
Uno dei tanti articoli sui tragici fatti dello
stabilimento Annunziata
(Il Messaggero, martedì 29/05/01962)
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Ceccano, come tutta lItalia, si incamminò verso
una lenta ma costante ricostruzione.
Particolare importanza acquistò, nel contesto delleconomia locale, il saponificio Annunziata.
I rapporti tra il Comune e la Società Annunziata sembravano assai
positivi; tra laltro, con lallestimento di una grande squadra di calcio,
lAnnunziata aveva conquistato notevoli simpatie non solo tra gli operai, ma anche
tra i cittadini. Nel 1953, una serie di rivendicazioni furono avanzate dagli operai del
saponificio. Gli operai chiedevano lapplicazione del contratto di lavoro (premi di
produzione, nuovi orari, parificazione delle paghe, ecc.).
Il padrone della fabbrica si sentì in qualche modo tradito, sicché la tensione cominciò
a salire. |
La Società prese a licenziare, colpendo innanzitutto
gli operai promotori delle contestazioni: ciò contribuì ad avvelenare il clima
politico - sindacale. Partirono gli scioperi.
Tuttavia, alcuni gruppi di operai decisero di continuare regolarmente il lavoro. Questo
determinò lassedio della fabbrica da parte degli operai in sciopero, che volevano
assolutamente impedire che giungessero allinterno rifornimenti e viveri. 11 maggio
1962: lo sciopero è arrivato al 14° giorno.
Il Parlamento nazionale e i principali organi di stampa
si occupano del caso - Ceccano.
Tutte le forze politiche presenti in Comune si schierano dalla parte degli operai in
lotta. Tra i ceccanesi inizia una gara di solidarietà per aiutare, anche economicamente,
le famiglie degli operai in sciopero. Le forze dellordine controllano la zona
bassa del paese, dove si trova il saponificio sottoposto ad assedio, per impedire che la
situazione precipiti.
17 maggio 1962: violenti scontri tra
scioperanti e Polizia davanti allo stabilimento Annunziata. Fitta sassaiola contro le
forze dellordine. La Polizia risponde caricando i manifestanti. 25 maggio: Ceccano
è paralizzata da uno sciopero generale.
Sera del
28 maggio: un operaio dello stabilimento, Luigi
Mastrogiacomo, è ucciso da un colpo partito dalle forze dellordine. Altri
operai restano feriti più o meno gravemente. E evidente che Carabinieri e Polizia,
sotto stress dopo tanti giorni di tensione, hanno perso il controllo della situazione.
Occorreranno molti mesi prima che la situazione torni ad una certa normalità: nessuno
tuttavia dimenticherà più quei terribili giorni
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Nota:
Notizie
su Ceccano dal 1871 al 1962 . Quanto riportato è tratto dal libro Podestà, Commissari, Gonfalonieri,
Sindaci / Ceccano 1868-2000 di
Tommaso Bartoli.
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