GLI AQUILONI SCIENTIFICI
Termometri, anemometri, strumenti di misura alati, i cieli del XIX° secolo hanno cosi visto sfilare strani uccelli. Poiché non bisognava certo chiedere agli scienziati, di attendere l’invenzione delle sonde per scoprire i segreti dell’alta atmosfera.
Alexandre Wilson, celebre astronomo di Edimburgo, fu il primo, nel 1749, ad inviare un treno di sei aquiloni equipaggiati ognuno di un termometro. Per farli scendere nel momento voluto, brucia le corde alle quali sono ancorati. Un esperimento che permise di determinare le variazioni delle temperature alle varie altezze.
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Alexandre Wilson non ebbe mai l’idea di alzare i suoi aquiloni con cattivo tempo. Ciò che fece Benjamin Franklin, nel giugno 1752. L'esperimento di Filadelfia rimane l’ora di gloria scientifica degli aquiloni. E uno dei figli Guglielmo, che fu governatore del New-Jersey che lo narra nelle sue memorie. In cima al suo aquilone, una punta metallica
In fondo alla corda di canapa, un nastro di seta ed una chiave. " Quando una nuvola temporalesca entra in contatto con l’aquilone : spiega , Franklin , nel suo reso conto dell’esperimento, l’elettricità che contiene e attirata dalla punta metallica, elettrificando l’aquilone e la corda, ed i piccoli filamenti che la compongono si drizzano al contatto delle dita. Quando l’aquilone e la corda sono stati bagnati dalla pioggia, conducono ancora di più l’elettricità; ne proverete gli effetti avvicinando le dita alla chiave nella quale si concentrano
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Con questa chiave elettrizzata, potrete realizzare ogni tipo di esperimento, come quello che consiste nel caricare di elettricità un flacone (bottiglia di Leyde), e di accendere l' alcool che contiene, e dimostrerete cosi perfettamente la similitudine naturale fra il fulmine e l’elettricità. In seguito Franklin immaginerà e metterà a punto il parafulmine Ma non sapremo mai chi a inventato l’aquilone elettrico : l’Americano Franklin od il Francese De Romas... In effetti, Jacques De Romas, aveva indovinato l’origine del fulmine ; utilizzando l’aquilone nei suoi esperimenti, riuscirà a ‘’materializzare l’elettricità’’, utilizzando lo stesso procedimento di Franklin...
Saranno in molti al seguito di Franklin, nel rischiare la vita giocando con il fuoco del cielo. Il dottore Collardon, un sapiente svizzero, ripete cosi bene l’esperimento, che provocò scintille alte circa un metro, intorno alla casa paterna, sotto gli occhi esterrefatti del padre.Gli esperimenti riprendono ancora con più accanimento, sostituendo il filo tradizionale con del filo di rame. Gli scienziati i più eminenti raddoppiano l’ardore, ma la portata scientifica dei loro lavori rimane molto magra.
Finche nel 1883, il meteorologo inglese E.D. Archibald, non misura la velocità del vento a diverse altezze, spedendo a quasi 500 metri di altezza quattro anemometri, di circa 1,5 kg ciascuno. L’ufficio meteorologico degli Stati Uniti, l’osservatorio di Blue Hill (vicino ad Harvard), la stazione di Trappes (vicino Parigi), le più grandi stazioni iniziano ad equipaggiarsi, inviando nel cielo gli aquiloni del tipo Hargrave, carichi degli strumenti più disparati.
Alla fine di quel secolo, 17 stazioni meteo degli Stati Uniti sono interamente equipaggiate. L’aquilone di misura, e lo strumento prediletto dei meteorologi fino nel 1933, data alla quale i palloni sonda gli mandano in pensione, abbattendo il record di altitudine di 9740 metri, stabilito con un treno di otto aquiloni cellulari, record che e durato per mezzo secolo.
Il 5 dicembre 1896 a Bayonne, Eddy e Mitchel stabiliscono una comunicazione aerotrasportata grazie ad un treno di Eddy… Dunque il record americano detenuto da un treno di Eddy e portato a più di 7800 metri nel 1910.
Questi professori nimbus dell’alta atmosfera, senza forse, rendersene conto, presero dei rischi insensati. Il responsabile di una stazione meteo americana si ricorda di una giornata, ricca di emozioni.’’ La carica elettrica scesa dal filo lo ha reso incandescente, facendolo sembrare più grosso di un centimetro. Nel momento in cui una detonazione di cannone rimbomba, i pezzi del filo si sparsero in tutti i sensi.
Quelli che erano all’esterno avevano l’impressione che la casa fosse in fiamme. Un calore considerevole ed una luce molto bianca accompagno il fenomeno. Il filo dilatato sprigiono un fumo giallo-marrone, come quello di un razzo, su tutta la sua lunghezza, e che non si disperse, solamente dopo una quindicina di minuti. " Alcune scariche elettriche, nate a 2000 metri di altitudine possono arrivare a 50 000 volt.
Il capitano Engelstad, della marina svedese, ne fece la triste esperienza, cortocircuitato dal suo aquilone che sorvolava un fiordo di Oslo. Filo metallico o no , con cattivo tempo, e meglio lasciare il ‘’ giocatolo ‘’ al suolo…