INCIPIT (fantasy)
" La Risposta"
Un piccolo rumore, un piccolo tonfo.
L'ombra tagliava il selciato come solo le ombre sanno fare nelle notti d'inverno, quando la luna fa dimenticare ogni oscurità. Separava il più cupo dal meno cupo, attraversava, piegandosi e comprimendosi, gradini di marmo, i pilastri orni e capitelli di una vecchia costruzione, e giungeva fino ai bordi della fantasia…
Li trovò una vecchia incartapecorita e diafana che si scaldava al fuoco malaticcio di un po' di spazzatura ed evitò con cura i suoi riflessi verdognoli e violacei, quasi facendosi lama fra le vampe di fumo maleodorante.
Sorrise a lei che gli sorrideva mostrando un lontano ricordo della sua dentatura. Ma fu lei a chinarsi indicandogli il luogo dove giacere, non troppo discosto dal fuoco.
Teneva in mano un mazzo di carte dal dorso bianco e si offrì di leggergli il passato, proprio a lui che non l'aveva!
Certo, lei non aveva neppure ciò che lui ora cercava.
Riprese a serpeggiare qui e la, un poco più stanco di prima, inseguito dalle maledizioni sputate da quella bocca informe.
Passò attraverso il sogno di un bimbo, le speranze di un giovane, le delusioni di un adulto, ed i ricordi di un vecchio, ma nulla poteva trovare di ciò che voleva.
Giunse in un luogo dove erano accatastate montagne di oggetti alla rinfusa…qualche bambola, promesse in quantità, immagini presenti, denaro, parole e bimbi dagli occhi chiari e profondi…si fece in coriandoli d'oscurità perlata per evitare il contatto con l'irrealizzato e l'irrealizzabile ed, in fondo, con l'angoscia…ma non era neppure quello ciò che cercava.
Trovò un catino colmo d'acqua fresca, rivelò un volto candido e dei disegni assolutamente irreali, percepì un richiamo e tutto il suo peso…ma neppure ciò lo soddisfaceva.
Solo quell'acqua…
Trovò infine un libro, con un'unica pagina…la verità che cercava…uno specchio…