Mercoledì 29 Novembre 2000
di
Lorenzo Iuliano
Ieri mattina, a Teverola, si sarebbe dovuta tenere l'udienza pubblica della
commissione ministeriale per la valutazione dell'impatto ambientale della
centrale termoelettrica prevista nell'area Asi, improvvisamente rinviata al 7
dicembre. La città è stata invece presa d'assalto dagli studenti delle
elementari, della media «Ungaretti» e dell'Itc «Gallo». Con loro, insegnanti,
amministratori, agricoltori, genitori ed ambientalisti hanno dato una prova di
forza, dopo la manifestazione dello scorso 7 novembre ad Orta di Atella. Duemila
i partecipanti al corteo di protesta contro le tre centrali previste nell'agro
aversano (tra cui Teverola), a cui vanno aggiunti i venti trattori mobilitati
dalla Coldiretti. «Fateli respirare» recita lo striscione d'apertura.
Appuntamento rispettato alle dieci di fronte alla sede del Comune di Teverola.
Qui, anche gli impiegati si sono riuniti in assemblea permanente per
solidarietà. Lo sciopero annunciato di quattro ore è stato bloccato in extremis
per cavilli burocratici, «Ma volevamo comunque dare un contributo alla lotta»,
dice Vincenzo Zacchia, dirigente comunale e componente del «Comitato per la
tutela della salute e dell'ambiente», nato in città. In testa al corteo c'erano
Conacem, Wwf, Legambiente, «Comitato per il no alle centrali», costituitisi in
coordinamento, «Passo necessario per organizzare una lotta compatta», spiegano
Vittoria Di Costanzo ed Enea Frutta del Conacem. «No al Far West - incalza
Alessandro Gatto del Wwf - Finchè non esistono regole certe che tutelino la
salute dei cittadini non bisogna dar tregua ai colossi industriali». Se fossero
realizzati tutti e tre gli impianti, supererebbero il fabbisogno energetico
dell'intera Campania, stimato dalla Regione in 1700 Megawatt. In ordine di
tempo, il primo progetto è stato presentato dalla Sondel-Falck per una centrale
termoelettrica da 800 Mw elettrici ad Orta di Atella; poi è arrivata la
richiesta nella zona Asi di Teverola di una centrale dello stesso tipo, ma da
400 Mwe da parte della SET (costituita da Merloni e Foster Wheeler italiana),
che andrebbe ad affiancare quella già esistente da 120 Mw e si sommerebbe
all'ultimo progetto dell'Ansaldo a Casaluce per un impianto da 800 Mwe. Proteste
anche contro la regione Campania, ancora priva di un piano energetico dopo la
liberalizzazione del mercato. Via Campanella, via Chianca e via Roma: per due
ore il corteo paralizza la città, tra le rime di lotta dei piccoli («l'energia
già ci sta, la centrale non passerà») e i passi lenti degli amministratori in
marcia, anche dai Comuni limitrofi. Sindaco, vice e assessori di Teverola. il
consigliere di minoranza Rossi, da Casaluce. Per Carinaro, l'assessore Buonanno
e il capogruppo d'opposizione Tommaso Comparone, che dicono: «In consiglio
comunale vareremo un documento congiunto che ribadisca il nostro no alle
centrali e chiederemo la sospensione dei progetti fino all'approvazione del
piano regionale».
«Dalla Regione ci aspettiamo indicazioni chiare sulla localizzazione degli
impianti, impensabili in un'area così densamente abitata come l'agro aversano»,
aggiunge Antonio Ferrante dei Ds, che lanciano l'allarme anche con un comunicato
del consigliere provinciale, Nicola Caserta. E sabato prossimo la protesta si
sposterà a Casaluce, dove si terrà alle 18,30 la prima assemblea popolare, che
segna anche lì l'inizio della lotta.