I Castelli Romani si trovano sui Colli Albani ovvero sul Vulcano Laziale. Esso si è creato a sud di Roma 700 mila anni fa.
Inizialmente sulla pianura che dal Tirreno andava agli Appennini si accumularono i resti delle eruzioni e tufi che costituirono una base conica di 60 Km circa, che era la base del Vulcano Laziale nellera del Pleistocene Inferiore.
700 mila - 300 mila anni fa: formazione dellapparato Tuscolano-Artemisio, che prende il nome dalle due cime del recinto esterno: il Monte Tuscolo a nord e il Maschio dellArtemisio a sud-est. Era costituito da un vulcano più piccolo interno a quello precedente con una caldera larga 15 km.
300 mila - 150 mila anni fa: la lava che si era aperta la strada verso la valle andò ad accrescere il recinto esterno. In questo periodo (Pleistocene Medio) si formò lapparato della Faeta.
150 mila - 300 mila anni fa: la fase idromagmatica, praticamente lincontro fra magma incandescente e acqua accumulatasi sotto i residui vulcanici, portò una grande quantità di vapore seguito da forti esplosioni che diedero origine ai laghi di: Nemi, Valle Ariccia, lago Albano. Si conclude cosi la fase del Pleistocene superiore e comincia la fase di assestamento geologico del Vulcano.
Anticamente la flora, che oggi si può riscontrare solo nel parco Chigi, corrispondeva a querceti di: Cerri, Lecci, Farnie, Roveri e anche Olmi e Aceri. Sambuco, Biancospino, Agrifoglio, Iris, Geranei, Ciclamini e Orchidee in gran parte ancora presenti. A ovest del Vulcano ci sono: Sughereti, Lecceti, Laureti e pinete dai 100 ai 600m di altitudine. Dai 500 ai 1000m ci sono: querceti caducifogli e boschi misti di latifoglie. Nella zona submontana troviamo: Cerreti, Castagneti, Scopiglieto e Faggeti.
La fauna corrisponde a: volpi, tassi, vipere, donnole, topolini, lucertole, orbettini, gechi, rane rosse, salamandre, quaglie, beccacce, tortore, upupa, colombelle, cuculo, coleotteri.
IL LAGO DI NEMIIL lago di Nemi si è formato nellultima fase dellevoluzione del Complesso Vulcanico dei Castelli Romani. Il magma non trovando più sbocco nel cratere principale cercò altre vie duscita. In questo cammino ci fu uno scontro fra magma incandescente e acqua seguito da unesplosione che provocò lo sprofondamento di due crateri contigui che diedero origine ad una voragine. Le acque pluviali e sorgive fecero si che la voragine si riempisse dando vita al lago di Nemi. Anticamente era coperto da folti boschi infatti il suo nome, dal latino Nemus, significa bosco sacro, ma oggi la vegetazione non è più cosi fitta. La vegetazione è costituita da: Castagni, Carpini e Noccioli. Abbastanza diffuso il Leccio sempreverde. Ci sono dei Platani molto rari allo stato spontaneo.
Nella zona nord-ovest del lago ci sono ripiani erbosi dove crescono piante erbacee. Molto importante la coltivazione dei fiori. Diffusa è anche la canna di palude, perfetto habitat per alcune specie di uccelli acquatici. Infatti troviamo: il Germano Reale, la Falaga, la Gallinella dacqua, il Cormorano e il Martin pescatore anche se meno diffusi. Tra gli altri animali ricordiamo: la Tinca, la Carpa, il Persico-sole, lAnguilla, il Cefalo, il Luccio e il Corogone.
LA STORIA DEI CASTELLI ROMANII primi insediamenti sui Castelli Romani risalgono al periodo della fondazione di Roma.
Il centro dellantico Latium erano proprio i Colli Albani. Plinio il Vecchio dà la prima testimonianza degli Albanens. Erano divisi in piccole tribù chiamate populi, ognuna di queste comunità rurali era retta da un dittatore, tutte insieme formavano la Lega Latina. Essa era comandata da Albalonga, ma poi prese il dominio Roma.
