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L'ANCESTRALE
CONFLITTO
Esisteva
Avathar, l'Uno, il Principio Assoluto. Egli creò gli dei del Kosmos e gli dei
del Caos, seguendo le regole che presiedono all'armonia universale; ed assegnò
alle due parti, rispettivamente il Pianeta della Luce ed il Pianeta delle
Tenebre. Ebbe così inizio il terribile conflitto che fu detto Ancestrale, in
cui una fazione cercò di primeggiare sull'altra, e che si protrasse a lungo, a
causa dell'equilibrio dei due schieramenti.
Le
battaglie si susseguivano alle battaglie, in un continuo di scontri tra eserciti
luminosi ed orde di creature demoniache che erano sostenute e rafforzate dalle
Tenebre. Tra le forze del Caos si distinse in particolare Vortoch, Supremo
Principio del Male, Signore dei Nove Regni Infernali, che al comando delle
proprie milizie si spinse fino ad assediare le roccaforti del Bene. Ma il Caos
fu respinto da Norggl, Cavaliere della Luce, che seguito da pochi compagni ruppe
l'assedio permettendo così una controffensiva dell'esercito del Kosmos. Argon,
Supremo Principio del Bene, affrontò in un mortale duello Vortoch; però, come
era prevedibile, lo scontro non ebbe vincitori né vinti: infatti un'improvvisa
foschia nascose i due contendenti, e quando si diradò gli schieramenti erano
stati divisi, portati ai poli opposti dell'Universo. E molti riconobbero in ciò
l'intervento del Principio Assoluto, interessato a mantenere l'equilibrio tra
Kosmos e Caos; e Avathar rivelò agli dei il proprio progetto: avrebbe mantenuto
l'equilibrio per favorire la nascita dei suoi Figli, in un mondo creato apposta
per loro, dove non ci sarebbe stato il predominio di un Principio sull'altro.
Quando
Vortoch venne a conoscenza del Progetto di Avathar cominciò ad ardere di
bramosia, desiderando impadronirsi del mondo che sarebbe stato creato di lì a
poco e assoggettarne alla sua volontà gli
abitanti. Subito raddoppiò i suoi sforzi nel conflitto, temendo che i suoi
rivali potessero aspirare alle sue stesse ambizioni. Incaricò così Solphatur,
Fabbro del Caos, di costruire per lui un possente carro da guerra. Solphatur si
rinchiuse allora nelle Fucine dell'Inferno, dove lavorò a lungo, e le viscere
del Pianeta delle Tenebre furono scosse da Aroch, poderoso martello da guerra
che il fabbro utilizzava per forgiare le armi dei Signori del Caos. Finalmente i
portali delle Fucine si aprirono, e Solphatur ne uscì fuori alla guida del
carro, e si presentò al cospetto di Vortoch porgendogli un oggetto che nessuno
mai vide né ha visto finora. "Questa, o mio Sovrano"- disse Solphatur prostrandosi- "è
Vurta'miratl, capace di distruggere qualsiasi cosa. Con questa la tua mano sarà
rafforzata, e gli avversari cadranno
sconfitti ai tuoi piedi! Ed ecco Grau 'na Roth, il Carro delle Tenebre che mi
avevi chiesto, con il quale sarai portato in trionfo il giorno della tua
vittoria! Salendovi, potrai percorrere i sentieri terrestri, o scendere tra le
fiamme infernali, o sorvolare le nubi più alte, o infine percorrere le
profondità dei mari!"
Contemporaneamente,
però, anche gli dei della Luce decisero di intervenire, scendendo di nuovo in
campo contro il Caos, e riportando le prime, schiaccianti vittorie. Vortoch
allora nominò suo auriga Navoth, un demone del suo seguito, e, salendo a bordo
del carro, si fece trasportare nel luogo dove infuriava la battaglia. Le Schiere
Luminose ripiegarono alla vista di Grau 'na Roth e le sorti dello scontro si
capovolsero, grazie anche alla sorpresa che provocò tra gli dei del Kosmos
Vurta'miratl, nuova e misteriosa arma di Vortoch. La disfatta per la Luce arrivò
infine quando giunsero le Legioni Infernali, guidate da Thunor, braccio destro e
luogotenente di Vortoch, che sopraffecero l'esercito nemico, costringendolo alla
ritirata.
