le maracas e altri strumenti.
Sono stati scelti i compagni che devono presentare il percorso fatto e anche chi deve ballare.
Per migliorare le nostre capacità, con la maestra Lia, ci alleniamo anche durante la ricreazione della mattina e stiamo diventando veramente bravi!
Penso che questa esperienza, io non la dimenticherò mai e ricorderò sempre la pazienza e la gentilezza di Teodoro!
Arianne Louise Gajo |
TAMBURI E…..TEODORO
TEODORO E’ UN BRAVO MEDIATORE INTERCULTURALE,
CON LUI, FAREMO UNO SPETTACOLO TEATRALE.
LA STORIA DI BELA’ CI HA RACCONTATO,
CON UN TONO UMORISTICO E POCO COMPLICATO.
UN PERCORSO DIDATTICO ABBIAMO SVILUPPATO IN ARMONIA
E TRA NOI BAMBINI C’ERA TANTA ALLEGRIA!
CI FA SUONARE STUMENTI MUSICALI E POI CANTARE.
E ALLA FINE INVITA TUTTI NOI A BALLARE.
IN CAMERUN E’ NATO,
MA DA TANTI ANNI LO HA LASCIATO!
NEL SUO CUORE, PERO’, SEMPRE L’ HA PORTATO,
QUINDI, DI CULTURA E TRADIZIONI CI HA PARLATO.
AMA TANTO LA SUA TERRA AFRICANA
E TUTTI GLI ANIMALI CHE VIVONO NELLA SAVANA.
HA UN CARATTERE SCHERZOSO
E, A VOLTE, DIVENTA ANCHE MOLTO SPIRITOSO!
PARLA PRIMA LENTAMENTE,POI VELOCEMENTE
ED INFINE URLA SPAVENTOSAMENTE!
E’ NERO COME IL CIOCCOLATO
E CI FA VENIRE L’ ACQUOLINA AL PALATO!
I SUOI CAPELLI SONO NERI, CORTI E RICCI
E SPESSO COMBINA ANCHE PASTICCI!
FANNO RIDERE TANTO I SUOI BAFFETTI
AL MIO AMICO DEL CUORE,BOSSOLETTI.
IL LUNEDI’, DA NOI ARRIVA SEMPRE CONTENTO
ANCHE SE C’ E’ PIOGGIA, NEVE E VENTO!
NIENTE LO SPAVENTA,
DOPO AVER BEVUTO UN’ ORZATA ALLA MENTA!
IULIA SORRIDE ED E’ CONTENTA
PERCHE’ LUI, MAI SI LAMENTA!
CI HA SPIEGATO COS’ E’ UN ”PREGIUDIZIO”,
CHE PER ALCUNI E’ DIVENTATO PROPRIO UN VIZIO!
LA SUA POESIA E’ MOLTO SIGNIFICATIVA,
E PENSIAMO CHE CON AMORE EGLI LA SCRIVA.
CONOSCIAMO LA SIMILITUDINE, LA METAFORA,
L’ IDENTIFICAZIONE
CHE NEI SUOI VERSI DIVENTANO SIMBOLI DI LIBERAZIONE!
SCRIVIAMO STROFE SUL QUADERNONE, LE MEMORIZZIAMO
POI, AL RITMO DEI TAMBURI LE RAPPRESENTIAMO!
CARO TEODORO, PER LA SPLENDIDA ESPERIENZA TI RINGRAZIAMO
E QUESTA BELLA FILASTROCCA TI DEDICHIAMO.
NON TI DIMENTICHEREMO MAI
E NEI NOSTRI RICORDI D’ INFANZIA PER SEMPRE RIMARRAI!
ROMA, 21 APRILE
CLASSEVA
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NON VIVERE SU QUESTA TERRA COME UN INQUILINO
Ragazzo mio,
non vivere su questa Terra
come un inquilino,
o come un villeggiante stagionale.
Ricorda: in questo mondo
Devi vivere saldo,
vivere come nella casa paterna.
Credi al grano, alla terra, al mare,
ma prima di tutto all’ uomo.
Ama la nuvola, il libro, la macchina,
ma prima di tutto l’ uomo.
Senti in fondo al tuo cuore
Il dolore del ramo che secca,
della stella che si spegne,
della bestia ferita,
ma prima di tutto il dolore dell’ uomo.
Godi di tutti i beni terrestri,
del sole, della pioggia e della neve,
dell’ inverno e dell’ estate,
ma prima di tutto godi dell’ uomo.
Nazim Hikmet
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CANTO D’ AMORE
Ho preso una donna molto bella
per mia moglie;
l’ ho presa dai suoi amici.
Spero che non verranno i suoi parenti
A strapparla da me.
Sarò cortese con lei.
Fragole, fragole le porterò dalla collina
e radici dal terreno.
Farò tutto ciò che le piacerà.
Per lei ho composto questo inno
e lo canto.
Canto degli Indiani d’ America
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L’ UOMO DI TUTTI I CIELI
Perché mi domandi
se sono uno dell’ Africa
se sono uno dell’ America
se sono uno dell’ Asia
se sono un europeo?
