I rnesi di aprile e maggio, in Italia, si sa, sono i mesi dei
viaggi di istruzione. Migliaia di pullman solcano la penisola in lungo e in largo e nessuno si
meraviglierebbe più di tanto se finisse per imbattersi in
frotte di ragazzi, armati di zaini da montagna e guide colorate,
che scorazzano, in liberta, per le stradine dei centri storici e si assembrano nelle piccole piazze delle
città d'arte. Sotto lo sguardo attento dei docenti, accompagnati
simpaticamente dal sorriso dei turisti,
gli studenti fanno, spesso, cosi la loro prima esperienza di turismo critico, la loro prima visita a una
pinacoteca, a una chiesa monumentale, a un
museo. Eppure, talora, si rimane meravigliati per la scarsa
fantasia con cui sono progettati gli itinerari didattici, per la
ripetitività con cui, anno dopo anno, eserciti
di docenti si preparano ad accompagnare le loro classi nelle tradizionali uscite di primavera.
Una alternativa e quella offerta da un'ottantina di scuole
casertane che, da qualche anno hanno voluto contrapporre ai vecchi progetti, un nuovo progetto,
"Caserta e provincia... oltre la Reggia", curato
dall'Ufficio Studi del Provveditorato (1), in collaborazione con la
Soprintendenza ai Beni Culturali di Caserta e le associazioni culturali "Civitas Casertana"
e "Arte nell'atte".
Un progetto mirato, attraverso la formula dell'adozione dei
monumenti da parte delle singole classi, al recupero e alla valorizzazione dei tantissimi
gioielli nascosti, e dimenticati, della provincia di Caserta: dalle ville romane al le basiliche normanne, dai
castelli rnedioevali alle chiese rinascimentali.
Un attento lavoro di ricerca e pubblicizzazione che ha visto
impegnati, in prima persona, migliaia di studenti dalia ricerca delle fonti, alle escursioni sul
territorio, alla produzione dei materiali documentali che, se col tempo porteranno non pochi spunti di
riflessione
agli storici locali, fin d'ora arricchiscono i siti web delle scuole coinvolte.
In una società della conoscenza, in cui centrali risultano il
recupero dell'identità storico-sociale e la ricerca di contesti reticolari per il raggiungimento di
apprendimenti significativi, si sono creati, quindi, i presupposti per un rapporto nuovo con il patrimonio artistico
cosiddetto "minore" dimostrando che se "internet non e in sé un ambiente di apprendimento",
la rete, ben utilizzata, rappresenta, indiscutibilmente, "un agglomerato straordinariamente ampio di
potenzialità aperte per I'apprendimento"(2).
Impossibile raccogliere tutti i riferimenti relativi ai
progetti realizzati ma, sperando di sollecitare la
curiosità del lettore alla ricerca di ulteriori
approfondimenti in rete, mi piace qui ricordare l'esperienza
dell'Istituto Tecnico Commerciale "G. Galiei" di
Sparanise (3), dove si e lavorato al recupero della zona archeologica dell'antica Cales e quella della Scuola Media
"Mazzocchi" di S. Maria Capua Vetere, che ha adottato una splendida villa romana, la Domus di Via degli
Orti (4). Piu interessati all'epoca medioevale e
moderna i bambini delle elementari, delle medie e degli
istituti comprensivi, che hanno indirizzato le loro ricerche, sulle chiese monumentali presenti nel territorio.
Penso alle classi dell'Istituto Comprensivo di Sant'Angelo di Alife che hanno dedicato parte del loro tempo
pomeridiano a studiare la Cappella di Sant'Antuono, ed in particolare gli affreschi dcl
Cavallini (5), a
quelle del primo (6) e del terzo Circolo Didattico di
Maddaloni (7) che hanno realizzato, rispettivamente,
uno studio sulla chiesa dell'Annunziata e un laboratorio storico-interreligioso partendo dagli spunti
offerti dalla Chiesa del SS. Corpo di Cristo.
Un lavoro, sempre, attento e meticoloso che ha portato anche
alla reaIizzazione di guide e depliant, come nella Scuola Media "Mazzini" di San
Nicola la Strada che ha dedicato anche uno studio approfondito al Museo locale della Civilta
Contadina (8).
Un
progetto, quindi, serio e complesso, che ha dato modo, ai giovani della nostra provincia di essere
strettamente a contatto con il proprio ambiente e di riscoprire, in modo attivo e critico, i valori del territorio,
recuperando, nel contempo, con I'azione didattica, un interesse culturale, un senso di
solidarietà
sociale ed una carica umana di cui si sentiva, da ternpo, un forte bisogno.
_________________
(1)
Http://www.bdp.it/provv.caserta/Scuole/Progetti.htm
(2)
A. Calvani, M. Rotta "Comunicazione e apprendimento in
Internet" Erickson, Trento 1999, pag. 8
(3)
Http;//www.treccani.it/iteronline/interventi/scuola/ip2b3.htm
(4)
Http://web.tiscali.it/ntgflv/mazzocchi/domus.htm
(5)
Http://digilander.iol.it/Rupecanina/jpgweb.htm
(6)
Http://space.tin.it/scuola/bemast/Chiesa.htm
(7)
Http://digilander.iol.it/tamtam5/articoli2001/enti.htm
(8) Http://utenti.quipo.it/Mazzini/page6.html
|