AQUILONI E TRADIZIONI

 

TIBET:

Testo tradotto dal “ Terzo occhio” di T Lobsang  Rampa

 Nel Tibet, o per lo meno nel distretto di  U, che e la divisione amministrativa di Lhassa, il gioco più popolare era quello degli aquiloni, che potremo chiamare  il nostro sport nazionale.  Per noi, praticabile, solo in quella época passata. Alcuni  anni prima, era stato costatato che gli aquiloni lasciati nelle montagne provocavano  torrenti di piogge;  si era allora pensato che gli dei della pioggia  erano in collera, cosi che era permesso fare volare aquiloni solo in autunno, che e la stagione secca.  In certi giorni, gli uomini si astengono da gridare in montagna, perché l’eco delle loro voci determinerebbero una condensazione troppo rapida delle nuvole, venute dalle Indie, sature di umidità, facendo precipitare piogge torrenziali.   

Il primo giorno d’autunno, un aquilone solitario era lanciato dal tetto del Potala. Dopo  alcuni minuti, altri aquiloni di tutte le forme, dimensioni e colori immaginabili facevano la loro apparizione  nel cielo di Lassa, dove viravano e saltavano in senno alla forte brezza. 

Adoravo questo gioco e mi arrangiavo sempre, per far sì che il mio fosse uno dei primi a volare. Tutti i bambini fabbricavano loro stessi i loro apparecchi, il più delle volte carcasse di bambù ricoperte con una bella seta. Ottenevamo senza difficoltà materiali di buona qualità poiché l’onore della casa era in gioco. Avevano la forma di una scatola, alla quale attaccavano spesso una testa, delle ali e la coda di un drago dall’aria feroce. 

Delle battaglie si svolgevano, nel corso delle quali, ci sforzavamo di fare cadere, i giocattoli dei nostri rivali. Per far ciò, fissavamo pezzi di vetro sui nostri aquiloni, ed ungevamo i loro cavi con una mistura di colla e polvere di vetro ; dopo di che, non ci restava che sperare di tagliare il cavo del nemico per catturare il suo aquilone.

 Scesa la notte, uscivamo furtivamente, ed alcune volte, li facevamo volare, dopo avere posto delle piccole lampade a burro all’interno della testa e del corpo. Con un po’ di fortuna, gli occhi dei nostri dragoni si mettevano a rosseggiare, e i loro corpi multicolori si staccavano nel cielo scuro della notte. Amavamo particolarmente questo gioco, quando le grandi carovane degli yaks del distretto di    Lho-dzong erano attese a Lhassa. Pensavamo nel nostro ingenuo candore che i carovanieri, questi ‘’ indigeni ignoranti ’’, non avessero mai sentito parlare nei loro lontani paesi d’invenzioni cosi  ‘’ moderne ’’ come i nostri aquiloni ; cosi che eravamo risoluti a farli morire di paura.

Uno dei nostri trucchi consisteva nel mettere tre differenti conchiglie, disposte in maniera tale che il vento, le facesse suonare con un gemito sopranaturale. Per noi, questo gemito era quello dei draghi dal soffio di fuoco, che emettevano queste grida  stridenti nella notte,  e speravamo  che avrebbero avuto sui mercanti un effetto decisivo. Immaginavamo quegli uomini stesi sui loro letti, in preda alla paura, quando  i nostri draghi volteggiavano  sopra le loro teste, e deliziosi brividi scendevano lungo la nostra spina dorsale. 

L' ignoravo all’epoca, ma questi giochi mi sarebbero stati di grand’utilità nel futuro, quando volavo realmente con gli aquiloni. Non era allora che un gioco, ancora un gioco interessante. Ne esisteva un altro ancora più pericoloso. Fabbricavamo dei grandi modelli da due a tre metri quadrati, con ali pensili  ad ogni lato. Poi erano posti sul bordo di un dirupo, dove soffiava una corrente d’aria ascendente particolarmente potente. Poi, un pezzo di corda arrotolato attorno alla vita, facevamo correre i nostri poney il più veloce possibile. L’aquilone prendeva quota bruscamente , si alzava sempre più ,finche incontrava la corrente ascendente. Una scossa ed il cavaliere sollevato dalla sua sella percorreva forse tre metri nell’aria prima di riscendere lentamente, dondolandosi appeso alla corda.  

 

NEPAL

Eredita dell’aquilone in Nepal

TESTO Di NIRMAL MAN TULADHAR

Stagione dell’aquilone

Nel Nepal, l’aquilone e una stagione associata ad una grande festa, il Dasain (mohani, presso i newar nella valle di Katmandou). Il Mohjni e una festa celebrata durante la raccolta del riso in onore della dea Durga. Durga e la dea madre che a liberato dalla miseria i popoli dell’universo. Il Dasain e celebrato in tutto il paese dall’insieme delle caste indù e buddiste, ha la durata di quindici giorni e termina il di della luna piena fine settembre inizio ottobre.  Per loro, e il momento dell’anno il più gioioso. A far data da questa festa, la pioggia di monsone dovrebbe essere finita, la raccolta del riso terminata ed il clima e dolce e mite.  Il cielo e sgombro. L’aria e fresca e il clima più propizio per l’aquilone. La stagione dell’aquilone dura un mese.

