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1
SANGUINANTI
E GERMOGLIANTI
Noi
dell’Africa immensa
al di là del
tradimento degli uomini
attraverso
foreste maestose invincibili
attraverso il fluire
della vita
ansiosa vèemente
copiosa nei fiumi ruggenti
per il suono
armonioso di marimbe in sordina
per gli sguardi
gioventù delle folle
folle di braccia di
ansia di speranza
dell’Africa immensa
sotto l’artiglio
sanguinanti di dolore
e speranza di amarezza e di forza
sanguinando sulla
terra sventrata dal sangue delle zappe
sanguinando nel
sudore del lavoro forzato del cotone
sanguinando fame
ignoranza disperazione morte
nelle ferite sul
dorso nero del bambino della madre dell’onestà
sanguinanti e
germoglianti ....
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2
NOTTE
La tua mano è
pesante, o notte, sul mio ciglio,
non ho un cuore
mercuriale come le nubi per sfidare
il solco acerbo del
tuo misterioso aratro.
Donna, come una
morsa,sull’arco del mare
Vidi il tuo occhio
geloso estinguere la fluorescenza
Del mare,danzare sul
palpito incessante
Delle onde.E io
rimasi lì,stremato
Sottomesso come le
sabbie,sangue e sale
Precipitando alle
radici. Notte, tu piovesti.
Fitte ombre
attraverso le umide foglie,
Finchè, immense
nella calda effusione delle tue cellule variegate
Sensazioni di pena mi
colsero,senza volto e silenziose
come ladri notturni
Nascondimi, ora,
quando i folletti della notte vagano sulla terra
Non devo sentirne
alcuno! Questi richiami indistinti un giorno saranno
La mia rovina;
nudo,non invitato alla nascita silenziosa
della notte. |
...
dell’Africa immensa
nera
e chiara come mattine
di amicizia
vogliosa e forte come
i passi della libertà
Le nostre grida
sono tamburi araldi
di desiderio
nelle voci babeliche
armonia di nazioni
le nostre grida sono
inni d’amore per i cuori
fecondanti la terra
come il sol le sementi
grida d’Africa
grida di mattine in
cui nei mari crescono morti
incatenati
sanguinanti e
germoglianti |
3
CANTO
D’ACCUSA
Dove siete madri
che non vedete morire le madri d’Angola?
Dove siete fratelli del mondo
che non vedete morire i miei fratelli d’Angola?
Dove siete governi
signori del mondo
che non vedete amici vostri ammazzare l’Angola?
Dove siete milioni d’Uomini liberi del mondo
che non vedete morire in piedi l’Angola intera?
Morire in piedi per la libertà
Morire in piedi perché si è uomini
Morire in piedi per essere Uomini. |
---- Ecco le nostre
mani
aperte alla
fratellanza del mondo
per il futuro del
mondo
unite nella certezza
per il diritto per la
concordia per la pace
Sulle nostre dita
crescono rose
con i profumi
dell’indomabile Zaire
con la grandiosità
dei tronchi del Maiombe
Negli animi
il camminar
dell’amicizia per l’Africa
per il mondo
i nostri occhi sangue
e vita
rivolti alle mani
indicanti amore in tutto il mondo
mani in
futuro-sorriso ispiratrici di fede nella vitalità
dell’Africa terra
Africa umana
dell’Africa immensa
germoglianti sotto il
sole della speranza
stringenti vincoli
fraterni nella libertà di amare
dell’ansia di
concordanza
Sanguinanti e
germoglianti
Per il futuro ecco i
nostri occhi
per la Pace ecco le
nostre voci
per la Pace ecco le
nostre mani
dell’Africa unita
nell’amore.
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4
CREDO CHE
PIOVA
Credo che piova
Affinché le lingue possano sciogliersi dalla riarsa
Saldatura del palato, penzolare
Cariche di sapienza.
La vidi alzarsi,
La sùbita nube,dalle ceneri.Posandosi
Si congiunsero in un anello di grigiore; entro
Lo spirito che le moveva in un cerchio.
Sì, deve piovere
Su queste chiuse della mente,che ci costringono
In strane disperazioni,e insegnano
La purità della tristezza.
Eccome riversa
Trafilate trasparenze sulle ali
Dei nostri desideri, dissolvendo oscure brame
In crudeli battesimi!
Giunchi di pioggia, usi
Alla grazia di cedere, eppure inflessibili
Di lontano, questo vostro connubio con la mia terra
Denuda le rocce accovacciate |
5
POETA E
POPOLO
Il popolo gridò di fame.
