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A Numbelan, la città della pace, viveva Niankuma il gatto. Un giorno si svegliò dicendo: “Sono stufo di tutta questa pace, non succede mai niente di nuovo”. |
Andò dalla moglie e dopo molte insistenze la convinse a partire. Prepararono le valigie e si misero in cammino. ![]() |
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Incontrarono un città chiamata Koroku. Vennero ricevuti dal Re Leone che spiegò le regole della città: “Tutte le cose belle che tu troverai dovrai portarle a me. Inoltre dovrai pagare le tasse: un sacco di grano per ogni componente della famiglia!”. |
Niankuma accettò le nuove leggi contento di aver trovato finalmente la dittatura! Prese una casa e cominciò a coltivare il suo campo. ![]() |
Alla scadenza del primo anno, il gatto si recò dal Re Leone per consegnare i due sacchi e pagare le tasse. Col resto del raccolto riuscì a vivere tranquillamente con sua moglie. |
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L’anno dopo, la gatta partorì 14 gattini e questo fu l’inizio di una tragedia, perché avevano raccolto solo 13 sacchi di grano. |
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Giunto dal re per pagare le sue tasse gli disse: “Posso pagare soltanto 13 quote”. Il Re si arrabbiò moltissimo e gli disse: “Invece di fare figli pensa a lavorare! Per adesso prendo questi 13 sacchi e il prossimo anno mi darai anche gli altri 3 che mancano!” |
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Per tre mesi patirono la fame, i figli piansero e la moglie continuamente lo rimproverava per aver lasciato la città di Numbelan. |
Un giorno, mentre cercava di racimolare i semi caduti dai sacchi degli altri cittadini, sotto un albero, trovò una zucca. Si avvicinò e disse: “Wow! Una zucca!”. La raccolse e pensò: “Immagina se fosse piena di carne!”. Immediatamente la zucca si riempì di carne. |
Il gatto allegro tornò a casa. |
Chiamò la moglie e si fece portare due zucche vuote, poi le ordinò di uscire e di chiudere la porta. |
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Quando fu solo desiderò di riempire una zucca di carne e una di latte, poi nascose la zucca nella sua valigia e chiamò la sua famiglia. |
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“Che meraviglia! Dove hai preso questo cibo?” Il gatto rispose: “è un mio segreto, non te lo posso dire”. |
![]() Per molto tempo, vissero riccamente con cibo, vestiti, gioielli. Non gli mancava nulla. |
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Un giorno il gatto chiamò la moglie, la fece entrare nella stanza e le disse: “Voglio farti conoscere il mio segreto, ma prima devi giurare di non dirlo mai nessuno”. |
La gatta giurò e così venne a conoscenza del segreto della zucca. “Wow! Che fortuna. Non ci mancherà mai nulla!”. ![]() |
Dopo qualche tempo, al mercato la gatta incontrò la pantera che le disse: “Quanto sei elegante mia cara amica e ben nutrita, ma come fai?”. “Non te lo posso dire, è un segreto di mio marito”. |
La pantera tentò di convincerla: “Ma io sono la tua migliore amica, non lo dirò a nessuno.” ![]() |
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La gatta chiese alla pantera di giurarglielo e così fece. Allora svelò il segreto all’amica. La pantera girò due angoli e lo disse alla jena. La jena girò due angoli e lo disse all’elefante. L’elefante girò due angoli e lo disse alla scimmietta. La scimmietta lo disse al Re Leone. |
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Il Re andò su tutte le furie e mandò i gorilla a prendere il gatto e la sua zucca. |
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Giunti alla casa del gatto i gorilla gli ordinarono di consegnargli la zucca e di seguirli al palazzo. |
Il gatto negò di avere la zucca, ma i due, dopo aver messo sottosopra tutta la stanza, trovarono la zucca. |
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Arrivati dal al Re i gorilla spinsero il gatto dinanzi al sovrano e gli diedero la zucca. Subito il sovrano desiderò che fosse piena di carne. La zucca si riempì di carne e il sovrano meravigliato aggredì il gatto con queste parole: |
![]() “Non hai ancora capito le regole di questa città? Tutte le cose belle vanno portate a me! La prossima volta verrai ucciso”. |
Niankuma uscì disperato.
