Anzio
12 Gennaio 2002
Alla
Procura della Repubblica di Velletri
Viale Aldo Moro 1 /a 00049 Velletri (RM)
Al
Dirigente Scolastico Liceo
Scientifico Innocenzo XII di Anzio (RM)
Via Pegaso, 6 00040 Roma
Al
Ministro della Pubblica Istruzione
Viale Trastevere, 76/a 00100 Roma
Al
Provveditore agli Studi di Roma
Via Pianciani, 32 00 1 00 Roma
Alla
ASL RM H
00040 Anzio (Roma)
Alla
Provincia di Roma
Via IV Novembre 119/a 00100 Roma
e
p.c. Sindaco di Anzio
e p.c. Comando dei Vigili del Fuoco di Pomezia
e p.c. Presidente consiglio di Istituto Liceo Scientifico Innocenzo XII di Anzio
Oggetto:
Esposto avverso danno temuto per lavoro di smantellamento in corso di manufatti
contenenti amianto nella sede del Liceo Scientifico "Innocenzo XII"
Via Pegaso, 5 Anzio in presenza degli
alunni
I
genitori degli studenti del Liceo Scientifico"Innocenzo XII "di
Anzio (Roma) chiedono che sia da Lei valutata la corretta applicazione di quanto
previsto dalla Legge in merito all'attuazione dei lavori in oggetto.
Fanno
altresì presente di essere stati costretti a ricorrere alla Sua Attenzione
perché giudicano insufficienti le assicurazioni verbali fin qui ricevute.
Grati
per quanto vorrà deliberare in merito, i genitori auspicano che in attesa delle
opportune verifiche che vorrà disporre, emani un provvedimento d'urgenza che
blocchi i lavori restituendo loro la tranquillità sui rischi corsi dalla salute
dei propri figli o, in alternativa, che almeno si provveda ad una diversa
ubicazione degli studenti durante il corso dei lavori facendo magari ricorso
alla struttura della sezione Classica annessa al Liceo " Innocenzo XII
" di Via Ardeatina, 87 Anzio.
Segue
elenco firme dei genitori.
[83 firme]
testo
dell'esposto
Anzio 12.01.2002
Oggetto: Esposizione dei fatti relativi alla preparazione per i lavori di rimozione di materiali contenenti amianto presso l'ala sud dell'istituto statale "
Liceo Innocenzo XII " sede di via Pegaso in Anzio (RM)
In data 5.12.2001 venivano ripresi, come da copia di comunicazione a mezzo fax allegata, le opere di allestimento del cantiere di bonifica dei materiali contenuti amianto nella parte di istituto in questione. Tali opere comprendevano la delimitazione dell'area oggetto dell'intervento con lamiera
ondulata per una altezza di mt 2 dal lato del cortile confinante con la porzione di edificio tutt'ora adibita a svolgimento della normale attività didattica, con la delimitazione a mezzo nastro colorato della zona confinante con via Pegaso, e con la delimitazione a mezzo di rete metallica sul cortile lato confinante con il campo di calcio.
Il giorno 18.12.2001 studenti ed insegnanti, durante il normale svolgimento delle lezioni, notavano, anche a causa dei rumori provenienti da quell'area, degli operai in tuta e con il volto coperto da dispositivo di protezione delle vie respiratorie, che effettuavano delle rimozioni di tapparelle, finestre, termosifoni e quant'altro presente all'interno dei locali oggetto dei futuri interventi.
Temendo che tali lavori fossero finalizzati alla rimozione di materiali contenuti amianto e nel timore di essere sottoposti all'esposizione di fibre aerodisperse, essi provvedevano in modo spontaneo a manifestare il proprio disappunto per il fatto che tali lavori venissero intrapresi durante il normale svolgimento delle lezioni.
Da parte di alcuni dei presenti venivano interessati a questo problema sia i Vigili dei Fuoco, sia la ASL RMH. In tale senso, il giorno 20.12.2001, due funzionari dei servizio di vigilanza sanitaria provvedevano ad effettuare un sopralluogo dal quale risultava, come da fotocopia allegata, che:
- in quel momento i lavori non erano in corso
- nessun lavoro di rimozione di materiale contenente amianto era stato fino a quel momento effettuato
- non era stato ancora inviato al Dr. Quaglia, responsabile di settore della locale ASL la comunicazione di inizio dei suddetti lavori (che per altro deve essere inviata almeno 72 ore prima dell'inizio dei medesimi)
- erano state completamente eliminate tutte le porte interne ed esterne, nonché tutte le finestre, dell'edificio suddetto con l'assicurazione che la loro rimozione non aveva comportato alcun danneggiamento di materiali contenenti amianto.
