- 7 E 40
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: Acqua Azzurra)

    Mi sono informato
    c'e' un treno che parte alle 7 e 40
    non c'e' molto tempo 
    il traffico e' lento nell'ora di punta
    ti bastano dieci minuti
    per giungere a casa, la nostra
    la chiave ricordati e' sempre li'
    li' sulla finestra
    e nel far le valige ricordati di non scordare
    qualche cosa ti tuo che a te
    poi mi faccia pensare...
    e ora basta, non stare piu' qui
    ti rendi conto anche tu
    che noi soffriamo di piu'
    ogni istante che passa di piu'
    no, non piangere...
    presto presto...presto presto...
    presto presto...vai!
    Da un minuto sei partita e sono solo
    sono solo e non capisco cosa c'e'
    sui miei occhi da un minuto e' sceso un velo
    solo e' solo suggestione
    ho paura o chissa' che...
    e' possibile che abbia fin da ora
    gia' bisogno di te? ...Di te, di te, di te...
    Mi sono informato
    c'e' un volo che parte alle 8 e 50
    non ho molto tempo, il traffico e' lento
    nell'ora di punta
    Mi bastano dieci minuti per giungere a casa, la nostra
    la chiave l'hai messa senz'altro li'
    li' sulla finestra
    e nel far le valige stavolta non devo scordare
    di mettere un fiore che adesso ti voglio comprare
    con l'aereo in un'ora sonli'
    e poi di corsa un taxi
    son certo, e' cosi'
    quando arrivo
    io arrivo e mi vedi, non piangere!
    presto presto dai...presto presto dai
    presto presto piu' presto...


   - 29 SETTEMBRE
    (L. Battisti - Mogol)
    (Ed: BMG Ricordi)

    Seduto in quel caffe'
    io non pensavo a te
    Guardavo il mondo che
    girava intorno a me
    Poi d'improvviso lei sorrise
    e ancora prima di capire
    mi trovai sottobraccio a lei
    stretto come se non ci fosse che lei.
    Vedevo solo lei
    e non pensavo a te.
    E tutta la citta'
    correva incontro a noi.
    Il buio ci trovo' vicini
    un ristorante e poi di corsa
    a ballar sottobraccio a lei
    stretto verso casa abbracciato a lei
    quasi come se non ci fosse che,
    quasi come se non ci fosse che lei
    quasi come se non ci fosse che lei.
    Mi son svegliato e
    e sto pensando a te ...
    Ricordo solo che,
    che ieri non eri con me.
    Il sole ha cancellato tutto
    di colpo volo giu' dal letto
    e corro li al telefono
    e parlo, rido e tu, tu non sai perche'
    t'amo t'amo e tu, tu non sai perche'.....
    parlo, rido e tu, tu non sai perche'....
   
   
   - A PORTATA DI MANO

    Dicendo abbiamo tempo
    ci giri intorno
    stemperi e riempi
    come dire centotre vasetti
    di liquido con colore diluito
    che certamente e' meno previdente
    di una conservazione che alimenti
    tutti i tuoi seguenti
    spunti di appetito.
    Sono fluidi a vedersi c'e' un piacere
    anche perche' qualcosa si nota che manca
    e se ci fosse e' come non avesse nome.
    Abbiamo tutto il tempo.
    E poi il discorso prende una piega architettonica nell'aria con le mani,
    si collega ai pianti rampicanti
    all'euforia da giardino
    ai pensili eccitanti.
    All'ornamentale destino.
    E tutto il tempo e' vicino
    a portata di mano
    sul tavolino, sul ripiano
    su quanto ti e' piu' caro.
    Ma se cominciassimo
    che ne dici
    se entrassimo nel vivo
    oltre la porta orale saliamo a perpendicolo la scala
    che nel muro si avvita.
    L'umido della parete nella mano
    s'asciuga sempre piu'
    parete che d'acciughe sale su
    nella rete in muratura.
    Saliamoli i gradini con le punte
    e pure sconoscendo se calziamo un'epoca, una storia, una leggenda
    in cui calati, risalendo siamo. E l'anta si spalanca.
    Dicendo abbiamo tempo tu intendevi dire il contrario
    vedevi necessario che quanto vai inventando oggi
    non te lo ritrovassi sempre vivido tra i piedi tale e quale
    esatto nel reale
    con i particolari talmente precisi
    un domani da non credere
    che i fatti siano intrisi
    di te cosi' profondamente
    cosi' com'e' com'e' vero avvengano in assenza di qualsiasi sostanza.
    Volevi invece dire
    prendi il tempo con me
    un po' interrogativa
    mentre la mano offriva
    abbiamo tutto il tempo
    aroma di caffe'.


   - ABBRACCIALA ABBRACCIALI ABBRACCIATI

    Cosa ti dicevo mai?
    A che punto ero?
    Ho quasi l'impressione che
    - io con te -
    perdo il sentiero.
    Forse la psicologia
    puo' spiegare questi strani vuoti
    della mente mia.
    Ora mi ricordo che
    parlavo di follia
    e del grande amore,
    grande bugia.
    Che ne pensi dimmi,
    di un uomo tanto stupido da crederti "sua"?
    Anima
    alzati
    apriti
    abbracciala
    abbracciali
    abbracciati
    Che ora e'? E' tardi ormai.
    Mia cara, cara amica
    che ne dici se noi
    portiamo a termine la nostra
    dolcissima fatica.
    Allontaniamoci verso
    il centro dell'universo.


   - ACQUA AZZURRA ACQUA CHIARA
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: C.A.M. - BMG Ricordi)

    Ogni notte ritornar
    per cercarla in qualche bar
    domandare " ciao che fai "
    e poi uscire insieme a lui
    ma quando ci sei tu
    tutto questo non c'e' piu'
    Acqua azzurra
    acqua chiara
    con le mani posso finalmente bere
    nei tuoi occhi
    innocenti
    posso ancora
    ritrovare
    il profumo di un amore puro
    puro come il tuo amor
    Ti telefono se vuoi
    non so ancora se c'e' lui
    accidenti che faro'
    quattro amici trovero'
    ma da quando ci sei tu
    tutto questo non c'e' piu'
    Acqua azzurra
    acqua chiara
    con le mani posso finalmente bere
    nei tuoi occhi
    innocenti
    posso ancora
    ritrovare
    il profumo di un amore puro
    puro come il tuo amor
    da quando ci sei tu
    tutto questo non c'e' piu'
    Acqua azzurra
    acqua chiara
    con le mani posso finalmente bere
    Acqua azzurra
    acqua chiara...
    Son le 4 e mezza ormai
    non ho voglia di dormir
    a quest'ora cosa vuoi
    mi va bene pure lui
    ma da quando ci sei tu
    tutto questo non c'e' piu'
    Acqua azzurra
    acqua chiara
    con le mani posso finalmente bere
    Acqua azzurra
    acqua chiara
    con le mani posso finalmente bere
    Acqua azzurra
    acqua chiara
    con le mani posso finalmente bere
    Acqua azzurra
    acqua chiara...


   - AL CINEMA

    Non parliamo piu' a parlar non serve un granche'
    mangiale anche tu le castagne arrosto con me.
    Hai ragione sai io non saro' mai come vuoi,
    guarda c'e' un bel film se facciamo in tempo ci andrei.
    Dustin Hoffman, Al Pacino, la Dunaway, entriamo c'e' anche lei,
    c'e' posto siedi, io resto in piedi!
    Guarda lei, e' proprio come ti vorrei,
    guarda lei, lo ama e non si lamenta mai,
    in fondo lui assomiglia a me.
    Perche' non mi capisci dimmelo perche'.
    Guarda lei. Guarda la'.
    Cosa c'entra se lui la sta portando in Rolls Royce,
    sta tranquilla che verrebbe anche sulla mini con me.
    Non vedi che per amore lei sta diventando assassina?
    La donna la vera donna e' quella che resta vicina
    E invece tu, e invece tu, e invece tu, beh non ne parliamo piu'!
    Vuoi il gelato! e' aumentato!
    Guarda lei, e' proprio come ti vorrei,
    guarda lei, lo ama e non si lamenta mai,
    in fondo lui assomiglia a me.
    Perche' non mi capisci dimmelo perche'.
    Guarda lei. Guarda la'.
    Che cosa dici se questa sera pranziamo fuori?
    Potremmo andare poi per cambiare anche a ballare.


   - ALCUNE NONCURANZE

    Non un complotto e non una soffiata,
    nemmeno tra le ciglia,
    perche' tu sbatta gli occhi,
    e non un parapiglia senza sbocchi:
    niente di tutto questo,
    ma saranno le disinvolture,
    ed alcune noncuranze a tradirti:
    come tu resti seduta sulla sponda del letto,
    come non dici nulla, quando non lo dici.
    Perche' lo hai deciso, e fai si' con la testa,
    come una ginnastica,
    perche' lo hai deciso
    di perdere il filo.
    Saranno queste cose un poco oziose a tradirti:
    sara' un prurito quando non esiste,
    e invece ti soccorri con quell'unghia fatta apposta
    per essere un bisturi che in mano a te
    diventa decorosa. Innocente,
    perche' curatissima, sarai tradita
    dalle tentazioni, nelle quali saprai
    come cadere, ossia da sola,
    solo arricciando il naso,
    in modo sorridente,
    quando il sorriso vive,
    essendo bolla d'aria
    tra il labbro e le gengive.
    In campo scenderanno forze prive di forza,
    le tue piegate dalle brezze estive,
    e saranno a tradirti queste ondate di pigrizia,
    di estenuazione senza alcun motivo.
    Quando avvertirai, distinto, sopra tutto,
    il profumo che sale dal tuo polso.
    Quando ti sentirai rotonda in certi punti,
    e in altri piu' in pianura
    con zone inesplorate, lontane e lontane da te.
    Quando una gamba atterra,
    mentre tu sei distesa,
    hai il peso di tutto quanto resta
    sulla terra intera, meno te,
    l'unica in questo momento
    di cui non ti fidi,
    e saranno dei nervi minori a tradirti.
    Se cade un bicchiere da solo,
    se vola una sedia sullo scaffale,
    allora tutto ritorna normale.


   - ALLONTANANDO

    E poi
    di che parliamo
    di come per favore hai fatto
    se non ti dispiace replicarlo
    quel gesto quell'insieme
    di cose e di non cose
    che accadono una volta
    e quindi possono
    ripetersi a richiesta e non per caso
    in cambio ti rifaccio il mostro
    mi tolgo le foglie dalle dita
    il vento pettinato ritorno ai connotati riprendo i miei colori
    a mano libera
    e meglio puoi vedermi
    allontanando
    e poi
    di che parliamo
    trasvola sopra l'ultima papilla la farfalla e la lingua la spilla
    e ripeschiamo l'oh dello stupore col quale incorniciamo
    il fragile leggero di quel che non diciamo
    e poi
    di che parliamo
    di come sei tracciata appena
    su carta o traspari in filigrana
    trapassi le pareti
    solletichi anche l'aria
    ma un gesto un solo gesto
    ti torna solida
    un gesto che e' richiesta e non e' caso
    in cambio non invento niente
    mi butto di sotto o non mi butto
    mi sto distrattamente sfrenando dal mio posto proietto il bell'aspetto
    mi tramo intrecciami
    e puoi vedermi meglio
    allontanando
    e poi
    di che parliamo.
    Nel libro d'avventure saltiamo le parole e le figure.


