Doppia X


Lunghe file di nucleotidi si inerpicavano su scale elicoidali geometricamente perfette.
Gli ologrammi si sondavano dalla nera superficie di ebano per perdersi nell'oscurità della Stazione, nella quale erano nate e nella quale si stavano sviluppando.
Creavo, creavo, creavo, mattoncino dopo mattoncino, la mia Creatura. Il novello frankestain sarebbe stato creato non attraverso l'assurda finzione di membra umane cucite assieme, ma dalla magia della genetica. Le lunghe dita non più abituate a lavori manuali ormai dimenticati, correvano, rimbalzavano sui tasti a sfioramento, eseguivano calcoli in millisecondi e manipolavano oggetti 3D in tempo reale.
La passione mi colmava il cervello , mentre la mia mente lucida sarebbe stata ancora in grado di procedere così alacremente come finora aveva fatto?
I sentimenti mi colmavano il cuore, mentre l'immagine della mia bellissima figlia stava nascendo sul monitor di un calcolatore.
Le rughe delle mani, le screziature delle iridi, la dolce linea che congiunge la schiena con le natiche.
I lunghi capelli neri che avevo in mente avrebbero impiegato un paio d'anni per raggiungere la lunghezza desiderata.. ma poco importava.. sapevo che sarei stato felice di aspettare, orgoglioso della loro crescita lenta e regolare, continua ed impercettibile.
Ancora non etra nata, ma già sapevo che l'amavo, il suo cuore non aveva ancora cominciato a formarsi, ma già sapevo che il suo ritmo sarebbe stato identico al mio.
Le lunghe spirali si allungavano, fino a contorcerei su loro stesso, una, due volte.
Dolci cromosomi, immersi nei loro surrogati di liquido amniotico si moltiplicavano.
Alla fine, una doppia X.
Forse la più delicata e meravigliosa delle costruzioni della natura risiedeva in quel minuscolo frammento di DNA. La scienza, la scienza...
Quanti passi, la scienza, per permettermi di creare ciò che avevo sempre cercato e mai avevo trovato. ...e lei giaceva sul suo accogliente giaciglio che per lei avevo creato.
Che per me avevo creato.
Una creatura che a mia immagine e somiglianza avevo costruito, con il solo scopo di amare, con nessun altro scopo che essere amato.

Sirio Romagnoli
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