Tra lVIII e il V secolo a.C. emergono alcune comunità latine tra cui il Tusculum, Ariccia, Velletri, Lanuvio che ricomposero la Lega Latina.
I latini furono sconfitti dai romani nella battaglia del lago Regillo, stipularono con Roma nel 493 a.C. un trattato di pace il Foedus Cassianum. In seguito latini e romani si allearono e riuscirono cosi a sconfiggere gli Equi e i Volsci. Dopo il 340 a.C. il vecchio trattato di pace fu sostituito con alleanze bilaterali fra Roma e le singole comunità. Nel 312 a.C. dove sorgeva la Via Albana fu iniziata la costruzione della Via Appia che collega Roma con Brindisi.
Tra il 495 e il 553 d.C. gli Ostrogoti furono in guerra con i Bizantini, devastando i Colli Albani.
Tra il IX e il X secolo, dopo le incursioni dei Saraceni, si costituirono le comunità feudali, dando il tipico aspetto architettonico di quel tempo.
In questo periodo i Conti di Tuscolo presero il potere sulle elezioni del Papa. Diedero battaglia a Roma nel 1167 i romani furono sconfitti ma ci fu poi la sconfitta e la cacciata definitiva dei Conti nel 1172.
A partire dal XIII secolo sui Colli Albani cominciarono a vivere le prime comunità indipendenti.
In seguito la famiglia dei Savelli prese il dominio su: Albano, Ariccia, Castel Gandolfo, Rocca Priora, Castel Savello. Soprattutto durante la cattività avignonese si estesero i domini delle famiglie baronali.
Quando il Papa tornò ad Avignone ci fu la lotta di Eugenio IV, per riprendere il possesso amministrativo della regione, contro i Savelli e i Colonna. Sconfitti riottennero i loro beni soltanto alla morte del Pontefice.
Sia durante la fase romana dellImpero che durante il periodo del nepotismo si tornò a considerare i Castelli Romani come residenza di vacanza.
I Castelli Romani risentirono positivamente del piano edilizio di Sisto V, rimasero cosi fino al dominio francese del XIX secolo. Il piano di modernizzazione fu continuato da Pio VII e poi da Pio IX. Questi fece costruire la ferrovia che collegava Roma a Frascati.
Dopo lUnità dItalia furono espropriate le rendite ecclesiastiche e si smembrarono cosi i fondi terrieri.
Dal dopo-guerra a oggi cè un processo di conurbazione dei Colli Albani a Roma.
GENZANOIl nome Genzano deriva da fundus gentiani cioè il terreno di proprietà della famiglia Gentia.
Papa Lucio III, in una bolla del 1183 donava il fundus gentiani al monastero delle Tre Fontane. I monaci verso il 1235 fecero costruire un Castello e un recinto fortificato. Nel 1300 il paese viene citato come Genzano e vi abitava una comunità di circa 500 persone.
Nel 1378 papa Clemente VII lassegna agli Orsini e nel 1393 Nicola Colonna invade il possedimento e lo tiene insieme a Buccio Savelli, ma poi il popolo si ribella.
Nel 1402 il paese fu distrutto da un incendio e fu poi ricostruito.
Nel 1423 il paese è di nuovo sotto il dominio dei Colonna, poi viene ceduto dagli stessi al Cardinale Estrouteville, torna di nuovo ai Colonna nel 1485 e poi passa alla famiglia Cesarini di Civitanova.
Dal 1565 cè un programma di ristrutturazione edilizio-urbanistico per il matrimonio di Livia Cesarini con Federico Sforza si rivede anche il Castello e il Palazzo Sforza-Cesarini.
Dal 1874 Genzano diventa comune del Regno dItalia.
I MONUMENTI IL PALAZZO SFORZA CESARINIIl palazzo Ducale di Genzano è il monumento più significativo della città, sia per i valori architettonici che per il ruolo che ha avuto nello sviluppo dei Castelli Romani, è ledificio più prestigioso del paese.