   - ALMENO L'INIZIO

    Alla fine ti trovasti in un bel posto
    e li' capisti perche' t'erano stati chiesti
    gli occhi in prestito. Per il loro particolare colore,
    fai tu quale, che ora e' l'iride delle finestre.
    Alla fine ti fu chiaro perche' quel gran parlare
    della tua bella conchiglia auricolare;
    e quel solleticare. Eccoli i padiglioni,
    i disimpegni, la chiocciola i vestiboli ecco la stanza.
    E tu entrasti perche' c'era tutto
    e tutto a oltranza i tuoi comportamenti e le reazioni,
    le tue belle presenze e gli abbandoni,
    le carezze in cambio delle tue carezze,
    e le scontrosita', le irritazioni.
    C'era anche qualcuno che ti diceva "e' tardi
    dobbiamo andare". E tu dicevi "No, io voglio ancora,
    ancora io mi voglio mi voglio rivedere
    e se non tutta, almeno l'inizio".
    Che cosa avresti fatto per sentirti un po' piu' sola
    e per dolcemente navigare
    sul dorso o sul tuo petto,
    e fare una capriola
    che ribaltasse il cielo.
    Li' c'eran tutti predisposti i baci
    asciutti e meno e tutti i desideri,
    e le istintive applicazioni di te
    eran montate ad arte accanto al tuo profilo,
    vicino ad ogni tua parte. E tu dicevi "Ancora un altro poco
    e se non tutto almeno un po' d'inizio".
    Fare si puo' fare ed anche disfare,
    ma e' un'impalcatura.
    Dipende da chi sopra ci sale.
    E tu dicevi "Ancora un poco,
    e se non tutto, e se non tutto
    almeno l'inizio".
    E tu, una volta su
    osservi la tua stanza.
    Tu, la tua, nella quale,
    oltre il disfare e il fare,
    si delineano cose
    appena appena verosimili.
    Con ciliege passeggere e grappoli appannati,
    d'uve segrete e nere dalle pelli boriose e fini,
    perche' tu, che ti senti alle volte una mandria
    possa indire turchini selvaggi festini.
    Con curvi cieli estivi che scendono
    come coperchi su te che bollivi.
    Con i freschi provvisori che soffiano
    sotto i cuscini e tu li assalivi
    con gli abbracci e le guance
    giaciute con l'equatore
    perche' di te, gia' cibata,
    non e' di calore che hai bisogno
    ma di un orgoglioso refrigerio.


   - AMARSI UN PO'
     (Mogol - L. Battisti)                   

    Amarsi un po'
    e' come bere
    piu' facile e' respirare
    basta guardarsi e poi
    avvicinarsi un po'
    e non lasciarsi mai
    impaurire no no
    Amarsi un po'
    e' un po' fiorire
    aiuta sai
    a non morire
    senza nascondersi manifestandosi
    si puo' eludere la solitudine
    pero' pero' volersi bene no
    partecipare
    e' difficile quasi come volare
    ma quanti ostacoli
    e sofferenze poi
    sconforti e lacrime
    per diventare noi veramente noi
    uniti indivisibili
    vicini ma irrangiungibili...
    pero' pero' volersi bene no
    partecipare
    e' difficile quasi come volare...
    per diventare noi veramente noi
    uniti indivisibili
    vicini ma irrangiungibili...

    
   - AMI ANCORA ELISA

    Adesso son tranquillo
    come un'anatra sul lago
    adesso sono pago,
    infine nel limbo
    della mia sofferta e nuova maturita'
    Ami ancora Elisa.
    Ami ancora Elisa.
    La rabbia se n'e' andata,
    portando via con se',
    i drammi della vita
    Adesso, adesso io trovo interessante
    perfino un ignorante.
    Ami ancora Elisa Ami ancora Elisa
    Ami ancora Elisa
    Distante, io sono distante,
    da tutti quei capricci un po' infantili
    inutili monili oramai.
    Da quelle eccitazioni,
    dalle facili emozioni
    pungenti come rovi fra noi
    parlar di comprensione,
    evoluzione elevazione,
    mentre pensi ai tacchi alti che hai.
    Giuro no! Giuro no!
    Giuro no! Giuro no!
    Giuro no! Giuro no!
    Giuro no! Giuro no!
    Finalmente ancora coerente.
    Ami ancora Elisa
    Ami ancora Elisa
    Ami ancora Elisa
    Ami ancora Elisa
    Ami ancora Elisa.
    Pagar con frustrazione
    soffocando la ragione
    un abbraccio sensuale.
    Attende la chiusura di una porta
    per averti interamente, non val la pena
    no non vale
    io son tornato io
    io son tornato io
    mi preferisco io cosi' distante,
    cosi' distante io son distante.


   - ANCHE PER TE
     (Mogol - L. Battisti)

    Per te che e' ancora notte e gia' prepari il tuo caffe'
    e ti vesti senza piu' guardar lo specchio dietro te
    e poi entri in chiesa e preghi piano
    e intanto pensi al mondo ormai per te cosi' lontano.
    Per te che la mattina torni a casa tua perche'
    per strada piu' nessuno ha freddo e cerca piu' di te
    per te che metti i soldi accanto a lui che dorme
    e aggiungi ancora un po' d'amore a chi non sa che farne.
    Anche per te
    vorrei morire ed io morir non so
    anche per te
    darei qualcosa che non ho.
    E cosi'
    e cosi'
    e cosi'
    io resto qui
    e darle i miei pensieri
    a darle quel che ieri
    avrei affidato al vento
    cercando di raggiungere chi
    al vento avrebbe detto  si.
    Per te che di mattina svegli il tuo bambino e poi
    lo vesti l'accompagni a scuola e poi al lavoro  vai
    per te che un errore ti e' costato tanto
    e tremi nel guardare un uomo e vivi di rimpianto.
    Anche per te
    vorrei morire ed io morir non so
    anche per te
    darei qualcosa che non ho.
    E cosi'
    e cosi'
    e cosi'
    io resto qui
    e darle i miei pensieri
    a darle quel che ieri
    avrei affidato al vento
    cercando di raggiungere chi
    Al vento avrebbe detto  si.
   
   
   - ANCORA TU
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: Acqua Azzurra)

    Ancora tu,
    non mi sorprende, lo sai...
    Ancora tu,
    ma non dovevamo vederci piu'?
    E come stai?
    Domanda inutile...
    stai come me
    e ci scappa da ridere.
    Amore mio,
    hai gia' mangiato o no?
    Ho fame anch'io
    e non soltanto di te.
    Che bella sei,
    sembri piu' giovane,
    o forse sei
    solo piu' simpatica.
    Oh, io lo so,
    cosa tu vuoi sapere...
    Nessuna, no,
    ho solo ripreso a fumare...
    Sei ancora tu
    purtroppo l'unica.
    Ancora tu, l'incorreggibile,
    ma lasciarti non e' possibile,
    no, lasciarti non e' possibile,
    lasciarti non e' possibile,
    no, lasciarti non e' possibile...
    Sei ancora tu
    purtroppo l'unica.
    Ancora tu, l'incorreggibile,
    ma lasciarti non e' possibile,
    no, lasciarti non e' possibile,
    lasciarti non e' possibile,
    no, lasciarti non e' possibile...
    Disperazione e gioia mia.
    Saro' ancora tuo,
    sperando che non sia follia
    ma sia quel che sia...
    Abbracciami amore mio,
    abbracciami amor mio,
    che adesso lo voglio anch'io.
    Ancora tu,
    non mi sorprende, lo sai...
    Ancora tu,
    ma non dovevamo vederci piu'?
    E come stai?
    Domanda inutile...
    stai come me
    e ci scappa da ridere.
   
   
   - ANIMA LATINA

    Scende ruzzolando
    dai tetti di lamiera
    indugiando sulla scritta
    "Bevi Coca Cola".
    Scende dai presepi vivi
    appena giunge sera...
    Quando musica e miseria
    diventan cosa sola.
    La gioia della vita.
    La vita dentro agli occhi dei bambini denutriti,
    allegramente malvestiti
    che nessun detersivo potente puo' aver
    veramente sbiaditi.
    E corre sulle spiagge atlantiche
    seguendo il calcio di un pallone,
    per finire nel grembo di grosse mamme antiche
    dalla pelle marrone.
    E s'agita nel sangue delle genti dai canti
    e dalle risa rinvigorite
    che nessuna forza, per quanto potente, puo' aver
    veramente piegate.


   - ANNA
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: Acqua Azzurra)

    Hai ragione anche tu
    cosa voglio di piu'
    un lavoro io l'ho
    una casa io l'ho
    la mattina c'e' chi mi prepara il caffe' questo io lo so
    e la sera c'e' chi non sa dir di no.
    Cosa voglio di piu', hai ragione tu
    cosa voglio di piu', cosa voglio?
    Anna,
    voglio Anna.
    Non hai mai visto un uomo piangere,
    apri bene gli occhi sai perche' tu ora lo vedrai
    apri bene gli occhi sai perche' tu ora lo vedrai se tu
    non hai mai visto un uomo piangere
    guardami, guardami.
    Anna,
    voglio Anna.
    Ho dormito li
    fra i capelli suoi
    io insieme a lei
    ero un uomo
    Quanti e quanti si
    ha gridato lei
    quanti non lo sai
    ero un uomo.
    Cosa sono ora io
    cosa sono mio Dio
    resta poco di me
    io che parlo con te
    io che parlo con te di
    Anna,
    Anna,
    voglio Anna,
    voglio Anna,
    voglio Anna...
   
   
   - ANONIMO

    Anonima la casa,
    anonima la gente,
    anonimo anch'io.
    Un cane e ciak azione all'improvviso
    un morso:
    figlio mio!
    La frutta nel giardino, i panni nel catino
    e lei, ore ed ore.
    Le gambe nude, il volto acceso ed
    una colpa: dieci anni maggiore.
    C'era lei...
    E cos'altro ancora?
    Nascosti giu' al fosso,
    complice il sesso,
    a misurarsi, a masturbarsi un po'...
    L'impulso di uno scatto - la palla io
    che batto -
    che rete ho fatto!
    Sudore che diventa alloro. Amore mio...
    Sei forte ti adoro.
    Fermarsi poi ad un tratto; lottar
    col reggiseno:
    Che fai? sei matto?
    Il cambio ed il volante...
    Ma niente mi terra' distante.
    C'era lei...
    E cos'altro ancora?
    Mi ha colto in flagrante.
    Io sono l'amante.
    Ragazzi, silenzio assoluto per carita'.
    Parlando del passato mi sono raffreddato.
    Il lenzuolo dov'e' andato?
    Mi sembri un po' delusa. Oppure
    ti ho offesa?
    Un goccio di benzina... A farlo riposare,
    riparte il motore?
    Su vieni a me vicina, stasera ho ancora
    voglia di giocare.


   - ARRIVEDERCI A QUESTA SERA

    Arrivederci
    a questa sera
    almeno spero
    di rivederti
    quello che hai detto
    l'ho gia' scordato
    mi piacerebbe
    che anche tu
    Arrivederci a questa sera
    mi spiace tanto per ieri sera
    forse son stato esagerato
    non farci caso se ancora puoi
    La la la la la la
    la la la arrivederci
    la la la la la la
    la la la arrivederci
    che dispiacere sentirsi soli
    voler parlare e rinunciare
    avvicinarsi per abbracciarsi
    e poi fermarsi restare li
    La la la la la la
    la la la arrivederci...
    Arrivederci a questa sera
    verso le cinque passo da scuola
    esce il bambino son li vicino
    se vuoi venire decidi tu
    La la la la la la
    la la la arrivederci
    la la la la la la
    la la la arrivederci
    la la la la la la
    la la la arrivederci
    la la la la la la
    la la la arrivederci


   - AVER PAURA D'INNAMORARSI TROPPO
     (L. Battisti - Mogol)
      
    Aver paura d'innamorarsi troppo
    non disarmarmi per non sciupare tutto
    non dire niente per non tradir la mente
    e' un leggero dolore, che pero'
    io non so piu' sopportare.
    Non farsi vivo e non telefonare
    parlar di tutto per non parlar d'amore
    cercar di farsi un po' desiderare:
    e' prorpio un vero dolore.
    Abbandonarsi senza piu' timori
    senza fede nei falliti amori
    e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
    per uscirne finalmente fuori.
    Aver paura di confessare tutto
    per il pudore d'innamorarsi troppo
    finger che anch'io le altre donne vedo.
    E' un leggero dolore temere di mostrarsi
    interamente nudo
    e soffocare la sana gelosia
    e controllarsi, non dirti che sei mia
    voler restare e invece andar via:
    e' proprio un vero dolore.