Una parte di genitori degli studenti iscritti presso quel liceo, preoccupati per i rischi derivanti dalla possibile esposizione a fibre di amianto aero disperse, unicamente al preside dell'istituto Prof. A.R. Giani, inoltravano , a mezzo fax ( copia allegata ) una richiesta al responsabile della provincia di Roma , proprietaria dell'edificio, ed alla ditta appaltatrice dei lavori , ltalambiente S.p.A., una richiesta di sospensione dei lavori fino al 12.01.2002 in modo da permettere il trasferimento sia degli studenti che dei corpo docente verso un nuovo edificio in via di completamente .
Contemporaneamente i genitori ed il preside concordavano un incontro da tenersi il 04.01.2002 presso i locali della sede di Via Ardeatina dei medesimo Istituto, allo scopo di valutare meglio i possibili rischi di tali operazioni e la possibilità di ottenere un allontanamento degli studenti da quell'area durante l'esecuzione di detti lavori.
Durante tale riunione i genitori venivano genericamente rassicurati sulla non pericolosità degli interventi programmati adducendo anche il fatto che il livello di
amianto presente nei manufatti da bonificare non era superiore al 13 % e che tutte le precauzioni dei caso erano state previste.
Alla richiesta, da parte di alcuni dei presenti, di prendere visione della copia dei piano di intervento previsto e dei relativo parere favorevole emesso dal competente ufficio della locale ASL, la medesima rispondeva che tali documenti erano stati affissi e quindi in visione presso la sede di Via Pegaso.
Per ultimo i genitori venivano informati che, a seguito di non meglio specificati intoppi burocratici, il trasferimento di studenti e personale docente e non ad altra sede, previsto per la prima metà dei mese di Gennaio 2002, era stato rimandato a data da definire, con tempi che avrebbero potuto anche essere di qualche mese.
Questa mancanza di precise informazioni ed assicurazioni aumentava la preoccupazione dei genitori presenti tanto che alcuni provvedevano a sollecitare un intervento dei sindaco dei comune di Anzio, mentre alcuni ritornavano presso la sede di Via Pegaso per prendere vìsione dei piano di lavoro, in modo da verificare se la metodica di rimozione dell'amianto prevedesse l'isolamento dell'edificio in una sorta di "bolla" sigillata.
Giunti presso la sede di Via Pegaso, veniva notata la presenza all'interno del cantiere di un operatore protetto da una tuta di lavoro che indossava un apparato per la protezione delle vie respiratore munito di doppio filtro all'apparenza di tipo prescritto per i lavori di rimozione di materiali contenuti amianto.
L'accesso alla parte di edificio normalmente adibito alle lezioni risultava precluso per la mancanza di personale e nessun documento risultava esposto sul cancello di ingresso.
Ritornati presso la sede di Via Ardeatina i genitori, di fronte all'ambiguità' delle informazioni e rassicurazioni fino a quel momento ricevute, provvedevano a costituire in modo dei tutto spontaneo un comitato per la difesa della salute dei propri figli.
Successivamente interveniva l'assessore alla Pubblica Istruzione del comune di Anzio Sig.ra Gregoretti, la quale si adoperava per avere un incontro chiarificatone sia con i responsabili della Provincia di Roma sia con i responsabili della società ltalambiente S.p.A., e sollecitava pure il preside dell'istituto ad adoperarsi presso il provveditorato agli studi per ottenere l'autorizzazione a trasferire, per l'intera durata dei lavori, tutta la didattica presso la sede di via Ardeatina, tramite lo svolgimento di doppi turni di istruzione.
Il successivo incontro dei genitori con i rappresentanti della Provincia di Roma e della società ltalambiente S.p.A. avveniva nella sede di Via Pegaso in data 08.01.2002 incontro in cui sostanzialmente non veniva raggiunto nessun accordo fra le parti , ne i genitori si sentivano rassicurati dalla presa di posizione sia della Provincia di Roma che della società ltalambiente.
In particolare, mentre i genitori manifestavano dubbi e perplessità in merito alle precauzioni prese o da prendere per ridurre il rischio di rilascio di fibre di amianto e chiedevano un allontanamento degli studenti dall'area per il periodo necessario ai summenzionati lavori od in alternativa l'espletamento di tali lavori in ambiente sigillato, sia i responsabili della provincia che i responsabili dell'Italambiente S.p.A. ribadivano che non c'era assolutamente pericolo di rilascio di fibre in quanto la bonifica da intraprendere riguardava esclusivamente pannelli di cemento-amianto con contenuto in fibre di asbesto non superiore al 13 % e che tutte le operazioni, così come descritto dal piano di lavoro, sarebbero state eseguite in conformità con quanto disposto dalle vigenti normative (DPR 9151 1982, D.Igs 27711992, D.M. 06.09.1994, D.Igs 626194, D.Igs. 2211997).
