Istituto comprensivo
Via Strada Nuova
Ariccia
Anno scol. 2000 / 2001
ARICCIA
VICENDE STORICHE
Ariccia e' uno dei Castelli Romani; e' divisa da Albano da un viadotto, il Ponte di Ariccia, fatto costruire dal Papa Pio IX nel 1854.
La leggenda fa risalire il nome della città alla ninfa Aricia, che dal matrimonio con il greco Ippolito ebbe Virbio.
Fu abitata dai Latini, popolazione indoeuropea, che, stanziati sui Monti Albani, vivevano in villaggi, piccole città-stato politicamente unite in una confederazione. Abitavano in capanne, di forma ovale e rotonda, con pareti di rami, canne ed argilla ed il tetto formato da un'intelaiatura di rami e foglie. Accanto alle capanne si trovavano l'orto, il recinto del bestiame, il campo coltivato e quello a pascolo. Si dedicavano all'allevamento, all'agricoltura, alla caccia, alla pesca, ma anche alla lavorazione del legno, dei tessuti, dei pellami e dei metalli.
Le urne cinerarie trovate nella zona dei Monti Albani ci danno un'idea della forma delle capanne.
Oltre che all'incinerazione i Latini facevano ricorso anche allinumazione.
Erano uniti soprattutto dal punto di vista religioso: avevano un Santuario su Monte Cavo, dove praticavano i loro riti religiosi.
Fra i centri più importanti c'erano Albalonga, Aricia, Lanuvio.
A cavallo dei sec. VIII e VII a. C. Ariccia divenne una città ed entrò a far parte della Lega Latina.
Nel 338 a.C. ottenne la cittadinanza romana ed il diritto al voto.
Nel 312 a. C. venne costruita la Via Appia.
Durante l'impero di Augusto, la cui madre, Azia, era di origine ariccina, vennero costruite numerose ville, come quella di Vitellio.
Nel medioevo il papa Zaccaria (741 -752) fondò il monastero di S. Nicola, presso la Porta Napoletana, intorno al quale sorsero delle abitazioni. Ariccia era allora un centro agricolo fortificato che divenne proprietà dei principi Tuscolo alla fine del X secolo e nel 1168 passo' ai Malabranca.
Nel 1223 divenne un feudo dei Savelli, già signori di Albano, Castel Gandolfo e Genzano; poi passò ai monaci di Sant'Anastasia, ai Colonna (signori di Marino) e, infine, nel 1463, al monastero di Grottaferrata, per tornare di nuovo ai Savelli nel 1473.Nel 1661 il feudo fu venduto ai Chigi, che affidarono la progettazione del borgo a Gian Lorenzo Bernini, il quale terminò il Palazzo Chigi e ideò la Piazza di Corte con le due fontane e la Chiesa di Santa Maria Assunta.
Nel XIX sec. Ariccia diventò un luogo di villeggiatura per la sua posizione e per il clima. Il papa Gregorio XVI fece costruire un ponte,che va dalla Porta Napoletana a Galloro, ed il papa Pio IX quello che la collega ad Albano (Architetto Bertolini).
Dopo il 1870 i contadini parteciparono alle lotte per la divisione dei latifondi ed i Chigi cedettero le tenute di Vallericcia e Montagnano.
Oggi il palazzo appartiene al Comune di Ariccia.
Tra i personaggi famosi che sono passati per Ariccia va ricordato Goethe, il quale venne nella cittadina castellana nel febbraio 1787. Ecco come parla di Parco Chigi:
Un'alta muraglia chiude il vallone, una cancellata permette di dare un'occhiata all'interno, quindi s'innalza la collina, sulla quale sorge il castello. Sarebbe un quadro del più grande effetto, se lo volesse fare un vero artista."