   - BALLA LINDA
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: C.A.M. - Fama)


    Balla LINDA, balla come sai ...
    Balla LINDA, non fermarti ...
    Balla LINDA, balla come sai.
    Occhi azzurri belli come i suoi LINDA forse non li hai,
    ridi sempre, non parli mai d'amore,
    pero' non sai mentire mai.  Mh... Mh...
    Bella sempre, dolce come lei LINDA forse tu non sei,
    tu non dici che resti insieme a me
    pero' non mi abbandoni mai,      tu non mi lasci mai,
    ti cerco e tu... e tu ci sei...
    ti cerco e tu mi dai quel che puoi,
    non fai come lei, no, non fai come lei,
    tu non prendi tutto quello che vuoi.
    Balla LINDA, balla come sai ...
    Balla LINDA, non fermarti ...
    Balla LINDA, balla come sai.
    Occhi azzurri belli come i suoi LINDA forse non li hai,
    ridi sempre, non parli mai d'amore, pero' non sai mentire mai,
    tu non mi lasci mai, ti cerco e tu... e tu ci sei...
    ti cerco e tu mi dai quel che puoi,
    non fai come lei, no, non fai come lei,
    tu non prendi tutto quel che vuoi.
    Balla LINDA, balla come sai ...
    Balla LINDA, non fermarti ...
    Balla LINDA, balla come sai.
   
   
   - CAMPATI IN ARIA

    Sei molto presa dall'idea
    che infine ci incontreremo:
    vedi sempre la stessa scena,
    e non si sa da dove venga io,
    ma per comodita' la mia figura
    si forma in quel momento
    e qualcosa ti cade di mano, anzi no.
    Sei tornata a fiorire
    tu vignetta gentile
    con una fretta di furbe nubi d'aprile.
    E provavo qualche cosa per te,
    questo provai, soltanto che mi sfuggi'
    quella prova. Non ci vediamo che da sempre
    e questa ti pare una buona ragione
    per sporgere le labbra, come un fischio,
    e poi guardare altrove, senza pero' fischiare,
    cominci a capire chi siamo:
    i nostri emissari venuti a discutere
    molti punti difficoltosi.
    Ho stravisto per te
    non so chi, non so che,
    resta lo stile delle agitate vigilie.
    E il tumulto
    che da te sorti',
    detto cosi', so solo che mi sfuggi'
    qualche sussulto.
    E tu nonostante cio' solleciti,
    mesta, calma e onesta e un po' scolastica.
    Potremmo per miracolo inciampare
    con la stessa disinvoltura ed eleganza
    con la quale sprofondano i piroscafi in mare,
    con tutte le luci accese,
    e si direbbe che a bordo c'era un ballo,
    luccicando le stesse
    vaghe spine, indigeste,
    degli estri scritti,
    tra i fitti immensi nerastri.
    E ti strinsi,
    ed il senso spari':
    essendo li',
    nel senso che mi sfuggi',
    seguendo l'istinto,
    tutto il senso che s'e' letto, tutti i libri.


   - CHE VITA HA FATTO

    Che vita ha fatto a immaginarsela
    cosi' cola' la vita
    Che vita ha fatto ad aspettarsela
    convinta che la vita c'e'.
    Che vita ha fatto se torna a nascere
    non torna piu' non sia mai
    Che vita ha fatto, ha pianto a piovere
    e sul pendio dello sgocciolio
    lei sdrucciolo'
    Lei mi amo' tu l'amasti, io no
    I verbi non coincidono.
    Che vita ha fatto, ma ben piu' rapida
    con lei duello' la vita
    Che vita ha fatto, meta' sognandola
    meta' in realta'
    se poi e' realta'
    quel che in realta' sogno' a meta'
    Lei mi amo' tu l'amasti, io no
    I verbi la tradirono, che c'entro io.
    Che vita ha fatto a immaginarsela
    cosi' cola' la vita
    Come sta, come stai, come sto
    La voce coniugandoci s'allontano'.


   - COMUNQUE BELLA
     (Mogol - L. Battisti)                   

    Tu vestita di fiori
    o di fari in citta'
    con la nebbia o i colori
    cogliere le rose a piedi nudi e poi
    con la sciarpa stretta al collo bianca  come  mai.
    Ma - a - a -  a    eri bella
    Bella
    comunque bella.
    Quando l'arcobaleno
    era in fondo ai tuoi occhi
    quando sotto al tuo seno
    l'ira avvelenava il cuore  tuo perche'
    tu vedevi un'altra donna avvicinarsi a me
    prima ancora ch'io capissi e riscegliessi  te.
    Tu - u - u -  u   eri bella
    Bella
    comunque bella.
    Anche quando un mattino tornasti vestita di pioggia
    con lo sguardo stravolto da una notte d'amore    siediti qui
    non ti chiedo perdono perche' tu sei un uomo
    coi capelli bagnati
    so che capirai
    Con quei segni sul viso
    mi spiace da morire sai
    coi tuoi occhi arrossati
    mentre tu mentivi e mi dicevi  che
    ancora piu' di prima tu  amavi  me.
    Tu - u - u -  u
    eri bella
    Bella
    comunque bella.
   
   
   - CON IL NASTRO ROSA
     (L. Battisti - Mogol)

    Inseguendo una libellula
    in un prato
    un giorno che aveva rotto
    col passato
    quando gia' credevo
    di esserci riuscito
    son caduto
    Una frase sciocca
    un volgare doppiosenso
    mi ha allarmato
    "non e' come io la penso"
    ma il sentimento
    era gia' un po' troppo denso
    e son restato
    Chissa' chissa' chi sei
    chissa' che sarai
    chissa' che sara' di noi
    lo scopriremo solo vivendo
    Comunque adesso ho un po' paura
    ora che quest'avventura
    sta diventando una storia vera
    spero tanto tu sia sincera
    Un magazzino
    che contiene tante casse
    alcune nere, alcune gialle
    alcune rosse
    dovendo scegliere
    e studiare le mie mosse
    sono all'ampasse
    Mi sto accorgendo
    che son giunto dentro casa
    con la mia cassa ancora
    con il nastro rosa
    e non vorrei
    aver sbagliato la mia cassa
    o la mia sposa
    Chissa' chissa' chi sei
    chissa' che sarai
    chissa' che sara' di noi
    lo scopriremo solo vivendo
    Comunque adesso ho un po' paura
    ora che quest'avventura
    sta diventando una storia vera
    spero tanto tu sia sincera
    Chissa' chissa' chi sei
    chissa' che sarai
    chissa' che sara' di noi
    lo scopriremo solo vivendo
    Comunque adesso ho un po' paura
    ora che quest'avventura
    sta diventando una storia vera
    spero tanto tu sia sincera


   - CONFUSIONE

    Tu lo chiami solo un vecchio sporco imbroglio
    ma e' uno sbaglio e' petrolio
    troppo furbo per non essere sincero
    ma e' davvero oro nero
    Io perche' non dovrei dirti tutto quello che sento nel cuore
    Io perche' non dovrei parlarti di tutto anche di un nuovo mio amore
    sei o non sei sei o non sei al di sopra di ogni mia grande passione
    Confusione
    confusione mi dispiace
    se sei figlia della solita illusione
    e se fai confusione
    confusione
    tu vorresti imbalsamare anche l'ultima e piu' piccola emozione
    Se tu credi che il carbone bruci meglio
    e' un abbaglio e' petrolio
    Comunque se ami piu' del fuoco il fumo di un cero
    non usare l'oro nero
    Ma perche' non dovrei liberare qualunque sentimento per chiunque sia
    tanto sai io non ti sentirei certamente per questo meno mia
    Ma chi mai disse che si deve amar come se stessi il prossimo con moderazione
    Confusione
    confusione mi dispiace
    se sei figlia della solita illusione e se fai confusione
    confusione
    tu vorresti imbalsamare anche l'ultima e piu' piccola emozione
    Confusione confusione
    E non dir che antico privilegio d'uomo per mia comodita' faccio mio
    perche' tu comunque libera saresti se libera vuoi essere come sono io
    Credi che ma credi che qualcuno possa darti amore se dell'amore non e' padrone
    Confusione
    confusione mi dispiace
    se sei figlia della solita illusione e se fai confusione
    confusione
    tu vorresti imbalsamare anche l'ultima e piu' piccola emozione


   - COSA FARA' DI NUOVO

    Le quattro meno un quarto della notte,
    il sonno se n'e' andato all'improvviso,
    si ferma il borbottio delle guanciotte
    l'ombra e' severa ma addolcisce il viso.
    Cosa non fara' piu', cosa fara' di nuovo,
    cosa fara' di meno,
    seduta in mezzo al letto lei promette
    cosa non fara' piu'.
    Cosa fara' di nuovo, cosa fara' di meno,
    con un leggero margine d'incerto,
    con la sincerita' di tutto il cuore
    leggero, pesante, volubile. Crede le dolcezze
    sono come
    le amarezze:
    pesi falsi senza pieta'.
    e' una misericordia, un'operetta pia
    considerare adesso con che garbo
    ha piegato, ripiegato e messo via
    il maglioncino su un bracciolo, un gambo.
    Cosa che rifara', che rifara' di nuovo,
    non sa se piu', se meno,
    seduta in mezzo al letto nel rispetto
    timido che ha di se'.
    E le dolcezze sono,
    son come le amarezze
    con un cordiale ed umile sospiro
    si sente sangue del suo stesso sangue
    e corpo del suo corpo in un bel giro
    d'edera intorno a se',
    con strette blande,
    non si resiste piu'
    e non e' piu' questione tra il giulivo e il triste.
    Seduta in mezzo al letto lei promette:
    cosa non fara' piu',
    cosa fara' di nuovo, cosa fara' di meno,
    con un prudente margine d'incerto.
    Le tre e quarantacinque della notte,
    il sonno se n'e' andato all'improvviso,
    le dolcezze sono come le amarezze:
    strette blande senza pieta'.
    Nella notte, sonno sperso,
    ombra austera, caro il viso,
    con che garbo,
    con che umile sospiro:
    cosa non fara' piu',
    cosa fara' di nuovo,
    cosa fara' di meno.


   - COSA SUCCEDERA' ALLA RAGAZZA

    L'alba, la barba, la curva della gola,
    rasoiate che sono orli di gonna.
    La luce ha ancora sonno ma si da'
    un tono da ostetrica che e' urgente.
    Apre gli occhi sul mondo partoriente
    ed e' a disposizione
    l'alba, la barba, presa con le buone.
    Offrire la gola al tocco leggero, l'alba
    la lanolina candida
    gli uccelli appostatissimi nell'aria,
    come i chiodi senza quadri, alle pareti;
    ed e' ancora mattina.
    I pesci pesci pesci i pori pori,
    cosa succedera' alla ragazza,
    vede i pori
    con le corna come i tori;
    le corna curve sono due ferventi trafficanti a
    bassa voce
    sotto la croce, sotto la croce,
    nel loro dialetto antico,
    nel loro diletto pratico,
    che la vogliono fare bollire,
    che la vogliono suonare,
    appesa al campanile.
    Che la vogliono ricoprire di cioccolata,
    che la vogliono servire in bocca,
    ad una bocca sterminata di forno:
    che cosa le tocca,
    sentire che cosa.
    Allora ricordarsi di fare delle pose
    delle fotografie:
    che possono sempre servire,
    e non se ne parli piu'.
    Gesu', Gesu'
    che non se ne parli piu'
    Gesu', Gesu'
    ed e' ancora mattina,
    tutti sono pronti a bere qualcosa;
    e poi si riprende fiato,
    per fare le bolle acustiche.
    Che la vogliono olio e limone;
    che la vogliono aggiustare:
    entriamo in un portone...
    Che la vogliono un po' scoperta
    per accertare;
    che la vogliono nell'ascensore,
    per implorarla da che piano a che piano,
    acquetta, fuochino;
    la gloria all'ottavo.
    Che la vogliono ricoprire di cioccolata,
    che la vogliono servire in bocca,
    ad una bocca sterminata di forno:
    che cosa le tocca,
    sentire che cosa.


