Comitato Cittadino per la Tutela della Salute e dell'Ambiente |
Casaluce(Ce) |
. |
|
. |
Il
coordinamento riunito a Teverola: la giunta ortese deve produrre atti
amministrativi inequivocabili. “Centrale,
stop al protocollo d’intesa” Teverola di
Enzo Guida “Atti amministrativi che inequivocabilmente rappresentino la revoca del protocollo d’intesa con la Sondel”. Questa la richiesta del Coordinamento per la salvaguardia ambientale dell’agro aversano, nato dalle diverse esperienze di lotta contro le ipotesi di installazioni di centrali ad Orta, Teverola e Casaluce. Il coordinamento, composto dai comitati cittadini di questi paesi, di S. Arpino, dal Cnoc, dal Conacem, dal Wwf, dai rappresentanti degli agricoltori, lancia questo messaggio agli amministratori di Orta, nel corso di una conferenza stampa tenutasi lunedì sera presso il circolo “Incontri” di Teverola. “Prendiamo atto del passo indietro che il consiglio comunale di Orta ha fatto - hanno detto in sostanza i vari rappresentanti del coordinamento - ma crediamo che sia necessario bloccare le procedure per la Valutazione di Impatto Ambientale, con la revoca del protocollo d’intesa”. “Del resto la volontà espressa dal consiglio di Orta- ha dichiarato Antonio Ferrante- non è stata una deliberazione, dato che all’ordine del giorno c’era la discussione sulla centrale. Inoltre le motivazioni sono quelle solite, ovvero che la Regione è latitante, nel tentativo di polemizzare con questo ente e non si dice che la centrale di 800 Mw non è ecocompatibile”. “Quello che è successo nel consiglio comunale di Orta ci lascia insoddisfatti”, ha affermato Enea Frutta del Conacem, “in quanto siamo convinti che il progetto della centrale è stato solo accantonato, dal momento che si pensa a questa come volano di sviluppo”. “Da parte del coordinamento – hanno detto pure i vari esponenti- non c’è stata mai la volontà di innescare polemiche personali con i vari sindaci”. Quindi sino a quanto, per quanto riguarda Orta, il progetto della centrale non sarà definitivamente abbandonato, il coordinamento continuerà la sua azione di lotta, investendo vari livelli istituzionali, pensando di scrivere pure al presidente della Repubblica. Il coordinamento chiede certamente l’adozione del Piano Energetico Regionale, dato che è stata avviata un’apposita commissione, “ma la nostra battaglia serve a smuovere le coscienze per far comprendere che l’energia deve essere prodotta utilizzando fonti rinnovabili, alternative”. “Il tentativo che stiamo portando avanti- dicono Gino Cristiano e Aldo Paciello, rispettivamente del comitato di Casaluce e di Teverola- è di coinvolgere in questa battaglia gli altri comuni e le altre istituzioni, perché il problema è dell’agro aversano”. Da qui, raccogliendo anche un invito formulato dal Presidente della Provincia Ventre, il coordinamento ha chiesto la convocazione di un consiglio provinciale aperto per discutere della problematica. Anche a Casaluce, dove allo stato attuale ci sono solo lettere d’intenti tra Ansalo e comune e dunque il progetto non è stato ancora presentato, è stato chiesta la convocazione del consiglio comunale sull’argomento. Mentre a Teverola, dove c’è la Set a voler insediare la centrale a metano, il consiglio comunale si è già espresso con un voto contro. “Questo territorio è già saturo dal punto di vista dell’inquinamento- ha ribadito Ferrante- tant’è che si progetta la bonifica del territorio. Noi ci chiediamo come sia possibile pensare di installare tre centrali nell’agro. E’ una contraddizione ed invitiamo i cittadini a riflettere su questo punto”. In via ufficiosa si è saputo che l’orientamento della Regione e del Ministero sarebbe quello di consentire l’insediamento di sole due centrali, ad Orta e Teverola, di potenza ridotta di 400 Mw. Dal
“CORRIERE DI CASERTA” del 31/01/2001 pag. 16
|