Lo studio sul territorio di Frattocchie
Lattuale paesaggio dei Castelli Romani formato da colli, monti,
laghi e valli, era costituito in origine soltanto da un unico grande vulcano attivo la cui
storia, lunga e complessa, iniziò più di 700.000 anni fa.
Questo grande vulcano, chiamato "Vulcano Laziale", cominciò
a formarsi accumulando i prodotti delle sue prime attività su un basamento più antico di
sedimenti marini che formava un ampia pianura tra la costa appenninica.
La storia del Vulcano Laziale può essere schematizzata in cinque
grandi periodi:
- La prima parte dellattività vulcanica fu caratterizzata da numerose e violente
esplosioni, intercalate da lunghi periodi di calma e della formazione di accumuli di
prodotti vulcanici che formano unampia fascia pianeggiante compresa tra la costa e i
primi rilievi appenninici. Laccumulo delle lave prodotte, dei lapilli e delle ceneri
formò un grande cono, largo alla base 60 Km.
- Circa 500 mila anni fa si formò un nuovo vulcano, più piccolo, del precedente, la cui
sommità era formata da una vasta cavità circolare (caldera) larga 15 Km e chiusa da
spesse pareti.
- Dopo un periodo di relativa calme lattività riprese (400-300 mila anni fa9, nuove
lave si aprirono delle strade sotterranee e centinaia di metri di profondità ed
incontrando appunto le falde acquifere diedero inizio a una fuoriuscita di emanazioni
gassose di idrogeno solforato di anidride carbonica, metano e in minore misura il radon.
- Una zona importante di queste emanazioni è appunto la sorgente della Cava dei Selci e
di Frattocchie, attualmente abbandonata, i gas che affiorano in superficie hanno una
temperatura che varia tra i 20-32 gradi C. Il fenomeno può variare nello spazio e nel
tempo: infatti, i terremoti possono produrre lapertura di nuove fratture e la
circolazione di acqua termale può sigillarne altre. La presenza di manifestazioni gassose
nellarea dei colli Albani è anche associata ad acque sotterranee che, circolano
nelle rocce calcaree profonde, acquisiscono in soluzione una notevole quantità di
anidride carbonica che viene liberata per abbassamento di pressione quando lacqua
risale verso la superficie.
- Lacqua acidula di alcune sorgenti è limpida mentre quella della altre è torbida
per lo zolfo che si deposita. Il residuo secco alle varie analisi è risultato sempre
compreso fra 1,05 e 1,44 g/lt. Tali manifestazioni, sia per la loro posizione presso la
via Appia, sia perché utilizzate a scopo terapeutico, hanno destato in ogni tempo
interesse di studio da parte di G Vannrath, Ponzi, Mariani, Garelli, Canevari, Derossi,
Barratta ect
che hanno svolto numerose analisi chimiche.