   - COSI' GLI DEI SAREBBERO

    Le condizioni sono
    atmosferiche comunque,
    comunque meteorologiche,
    e lei si e' invaghita del bitume:
    carbonio con idrogeno composto,
    bollente ed odoroso, grasso in fusti,
    colato e rimpastato, misto a scisti.
    Cosi' le salta in mente,
    all'improvviso,
    che esistono gli dei,
    e dagli dei
    proviene, per esempio, la numerosa serie dei profumi;
    e lei se esistono gli dei sarebbe prediletta dal maestoso
    ordigno in argentato, sovrumano
    tubo di scappamento con solenni alucce
    o pinne da raffreddamento.
    E, cosa c'e' da fare, vorrebbe lei
    portare questa sera, come stola,
    un raccordo anulare, un'intera fila alle poste
    oppure la costiera amalfitana.
    Si prende il nastro della merce scelta,
    si ammorbidisce e si fa svolazzare,
    si smussa e lei cosi' lo puo' indossare,
    vorrebbe lei per caso liquefare
    un palazzo in cui l'innamorato sguazza
    nel delirio, ridotto ad un cetaceo.
    Si attiva un lanciafiamme,
    un forno ad onde, oceanico,
    un sesquipedale,
    prospero per la pipa universale.
    C'e' da fare la spesa si fa,
    da andare dal dentista ci si va,
    e il trapanatore sara' un titillatore piumato.
    Cosi' come bambina, mancandole la esse,
    lei diceva "Nettuno nettuno"
    cosi' gli dei sarebbero un intimo difetto di pronuncia.
    C'e' da fare una piazza, si fa:
    si prende una balena con fontana inclusa e
    traballanti cocomeri per occhi a tutti quanti,
    ed alberi spioventi dalle orecchie.
    E voci emerse sulla testa a delta
    e i mignoli, gli eterni mignoletti,
    suonati da pestanti martelletti.
    Cosi' lei, puo' passare di la'
    perche' se c'e' da fare
    una cosa si fa.


   - DALLE PRIME BATTUTE

    Dalle prime battute riconosce il posto
    ridente labbriforme costa
    ilare quando vede scendere
    l'umorista turista
    che alle prime bracciate dell'orchestra
    riconosce il posto.
    Dai primi segni di vita e alla vista
    dell'insigne pietra mistica,
    ad un attento esame superficiale
    riconosce l'artistica
    localita' banale.
    Tu come scendi dal predellino
    t'informi sui movimenti del mattino
    l'entrata dell'ossigeno
    e il preserale andantino
    e su chi mai diriga
    dal braccio abile e il viso impronunciabile
    uscirai all'aperto cosi' come ti trovi
    senza nessun preavviso
    come la faccia di un dado
    che abbia una probabilita' sola su sei
    su come sei
    o come le altre cinque
    di cui una la piu' opposta
    e quella piu' nascosta
    e' quella che tiene i piedi in terra
    e sulla quale poggi.
    Che tempo fa oggi
    dici guardando attorno sapendo
    che fa un tempo ogni giorno.
    Sul predellino sali
    sapendo che durano soltanto i finali
    e tutti i posti intanto
    prima dei saluti dici tu
    sono loro i turisti
    e per finire non esistono piu'.
    Ti sta partendo la cartolina
    da te si ritaglia il fine rettangolino.
    Sfogliate ti salutano
    le tue vedute dissuase
    tornate verso casa
    di contro un limpido smalto cosi' incrinabile.


   - DIECI RAGAZZE      
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: C.A.M. - Fama)

    Ho visto un uomo
    che moriva per amore
    ne ho visto un altro
    che piu' lacrime non ha
    Nessun coltello mai
    ti puo' ferir di piu'
    di un grande amore
    che ti stringe il
    cuor...
    Dieci ragazze per me
    posson bastare
    dieci ragazze per me
    voglio dimenticare
    capelli biondi
    d'accarezzare
    e labbra rosse sulle
    quali morire
    Dieci ragazze per me
    solo per me
    Una la voglio perche'
    sa bene ballare
    Una la voglio perche'
    ancor non sa cosa
    vuol dire amore
    Una soltanto perche'
    ha conosciuto tutti
    tranne me
    Dieci ragazze cosi
    che dicon solo di si
    Vorrei sapere chi ha
    detto
    che non vivo
    piu' senza te
    Matto
    quello e' proprio matto
    perche'
    forse non sa
    che posso averne
    una
    per il giorno
    una
    per la sera
    pero' quel matto mi conosce
    perche' ha detto una cosa vera
    Dieci ragazze per me
    posson bastare
    dieci ragazze per me
    voglio dimenticare
    capelli biondi
    d'accarezzare
    e labbra rosse sulle
    quali morire
    Dieci ragazze cosi
    che dicon solo di si
    Vorrei sapere chi ha
    detto
    che non vivo
    piu' senza te
    Matto
    quello e' proprio matto
    perche'
    forse non sa
    che posso averne
    una
    per il giorno
    una
    per la sera
    pero' quel matto mi conosce
    perche' ha detto una cosa vera
    Dieci ragazze per me
    Dieci ragazze per me
    Dieci ragazze per me
    pero' io muoio per te
    pero' io muoio per te
    pero' io muoio per te
    pero' io muoio per te
    pero' io muoio per te
    pero' io muoio per te!


   - DIO MIO NO
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: Acqua Azzurra)

    Io sto gia' tremando d'amore
    lei viene qui questa sera
    e' solo una questione di ore
    spero di no morire
    vedendola entrare
    potremo restare soli.
    Ho messo il vino in frigo
    cuoce sul fuoco il sugo
    il macellaio dovrebbe arrivare
    dovrebbe portare
    bistecche e caviale
    ma un dubbio mi assale.
    Lei verra' o non verra'
    lei verra' o non verra'
    non verra' non verra' non verra' non verra' 
    non verra' non verra' non verra' non verra' 
    Dio mio no
    Dio mio no
    dimmi solo che verra'
    Dio mio no
    Dio mio no
    dimmi solo che verra'.
    Le voglio sfiorare i capelli col respiro del mio cuore
    le voglio accarezzare le mani con sguardi leggeri con frasi d'amore
    d'amore...
    d'amore...
    Il campanello grida "ti amo"
    apro e stringo gia' la sua mano
    poi la guardo mentre cammina
    mentre siede vicina
    intanto che mangia di gusto
    la carne il caviale ed il resto.
    Dopo aver mangiato la frutta
    si alza e chiede dove c'e' il letto
    poi scompare dietro la porta
    la sento mi chiama
    la vedo in pigiama
    e lei si avvicina e lei si avvicina
    vicina vicina vicina vicina vicina...
    Dio mio no
    Dio mio no
    cosa fai che cosa fai.


   - DOLCE DI GIORNO
     (Mogol - L. Battisti - R. Angiolini)
     (Ed: Warner Chappell Music Italiana - Fono Film)

    Dolce di giorno, fredda di sera
    si, tu ogni volta cambi bandiera
    ho gia' deciso che questa e'
    l'ultima volta che esco con te.
    Tu sei come una torta di panna montata
    tutta contenta di non essere stata mangiata.
    Ho gia' deciso che questa e'
    l'ultima volta che esco con te.
    Io ti ho dato il mio cuore
    che cosa mi hai dato tu.
    Mi hai fatto solo promesse
    e niente piu'.
    Quando c'e' il sole tu parli d'amore.
    Poi quando e' sera sei una statua di cera
    ho gia' deciso che questa e'
    l'ultima volta che esco con te.
    Ho gia' deciso che questa e'
    l'ultima volta che esco con te.
    L'ultima volta che esco con te.
     

   - DON GIOVANNI

    Non penso quindi tu sei
    questo mi conquista
    L'artista non sono io
    sono il suo fumista
    Son santo, m'illumino
    Ho tanto di stimmate.
    Segna e depenna Ben Hur
    sono Don Giovanni
    Rivesto quello che vuoi
    son l'attaccapanni
    Poi penso che t'amo
    no, anzi, che strazio.
    Che ozio nella tournee
    di mai piu' tornare
    nell'intronata routine
    del cantar leggero
    l'amore sul serio
    e scrivi
    che non esisto quaggiu'
    che sono l'inganno
    Sinceramente non tuo
    sinceramente non tuo.
    Qui Don Giovanni ma tu
    dimmi chi ti paga...


   - DONNA SELVAGGIA DONNA

    Entusiasma anche me
    l'entusiasmo che dentro hai.
    Ma cosi' non si puo': troppo amore oppure l'odio no.
    Infantile finche' vuoi
    ma gentile qualche volta in piu' se puoi.
    Piace molto anche a me ascoltare la musica
    ma se interrompo per te io divento insensibile
    e' possibile che sia
    tutto orribile o bellissimo bambina mia?
    Donna selvaggia donna mi piace quasi tutto quello che fai.
    Donna selvaggia donna un controsenso affascinante sei
    Molto se vuoi tutto non puoi.
    Donna selvaggia donna di solo sesso non si vive mai.
    Senza trucchi tu sei
    molto bella e piu' giovane.
    Non discuto pero' le tue scelte piu' libere
    ma se non indossero'
    gli stivali da cowboy disprezzarmi tu non puoi.
    Donna selvaggia donna mi piace quasi tutto quello che fai.
    Donna selvaggia donna un controsenso affascinante sei
    Molto se vuoi tutto non puoi.
    Donna selvaggia donna di solo sesso non si vive mai.


   - DOVE ARRIVA QUEL CESPUGLIO

    Dove arriva quel cespuglio, la cucina
    che avra' il sole di mattina.
    Dove arriva il mio berretto
    li' la camera da letto,
    e in direzione dello stagno
    costruiremo il nostro bagno.
    Entra pure e' la tua casa,
    la tua casa fra le rose.
    Ora appena prendo il mese,
    il primo muro, la tua casa te lo giuro.
    Ora siediti qui dove ci sara' il camino
    e pensa a quando tutta quella gente
    pur passandoci vicino
    non vedra' piu' niente
    quella porta non e' un sogno
    e' robusta e' di legno.
    Non nascondere la mano,
    non nascondere il tuo seno
    ora non c'e' piu' nessuno,
    piu' nessuno, ora non c'e' piu' nessuno.
    Prendo dalla moto il nostro letto
    stendo a terra il telo
    ora alza gli occhi al cielo e dimmi
    quanto manchera' al tramonto
    Ci vuol buio a questo punto
    voglio farti tenerezza, la tristezza
    si dissolve con il fumo.
    Resta solo il tuo profumo,il profumo della pelle
    lo sfondo delle stelle
    e un vago senso di dolore
    che scompare col respiro,
    col respiro del tuo amore.


   - DUE MONDI

    L'universo che respira
    e sospinge la tua sfera
    e la luce che ti sfiora
    cosa vuoi?
    Voglio te, una vita.
    Far l'amore nelle vigne.
    Cade l'acqua ma non mi spegne.
    Voglio te.
    Oltre il monte
    c'e' un gran ponte.
    Una terra senza serra,
    dove i frutti son di tutti.
    Non lo sai?
    Voglio te, una vita.
    Far l'amore nelle vigne.
    Cade l'acqua ma non mi spegne.
    Voglio te.
    E' una vela la mia mente
    prua verso l'altra gente
    vento, magica corrente
    quanto amore!
    Voglio te, una vita.
    Far l'amore nelle vigne.
    Cade l'acqua ma non mi spegne.
    Voglio te. Mio per sempre!
    Ma tu non cambi mai.
    Un braccio, che altro vuoi?
    Un'ora me la dai.
    L'amore e' qualcosa di piu'
    del vino, del sesso che tu
    prendi e dai.
    Sarei una cosa tua
    amore, gelosia
    amor di borghesia.
    Da femmina latina a donna americana
    non cambia molto... sai?
    Voglio te, una vita. Voglio te.
    E' una vela la mia mente
    prua verso l'altra gente.
    Vento, magica corrente...


