“ Stanno colpendo il Settore 52…vogliono distruggere le nostre
carceri …”, alle parole di MR Giava seguì un ologramma al centro della sala comando : apparve una donna bellissima , a detta del comandante Nepal incredibilmente somigliante a Rita Hayworth , un’attrice del passato che io non conoscevo.
“Non vogliamo farvi del male …Vogliamo solo i vostri prigionieri…
I cinque Vidor che dovete processare …Hanno ucciso Colui che guidava il nostro popolo da più di un secolo e ora vogliamo solo giustizia …”
“Giustizia o vendetta ? “, replicò con voce roca il comandante .
La bellissima Rita sparì all’improvviso e l’attacco continuò.
“Rispondere al fuoco con gli incrociati “, ordinò Nepal al secondo
sottufficiale, l’androide Fast.
Partirono dieci laser incrociati che colpirono e distrussero un’astronave Malcolm , ma nello stesso tempo subimmo gravi danni ai cannoni principali .
Cercavano di disarmarci e ci riuscirono .
Fast chiese al computer di bordo i danni umani e materiali :
MORTI 57 UMANI
REATTORE A Z DANNEGGIATI TEMPORANEAMENTE
MOTORE ABBOTT DANNEGGIATO IRREVERSIBILMENTE
MOTORE COSTELLO DANNEGGIATO IRREVERSIBILMENTE
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Dopo aver perso anche il computer di bordo ,apparve di nuovo l’ologramma ;Rita si tolse un guanto nero e intimò : “Vi do cinque minuti per evacuare l’astronave …. addio…”
Consapevole che cinque minuti non sarebbero bastati per evacuare interamente il Delta 5 , Nepal ordinò a tutti di usare le Camere Crioniche :
io , lui e il primo sottufficiale ci incapsulammo in attesa del congelamento , che avvenne in pochi secondi .
La nostra capsula , insieme a quelle dell’equipaggio e dei prigionieri , fu espulsa un minuto prima che l’astronave madre venisse distrutta,
qualche capsula ancora oggi vaga nell’universo , ma la maggior parte raggiunsero la meta prefissata : il pianeta Chador .
Sapevo già di questo pianeta rosa: era abitato da donne diafane; queste portavano sul capo un velo nero e la notte il loro corpo diveniva praticamente invisibile all’occhio umano.
Chador era stato colpito nel 2038 da una tempesta radioattiva di dimensioni bibliche che aveva provocato la trasparenza notturna delle donne e la morte di tutti gli uomini del pianeta .
Le Diafane ci scongelarono con alcune gocce di glicerolo n_ Z e fortunatamente ci offrirono ospitalità.
Fu lì che vidi per la prima volta Nusia ; mi avevano da poco scongelato , tremavo come un bambino e lei venne a portarmi uno strano intruglio verde per scaldarmi . Si inginocchiò e mi porse la tazza , poi nella sua folgorante bellezza s’alzò e disse di voler parlare al comandante .
Troppo buona , come al solito,
la maestra Rita continuava a spiegare , incurante del caos che regnava nella sua classe.
“L’arcobaleno è quel fenomeno di dispersione ottica che ci rivela i numerosi e smaglianti colori di cui è composta la luce bianca del sole. Esso è formato da minuscole gocce d’acqua in sospensione che agiscono
da prismi e scompongono la luce in sette colori :
azzurro ,indaco ,violetto, giallo, verde , arancio e rosso.”
Ma per Christian l’arcobaleno, quello che si sforzava di sognare ogni sera a letto, era ben altro ,forse, a pensarci bene, solo un’insensata lotta con se stesso.
Christian ,in sogno , riusciva sempre a mettere l’arcobaleno sopra la testa di Maya , la bambina con la quale trascorreva le ore più piacevoli della giornata e poi , sotto Maya e l’arcobaleno appariva quel mare immenso e cristallino su cui far rimbalzare le piccole pietre parlanti.
Ma c’erano quelle maledette, minuscole porte a rovinare tutto … Una porta chiusa incastrata nel verde e una aperta nel rosso … ed egli non riusciva a resistere , doveva per forza entrarci lasciando fuori l’aura
primaverile , Maya e i colori stessi dell’arcobaleno.
Vane erano le parole delle piccole pietre che cercavano in tutti i modi di dissuaderlo.
Allorché si preparava ad entrare nella porta incastrata nel rosso, un uomo dalle membra
robuste ,alto e privo di lineamenti lo fermava : “Se vuoi entrare, dimmi : perché la luce sembra rossa quando abbiamo gli occhi chiusi ?”
La maestra Rita aveva spiegato questa strana cosa , ma lui non ricordava .
Era così costretto ad abbandonare il rosso e provava col verde.
Apriva la porta ,ma uno strano essere alto, anch’esso senza volto, dalla pelle verde , lo fermava :
“Se vuoi entrare dimmi le sette meraviglie del mondo …”
La maestra Rita , un giorno, le aveva elencate , ma lui non ricordava .
Avvilito , si sedeva sotto l’arcobaleno , senza Maya , senza l’aura primaverile e vedeva un pony bianco alato allontanarsi sempre più.
Il sogno finiva e iniziava la faticosa giornata di scuola .
Un giorno Christian pregò la maestra di elencargli di nuovo le sette meraviglie del mondo e di svelargli perché la luce ci appare rossa quando abbiamo gli occhi chiusi .
“La luce ci appare rossa quando abbiamo gli occhi chiusi, perché passa attraverso i tessuti di cui anche
le palpebre sono costituite e questi tessuti sono permeati da una fitta rete di capillari.
Tutto qui Christian. Per quanto riguarda le sette meraviglie del mondo , sono :
la grande Piramide d’Egitto , il Faro di Alessandria , il Mausoleo di Alicarnasso , il Tempio di Diana a
Efeso , la Statua di Giove a Olimpia , i Giardini pensili di Babilonia e il Colosso di Rodi.
Ma come mai tutto questo interesse ?”
Non rispose alla domanda , ringraziò la maestra Rita e scappò verso casa .
Sulla strada incontrò Maya :
“Stasera entrerò nel verde e nel rosso”, disse salutandola frettolosamente con un bacio sulla guancia e la ragazza naturalmente non poté capire.
Ma quella sera , nel sogno, il verde e il rosso dell’arcobaleno non avevano più porte.
Christian restò prima sorpreso, poi deluso ; non si accorgeva che il pony bianco si avvicinava sempre di più
a lui e a Maya : Maya lo prese per mano e i due , protetti dalle lunghe ali di un albatro urlatore , volarono
sul pony bianco , lasciando cadere le piccole pietre parlanti.
Christian da quel sogno , mi piace pensare , non si risvegliò mai.
Carlo Bramanti