Aprimi fratello!
Non sono un nero
non sono un pellerossa
non sono un orientale
non sono un bianco
sono soltanto un uomo.
Aprimi fratello!
Aprimi la porta
aprimi il cuore
perché sono un uomo.
L’ uomo di tutti i tempi
l’ uomo di tutti i cieli
l’ uomo
uno come te!
Réné Philombe
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JIMCROW
Non c’ è posto per Jim Crow
sui cavalli della giostra?
Un signore mi domanda:
“Perché ne hai tanta voglia?”
Io vengo dal Sud,
dove al negro e al bianco
-laggiù nel Sud-
non è permesso di sedere accanto.
C’ è un vagone per Jim Crow,
un vagone a parte sul treno,
laggiù nel Sud.
E, nell’ autobus,
ci mettono dietro, nell’ autobus.
Ma la giostra è rotonda rotonda
E non possono mettermi dietro.
Dov’ è dunque un posto
a cavallo
per un ragazzo nero?
Langston Hughes
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MARCIAPIEDE 14
Il dolore ha il volto dell’ emigrante,
ed io l’ ho visto, stamane, accanto
al treno che tossiva bianco vapore.
Ho visto una casa intera in due valigie
Di cartone nero ed un pacco a spago;
ho respirato odore di stalla e di campi.
Abito di velluto e scarpe a chiodi:
quel giorno la speranza vestiva così.
Franco Martignon
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CANZONE PER GLI ALTRI
Tutte le canzoni nascono per l’ uomo
in mezzo a un gran deserto.
Ora sorgono come un singhiozzo
dal profondo del cuore in pena,
ora come un ridere gaio scaturito dalla gioia
che non si può sentire
per la vita e la bellezza del mondo.
Senza che sappiamo come
sorgono col respiro parole e toni
che non sono
dei discorsi di tutti i giorni
e diventano cosa propria
di chi sa cantarli per gli altri.
Canto eschimese
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BAMBINO
Quant’è bello essere bambino
piccolo piccolo,
ma capace di pensare.
E’ bella l’ innocenza
che si perde pian piano
con la vecchiaia;
bella l’ ignoranza
che si scioglie lentamente
nel rimpianto.
Quant’è bello offendere
senza ferire,
e sbagliare senza colpa;
amare con il cuore
e non con il calcolo.
Odiare solo attraverso
i ricordi degli altri.
Quant’ è bello essere bambino
per rispondere alla domanda:
Che cosa vorresti se fossi ricco?
“Essere ricco è già troppo”,
e dormire tranquillo
quando viene la notte.
Quant’ è bello essere bambino.
Ndjock Ngana
PRIGIONE
Vivere una sola vita,
in una sola città,
in un solo paese,
in un solo universo,
vivere in un solo mondo è prigione.
Amare un solo amico,
un solo padre,
una sola madre,
una sola famiglia,
amare una sola persona è prigione.
Conoscere una sola lingua,
un solo lavoro,
un solo costume,
una sola civiltà,
conoscere una sola logica è prigione.
Avere un solo corpo,
un solo pensiero,
una sola conoscenza,
una sola essenza,
avere un solo essere è prigione.
Ndjock Ngana
ECOLOGIA
Ascolta
la terra piange
lacerata dalle bombe.
Il mare
quel re che con la sua benevolenza
da anni nutre il genere umano
sta male.
Il vento
che mescola il polline
per moltiplicare le specie
ha cambiato direzione
per frenare la distruzione
del globo.
Ti saluto cervello
cattedratico del corpo umano
dove è la tua potenza?
Quale è il tuo programma
per il destino dell’ uomo
su questa terra in agonia?
Ndjock Ngana
DONNA
Lei è il colore azzurro;
anche se foglia d’ autunno,
lei ha lo sguardo puro
che incanta ognuno.
Lei comunica, parla,
e ragiona con tutti;
lei ti cerca, ti pensa,
e ti porta da bere.
Lei ha sempre da darti
quello che tu ricerchi,
e ti chiede in cambio
solo un po’ d’ amore.
Ndjock Ngana
IL RUBINETTO
Fermati a guardare un rubinetto che perde;
vedrai una persona agli sgoccioli,
che si spreme e si perde
per sopravvivere.
Il rubinetto, la testa bassa, gocciola.
Sentirai il rumore fastidioso dell’ acqua che casca
chiedendo con insistenza
che venga chiuso il rubinetto.
Guarda al di là del rubinetto
e aiuta quell’ uomo
che sta spremendo la sua miseria,
a ritrovare un po’ di riposo.
Ndjock Ngana
IL SANGUE
Chi può versare
sangue nero
sangue giallo
sangue bianco
mezzo sangue?
Il sangue non è indio, polinesiano o inglese.
Nessuno ha mai visto
sangue ebreo
sangue cristiano
sangue musulmano
sangue buddista.
Il sangue non è ricco, povero o benestante.
Il sangue è rosso.
Disumano è chi lo versa
Non chi lo porta.
Ndjock Ngana
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