   - E PENSO A TE        
     (Mogol - L. Battisti)                   

    Io lavoro
    e penso a te
    torno a casa
    e penso a te
    gli telefono e intanto
    penso a te
    come stai
    e penso a te
    dove andiamo
    e penso a te
    gli sorrido abbasso gli occhi
    e penso a te
    Non so con chi adesso sei
    non so che cosa fai
    ma so di certo cosa stai pensando
    e' troppo grande la citta'
    per due che come noi
    non sperano pero' si stan cercando
    Scusa e' tardi
    e penso a te
    mi accompagni
    e penso a te
    non son stata divertente
    e penso a te
    sono al buio
    e penso a te
    chiudo gli occhi
    e penso a te 
    io non dormo
    e penso a te...


   - ECCO I NEGOZI

    Deve essere stata una costosa
    distillazione la marea del mare,
    il cielo e' piu' professionale:
    premedita se stesso.
    Il tempo, questo tempo e' inaffidabile,
    vengono giu' gelati, poi rane,
    un giorno baci celebri, un altro giorno
    eliche in funzione.
    E come informazione,
    si sente spesso chiedere,
    dov'e' che si sistemano le capocchie ai fiammiferi
    Queste le uscite spicce,
    celeri cosi' come lei le intuisce,
    che veloci inceneriscono se stesse,
    avanti un'altra: cosi' si va, a spasso si va.
    Ecco i negozi
    e non le sembra piu' di stare a casa,
    ecco cammina nell'uno e l'altro senso,
    non avendo al fianco chi l'accompagnerebbe
    nelle minime e le massime escursioni.
    Ecco i negozi
    che ingoiano tutti i fracassi,
    non affliggono ne' stomaco ne' cuore, eccola
    qui dov'e' la padrona del proprio giro vita,
    del proprio girocollo, del proprio giro periplo del
    [corpo.
    E lo spazio non e' quella questione,
    ecco i negozi, si puo' tacere senza
    dare il silenzio come spiegazione:
    ecco qui, tra le creature scisse,
    tra chi entra e chi esce,
    c'e' uno scambio
    di temperature.
    Si diventa termometri contraddittori,
    si passa tra le cose sfuse e vaghe,
    come tra lacci d'alghe di tante
    maghe Circi annegatrici,
    dimenticando e poi dimenticando;
    cosi' sei fortunata: hai trovato
    esattamente quello che cercavi:
    tre bravi di caienna, ovvero,
    un forchettino per i ravanelli.
    Cosi' sei fortunata: hai trovato
    il posto piu' esclusivo della storia,
    le pagine in cui Antonio
    con Cleopatra, si strapazzano
    ancora, come otarie
    dalle braccia ormai implicite nell'altro,
    sopravvissuti ad ogni nave che s'inabisso'.
    Immersi in un tripudio misto seta,
    in una negligenza e oblio di sciarpe,
    ed e' come non mai non stare a casa.


   - ELENA NO
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: Acqua Azzurra)

    La borsa della spesa anche se e' vuota lo sai
    mi pesa troppo oramai
    due chili di patate, me le scelga pero'
    piccole o grandi non so
    il prosciutto o no, le telefonero'
    detersivi blu devo saperne di piu'.
    Elena no, Elena no
    se sono un uomo piu' non lo so
    non sgridarmi faccio quello che vuoi
    non mi ribellero' mai.
    La pasta cotta al dente so che ti piace di piu'
    aspetto a buttarla giu'
    chissa' se e' troppo il sale
    ma comunque sotto il letto la polvere non c'e'
    come richiesto da te
    se insalata poi io la condiro' poi
    accidenti il vino come ho fatto a scordarlo
    questo non me lo perdonerai.
    Elena no, Elena no
    se sono un uomo piu' non lo so
    non sgridarmi faccio quello che vuoi
    non mi ribellero' mai.
    Elena no, Elena no
    se sono un uomo piu' non lo so
    i tuoi diritti sacrosanti lo sai
    sono miei doveri ormai.
    Ben tornata amore mio
    ora ci son io, io con te
    se sei stanca lo sai con me riposerai
    dormire tu potrai se vuoi
    se tu vuoi
    ed io come se... leggero
    non voglio piu' sentirti dire di no
    ma intanto ho ancora da lavare tutti i piatti
    e riposare non potrei
    mi hai detto:
    "diventa un uomo medio americano
    e tu, tu piu' civile sarai"
    cosa diverro' giuro non lo so
    io so solo che tutto quello che faccio
    io lo faccio solo per avere te.


   - EMOZIONI
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: Acqua Azzurra)

    Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi
    ritrovarsi a volare
    e sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare
    un sottile dispiacere.
    E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire
    dove il sole va a dormire.
    Domandarsi perché quando cade la tristezza in fondo al cuore
    come la neve non fa rumore
    E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere
    se poi e' tanto difficile morire.
    E stringere le mani per fermare
    qualcosa che
    e' dentro me
    ma nella mente tua non c'e'...
    capire tu non puoi
    tu chiamale se vuoi
    emozioni
    tu chiamale se vuoi
    emozioni
    Uscir nella brughiera di mattina dove non si vede un passo
    per ritrovar se stesso.
    Parlar del piu' e del meno con un pescatore per ore ed ore
    e non sentir che dentro qualcosa muore...
    E ricoprir di terra una piantina verde sperando possa
    nascere un giorno una rosa rossa.
    E prendere a pugni un uomo solo perche' e' stato un po' scortese
    sapendo che quel che brucia non son le offese.
    E chiudere gli occhi per fermare
    qualcosa che
    e' dentro me
    ma nella mente tua non c'e'
    capire tu non puoi
    tu chiamale se vuoi
    emozioni
    tu chiamale se vuoi
    emozioni.
   
   
   - EPPUR MI SONO SCORDATO DI TE

    Eppur mi son scordato di te
    come ho fatto non so
    una ragione vera non c'e'
    lei, era bella pero'
    un tuffo dove l'acqua
    e' piu' blu
    niente di piu'
    Ma che disperazione nasce
    da una distrazione
    era un gioco, non era un fuoco
    non piangere salame
    dei capelli verde rame
    e' solo un gioco
    e non un fuoco
    lo sai che t'amo
    io ti amo veramente
    Eppur mi son scordato di te
    non le ho detto di no
    t'ho fatto pianger tanto perche'
    io, sono un bruto, lo so
    un tuffo dove l'acqua
    e' piu' blu
    niente di piu'
    Ma che disperazione nasce
    da una distrazione
    era un gioco, non era un fuoco
    non piangere salame
    dei capelli verde rame
    e' solo un gioco
    e non un fuoco
    lo sai che t'amo
    io ti amo veramente
    Che disperazione nasce da
    u- na distrazione nasce da
    una distrazione che
    disperazione nasce da
    u- na distrazione nasce da
    una distrazione che
    disperazione nasce da
    u- na distrazione nasce da
    una distrazione che
    disperazione nasce da
    un tuffo dove l'acqua
    e' piu' blu
    niente di piu'
    Ma che disperazione nasce
    da una distrazione
    era un gioco, non era un fuoco
    non piangere salame
    dei capelli verde rame
    e' solo un gioco
    e non un fuoco
    lo sai che t'amo
    io ti amo veramente...
    un tuffo dove l'acqua
    e' piu' blu
    niente di piu'
    Ma che disperazione nasce
    da una distrazione
    era un gioco, non era un fuoco
    non piangere salame
    dei capelli verde rame
    e' solo un gioco
    e non un fuoco
    lo sai che t'amo
    io ti amo veramente...


   - EQUIVOCI AMICI

    Cassiodoro Vicinetti 
    Olindo Brodi, Ugo Strappi
    Sofio Bulino, Armando Pende 
    Andriei Francisco Poimo'
    Tristo Fato, Quinto Grado
    Erminio Pasta, Pio Semi
    Ottone Testa, Salvo Croce
    Faccoffi Borza, Aldo Ponche.
    Uno ando' saldato
    uno vive all'estro 
    uno s'e' spaesato
    Uno ha messo plancia 
    e fa il transaitante
    Uno fa le more 
    uno sta invecchiando perche' e'
    un nobile scotch
    Uno fa calzoni 
    dai risvolti umani
    Uno ha un solo naso 
    uno ha mani e polsi
    Uno e' su due piedi 
    uno e' calvo a onde
    Uno si nasconde e poi non sa 
    in che vano sta.
    Un viso ucciso dal pensiero
    Un tal con voce da uccelliera
    Un sostituto a sua insaputa
    e un misto storie e geografie.
    Uno per uno li ricorda
    l'orchestra mentre si accorda
    La verita' viene sempre a palla
    Dolce chimera sei tu.
    Il maestro solitario
    fischietta ariette d'oblio 
    Sei tu!
    I dimenticati ce li ha tutti in testa
    Gli altri sono entrati 
    chi da se', chi dalla finestra.
    C'e' il direttore, l'orchestra c'e'
    apparecchiati sul buffe' 
    son mantecati
    i dimenticati
    Se il pasticcino ha un senino in se'
    del maraschino effetto e'
    Uno nel rinfresco 
    pensa "e' peggio se esco"
    Un altro un altro deglutisce
    volentieri gradisce
    Non si capisce chi mangi chi
    Non gli rincresce grazie si'
    Grazie si'.


   - ERA
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: C.A.M. - Fama)

    Era aprile
    era maggio
    era... chi lo sa'.
    Era bella
    oh era bella
    solo la sua eta'.
    Non ricordo
    se sorrise
    quando se ne ando'.
    Io l'amavo
    io l'amavo
    solo questo so.
    Io credevo tante cose
    che non credo piu'.
    Non per questo sono triste
    ora ci sei tu.
    Ho paura ho paura quando penso che
    era era era era era come te.


   - ESTETICA

    e' successo quello che doveva succedere.
    Ci siamo addormentati, perche' e' venuto il sonno
    a fare il nostro periodico ritratto.
    E per somigliarci a noi
    piu' che noi stessi, ci vuole fermi,
    che appena respiriamo,
    e mobili ogni tanto,
    come un tratto
    sicuro di matita. Ecco che siamo
    la viva immagine di una
    distilleria abusiva che
    goccia a goccia
    secerne puro spirito.
    Noi dietro una colonna ridevamo per l'aneddoto,
    e ci contrastavamo amabilmente
    su aria, fiato e facolta' vitale,
    su brio d'intelligenza,
    sull'indole e sull'estro,
    soffio, refolo, vento e venticello,
    sull'essenza e sulla soluzione,
    sul volatile e sulla proporzione,
    sul naturale e sul denaturato.
    E poi sulla fortuna.
    La fortuna non c'entra
    quando una cosa
    per terra si posa.
    E vale sia per l'estetica
    che per l'allodola.
    E lui continuava a ritrattare.
    A ritrattare quindi.
    E la reale
    e doppia fisionomia nostra
    spariva via
    come una coppia annoiata di
    visitatori da una mostra.
    Noi dietro le sue spalle
    ridevamo per l'aneddoto
    mimetico, drammatico, faceto, ditirambico,
    e ci contrastavamo amabilmente
    su verde, rosa e viola del pensiero,
    su mente giudicante,
    su lampo e riflessione,
    e sul limpido e il cupo e il commovente,
    su coscienza e su allucinazione,
    sulla celebre cena e gli invitati.
    Colori che divorano colori
    se lo spirito s'eccita,
    per caso esilarando,
    oppure ardendo,
    bruciando bruciando.
    E chi dei due
    ha le parti fredde
    cercando le tue.


