Te lo dico con i fiori

Il lavoro relativo ai fiori selvatici campestri e montani è iniziato da una collaborazione con l’insegnante Salvati, di lingua inglese, nell’ ambito del progetto Holding hands: un giornalino on line di scambio di materiale in lingua inglese tra scuole italiane, palestinesi e israeliane che potrete consultare all’indirizzo www.holdinghands.it.
Nella prima fase gli alunni hanno ricercato sull’ enciclopedia le immagini relative a questo tipo di fiori e, dopo averle osservate, ciascun bambino ha scelto quella che più lo aveva colpito per riprodurla. La tecnica utilizzata per i disegni è stata la matita acquerellabile. In seguito, c’è stata una ricerca su di un antico libro (Il linguaggio dei fiori ed. Salani, ristampa di un testo di fine Ottocento), per raccogliere notizie sui diversi fiori (ambiente, caratteristiche, eventuali proprietà officinali, leggende e miti ad essi legati, significato simbolico).
Alcune informazioni sono state tradotte in inglese “Wild flowers” per poter essere pubblicate sul giornalino.
Il lavoro finale,che abbina i disegni alle relative schede di conoscenza , è stato realizzato dai bambini nel corso dell’ attività di informatica.

Garofano selvatico

Si racconta che il primo al coltivare il garofano fu il re di Napoli,Renato D’Angiò, il quale voleva così consolarsi per la perdita del suo trono.

Nel linguaggio dei fiori il garofano rosa simboleggia la sensazione


Garofano selvatico

 


Il fiordaliso

Il fiordaliso

 Il fiordaliso cresce fra il grano. L’ acqua distillata da questo fiore possedeva, dicono, la proprietà di conservare la vista: il che gli valse il nome di “ rompiocchiali”. Oggi allieta i campi e i giardini ma non si usa in medicina. Nel linguaggio dei fiori il fiordaliso simboleggia la chiarezza, la luce.

 

 

Cipripedio

E’ una delle più spettacolari orchidee dei nostri boschi montani. Per la sua forma a pantofolina viene chiamato anche scarpetta di Venere o Pianella della Madonna .

 

 

 

 


Cipripedio


L’anemone alpina

 

L’anemone alpina

Il mito narra che Marte, geloso del bellissimo Adone, li fece sbranare da un cinghiale. Venere, che ne era innamorata, la trasformò in un anemone. Nel linguaggio Anemone significa “abbandono”.

Giglio Turco.

Secondo il mito Greco, il Giglio nacque da alcune gocce del latte della dea Giunone ,che aveva allattato il futuro eroe Ercole.

Il giglio giallo nel linguaggio dei fiori simboleggia la maestà e la grandezza.


Giglio Turco

 


Aconito

 

Aconito

L’ aconito cresce fino 2900 metri su pascoli e prati umidi.

E’ una pianta di montagna di un bel colore blu intenso.

Nel linguaggio dei fiori è il simbolo dell’ amore platonico.

 

La malva

Dalla Malva silvestre si ottiene un infuso dalle proprietà medicamentose emollienti e rinfrescanti.

Nel linguaggio dei fiori la Malva simboleggia l’ amore materno.


La malva

 


Papavero

Papavero

Presso gli antichi il Papavero era simbolo del sonno e Morfeo,il dio che presiedeva a questo bisogno, aveva sempre con se un fascio di Papaveri per distribuirne a coloro ai quali voleva concedere il beneficio del sonno.

Fu detto Papavero dal celtico “Papa" cioè bollito perché in Germania si usava metterne i semi e i frutti bolliti nella minestra dei bambini per conciliare loro il sonno.

Nel linguaggio dei fiori il papavero simboleggia il riposo, il sonno del cuore e la beltà effimera.

Elabro bianco

Appartiene alla specie delle orchidee e cresce fino a millecinquecento metri, sui terreni asciutti, esposti al sole e nei boschi radi.


Elabro bianco


Genziana

 

Genziana

La Genziana cresce su pascoli e prati asciutti e sui ghiaioni, in grandi gruppi. La corolla è di un bell’azzurro luminoso, raramente bianca, con macchie ulivacee all’interno.

Stella Alpina

La stella Alpina è detta anche “fiore di roccia”

Cresce in punti molto difficili e impervi ed è il fiore alpinopiù insidiato a causa della sua strana bellezza e dal fascino esercitato dalla difficoltà della raccolta.

Si può trovare dai 1700 ai 3400 metri.


Stella Alpina

 


Botton-d’oro

 

Botton-d’oro

Questo fiorellino,varietà del ranuncolo dei prati,ama l’aria aperta e il sole,e spicca vivissimo tra gli altri fiori per il suo colore giallo dorato e lucente. Il succo spremuto dalle sue radici può essere mortale.

Nel linguaggio dei fiori il botton d’oro simboleggia il sarcasmo e la maldicenza

MARGHERITA

Questo fiore annuncia la primavera, poiché compare per primo tra i prati quando ancora non sono disciolti i ghiacci e la neve.

Nel Medioevo, quando una dama era incerta nella scelta di un cavaliere, compariva di fronte hai suoi ammiratori con una corona di margherite quasi a voler dire “ci penserò”.

Per questo, nel linguaggio dei fiori, la margherita simboleggia, appunto, oltre al candore e all’ innocenza, ci penserò.



MARGHERITA

 


TASSO BARBASSO

 

TASSO BARBASSO

I fiori del tasso barbasso vengono usati in medicina per curare i reumatismi, poiché crescono nella stagione in cui i reumatismi li rendono più necessari .

Nel linguaggio dei fiori il tasso barbasso simboleggia le qualità buone


Astralago

 

Astralago

Questa pianta cresce nelle praterie alpine,sui pascoli.

I suoifiori,di colore rosa o rosso porporino, sono odorosi.

Nel linguaggio dei fiori simboleggia l’afflizione.

Silene

È un fiore che nasce tra i prati sassosi, tra le fessure delle rupi e la ghiaia.

La sua fioritura densa spesso nasconde le foglie piccole e strette di cui è fittamente coperto il piccolo fusto.

Nel linguaggio dei fiori è il simbolo della notte.


Silene

 


Ranuncolo

 

Ranuncolo

Il ranuncolo nasce spontaneo e fiorisce senza coltura nei prati, nei boschi e nei luoghi paludosi.

Con i ranuncoli si adornano i “Santi Sepolcri”durante la Settimana Santa.

Nel linguaggio dei fiori il ranuncolo significa:voi brillate di attrattire.

Rosa canina

Una fra le numerose leggende sulla nascita di questo fiore narra che la rosa nacque dal sangue di un usignolo che si era ferito mentre, al chiaro di luna, scioglieva i suoi canti d’amore in una macchia di spine.

La rosa canina,nel linguaggio dei fiori simboleggia l’indipendenza e la poesia.


Rosa canina


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