"Giorni qualsiasi"

La cenere riempiva ormai interamente il piatto azzurrino, mentre strane figure si giocavano con la fantasia e la normalità del pensiero di Gregor.

Decise che avrebbe smesso di leggere per scrivere una lettera al fratello Ivan, che abi-tava a soli cento metri, ma che non vedeva da sempre.

Doveva solo superare uno scoglio: aveva poi un fratello?

Il gigante di fumo prese corpo dinanzi a lui e sembrava osservarlo mentre leggeva: "La mia pazzia mi è cara/ quasi sempre la più assennata fra gli amici, quella a cui ci si rivolgeva per conforto, ora al mio seno nutro una serpe..."

Sorrideva, sorrideva il gigante!

Staccò gli occhi dal libro e incontrò il suo sguardo allo specchio...sembrava fuggire verso i bordi dell'immagine che lui aveva di se stesso.

- "I giganti non sorridono....no…non sorridono…Che strano giocattolo è la voce!" pensò.

"Salve serpentello del desiderio vano/ che mi può distruggere, che mi morde pigro/ col dente aguzzo/..."

- "Scriverò a Ivan, maledizione!"

Era già un problema ricordarsi con esattezza dove viveva... ad Est o ad Ovest? E come s'inizia una lettera ad un fratello che non si sa neppure d 'avere?

"Io, amata da chi mi ama/per l'onestà,/ per cui la vita fu un respiro onesto/ tratto in buona fede,/ ho scordato come distinguere la gioia dall'amarezza.../" Le ombre che vivevano sul muro giocavano anche con la luce, si riflettevano e tornavano inorgoglite...

- " Est o ovest...verso Orione o Tannoise...non importa, ciò che conta è scrivere...se qualcuno legge!" Prese la matita e la puntò contro il fumo.. - " Tu non devi sorridere, se non ricordo molto di me..."

Si volse e, ricurvo su se stesso, cominciò a tracciare segni sul muro.

Se Ivan fosse passato di li, avrebbe letto.

"A me, caro mio, veleno azzurro/ verde dolore nelle vene della mente/ Come potrò essere curata contro la mia volontà."

Si rese conto che forse nessuno, per lungo tempo, sarebbe passato di li, che per cento anni le pareti, una volta bianche e soffici sarebbero rimaste segnate, che la luce che faceva tutto più freddo non si spegneva neanche di notte, e che il gigante di fumo ora gli voltava le spalle.

Sorrise...Sapeva che lui era pazzo solo perché i "sani" erano solo di più..

- " Ora ricordo!...abita ad Est!!! "

 

© Fox 1990