Fu edificato sulle mura dellantico Castello di Genzano, dopo essere stato proprietà dei Colonna. A partire dal 1564 leredità passò alla famiglia Cesarini, fino al 1990. Essi acquistarono il territorio che comprendeva Genzano, il territorio delle due torri, il castello di Civita Lavinia e Ariccia; da quel momento iniziò il periodo "Cesariniano".
Il nome del palazzo Sforza Cesarini deriva dal matrimonio di Livia Cesarini e Federico Sforza. Al fianco del vecchio palazzo era situata la porta principale del borgo. Tra il 1713 e il 1730 vennero effettuati degli interventi di restaurazione voluti dal Duca Gaetano Sforza-Cesarini.
Nel 1860 il palazzo venne ampliato e arricchito da una nuova facciata eseguita dallarchitetto Ludovico Gregoriani.
Ledificio è situato in una piazza del tutto naturale e non urbana.
IL PARCOSulle pendici dellantico cratere del Vulcano Laziale ora è situato il Lago di Nemi.
Dallalto borgo antico di Genzano, fino alle rive del lago, si sviluppa uno dei giardini più belli della provincia di Roma. Il parco oggi è in fase di restauro per opera del Comune di Genzano.
Nacque come giardino romantico alla maniera inglese.
Costituisce un patrimonio storico paesaggistico. Tipici del parco sono i finti ruderi e la finestra bifora fatta in travertino. La vegetazione è caratterizzata soprattutto da latifoglie; nel bosco troviamo diversi tipi di alberi: castagni, lauri, lecci e carpini.
Si divide in tre fasce:
La Chiesa dei Cappuccini è stata costruita nel 1643 ed è stata realizzata grazie alla collaborazione del duca e degli abitanti di Genzano.Il progetto fu affidato a Fra Michele di Bergamo che era un cappuccino fabricere. La chiesa è un semplice edificio che è caratterizzato da un finestrato al centro e un portale di peperino in rilievo rispetto alla superficie.
I caratteri architettonici sono in linea con le indicazioni tipiche dellordine religioso, con decorazioni non raffinate e interni molto illuminati. Qui la memoria della famiglia Cesarini è presente con piccoli dipinti.
CHIESA DELLA SS.TRINITASul corso Gramsci, a partire dal 1871, venne costruita la "chiesa nuova" dedicata alla Santissima Trinità.
Il progetto per la sua edificazione venne affidato a Pietro Camponese e, dopo la sua morte, al figlio Giuseppe. Alla fine del movimento neoclassico, la grande facciata fu realizzata con modelli romani; allesterno è caratterizzata da grossi blocchi monolitici con volumi semplici. Linterno è a croce latina ed è coperta da una volta a cupola con cappella ai lati.
Nella sacrestia cè una tela del XVII secolo dedicata a San Vincenzo Ferreri. Sullaltare viene raffigurata la Madonna del Monserrato, fatta da Francesco Rosa nella seconda metà del 600.
CHIESA DI S.MARIA DELLA CIMAQuesta chiesa fu costruita nel 1636. Siccome in passato quella vecchia non era sicura, ne fu costruita unaltra, ruotandone la facciata in direzione esterna.
Il nome deriva da una tradizione popolare che narra la venerazione della Maria Santissima avvenuta sulla cima di un albero.
Allinterno della chiesa, sullaltare, è rappresentata la Madonna tra i due Santi Pietro e Paolo, un quadro che venne realizzato intorno al 1600.
CHIESA DELLA SS.ANNUNZIATAIn direzione di Nemi e Velletri è situata unaltra delle chiese-convento di Genzano: la Santissima Annunziata.
La sua facciata risale al 1786; ha un portale dingresso incorniciato da due colonne da cui partono due nicchie.
Allinterno della Chiesa cè una tela molto interessante che raffigura unAnnunciazione che risale alla fine del 500 inizio 600.