   - FATTI UN PIANTO

    Dal monte ventoso dei miei sentimenti
    sfoglio all'aria un rosa ricettario
    l'inizio e' gia' indiziario:
    "Lei sciolse e poi si tolse lo chignon..."
    E calva d'amore, lustro sguardo da biliardo
    boccia sul tappeto il suo pallino
    E' la stecca del peccato
    C'e' tanta nuda verita'
    Fatti un pianto 
    Fatti un pianto.
    Da un chilo di affetti un etto di marmellata
    Se sbatti un addio c'esce un'omelette
    Le cosce dorate van fritte
    Coi sorrisi fai croquettes
    E tu dici ancora che non parlo d'amore
    Batte in me un limone giallo basta spremerlo
    Con lacrime salate agli occhi tuoi 
    ben condita amata t'ho
    Dai piangete
    Dai cantate.
    E dai che ne ho sete
    Parole d'amor
    Grosse lacrime sciocche
    Sono uova alla coque
    E dai e dai
    Fatti un pianto
    Lacrimoni che sono lenzuola
    Da strappare da calare giu'
    Fatti un pianto
    E li' perdutamente qualcuno che ti sfugga 
    o che salga su
    Per intanto qualche vento 
    qualche tentativo fa.


   - FIORI ROSA, FIORI DI PESCO
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: Acqua Azzurra)

    Fiori rosa, fiori di pesco, c'eri tu
    fiori nuovi stasera esco, ho un anno di piu'
    stessa strada, stessa porta.
    Scusa se son venuto qui questa sera
    da solo non riuscivo a dormire perche'
    di notte ho ancora bisogno di te
    fammi entrare per favore solo
    credevo di volare e non volo
    credevo che l'azzurro di due occhi per me
    fosse sempre cielo, non e'
    fosse sempre cielo, non e'
    posso stringerti le mani
    come sono fredde tu tremi
    no, non sto sbagliando mi ami
    dimmi che e' vero
    dimmi che e' vero
    dimmi che e' vero
    coro: dimmi che e' vero,dimmi che e' vero
    coro: dimmi che e' vero
    dimmi che noi non siamo stati mai lontani
    coro: dimmi che e' vero
    ieri era oggi, oggi e' gia' domani
    coro: dimmi che e' vero, dimmi che e' ve...
    scusa credevo proprio che fossi sola
    credevo che non ci fosse nessuno con te
    oh scusami tanto se puoi
    signore chiedo scusa anche a lei
    ma io ero proprio fuori di me
    io ero proprio fuori di me quando dicevo
    posso stringerti le mani
    come sono fredde tu tremi
    no, non sto sbagliando mi ami
    dimmi che e' vero, dimmi che e' vero...
   
   
   - GELOSA CARA

    Gelosa cara amica mia
    e' proprio un tarlo una malattia
    quella di non saper scordare
    cio' che da me non puoi sapere.
    tutti i miei amori precedenti
    fanno piu' male del mal di denti
    tutti quei baci che ho gia' dato
    non vanno via con un bucato
    Gelosa cara amica mia
    io ti capisco veramente
    tanto che ho detto una bugia
    pur non essendo uno che mente
    in confidenza amore mio
    qualche problema ce l'ho anch'io
    per non parlare dell'effetto delle tue ex cose di letto
    L'odio feroce l'odio ruggente
    fa male dentro e brucia la mente
    io ti capisco ne so qualcosa
    esser civile come pesa
    Andiamo via, via dai fantasmi
    in fretta via da questi inutili spasmi
    lasciando qui i tormentosi masochismi
    che inventano alla fine una tristezza che non c'e'
    Gelosa cara amica mia
    facciamo un giro in bicicletta
    io sono Otello e tu mia zia
    cosi' non va bene, dammi retta
    Guardiamo il lago, guardiamo i prati,
    ma non guardiamo gli innamorati
    perche' se no elucubriamo
    e ancora una volta da capo siamo.


   - GENTE PER BENE E GENTE PER MALE

    Ah fatemi entrare
    voglio giocare voglio ballare insieme a voi
    No sei troppo ignorante
    odori di gente
    che non conta niente e paura ci fai
    Eppur io sono buono ma sara'
    Vi porto un po' di vino - non ci piace
    E son di compagnia - va all'inferno e cosi' sia
    Perche' non mi volete forse con un altro mi scambiate
    non feci mai del male
    mio padre e' guardia comunale
    mia madre lavora all'ospedale
    per questo tu non sei a noi uguale
    Ah fatemi entrare so che scherzate poi canterete insieme a me
    No oltre ignorante sei anche invadente
    con noi non la spunti e non chieder perche'
    Eppure non son nato - fatti tuoi
    Indesiderato - hai capito
    sbagliate forse voi - tanto qui non entrerai
    Perche' dicono che il cane mio non e' intelligente
    non han capito niente
    festeggia sempre l'altra gente
    e farsi amar per lui e' importante
    fa quel che sente lui fa quel che sente - e' solo perche' come te e' ignorante
    Ah! Fa freddo un poco ma c'e' un bel fuoco un po' piu' in la'
    Tu vendi amore ma questa sera purtroppo
    io non ho soldi e per questo non lo posso comprare
    Ah! Ma dici davvero ma dici davvero non posso accettare
    Comunque grazie ancora grazie
    E vista l'ora gentile signora ti posso accompagnare?
    E vista l'ora gentile signora ti posso accompagnare?


   - GLI UOMINI CELESTI

    La speranza spezzata
    e' la tua eredita'.
    Fallimento di una vita
    di coraggio e di vilta'.
    Troverai sul cammino
    fango e corruzione.
    E la voglia tu avrai
    di sdraiarti al suolo
    per guardare come in un film
    i colombi in volo.
    Ti faranno fumare
    per farti sognare che
    il futuro od "un messia"
    presto tutto cambiera'.
    Ed avrai come vanto
    una nuova condanna
    ti diranno che il vento e'
    il respiro di una donna
    per far si' che un lamento, uno solo,
    copra ogni tormento di un velo.
    Ma se tu rifiuterai
    di giocare all'attore
    forse un libro scriverai
    come libero autore.
    E tu forse parlerai
    di orizzonti piu' vasti
    dove uomini celesti
    portandoti dei figli
    ti diranno: "Scegli!"
    ben sapendo che ridendo tu
    tu a loro ti unirai...


   - HEGEL

    Ricordo il suo bel nome: Hegel Tubinga
    ed io avrei masticato
    la sua tuta da ginnastica.
    Il nome se lo prese in prestito dai libri
    e fu come copiare di nascosto,
    fu come soffiare sul fuoco.
    Cataste scolastiche: perche'?
    Quando tutto e' perduto non resta che la cenere e l'amore;
    e lei nel suo bel nome era una Jena.
    Chi di noi il governato e chi il governatore
    son fatti che attengono alla storia.
    Chi fosse la provincia e chi l'impero
    non e' il punto:
    il punto era l'incendio.
    Erano gli esercizi obbligatori estetici,
    le occhiate di traverso, e tu guardavi indietro;
    c'eravamo capiti, capiti all'inverso.
    Ci diventammo leciti per questo.
    D'altronde, d'altro canto.
    A volte essere nemici facilita.
    Piacersi e' cosi' inutile.
    Un bacio dai bei modi grossolani
    sfuggi' come uno schiaffo senza mani.
    Talmente presi ci si rese conto
    d'essere un'allegoria soltanto quando
    ci capito' di dire, indicando il soffitto col naso,
    di dire "Noi due" e ci marmorizzammo.
    La corda tesa, amo' l'arco
    e la tempesta la schiuma,
    il cuore amo' se stesso,
    ma noi non divagammo.
    L'animo umano e' nulla se non e'
    una pietra da scalfire ricavando
    i capelli e il suo bel piede.
    Era la collisione, il primo scontro epico,
    perche' non scritto ma cavalcato a pelo,
    ed ognuno esigeva
    la terra dell'altro,
    le mani, la terra, la carne, il terreno.


   - HO UN ANNO DI PIU'
     (Mogol - L. Battisti)                   

    Ma che cosa e' cambiato dopo che ti ho incontrato?
    Direi non molto.
    Ma che cosa e' restato dopo che ti ho amato?
    Direi non molto.
    Ho un anno di piu' e qualcosa in meno, tu.
    Ho un anno di piu' e qualcosa in meno, tu.
    Ho un anno di piu' u u u u...
    Io giocavo a pallone, sono il solito scarpone,
    ma ancora gioco.
    E per fare impressione, sai che imitavo il pavone,
    ancora gioco.
    Ho un anno di piu' e qualcosa in meno, tu.
    Ho un anno di piu' e qualcosa in meno, tu.
    Ho un anno di piu' u u u u...
    Il mio vecchio editore, l'ho sempre fatto arrabbiare,
    lavoravo poco.
    Ora e' quasi contento, dice che scrivo con piu' sentimento,
    lavoro poco.
    Ho un anno di piu' e qualcosa in meno, tu. ...
    Ho un anno di piu' e qualcosa in meno, tu.
    Ho un anno di piu' u u u u...
    Ma che cosa e' cambiato dopo che ti ho incontrato?
    Direi non molto.
    Ma che cosa e' restato dopo che ti ho amato?
    Direi non molto.
    Un anno di piu', un anno di piu'... un anno di piu'...
    Ho un anno di piu' e qualcosa in meno, tu. ...
   
   
   - I GIARDINI DI MARZO   
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: Acqua Azzurra)

    Il carretto passava
    e quell'uomo gridava "gelati!"
    al 21 del mese
    i nostri soldi erano gia' finiti
    io pensavo a mia madre
    e rivedevo i suoi vestiti
    il piu' bello era nero coi fiori
    non ancora appassiti
    All'uscita di scuola i ragazzi
    vendevano i libri
    io restavo a guardarli
    cercando il coraggio per imitarli
    poi sconfitto tornavo a giocar
    con la mente e i suoi tarli
    e la sera al telefono tu
    mi chiedevi perche' non parli
    uh uh ..
    Che anno e'
    che giorno e'
    questo e' il tempo
    di vivere con te
    le mie mani, come vedi
    non tremano piu'
    e ho nell'anima
    in fondo all'anima
    cieli immensi e immenso amore
    e poi ancora , ancora amore
    amor per te
    fiumi azzurri e colline e praterie
    dove corrono dolcissime le mie
    malinconie
    l'universo trova spazio dentro me
    ma il coraggio di vivere
    quello ancora non c'e'...
    I giardini di Marzo
    si vestono di nuovi colori
    e le giovani donne
    in quel mese vivono nuovi amori
    camminavi al mio fianco
    e ad un tratto dicesti
    tu muori...
    se mi aiuti son certa che io
    ne verro' fuori
    ma non una parola chiari
    i miei pensieri
    continuai a camminare
    lasciandoti attrice
    di ieri
    uh uh...
    Che anno e'
    che giorno e'
    questo e' il tempo
    di vivere con te
    le mie mani, come vedi
    non tremano piu'
    e ho nell'anima
    in fondo all'anima
    cieli immensi e immenso amore
    e poi ancora , ancora amore
    amor per te
    fiumi azzurri e colline e praterie
    dove corrono dolcissime le mie
    malinconie
    l'universo trova spazio dentro me
    ma il coraggio di vivere
    quello ancora non c'e'...


   - I RITORNI

    E da quel punto in poi
    sentimmo sotto di noi
    svolgersi il sentimento,
    largo e intento
    ad una tutta sua meditazione,
    non curante
    che sopra la sua pelle si ballasse.
    Le foglie coi barattoli, le casse
    con i tronchi senza cuore.
    E lo scandaglio calava dalle prore,
    poi ritornava su
    chiedendosi "Perche', perche' ritorno?".
    e' sempre per prova che
    sulle labbra torna
    la parola "amore",
    per prove d'esercizio
    perche' si sa che poi non si sa mai
    che potrebbe tornare utile.
    Tornare, per raccontare
    il furore e il gelo
    delle notti aurore.
    Bianca e assai provata,
    scampata per un pelo per poter ritornare,
    come dalle crociate, a un futile
    sopravvissuto a tutto,
    che ritorna piu' utile che vivo,
    quindi innamorato ancora.
    E torna, torna, lei gli ha detto torna
    ed era una bambina, finalmente,
    e gli diceva torna.
    Abbiamo un solo limite:
    l'amore che ci divide.
    Come la ragione,
    perche' con la ragione
    si sopravvive a tutto,
    si distrugge il distrutto,
    ricostruendo a intarsi la copia fedele
    dell'innamorarsi,
    e un tassello alla fine
    o e' dell'uno o e' dell'altro.
    E i sogni si allontanano
    come i cavalli scossi,
    caduti i sognatori;
    bocconi tra le fragole, ma
    piu' dolci e piu' rossi,
    ridotti a dolenti spifferi.
    E docili incompetenti
    nella lotta incerta
    tra il ridire e il fare
    l'amore colloquiale.
    E lei continua a dirsi:
    "Si sopravvive a tutto per innamorarsi".
    Amarsi e' questo: escludere
    d'essere i soli al mondo,
    i soli ad esser soli amando,
    sterminandola l'invincibile armata.