Molti l’udirono ma nessuno pianse.
Il popolo cadde nel fango.
Tutti lo seppero ma nessuno pianse
Il popolo martoriato
Morì nei campi di concentramento.
Nessuno pianse.
Ma il poeta scrisse allora
Il miglior poema di tutti i poemi.
La voce del poema non era la voce del poeta:
era la voce del popolo,
il grido del popolo, il pianto del popolo.
I versi del poema piangevano come il popolo…
E il poeta, scrivendoli,
piangeva anch’egli con loro.
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6
DOVE
FINISCE L’ARCOBALENO
Dove finisce l’arcobaleno
Ci sarà un luogo, fratello,
Dove il mondo potrà cantare qualsiasi canzone,
E noi canteremo insieme, fratello,
Tu e io, benché tu sia bianco, e io no.
Sarà un triste canto, fratello,
perché non conosciamo il motivo,
Ed è un motivo difficile da imparare.
Ma noi possiamo impararlo, fratello,tu e io.
Non esiste un motivo che sia nero.
Non esiste un motivo
che sia bianco.
C’è soltanto
musica, fratello,
E musica noi canteremo
Dove finisce l’arcobaleno! |
7
VISIONE DI BELLEZZA
( Fanciulla
marina)
Fulgida
con il bagliore d’ascella d’una leonessa
risponde,
tutta vestita di bianca luce;
e le onde la scortano,
la mia leonessa,
coronata di luce lunare.
Così breve la sua presenza,
bagliore di fiamma nel fiato del vento,
così breve di riflessi intorno a me.
Si tuffa. .
. .
. . .
.
le onde la distillano
messe d’oro
che sprofonda non còlta.
Fanciulla marina del vuoto salino
cresciute sono le spighe del segreto.
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8
SOAVE E
DOLCE
Poteva essere una notte solitaria,
Ma l’albero e l’ombra condividevano un verde
comune:
Poteva essere una notte di pianto,
Ma le ombre giocose erano scosse dal riso:
Poteva essere una notte di terrore,
Ma la brezza leggera cantava salvazione:
Poteva essere una notte oscura,
Ma la luna spargeva un milione di scintille:
Poteva essere una notte di ansie,
Ma le acque tranquille parlavano di pace.
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9
CONTRATTATI
Lunga fila di portatori
invade la strada
con passi rapidi
e corpi dolenti
irrorando la polvere dei sentieri
con il sudore
Sul dorso nudo
portano grevi carichi
E vanno
sguardi lontani
cuori timorosi
braccia forti
sorrisi profondi come acque profonde
Larghi mesi
li separano da casa
Vanno ripieni di nostalgie
e di apprensione
--- ma cantano
Affaticati
sfiniti dal lavoro |
10
UN
BAMBINETTO
Che mai ti fa soffrire , bambinetto ?
In un mondo così minuscolo ?
Perché le tue dolci labbra sono imbronciate ,
I tuoi occhi di perla così appannati ,
E perché le tue lacrime coprono ora
Le tue lunghe ciglia ?
Ah, hai sporcato il grembiule ,
Il tuo bel vestitino grazioso ,
E rotto il bottone di madreperla!
Io penso : che importa?
Il tuo babbo non se ne cura,
Poiché una volta anch’egli fu bimbo ,
E giocò nella foresta selvaggia ,
Gli uomini sono ragazzi , i ragazzi uomini ,
Le ragazze sono mamme , le mamme ragazze ;
E la vita così rinnova se stessa . |
---ma cantano
Pieni di ingiustizie
taciute nell’imo
e nell’anima
--- e cantano
Con grida di protesta
immerse nelle
lagrime del cuore
--- e cantano
Eccoli là
si perdono in distanza
in distanza si perdono i loro canti tristi
Ah!
cantano…
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11
POEMA
D’AMORE
Anch’io, come la terra
appartengo a tutti .
non c’è una sola goccia
di odio nel mio petto.Aperte
sono le mie mani
e spargono le uve nel vento
Pablo Neruda
Quando rivedrò la luce del sole che ancora mi negano
amore
andremo
di pace vestiti
ad intrecciare un sorriso di fiori e di frutti ,
abbracciati
per sentieri-serpenti agili
tra i campi di caffè ed i roveti
rampicando dai monti alle stelle
e ai sogni scintillanti
andremo
cantando anche , cantando
tutte le canzoni che sappiamo e non sappiamo |
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