Sportello alunni nomadi e stranieri |
L'apprendimento linguistico( ad. rid. da L’apprendimento linguistico nella scuola riformata. Proposta dell’associazione Lend) |
Quadro di riferimento educativo |
Le finalità della nuova scuola possono essere individuate in quattro aree: |
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Formazione della persona |
Nella complessa società moderna essa implica: |
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Acquisizione di conoscenze |
Il sapere non deve essere fine a se stesso ma deve tradursi nell'acquisizione di strumenti operativi, sia sotto il profilo concettuale/intellettuale che pratico, e favorire quindi |
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Acquisizione di autonomia nell'apprendimento |
La consapevolezza e il possesso di strategie generali di apprendimento diventano prioritari nella scuola a fronte dei grandi e continui cambiamenti determinati dall'impatto della cosiddetta "società dell'informazione", dell'internazionalizzazione e dello sviluppo tecnico-scientifico. |
L’elaborazione dei curricoli linguistici: principi e raccomandazioni |
Se l’insegnamento linguistico si avvale di contenuti e metodi appropriati alla complessità del problema educativo, può costituire un valido contributo per il raggiungimento delle finalità formative summenzionate. |
Occorrerà quindi elaborare dei curricoli linguistici che si basino sui seguenti principi: |
L’importanza di capire e usare la lingua come strumento potente per conoscere il mondo, come riconoscimento di un diritto, ancorché non esplicitamente rivendicato, a essere soggetti attivi in una società democratica. |
Il ruolo irrinunciabile dell’educazione linguistica come asse portante nella formazione della persona insieme all educazione scientifica e a quella socio-civica. |
Il valore pedagogico delle lingue (lingua materna e lingue straniere) per l’arricchimento cognitivo e culturale e per il superamento dell’etnocentrismo. |
Da ciò risulta che l’obiettivo di grande rilevanza nella scuola riformata dovrà essere l’acquisizione di una competenza multilinguistica e multiculturale. Essa può essere definita come l’abilità a comunicare in più lingue e ad interagire con culture altre. Sul piano formativo lo studio di più lingue è significativo in quanto promuove il rispetto per la diversità delle lingue e delle culture. |
Se queste osservazioni sono valide per lo studio di una seconda o terza lingua straniera a maggior ragione lo sono per chi già parla una lingua diversa da quella che si usa a scuola. |
Prospettive per l’insegnamento delle lingue straniere |
Prima di avanzare qualsiasi indicazione di tipo operativo, sembra opportuno sottolineare l’esistenza di una contraddizione tra la proclamata importanza delle lingue straniere e la negazione di lingue materne come l’arabo, il somalo o l’albanese, per citarne solo alcune, da una parte e dall’altra il poco o pochissimo tempo destinato ai progetti di alfabetizzazione di italiano come L2 per i bambini stranieri. |
Le osservazioni che seguono sono ispirate a ragioni di opportunità e dettate dalla consapevolezza che è opportuno strutturare curricoli graduali e mirati. |
L’acquisizione di una solida competenza comunicativa in una lingua implica la pratica continuata e intensiva della lingua stessa. Ciò significa che grande attenzione va posta al rapporto tra monte-ore e obiettivi da raggiungere. |
Non pare produttivo diluire il monte-ore in un curricolo distribuito su poche ore settimanali distribuite in più anni, in quanto si corre il rischio di non avere risultati apprezzabili con conseguenti difficoltà degli alunni coinvolti. |
Nel caso si abbia comunque a disposizione un limitato monte ore annuale, può essere conveniente distribuirlo in un tempo più breve (per esempio un quadrimestre) all’interno dell’anno scolastico. |
Una possibile soluzione è costituita dall’utilizzazione di una struttura modulare. |
Si può prevedere una maggiore flessibilità in relazione al curricolo che possa permettere, in un sistema di classi aperte, di accedere, in corso d’anno alla classe successiva. |
Ciascun modulo dovrà portare ad una valutazione del livello di competenza raggiunto fino a quel momento. |
Occorre valorizzare la L2 come veicolo di cultura nelle sue diverse accezioni, ma questo obiettivo non è raggiungibile se manca o è frammentaria la padronanza comunicativa. |
Per concludere, si ritiene che l’introduzione di concetti quali multilinguismo e multiculturalità, competenza parziale, flessibilità, autonomia, modularità, ecc. renda assolutamente necessaria la definizione di obiettivi e contenuti precisi e verificabili, onde evitare il rischio de una frammentarietà delle esperienze e di una loro non confrontabilità. |