Thunor
era di gran lunga il più forte fra gli spiriti che il Caos avesse mai
partorito: aveva l'aspetto di un gigantesco guerriero in armatura, e le sue
immense ali dalle piume di bronzo sollevavano il frastuono di mille sonagli,
incutendo terrore fra le file nemiche; la sua voce era un ruggito infernale, ed
i suoi passi somigliavano al suono di un tamburo da guerra.
La
spada malefica che il guerriero del Caos brandiva era la leggendaria Runaewere,
la Lama di Ferro Demoniaco, incisa con glifi tenebrosi che conferivano all'arma,
come al suo padrone, il potere di piegare gli eserciti. Il suo piede di
conquistatore batté il suolo delle roccaforti del Kosmos in più di
un'occasione, e dietro Thunor procedevano le orde del Male più puro.
C'era
soltanto uno spirito, fra gli eserciti della Luce, in grado di competere per
forza e potere con Thunor: si trattava di Lùneril, il valoroso braccio destro
di Argon, detentore della spada Runaetar, una lama forgiata nel cuore di Pyrtha,
la Città del Fuoco Sacro, roccaforte del Bene.
Il
guerriero celeste respinse molte volte il suo feroce avversario, seppur al
prezzo delle proprie migliori energie; Thunor, frustrato per quei ripetuti
insuccessi, in un momento per giunta in cui tutto sembrava volgere a favore del
Caos, lanciò un ultimo, disperato assalto contro le mura sacre di Pyrtha, e
trovò ad ostacolarlo il determinato spirito guerriero.
Il
combattimento durò a lungo, e costò tutto l'impegno di Lùneril, che infine
riuscì a disarmare e ferire Thunor. Il dio malvagio, vedendo cadere la propria
arma infernale verso il Pianeta della Luce, levò un grido di rabbia impotente e
si ritirò dalla lotta lasciando dietro di sé il residuo del Caos che stava
scoprendosi ancora non abbastanza forte per determinare l'esito del Conflitto
Ancestrale. Le forze del Kosmos si riorganizzarono con abilità, rimettendosi
presto in condizioni di difendere il loro fronte con fermezza. E in risposta
alle risorse delle Tenebre, Argon incaricò Echtel, il Fabbro Celeste, artefice
delle magnifiche opere del Pianeta della Luce, di forgiare nuove armi in cui
infondere il potere del Kosmos.
E
quelle armi non sarebbero servite soltanto per gli spiriti guerrieri: nella
Mente Onnipotente di Avathar era giunto il momento di concretizzare il Progetto.
Esercitando
il suo potere assoluto, l'Uno convocò Argon e Vortoch, le due opposte potenze
che si contendevano la supremazia nella Bilancia Cosmica, ed essi furono
obbligati ad accettare il Decreto divino secondo cui sarebbe spettato ad una
nuova generazione decidere chi dei due avrebbe trionfato. Sotto i loro occhi
plasmò i Reami Fisici, popolando l'Universo di nuova vita. Al Kosmos ed al Caos
fu concesso il potere effettivo di agire nel Piano Fisico, spostandosi
attraverso tutto l'Universo per promuovere le proprie rispettive ragioni, fino
alla Fine dei Tempi, quando Avathar avrebbe giudicato secondo la sua
imperscrutabile volontà.
Il
Principio Assoluto decretò così lo Stallo, il Periodo della Scelta e
dell'Equilibrio, chiamato Werr'Staf, rimandando in questo modo l'esito finale
del Conflitto.
dal Libro della
Conoscenza Eterna