Fu proprio quella notte
E fu proprio quella notte, mescolata ad altre migliaia di oggetti di svariate dimensioni, quali aerei, granate, missili da contraerea, fu proprio quella notte che arrivò.
La piccola sonda che per migliaia di anni non aveva visto altro che il freddo baluginare delle stelle negli abissi ghiacciati della notte.
Quando i costruttori avevano rilevato le prime tracce di attività su di un piccolo pianeta intorno ad una stella vicina, si preparano in fretta e furia, e costruirono una piccola ma incredibile macchina.
La piccola sonda era calata sulla Serbia, come una pallina da golf che centri il proprio bersaglio a migliaia di chilometri di distanza.
Forse i progettisti, gli ingegneri terrestri ne sarebbero rimasti molto colpiti, ma la piccola macchina non era che un semplice oggetto strattonato di qua e di là dalle correnti gravitazionali, ma sapeva bene quale era il suo obbiettivo.
La sonda avvistò da lontano il punto in cui ferveva la maggiore attività, e siccome il movimento (esclusi i fenomeni naturali) è spesso sinonimo di vita, essa vi si precipitò sopra avidamente.
I suoi piccoli e stupefacenti meccanismi interni presero a funzionare non appena i sensori esterni rivelarono le tenui tracce dell'atmosfera terrestre, a circa 25Km dal suolo.
E, sebbene questi potessero essere assai complessi, i millenni che erano trascorsi dal momento del lancio, avevano consentito alla razza che li aveva costruiti altri passi da gigante.
In particolare quelli che rilevavano le tenui -ma inconfondibili- tracce di attività cerebrale.
Essi furono subito saturati dalla marea di input, e molti si guastarono prima che il meccanismo di controllo riuscisse a bloccarli.
Mai i costruttori avrebbe immaginato che in un pianeta così piccolo ci potesse essere una così grande quantità di vita.
Mentre sorvolava i resti dell'ultimo ponte abbattuto, notò che da un punto sul terreno scaturiva una serie di piccoli oggetti, alcuni dei quali intersecavano la sua rotta.
I costruttori avevano pensato bene di munirla di piccoli apparecchi di difesa contro la remota possibilità che del pulviscolo la colpisse durante il suo lungo viaggio.
Ma gli oggetti erano troppi per il piccolo laser, che ne abbattè solo pochi.
Gli altri la colpirono.
Mentre si dirigeva accelerando pericolosamente verso il suolo, i minuti strumenti continuavano il loro meticoloso lavoro, e a trasmettere i risultati verso il lontano grembo che li aveva generati. La loro tecnologia permetteva loro di fare cose che ai nostri occhi sarebbero risultate magiche, ma le vere e proprie magie -purtroppo- non erano ancora in grado di farle.
Oh, che peccato che essi fossero così lontani e che la luce fosse così maledettamente lenta!
Ciò che veniva trasmesso ora, sarebbe stato recepito solo da lì ad una ventina d'anni.
Gli esseri che videro erano molto diversi dai loro corpi, ma i loro animi erano stati plasmati da una società che per secoli aveva vissuto in pace, e quello che sentirono li sconvolse.
E l'orrore e la ferocia li sconvolse a tal punto, che essi -impotenti-, non poterono far altro che spegnere il loro schermo, e puntare la loro attenzione verso un'altra stella.
Sirio Romagnoli
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