Pertanto i responsabili della provincia escludevano categoricamente, sia un rinvio delle operazìoni di bonifica, sia una operazione dì isolamento della struttura da bonificare che avrebbe sicuramente fatto lievitare i costi dell'operazione stessa.
In data 10.01.2002 veniva inoltrata a mezzo fax (copia allegata) una richiesta a firma di alcuni esponenti dei suddetto comitato dei genitori per rinviare di una ulteriore settimana la ripresa dei lavori e nella stessa data venivano acquisite presso la segreteria della scuola anche le copie dei verbale di una riunione tenuta in data 19.11.2001 fra rappresentanti dei liceo Innocenza XII, rappresentanti della Provincia di Roma, rappresentanti della ditta ltalambiente S.p.A. e rappresentanti dei genitori, indetta allo scopo di illustrare il piano dei lavori di bonifica dei materiali contenenti amianto.
Dall'esame di quel documento (copia allegata) e dalle notizie fino a questo punto raccolte nuove inquietudini e preoccupazioni vengono fuori sui rischi per la salute di studenti e personale docente e non.
Dal D.M. 06.09.1994 , art 1, 1a i materiali in cemento amianto sono classificati di norma come compatti ed in origine poco friabili , che tuttavia possono diventare friabili a seguito dei degrado subito a causa di fattori ambientali.
In tale ottica giustamente nel prospetto degli interventi relativi alla rimozione dei pannelli costituenti la tamponatura esterna, le tramezzature interne ed il manto di copertura, (fasi 3, 4 e 5) e' previsto l'incapsulamento preliminare di detti pannelli con resine penetranti e , dicesi testualmente (punto b) ".. rimozione dei pannelli (che risultano appoggiati alla struttura metallica , senza essere ancorati con sistema di fissaggio); durante questa fase dovrà essere posta la massima attenzione onde evitare urti e rotture che potrebbero dar luogo a dispersione di fibre '.
Secondo quando detto risulta possibile quindi un danneggiamento accidentale di tali pannelli con conseguente dispersione di fibre nell'ambiente circostante e probabilmente secondo questo giudizio , in modo dei tutto corretto in quanto la rimozione dei pannelli esterni , soprattutto di copertura, può essere effettuata in ambiente aperto, e' stato deciso di effettuare tali operazioni di rimozione in orario diurno pomeridiano dalle ore 14.00 alle ore 18.00 cioè ' in assenza sia degli studenti che dei personale docente e non, e questo a maggior tutela della loro salute.
Perché allora i lavori di rimozione delle controsoffittature , che sono pure classificate come materiali contenenti amianto , e presentano gli stessi rischi degli altri pannelli (fase 2 punto b) vengono eseguiti dalle 08.00 alle 16.00 cioè in presenza di studenti e personale docente e non ?
Ciò appare ancora più preoccupante considerando che attualmente l'edificio da bonificare risulta del tutto privo di porte e finestre ed è a una distanza non superiore a 10 mt dall'edificio ancora adibito ad attività scolastica.
L'ambiente libero e completamente ventilato non potrebbe comportare un rischio maggiore di spandimento di fibre aero disperse con conseguente esposizione all'amianto per le persone (sempre studenti e personale docente e non) non adeguatamente protette?
E' sicuramente a scopo preventivo e protettivo che nel piano degli interventi e' prevista la sigillatura ermetica della parte di edificio da bonificare confinante con la zona di edificio ancora in uso , ma allora perché non sigillare pure porte e finestre perimetrali , durante i lavori di rimozione delle controsoffittature invece di eliminarle ?
Dal sopracitato verbale di riunione inoltre non traspare nessun piano di emergenza da porsi in atto se dovesse accadere un evento improvviso all'origine di un forte rilascio di fibre aero-disperse durante l'orario di lezione.
Tutte queste considerazioni , fondate sulle notizie e conoscenze soprariferite ci lasciano alquanto perplessi e timorosi per la salute dei nostri figli, soprattutto considerando che le patologie cliniche derivanti da esposizione a fibre di amianto , è scientificamente dimostrato che possono manifestarsi anche a distanza di 20 anni.