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Dopo alcuni giorni il gatto si trovò di nuovo a vivere poveramente. Riprese la sua borsa e andò nei campi in cerca di cibo. Sotto lo stesso albero questa volta vide un bastone. |
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Subito disse: “Wow un bastone!” appena pronunciò la parola “bastone”, questo cominciò a picchiarlo. |
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Il bastone gli disse: “Non sono un bastone! Chiamami Bolde!” Il gatto pronunciò il nome e il bastone si fermò. |
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Tornò a casa e nascose il bastone arrotolato in un telo nella sua valigia. |
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Poi uscì fuori al giardino e cominciò a cantare, a ballare dicendo: “Sono il gatto più felice e fortunato del mondo!”. Passò di lì la pantera che gli disse: “Come mai sei così felice?” |
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Il gatto rispose: “Non te lo posso dire è un mio segreto!”. La pantera cercò di nuovo di scoprire il segreto del gatto. Il gatto, fingendo di non volerlo svelare, le disse: “Non vorrei che andasse a finire come con il segreto della zucca”. |
La pantera giurò di non essere stata lei e di potersi fidare. Il gatto le fece vedere il bastone. |
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La pantera girò due angoli e lo disse alla jena. La jena girò due angoli e lo disse al serpente. Il serpente girò due angoli e lo disse alla giraffa. La giraffa girò due angoli e lo disse alla scimmietta. |
La scimmietta lo disse al Re Leone. ![]() |
Il Re Leone andò di nuovo su tutte le furie e mandò ancora i gorilla a casa del gatto, che non oppose nessuna resistenza e consegnò l’oggetto magico nascosto dal telo. |
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Arrivati davanti al Re, i gorilla consegnarono l’oggetto magico. |
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Allora Bolde cominciò a picchiarlo. Tutti quelli che pronunciavano la parola “bastone” venivano picchiati. |
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Il gatto approfittando della confusione, riprese la sua zucca e scappò verso casa. |
Prese la moglie e i figli e si allontanarono dalla città. Lungo la strada incontrarono un cacciatore, ![]() |
che gli chiese: “Perché andate tanto di fretta?” risposero: “Stiamo scappando dal Re di Koroku”. Il cacciatore fece un’altra domanda. “Cosa avete nelle valigie?” “è un mio segreto” rispose Niankuma. |
Nello stesso tempo i gattini dissero: “Mio padre nasconde una zucca magica!” “Che ci fa avere cibo, gioielli e vestiti!”. |
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Il cacciatore puntò il fucile contro il gatto e si fece consegnare la zucca. Poi prese tutti i gatti e li portò nella sua dimora. |
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Da quel giorno il gatto diventò un animale domestico ma disobbediente all’uomo. |
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Pape Siriman Kanoutè |
Il libro nasce dall’incontro dei ragazzi della classe quinta, della scuola primaria “G. Perlasca”, con il “Griot” senegalese Pape Siriman Kanoutè. |
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La Kora: è uno strumento musicale mandinga costruito con una zucca secca e svuotata, frutto di una pianta rampicante. |
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Il Senegal è un Paese molto ospitale. Le persone non hanno fretta e amano fermarsi a parlare con chiunque incontrano guidati dallo spirito teranga (spirito dell’ospitalità). |
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La Repubblica del Senegal è uno Stato dell'Africa Occidentale, a sud del fiume Senegal. |
Si affaccia sull'Oceano Atlantico ad ovest, confina con la Mauritania a nord, il Mali ad est, la Guinea e la Guinea-Bissau a sud. Il Gambia s’incunea all'interno del Senegal. Le isole di Capo Verde si trovano a circa 560 km al largo della costa senegalese. Il Senegal è una Repubblica presidenziale vasta 196.764 Km² con una popolazione di 10.285.000 (stime 2001) abitanti per una densità di 52 ab/km2. La sua capitale è Dakar situata sul capo più occidentale di tutta l'Africa continentale. Con i suoi grattacieli ricorda molto una capitale occidentale. Altre città importanti sono: Thiès 185.000 ab., Kaolack 152.000 ab., Saint-Louis 140.000 ab. |
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Prima dell’epoca coloniale, il Senegal insieme al Mali, alla Guinea, alla Guinea Bissau e Gambia costituivano l’Impero del Mali, riunito sotto l’imperatore Sundiata. |