 

 

Tradizioni e credenze sociali

La pratica dell’aquilone, nel Nepal risale a tempi immemorabili. Secondo una credenza sociale, ‘’con l’aquilone s’inviano messaggi agli dei per il termine della raccolta del riso e che possono dunque fare cessare le piogge ‘’.  Le persone anziane credono che l’aquilone porti prosperità alla famiglia ed e anche il momento di prendere contatto, per onorare gli avi e di guidare l’anima dei morti nel cielo

L’Aquilone Nepalese

L’aquilone Nepalese e il malay, ha due stecche senza coda. Le stecche sono della stessa lunghezza , attaccate al centro ad una stessa distanza , in sette punti . Una briglia e attaccata all’aquilone in due punti, sull’asta centrale del aquilone in modo di bilanciare l’aquilone . 

Lo stile Nepalese di fare volare gli aquiloni

Nel Nepal, si fanno volare gli aquiloni dai tetti delle case. Questo modo di fare volare gli aquiloni e differente dagli altri paesi del sud dell’Asia. Per fare volare un aquilone nepalese , avete bisogno di una matassa di filo, arrotolata su di una spoletta di legno fissata su un’asta di legno. Si tiene questa asta fra il pollice e l’indice. Si arrotola il filo dell’aquiloni facendo girare la spoletta nel senso delle lancette di un orologio. La spoletta dovrebbe avere circa 6000 metri di filo. Avete bisogno di qualcuno che tenendo l’aquilone arretri, rimanete nello stesso posto finche il filo non sia teso.Quando la persona che vi aiuta tenendo l’aquilone lo lancia in aria , tirate il filo. Questa azione proietta l’aquilone verso l’alto. In seguito arrotolate il filo , cosi che l’aquilone salga sempre più in alto. La su si potrà sentire la forza esercitata dall’aquilone, potete allora manovrare l’aquilone srotolando ed arrotolando il filo, cosi potrete governare il vostro aquilone.

Tagliare il filo dell’aquilone e una grande gioia

La grande gioia per ogni aquilonista consiste nel tagliare il filo degli avversari. Ed e per questo motivo che i cavi sono molto sottili ed abrasivi. Possono attorcigliare i cavi degli altri aquiloni e tagliarli . Per fare ciò si unge il cavo dei polvere di vetro. Ci si serve di questo filo come di una carte abrasiva o carta di vetro.  La più grande gioia e nel tagliare il filo degli aquiloni avversario facendo volare il vostro aquilone sul suo filo. Come il vostro cavo incrocia quello del vostro avversario, srotolate più velocemente in modo che l’attrito prodotto dal cavo che scorre più velocemente tagli il cavo dell’altro. Perciò, lo stile nepalese e una sorta di combattimento.

Si tratta prima di tutto di rendere inoperante la tattica degli avversari: gli aquiloni Malay sono semplici e fatti in modo che si possano manovrare facilmente, e tagliare i fili degli oppositori.

Cet

E affascinante osservare l’aquilone Malay durante il dasain. I tetti di   Katmandou ne sono ricoperti. L’aquilonista salta, quando taglia il filo degli aquiloni degli avversari e grida: Cet, che significa sei finito! Si possono anche vedere sui tetti: alto parlanti che diffondono pezzi di musiche celebri di Guns & Roses, Mickael Jackson. Kenny G., Bon Jovi, Richard Max, Whitney Houston, Yani the Hindi, le canzoni dei film e dei gruppi rock nepalesi, … alcuni ballano sui tetti, mentre i loro amici sono occupati a vincere il proprio combattimento. 

 

competizione d’aquiloni

Benché non ci siano né competizioni né tornei d’aquiloni nel Nepal, molti giovani e adulti lo praticano come un passatempo.  Si divertono cosi affrontando, i loro compagni di gioco. L’ambasciata del Giappone ad organizzato più volte questa festa d’aquiloni nell’occasione del dasain nel Nepal. Si può notare che una competizione d’aquiloni fra scuole e organizzata ogni anno.  Gli studenti di queste scuole hanno iniziato a costruire aquiloni di differenti colori con disegni che rappresentano l’architettura e la cultura Nepalese.  Bisogna in ogni modo, far notare che l’uso degli aquiloni non e autorizzato in combattimenti.

 

GIAPPONE

YOKAICHI OODAKO

L'origine dei grandi aquiloni di Yokaïchi risalirebbe all’inizio del   XVIII secolo, epoca in cui gli abitanti della regione iniziarono a lanciare degli aquiloni in occasione della festa dei maschi che si svolgeva nel mese di maggio. La caratteristica dei grandi aquiloni di   Yokaichi e la loro taglia ; la taglia media degli aquiloni lanciati sino ad oggi equivale alla superficie di 100 tatami, ossia 13 metri d’altezza e 12 di larghezza. Nel 1984, un aquilone gigante di 200 tastami (22,5 metri d’altezza e 12 metri di larghezza), fu lanciato per celebrare il     30° anniversario della citta Yokaïchi. Nel 1993, l’aquilone di   100 tatami a volato il tempo record di 2 ore e 5 minuti.

Gli aquiloni di Yokaïchi presentano altre particolarità che rinforzano la loro unicità, da notare la tecnica del kirinuki-hoko, un procedimento di mettere in vista i disegni che consiste nel ritagliare gli strati superficiali di carta intorno agli stessi. , la tecnica del   nagamaki-hoko che permette di arrotolare l’aquilone per riporlo o per trasportarlo, e lo Hanoi-mon che consiste nel nascondere nel disegno dell’aquilone un enigma che gli spettatori si divertono a scoprire. 

(Museo degli aquiloni del mondo di Yokaïchi)

 

 

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