L’elaborazione di curricoli diversificati e integrati, la pianificazione dell’insegnamento/apprendimento delle lingue e di italiano L2 per moduli richiede l’individuazione di modalità di lavoro che vedano coinvolti i team nelle attività di progettazione. |
Indicazione per l’insegnamento di lingua italiana L2 |
Ciclo primario |
Lingua: riflessione e usi |
Nel ciclo primario l’insegnamento linguistico dovrebbe soprattutto tentare di intervenire sui processi di comprensione e di produzione linguistica. Pare essere questa, infatti, la strada più efficace a superare lo svantaggio di non capire, che dovrebbe essere sentito come problema prioritario per avviare strategie di comprensione. |
Prima ancora che insegnare il linguaggio come strumento per ricevere e trasmettere conoscenze, lo si deve insegnare privilegiandone la funzione concettuale, consistente nell’aiutare a elaborare e a strutturare il pensiero. |
Riflettere sulla lingua, in questa fase può essere prematuro. Regole grammaticali e norme d’uso si colgono con maggiore evidenza in una dimensione testuale, usando testi reali, non fittizi, sia orali che scritti. |
La tradizionale analisi logica può diventare un’analisi di tipo funzionale che evidenzi "che cosa si dice e come si dice" nella frase semplice. |
La riflessione sulle strutture grammaticali e sul funzionamento della lingua serve all’alunno innanzitutto per i suoi bisogni comunicativi: dunque, non è fine a se stessa, ma funzionale alla comprensione e alla produzione. |
Quanto alla produzione, si deve insegnare una lingua naturale e diretta, chiara e leggibile, che possa essere capita e letta senza fatica. |
E’ molto importante avviare alla comprensione e alla produzione di testi diversi e delle varietà della lingua (scritto/parlato, linguaggi settoriali, registri di diversa formalità, ecc.). |
Si devono sviluppare le abilità linguistiche: ascoltare, parlare, leggere, scrivere testi diversi con scopi diversi vedendo ciascuna di esse come un insieme integrato di sottoabilità. |
Per potenziare l’apprendimento occorre fornire strategie e tecniche diversificate; è però altrettanto importante prendere atto delle diverse modalità di apprendimento dentro la scuola e fuori di essa e creare rapporti di continuità fra schemi di apprendimento scolastici ed extrascolastici. |
Lingua e cultura: il filtro e i significati |
Il lessico rappresenta il filtro attraverso il quale si rivelano a livello formale e di superficie i significati presenti nel linguaggio orale e nella struttura testuale. |
Conoscere la ricchezza di sfumature del lessico è una condizione indispensabile per riconoscere ed esprimere ricchezza di significati. |
Riflettere sulla lingua come filtro di una particolare cultura serve a conoscere meglio la propria identità culturale e quella dell’altro (insegnante, compagni, comunità sociale, stranieri) e ad accettare il relativismo culturale. |
Lingua e letteratura: competenze e piacere del testo |
La ricchezza e l’originalità del testo letterario possono essere colte e gustate anche da chi non possieda ancora competenze specialistiche. Si può comunicare il piacere di leggere con libertà testi di tutti i generi, di tutti i tempi, di tutte le culture, contagiando gli studenti con le emozioni che la lettura suscita in noi. |
La letteratura costituisce un ricco patrimonio che agli alunni può essere utile a diversi livelli: in primo luogo può soddisfare, con le sue trame, i suoi personaggi, i suoi temi, i bisogni conoscitivi e di immaginario; può inoltre mettere a disposizione forme linguistiche e stilistiche insolite e preziose; e infine far sperimentare il piacere di cogliere la ricchezza di un testo complesso. |
A titolo esemplificativo si allega in appendice un modulo per il curricolo di italiano L2 che dovrebbe essere validato con una sperimentazione. |
Occorrerà infatti verificarne la coerenza con un impianto scolastico composto in modo diverso da quello necessario all’introduzione di percorsi di questo tipo. |
Il modulo è espresso in termini di padronanza linguistica dell’allievo, analizzata nei seguenti parametri: |
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L’approccio modulare al curricolo: un’esemplificazione per le lingue straniere |
Uno degli strumenti per la realizzazione di un a scuola flessibile è la modularità. Per ‘modularità’ si intende la strutturazione del curricolo disciplinare in componenti definite nei tempi, negli obiettivi, nei contenuti. Le competenze, nelle quali si fondano obiettivi e contenuti, devono essere verificabili. |
