Dai un nome alla tua scuola

 

Il progetto nasce dall'esigenza di intitolare la scuola di Monte delle Capre, per darle una identità significativa, rendendo partecipi i fruitori diretti, alunni e insegnanti, le famiglie.

Dal 17 al 21 Novembre è stato organizzato un primo referendum libero dove insegnanti, alunni e genitori, hanno potuto esprimere le loro candidature con la motivazione. Lo spoglio delle schede è stato curato da una commissione composta dal referente del progetto e da 2 insegnanti, per l'individuazione di 3 nomi per scuola, più rappresentativi. Questi sono stati: Arvalia, Ida Baccini e Maria Teresa di Lascia.

I bambini hanno effettuato percorsi

   

Classi II A-B

e realizzato cartelloni esplicativi sui personaggi o idee scelti.

Classi V A-B
Classe V C
Classi IV A-B

 

Dal 15 al 18 Dicembre è stato organizzato un secondo "referendum" finale per la scelta del nome. Il 19 Dicembre c'è stato lo spoglio delle schede a cura di una commissione formata dal referente, da un rappresentante dei genitori e bambini.

Sono state scrutinate 316 schede. I voti di preferenza sono stati i seguenti:

ARVALIA 217

BACCINI IDA 65

DI LASCIA MARIA TERESA 26

 

Schede bianche: 1

Schede nulle: 7

 

I tre nomi valgono come PROPOSTA pre l'intitolazione della scuola. Seguirà l'iter burocratico contenuto nella Circolare ministeriale 12 Novembre 1980 n. 313.

 

ARVALIA: Le motivazioni di una scelta
Lungo l'odierna via degli Arvali, a due passi dal Trullo, sono stati rinvenuti ruderi e reperti del "Lucus deae Diae", un' area sacra che i "Frates Arvales", sacerdoti pagani, avevano dedicato al culto della dea Dia.
Questa divinità era invocata dai Romani come protettrice della fertilità della terra e della maturazione delle messi.
Il culto risale al tempo della fondazione di Roma, ma raggiunse una grande importanza al tempo dell' imperatore Ottaviano Augusto che entrò a far parte, egli stesso, del collegio degli Arvali: un suo busto, conservato nei Musei Vaticani, lo rappresenta con il capo cinto da una corona di spighe di grano, simbolo dei Fratelli Arvali.
Verso la fine del mese di Maggio si svolgevano, nella area sacra del tempio della dea Dia, le "Ambarvalia", una serie di celebrazione religiose e festeggiamenti popolari ai quali partecipava sempre un gran numero di Romani. Le cerimonie si fondavano per le più su gesti e riti magici con danze, invocazioni ed offerte. Le ultime campagne di scavi hanno rilevato che il Bosco Sacro racchiudeva un tempio a base circolare dedicato alla dea Dia.
A poca distanza dal tempio c'era un complesso termale con vari ambienti e pavimentazioni decorate da splendidi mosaici. Il Bosco Sacro comprendeva anche un "Caesareum" (tempio dei Cesari), un piccolo "circo" per giochi popolari e gare sportive e abitazioni per gli Arvali.

 

Classi V A-B