   - I SACCHI DELLA POSTA

    Fiera, sommessa, repentina, breve
    l'estensione variabile dei piedi,
    l'andatura, l'adagio, lo svelto,
    l'incedere e il procedere.
    Poi le scarpe sono la precisa
    espressione del viso,
    andare passo passo, fare moto,
    per correre e agitarsi molto poco
    appena in tempo per
    la messa cantata
    un altro po'.
    Ed il treno era partito,
    svoltato l'angolo,
    aggirato il monumento,
    lungo le mura, rasente la barriera,
    di sotto il porticato,
    sfiorando la ringhiera,
    la spalletta, la spalletta sul fiume.
    Le scale, sulle scale, le scale,
    da un sarto senza manica sinistra,
    dall'ebanista discutendo se si possa
    chiamare diceria, il capriccio
    della cornice.
    Perche' non scende e uno,
    perche' non sale e due,
    i sacchi della posta,
    questa e' l'ora,
    quasi da soli saltano,
    sugli sbarcatoi.
    I quarti di buesse sanguinose,
    soggiogano ragazzi incappucciati,
    gli appuntamenti sono plateali:
    vedi venirsi incontro due vocali.
    I cagnolini vanno avanti al trotto,
    i cani grossi hanno scontri di botto,
    col non si sa che sia col non si sa.
    I minutini, gli attimi, gli instanti
    tengono a bada tutti tutti quanti,
    ma le mezz'ore perse sono gia' funeste,
    son teste emerse e rifugiate leste,
    nelle finestre, nelle finestre.
    A prima vista tutto e' secondario,
    poi le scarpe sono la precisa volonta' del viso,
    cominciano i miraggi: atti notori,
    col nastrino in gola,
    fanno i graziosi mentre fan la spola.
    Patenti a fisarmonica, a soffietto
    hanno da dire e da ridire su tutto,
    licenze ancheggiatrici
    fanno adescamento;
    quindi i certificati sono
    pellirossa tutti lustrati.
    Arrivederci ed uno
    a risentirci e due,
    le parti per il corpo articolato,
    si piegano, si snodano polpose,
    e succulente ossee nervose.
    Il ginocchio, il polso, l'anca, il pennone,
    intorno al quale il muscolo fa vela;
    lo zigomo, la tempia, il metatarso;
    poi le scarpe,
    con i lacci o senza;
    la faccia, arrivederci arrivederci.


   - IL DILUVIO

    Dopo di noi diluviera'
    non spiovera', va bene
    Noi la fortuna degli ombrellai
    Chili di liquidi dopo di noi
    Va bene come vuoi, dopo di noi
    Diluviera', non spiovera'
    Dopo di noi il diluvio.
    Vittime fa l'ottima idea
    d'essere noi finali
    Straziante d'estri tristi anneghera'
    la piu' assetata arsura nel frullio
    Un ingordo gorgo umido e' l'addio
    Dopo di noi non spiovera'
    Dopo di noi il diluvio.
    Buona l'idea del tempestio
    Tuona di gia', stai buona
    Tuona di gia', stai buona
    Piove con ghiaccia semplicita'
    con truci gocce dal bel luccichio
    E piove, piove, piove, siamo annaffiatoi
    Dopo di noi il bello verra'
    finche' terra' l'ombrello.


   - IL DOPPIO DEL GIOCO

    Son lenti affluenti 
    i suoi pianti a dirotto
    Son diamanti striscianti 
    che il silenzio hanno rotto
    La vetrina con acqua e' lei 
    che s'incrina e che sbrina via
    Ride a fiore del pianto 
    come piove contro sole
    Giura in concreto di non fare mai 
    piu' l'agente segreto
    Ed io mai che lo sospettai 
    fosse un'altra o due o sei
    che il doppio gioco' se scherzai con lei.
    E ne parlo', certo che ne parlo'
    e che sazio' i gusti di chi 
    videointui' non visto 
    gli opposti su un ponte e brume 
    su un fiume con molte schiume.
    L'ha sempre saputo 
    e l'ha sempre ignorato
    ed il doppio del gioco 
    l'ha molto moltiplicato
    Ed io mai che lo sospettai
    quante volte con lei scambiai.
    Me ne parlo', spesso me l'indico'
    "Li vedi, stanno scambiando
    C'e' un centro sopra il ponte
    e loro si vanno incontro
    e' li' che si sfioreranno.."
    E' fina e lei gia' s'incrina
    E' l'agente segreto
    come ondeggia come ondeggia come ondeggia 
    si diffonde si diffonde si diffonde.


   - IL LEONE E LA GALLINA

    La gallina coccode'
    spaventata in mezzo all'aia
    fra le vigne e il cavolfiore mi sfuggiva gaia
    penso a lei e guardo te
    che gia' tremi perche' sai
    che fra i boschi o in mezzo ai fiori
    presto mia sarai
    Arrossisci finche' vuoi corri fuggi se puoi
    ma a non servira' ma a non servira'
    C'era un cane un po' barbone
    che legato alla catena
    mi ruggiva come un leone ma faceva pena
    Penso a lui e guardo me
    che minaccio chissa' che'
    mascherato da leone ma ho paura di te
    Arrossisci tu che puoi
    io ruggisco se vuoi
    Ma a cosa accadra' ma a cosa accadra'
    Sono io che scelgo te
    o sei tu che scegli me
    sembra quasi un gran problema ma il problema non c'e'
    Gira gira la gran ruota
    e la terra non e' vuota
    ad ognuno la sua parte saper vivere e' un arte
    arrossisci finche' vuoi corri fuggi se puoi
    ma non servira' ma non servira'


   - IL MIO CANTO LIBERO
     (Mogol - L. Battisti)

    In un mondo che non ci vuole piu'
    il mio canto libero sei tu
    e l'immensita' si apre intorno a noi
    aldila' del limite degli occhi tuoi
    nasce il sentimento, nasce in mezzo al pianto
    e s'innalza  altissimo e va
    e vola sulle accuse della gente
    a tutti i suoi retaggi indifferente
    sorretto da un anelito d'amor
    di vero amore
    In un mondo che prigioniero e'
    respiriamo liberi io e te 
    e la verita' si offre nuda a noi 
    e limpida e' l'immagine ormai
    nuove sensazioni, giovani emozioni
    si esprimono purissime in noi
    la veste dei fantasmi del passato
    cadendo lascia il quadro immacolato
    e s'alza un vento tiepido d'amore
    di vero amore
    e riscopro te
    dolce compagna che non sai domandare
    ma sai che ovunque andrai
    al fianco tuo mi avrai
    se tu lo vuoi
    pietre un giorno case ricoperte dalle rose selvatiche
    rivivono, ci chiamano
    boschi abbandonati e perciò soppravvissuti vergini
    si aprono, ci abbracciano
    In un mondo che prigioniero e'
    respiriamo liberi io e te 
    e la verita' si offre nuda a noi 
    e limpida e' l'immagine ormai
    nuove sensazioni, giovani emozioni
    si esprimono purissime in noi
    la veste dei fantasmi del passato
    cadendo lascia il quadro immacolato
    e s'alza un vento tiepido d'amore
    di vero amore
    e riscopro te
   
   
   - IL MONOLOCALE

    Io tutti i giorni compero il giornale non solo per il cinema e lo sport
    ma anche per cercar monolocale sia pure senza tutti i comfort
    perche' voglio portarti in una casa e dentro a un letto vero insieme a me.
    Mi vien da piangere: vendesi e tot milioni per anticipo
    soltanto vendesi, vendesi mi sembra quasi impossibile
    Io non ti ho detto ancora che mio zio l'appartamento non lo presta piu'
    lui ha vergogna della portinaia non posso fargli certo un occhio blu
    mi spiace tanto amore senza casa, mi spiace soprattutto sai per te.
    maledettissimo zio taccagno ingrato ed ipocrita
    son tutti vendesi, vendesi, nemmeno un buco per affittasi
    Tu sei gentile ma per me e' un'offesa approfittare ancor di casa tua
    dover mandar tua madre a far la spesa per abbracciarti un po' e sentirti mia.
    Vorrei abbracciarti sempre amore caro restare a lungo solo insieme a te.
    Mi vien da piangere: vendesi mi sembra quasi impossibile
    purtroppo vendesi, vendesi un sogno infondo tanto semplice
    Un mazzo di fiori le tende i colori un bianco divano io seduto con te
    Il sole al mattino a letto vicino e dopo l'amore beviamo un caffe'.


   - IL NOSTRO CARO ANGELO

    La fossa del leone
    e' ancora realta'
    uscirne e' impossibile per noi
    e' uno slogan falsita'
    Il nostro caro angelo
    si ciba di radici e poi
    lui dorme nei cespugli sotto gli alberi
    ma schiavo non sara' mai
    Gli specchi per le allodole
    inutilmente a terra balenano ormai
    come prostitute che nella notte vendono
    un gaio un cesto d'amore che amor non e' mai
    Paura e alienazione
    e non quello che dici tu
    le rughe han troppi secoli oramai
    truccarle non si puo' piu'
    il nostro caro angelo
    e' giovane lo sai
    le reti il volo aperto gli precludono
    ma non rinuncia mai
    cattedrali oscurano
    le bianche ali bianche non sembran piu'
    Ma le nostre aspirazioni il buio filtrano
    traccianti luminose gli additano il blu


   - IL SALAME

    Alzati in punta di piedi.
    Appoggiati contro di me.
    Fra un anno io vado a scuola.
    Dopo mi sposo con te.
    Non ti interessa - ma non capisci niente, tu.
    Scema!
    E' bello stare solo noi,
    che gia' ci conosciamo.
    Non senti niente? Neanch'io.
    Baciami, toccami qua...
    Profumi buono, mio Dio!
    Ma dimmi come si fa?
    Fa niente, vieni... Apriamo il frigo,
    dai, si' dai, ho fame!
    Urca! Guarda cosa c'e':
    il salame.


   - IL TEMPO DI MORIRE     
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: Acqua Azzurra)

    .Motocicletta
    .dieci h.p.
    .tutta cromata
    .e' tua se dici si
    -mi costa una vita
    -per niente la darei
    -ma ho il cuore malato
    -e so che guarirei
    .Non dire no
    -Non dire no
    .Non dire no
    -Non dire no
    -lo so che ami un altro
    .ma che ci posso fare
    -io sono un disperato
    -perche' ti voglio amare
    .perche' ti voglio amare
    -perche' ti voglio amare
    .perche' ti voglio amare
    -Stanotte
    .adesso
    si
    mi basta il tempo di morire
    -fra le tue braccia cosi
    .domani puoi dimenticare
    -domani
    .ma adesso
    adesso dimmi di si
    .non dire no
    -non dire no
    .non dire no
    -prendi tutto quello che ho
    mi basta il tempo di morire
    .fra le tue braccia cosi
    -domani puoi dimenticare
    .domani
    -ma adesso
    adesso dimmi di si
    .adesso dimmi di si
    -adesso dimmi di si
    .adesso dimmi di si
    -Non dire no
    .Non dire no
    -Non dire no
    .Non dire no
    -lo so che ami un altro
    .ma che ci posso fare
    -io sono un disperato
    -perche' ti voglio amare
    .perche' ti voglio amare
    -perche' ti voglio amare
    .perche' ti voglio amare
    -Stanotte
    .adesso
    si
    mi basta il tempo di morire
    fra le tue braccia cosi
    domani puoi dimenticare
    .domani
    -ma adesso
    -adesso dimmi di si
    .adesso dimmi di si
    -adesso dimmi di si
    .adesso dimmi di si
    -dimmi di si
    -ma che ci posso fare
    .io sono un disperato
    -perche' ti voglio amare
    .io sono un disperato
    -perche' ti voglio amare
    .io sono un disperato
    -perche' ti voglio amare


   - IL VELIERO

    Il veliero va
    e ti porta via,
    in alto mare e gia' sei meno mia.
    Inevitabile oramai,
    ma come faccio a immaginare che sarai
    di un altro uomo!
    Il veliero va
    e mi porta via,
    spumeggiando va,
    e' giusto e sia.
    Ma mi domando come puo'
    il mio destino fare in modo che saro'
    di un'altra donna!
    Il veliero va,
    tutti quanti su,
    prua al mare va non torna piu'!
    Lo smarrimento vince sempre lui,
    mamma paura come sempre non lasci mai
    i figli tuoi!