I moduli presuppongono che si strutturino percorsi brevi, componibili, verificabili. |
L’architettura modulare del sistema in obiettivi intermedi offre una serie di vantaggi: |
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I moduli vengono definiti, oltre che in termini di contenuti, anche in termini di ore complessive, che possono essere ripartite o raggruppate nel curricolo in funzione delle esigenze di ciascuna unità scolastica. |
In molti casi infatti pare più produttivo compattare le ore in un periodo breve che diluirle in poche ore settimanali. |
Per ogni modulo linguistico vengono indicati: |
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I tempi di ciascun modulo devono essere adeguati al raggiungimento di obiettivi significativi dal punto di vista quantitativo e qualitativo. |
Pertanto, a scopo indicativo, per i moduli linguistici si può ipotizzare una durata non inferiore a 45/50 ore. |
Condizione essenziale per il funzionamento del sistema modulare è – si ritiene opportuno ribadirlo – la definizione precisa dei livelli da raggiungere con ciascun modulo affinché si possa giungere ad una valutazione dei livelli raggiunti. |
Lingua italiana L2 |
Modulo per il curricolo di base per il ciclo primario |
Destinatari |
Alunni del ciclo primario |
Il modulo rappresenta un segmento di un curricolo che si sviluppa su ore complessive. |
Si dovrebbero programmare non meno di sei ore settimanali di intervento. |
Padronanza prevista |
L’attività linguistica si esplica in situazioni di vita con cui l’allievo abbia consuetudine e che siano rappresentative della cultura locale; riguarda eventi presenti, passati e futuri della sua vita che si avvalgano di lessico d’uso corrente. |
Comprensione orale |
Comprende brevi frasi di uso corrente, espresse a viva voce in lingua standard. Identifica il contenuto essenziale di enunciati, istruzioni e indicazioni brevi e semplici, formulati in modo chiaro, e le informazioni principali di testi registrati, integrati da immagini, pronunciati chiaramente. |
Produzione orale |
Si esprime con pronuncia sufficientemente chiara anche se influenzata dalla L1 : Si limita ad elencare informazioni, usando enunciati brevi, frasi semplici e un numero limitato di parole e rallentando la comunicazione con pause, esitazioni e riformulazioni. |
Interagisce con un interlocutore in conversazioni brevi e in situazioni strutturate, usando espressioni di routine con una certa disinvoltura. |
Riesce a segnalare al suo interlocutore se sta comprendendo e, se ha difficoltà, è capace di chiedere che ripeta o riformuli in modo più lento o semplice ciò che è stato detto. |
E’ richiesto che produca messaggi comprensibili, ma è tollerato che incorra sistematicamente in alcuni errori morfosintattici e lessicali. |
Comprensione scritta |
Riconosce nomi propri, parole, espressioni a frasi concise (ad es. su cartelli e avvisi). |
Comprende il significato di testi brevi e semplici di carattere personale (messaggi, cartoline, lettere) e di testi funzionali di uso corrente(pieghevoli, orari, menù, elenchi, istruzioni, indicazioni). |
Può anche comprendere il contenuto essenziale di testi informativi (brevi descrizioni, cronache, ecc.), purché integrati da illustrazioni. |
Produzione scritta |
Scrive frasi isolate e brevi testi(messaggi, cartoline, lettere ed anche qualche filastrocca) e completa moduli per fornire informazioni personali o per rispondere a un bisogno immediato. |
Usa un repertorio essenziale di vocaboli, dimostra di aver un controllo limitato di alcune semplici strutture grammaticali. |
E’ richiesto che produca testi comprensibili e coesi grazie all’uso di semplici connettivi come e, ma, perché, ma è tollerato che incorra sistematicamente in alcuni errori ortografici, morfosintattici e lessicali. |
Mediazione: |
in una conversazione oppure di fronte a testi scritti aiuta altri che non capiscono la lingua a decifrare alcuni termini o a identificare il contenuto del messaggio. |
Modalità di verifica |
L’abilità di comprensione orale e scritta verrà verificata con testi sconosciuti, analoghi quelli elaborati nel corso dell’attività didattica. Per verificare la produzione orale e scritta si utilizzerà un comunicazione realistica; la comunicazione orale potrà realizzarsi, oltre che in iterazione con l’insegnante, anche con attività di coppia o di piccolo gruppo. |
Documenti di riferimento |
Il presente contributo fa riferimento ai seguenti documenti: |
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