E’
da M. McLuhan che Toyo Ito riprende la riflessione sulla centralità,
in una società elettronica, del senso del tatto: cioè di un’epidermide
sensibile, che riveste gli edifici e permette di far interagire l’ambiente
domestico con lo spazio urbano, assorbendo all’interno luci, suoni e
flussi e restituendo all’esterno immagini e tensioni vitali. Affascinato
dalla natura, Ito considera l’elettronica come l’energia in grado
di reintegrare l’uomo nell’ambiente. Pensiamo alla sua Torre dei
venti, un’architettura radicata nel luogo, ma mutevole, perché
sempre diversi sono aria, suoni e rumori che essa trasforma in luce. Operazione
quanto mai vicina è quella realizzata da
L’emblema suonante dell’Expo 02
L’involucro della torre realizzata dal Team di architetti austriaci
Coop Himmelb(l)au viene concepito come contenitore di strumenti musicali interattivi.
Attraverso un’unica costellazione di altoparlanti viene prodotta un’acustica
virtuale caleidoscopica. Movimenti a spirale verticali rappresentano la base
per la proiezione di diversi spazi d’esperienza del suono, i quali vengono
percepiti come una fissa, pulsante corrente sonora. Essa si basa su una composizione
settimanale, che attraverso 7 diversi piani d’ascolto reagisce agli
avvenimenti dell’ambiente e viene reinterpretata dal vivo dai musicisti,
che entrano in scena con i propri strumenti.
L’ArtPlage
di Biel come luogo della Klangturm (torre del suono)
Le tre torri dell’ArtPlage di Biel si trasformano continuamente attraverso la diversa intensità delle luci, realizzate dal tecnico-artista delle luci Yann Kersalé. Un ponte pedonale a spirale conduce dai piedi della torre fino ad un’altezza di 15 metri, tutt’intorno alla Klangturm, poi in un grande arco sopra il porto e ritorna alla terraferma. Come un’acustica torre luminosa la Klangturm riflette i suoi raggi sonori nell’ambiente. All’ingresso del ponte di andamento ellittico la Klangturm è esperibile da diverse angolazioni sonore.
Spazio interno della Klangturm
Entrando nella Klangturm l’intensità del suono cresce progressivamente. All’incirca a 3 metri d’altezza è appesa una capsula, una sorta di studio di regia e mixaggio, per 3 persone, che regolano i fenomeni sonori. Una playstation digitale è inserita nella capsula, che contiene tutti gli strumenti tecnici per la produzione e regolazione dei suoni. Grandi sfere con piccole navicelle-sensori librano sospese nello spazio della Klangturm. Microfoni registrano i suoni presenti, provenienti dal flusso di visitatori e dai rumori del lago, che vengono poi trasmessi al centro della regia per l’elaborazione.
Funzionamento della Klangturm
Durante il giorno si alternano composizioni automatiche e proposte dal DJ. Un capo-responsabile del suono e un regista stabiliscono i movimenti acustici e i “respiri” della torre. I più importanti fenomeni vengono nel corso del giorno registrati e preparati per il brano serale. Durante le ore serali risuona il brano serale in maniera accelerata quello del giorno.
7 sfere sonanti, albero della musica totale
Sono previste 7 sfere sonanti per il rivestimento della torre, che viene
suddiviso verticalmente in 7 livelli. I suoni registrabili vanno dai movimenti
sismici della roccia ai rumori del vento, ai passi, al mormorio della gente,
alle onde dell’acqua, alle variazioni meteorologiche, alla spirale solare
del vento, alle eruzioni solari.
All’interno della torre si trova un albero invisibile con 10000 foglie
acustiche; ogni singola foglia è un piccolo frammento di un brano musicale
della nostra memoria collettiva musicale. Nell’occhio quieto della spirale
della torre queste sfere sonanti scivolano su e giù. Trasportano pulviscolo
digitale del codice sonoro universale, argenteo e tintinnante.
Installazione della Klangturm
Nella costruzione aperta, realizzata con una struttura in ferro, verso l’alto
è integrata una voluminosa installazione mediale.
Flying playstation
All’interno della Klangturm è appesa a circa 3 m d’altezza
una capsula di regia, che offre una postazione per i 3 responsabili fissi
della torre, che rappresenta un balcone ribaltabile per i musicisti ospiti.
Computer playstation
E’una playstation digitale saldamente inserita, composta da un network
di PC, mixer, matrix e tutti quegli strumenti tecnici utili all’elaborazione
dei suoni desiderati, che producono, riproducono, eseguono dal vivo.
Sensor inputs
Microfoni
Accanto ai suoni eseguiti sono installati diversi microfoni, schermi acustici,
ripetitori, che captano e registrano la corrente dei visitatori, i rumori
del lago sotto il pavimento e li trasmettono per l’elaborazione al centro-regia.