LA VILLA DEGLI ANTONINIIl collegamento della villa con la famiglia degli Antonini è resa probabile dal ritrovamento di numerosi ritratti della famiglia inperiale. Si pensa che qui vi abitò lultimo degli Antonini: Marco Aurelio.
La villa si sviluppa su due livelli di cui quello inferiore costituito da una serie di vani. I sette murati a ovest appartengono ad un ambiente detto Calidarium.
Dal Calidarium si accede ad unaltra stanza, seguita poi da una sala rettangolare.
Nel 1996 si è svolto un campo archeologico che ha portato alla luce nuove strutture della villa. Dopo unoperazione di ripulitura dalla vegetazione sono stati individuati due blocchi di peperino, che molto probabilmente costituivano la copertura di un corridoio dal quale si accedeva dalla villa direttamente ad una struttura circolare.
Questa struttura si considera contemporanea allimpianto termale perché, in uno degli ambienti individuati, è stata ritrovata una moneta strettamente legata alla famiglia degli Antonini.
Allo stato attuale delle ricerche non è possibile dire con certezza quale fosse la funzione di questa struttura, forse si trattava di una fontana monumentale o di una serie di vasche collegate con limpianto termale.
FLORA DEL PARCO CHIGIElenco Floristico:
Acero campestre (appio), Acero astusatum (Acero dUngheria), Aeseulus hippocastanum (Ippocastano), Carpinus betulus (Carpino bianco), Castanea sativa (Castagno), Certis Australis (Bacoloro), Cercis siliquastrum (Albero di Giuda), Carylus avellana (Nocciolo), Carnus mas e Carnus sanguinea (Carnioli), Cralaegus lavigata subsp lavigata (Biancospino), Cryptomeria Japonica, Cupressus sempervirans (Cipresso), Euonymus europoeus (Evonimo), Fraxinus arnus (Arniello), Flex aquifaluim (Agrifoglio). Laurenus nobilis (Alloro), Astrya carpinufoglia (Carpumella), Quercus pubescens subps.robur (Farnia), Bhamnus alaternus (Alaterno), robinia pseucacia (Robinia), Sequonia sempervireus (Sequonia), Tilia platyphyllas (Tiglio nostronu), ulums nimar (Olmo), vilrirunm timus (Timo) (specie arboree).
Camellia japonica (Camelia), Crataegus manogyua (Biancospino), eytisus scoparius subsp. coparius (Ginastra dei carbonai), C.Villaus (Citiso pelosa), Ligustrum vilgore (Ligustro), Rosa canira (Rosa selvatica), Rubus ubruifolius (Rovo), Lambucus nigra (Sambuco) (specie arbustive).
Bryonia dioica (brionia), Cleuotis vitalba hedera helix (Edera), Tomus communis (Tamaro) (specie lianosa) Ajuga reptons (Iva ), Alliaria petiolata (Alliaria), Anemone appenina (Anemone), Aristolochia lutea (Aristolochia), Arum italicum, Aristolochia moculatum (Gigari), Asparagus acutifolius (asparago selvatico), Asplenium trchomones (Asplenio tricomone), Astragalus homomus (Astragalo falciforme), Brachyfodium sjlvatugum (Palèo silvestre), Componula ropuncolus (Ropelonzolo), Campanula trachelium subps. Trachelium (campanula selvatica), Corex pendula (Carice maggiore), Centarium erythraea (centaura minore), Chaerophylune temulentume (cerfoglio), Chlidonum mgus (celidonia), Chondrilla yuncea (Lattugaccio comune), Crocus bflorus (Zafferano selvatico), Cyclamen hederifolius (ciclamino napoletano), Ciclamino repandum (Ciclamino principale), Daetylarhizza maculata (Orchidea macchiata), Daphme laureola sebsp. laureola (dafne laurella), Digitalis lutua (Digitale gialla), Euphorbia amygidalaides (Euforbia della faggeta), Faenicolum virgare subsp. Piporitum (Finocchio selvatico), Fragoria vesea (fragola), Geranium robertinium subsp. Robertinium (Geranio di S.Roberto), Genium urbanum (Cariofillata).