   - INNOCENTI EVASIONI       
      (Mogol - L. Battisti)                   

    Che sensazione di leggera follia
    sta colorando l'anima mia
    immaginando
    preparo il cuscino qualcuno
    e' gia' nell'aria qualcuno
    sorriso ingenuo e profumo
    Il giradischi le luci rosse
    e poi champagne ghiacciato
    e l'avventura puo' iniziare ormai
    accendo il fuoco
    e mi siedo vicino
    qualcuno stasera arriva qualcuno
    sorrido intanto che fumo
    Ma come mai tu qui stasera
    ti sbagli sai non potrei
    non aspettavo ti giuro nessuno
    strana atmosfera
    ma cosa dici mia cara
    non sono prove no, oh no
    un po' di fuoco per scaldarmi
    un po' e poca luce per sognarti no
    Siediti qui accanto anima mia
    ed abbandona la tua gelosia
    se puoi combinazione
    ho un po' di champagne se vuoi
    amore come sei bella amore
    sorridi e lasciati andare
    chi puo' bussare a quest'ora
    di sera sara' uno scherzo
    o un amico e chi lo sa
    no, non alzarti chiunque sia
    si stanchera' amore
    come sei bella amore
    ho ancora un brivido in cuore
    Ma come mai tu qui stasera
    ti sbagli sai non potrei
    non aspettavo ti giuro nessuno
    strana atmosfera
    ma cosa dici mia cara
    non sono prove no, oh no
    un po' di fuoco per scaldarmi
    un po' e poca luce per sognarti no


   - INSIEME A TE STO BENE
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: Acqua Azzurra - C.A.M.)

    Che cosa vuoi da me
    cosa pretendi da me.
    Se e' giusto non lo so
    elementare si e no.
    La donna e' donna e tu una donna sei
    che mi porta cosa fai
    resta qui con me finche' vuoi
    che da mangiare c'e'.
    Insieme a te sto bene
    fra le tue braccia cosi'
    adesso non parlare
    anch'io - sai -
    non ho avuto piu' di quel che tu mi dai.
    Tu prima eri sola
    il tempo corre e vola
    oh non spiegarmi chi sei perche'
    vai sempre bene per me.
    La donna e' donna e tu una donna sei
    che mi porta cosa fai
    resta qui con me finche' vuoi
    che freddo non avrai - mai.
    

   - IO GLI HO DETTO NO

    Ma io gli ho detto no
    e adesso torno a te
    con le miserie mie
    con le speranze nate morte che
    io non ho piu' il coraggio
    di dipingere di vita
    a cercar calore un'altra volta
    ancora fra le braccia tue
    scordando il gia' scordato
    color di mille lire.
    Ma io gli ho detto no!
    E adesso resta no!
    Anche se chi paga di piu' sei tu
    dolcissima mia madre - amica - sposa e donna mia,
    orgoglio e poi
    vergogna di me stesso.
    Ma io non vado via!


   - IO TI VENDEREI

    Io ti venderei,
    io ti venderei
    se potessi farlo
    con un'altra donna ti baratterei
    e invece io padre fratello
    amico profondo saro'.
    Paure sbagliate
    commedie gia' date rivivro'.
    Ah sopra i mari d'Africa.
    Ah! La mia vela atlantica.
    La stessa che hai in mente tu,
    stupida.
    Io ti venderei,
    io ti venderei.
    E mai piu' problemi
    senza soluzioni io mi creerei
    e invece io resto sul molo
    a guardare lo sfondo del mare piu' in la'
    e affido ai gabbiani
    i paesi lontani
    e il profumo di una vita che non sara'.
    Ah l'Oceano Pacifico.
    Ah! La mia vela candida.
    La stessa che hai in mente tu,
    stupida.


   - IO VIVRO' (SENZA TE)           
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: C.A.M. - Fama)

    Che non si muore per amore
    e' una gran bella verita'
    percio' dolcissimo mio amore
    ecco quello quello che
    da domani mi accadra'
    Io vivro' senza te
    anche se ancora non so
    come io vivro'
    senza te
    io senza te
    solo continuero'
    io dormiro'
    mi svegliero'
    camminero'
    lavorero'
    qualche cosa faro'
    qualche cosa faro' si
    qualche cosa faro'
    qualche cosa di sicuro io faro'
    piangero'
    io piangero'
    E se ritorni nella mente
    basta pensare che non ci sei
    che sto soffrendo inutilmente
    perche' so io lo so
    io so che non tornerai
    senza te
    io senza te
    solo continuero'
    e dormiro'
    mi svegliero'
    camminero'
    lavorero'
    qualche cosa faro'
    qualche cosa faro' si
    qualche cosa faro'
    qualche cosa di sicuro io faro'
    piangero'
    si io piangero'
    io piangero'.


   - IO VORREI... NON VORREI...
      (Mogol - L. Battisti)                   

    Dove vai
    quando poi resti sola
    il ricordo come sai
    non consola
    quando lei
    se ne ando per esempio
    trasformai la mia casa
    in un tempio
    e da allora solo oggi
    non farnetico piu'
    a guarirmi chi fu
    ho paura a dirti
    che sei tu
    Ora noi
    siamo gia'
    piu' vicini
    io vorrei... non vorrei...
    ma se vuoi..
    Come puo' uno scoglio
    arginare il mare
    anche se non voglio
    torno gia' a volare
    le distese azzurre
    e le verdi terre
    le discese ardite
    e le risalite
    su nel cielo aperto
    e poi giu' il deserto
    e poi ancora in alto
    con un grande salto
    Dove vai quando poi
    resti sola
    senza ali tu lo sai
    non si vola
    io quel di
    mi trovai per esempio
    quasi perso in quel letto
    cosi ampio
    stalattiti sul soffitto
    i miei giorni con lei
    io la morte abbracciai
    ho paura a dirti che per te
    mi svegliai
    Oramai fra di noi
    solo un passo
    io vorrei... non vorrei...
    ma se vuoi..
    Come puo' uno scoglio
    arginare il mare
    anche se non voglio
    torno gia' a volare
    le distese azzurre
    e le verdi terre
    le discese ardite
    e le risalite
    su nel cielo aperto
    e poi giu' il deserto
    e poi ancora in alto
    con un grande salto


   - L'APPARENZA

    Quindi facendo finta
    che non sai parlare
    ti metti un dito in bocca, l'anulare.
    Dirigi una quinta qualsiasi
    sposti tre vasi come le tre carte
    mi metti a parte di una confidenza
    senza vocali e senza consonanti
    tiri con gli occhi chiusi sull'atlante
    l'indice come un pulsante
    accende una nazione in cui mi sa
    che a quest'ora e' notte piena o molto nuvoloso
    pieghi la schiena
    cali il tuo sipario di capelli
    sopra l'armamentario voluttuario
    quindi ti sollevi in mulinelli
    dall'indaco e il blu di Prussia profondissimi.
    Ti rilassi bussando
    tristemente assorta sopra una porta
    che non c'e' per niente la spingi che era aperta
    mi racconti come un capogiro
    i fatti i posti pieni di respiro
    mi presenti un regalo
    ed attraverso ci vedo
    le tue mani contenenti
    lo scarti prima sciogli
    questi fiocchetti inestricabili
    ti imbrogli e fai cadere e credere
    in un danno incalcolabile e l'aria vulnerabile raccogli
    incolli l'invisibile
    e d'improvviso scrolli in gocce questa scena
    fai la feroce coi baffi che non hai da puma
    sulle guance gonfiate fai la precoce.
    Che scarica un gran volume
    d'indolenza incendiaria
    quindi sei l'avversaria di un arioso colosso pugilatore
    poi mormori indecenze
    senza parole a un confessore
    lo respingi in sequenza d'inseguimento
    infili il balcone ti scansi di lato
    fai la ricognizione
    se ha fatto centro il precipitato.
    Rientri con cavalli fragorosi e salti di delfini
    tra marosi.


   - L'AQUILA
      (L. Battisti - Mogol)

    Il fiume va guardo piu' in la'
    un automobile corre e lascia dietro se'
    del fumo grigio e me e questo verde mondo
    indifferente perche' da troppo tempo ormai
    apre le braccia a nessuno come me che ho bisogno
    di qualche cosa di piu' che non puoi darmi tu
    un'auto che va basta gia' a farmi chiedere se io vivo.
    Mezz'ora fa mostravi a me 
    la tua bandiera d'amore che amore poi non e'
    e mi dicevi che io dovrei cambiare
    per diventare come te che ami solo me
    ma come un'aquila puo' diventare aquilone
    che sia legato oppure no non sara' mai di cartone
    cosa son io non so ma un'auto che va
    basta gia' a farmi chiedere se io vivo
    Coro: il fiume va             Voce: sa dove andare
    Coro: guarda piu' in la       Voce: in cerca d'amore
    Coro: un'automobile corre     Voce: non ci son nuove terre
    Coro: e lascia dietro se del fumo grigio e me 
      e questo verde mondo    Voce: nel quale mi confondo
    Coro: nel quale mi confondo   Voce: indifferente perche'
    Coro: indifferente perche'    Voce: da troppo tempo ormai
    apre le braccia a nessuno come me che ho bisogno
    di qualche cosa in piu' che non puoi darmi tu
    e un'auto che va basta gia' a farmi chiedere se io vivo.


   - L'INTERPRETE DI UN FILM

    Chissa' che faccia strana
    la signora Carla avra'
    trovandoti domattina
    accanto a me nel letto
    arriva alle otto.
    Son certo che le pulizie non fara', stavolta fuggira'.
    Mi sto chiedendo ancora
    dove trovai il coraggio
    per farti quella domanda cretina
    che ti ha fatto ridere prima
    prima che diventassi balbuziente
    che mi si paralizzasse la mente
    come sempre
    Tu mi fai sentire un altro uomo,
    l'interprete di un film
    che ho sempre visto senza te.
    La mascella scolpita
    di un rude cowboy che fuma
    un marinaio bruciato
    dal sale e dalla sfortuna
    confesso avevo un po' paura
    anche se non speravo in niente
    di un piccolo incidente che mi mandasse a monte
    questo incredibile presente
    la gioia di fare all'amore con te.
    E invece adesso io cammino nudo
    davanti agli occhi tuoi
    sereno forte calmo come non sono stato mai
    per la prima volta grande
    tanto che mi sentirei sicuro
    anche senza te.
    Tu mi fai sentire un altro uomo
    l'interprete di un film
    che ho visto tante volte ormai
    L'espressione di ghiaccio
    di un giovane Padrino
    dolcemente stanco
    come un medico che ha operato fino al mattino


   - LA BELLEZZA RIUNITA

    Mi apparisti vestita
    e piu' carpita da me
    piu' che tu non lo fossi.
    Misurarti la vita
    mi pare proprio che sia
    tutto quello che posso.
    La bellezza riunita
    ha piu' difesa di se';
    mi dicesti "Sospira".
    Come chi si ritrae con il dito chiedendo silenzio;
    la totale pienezza di te
    dal mio braccio destro si disincagliava e calava nell'ansa
    del sinistro, mista alle piegature, e declinava.
    Di te, in te stessa, l'attivita' assoluta
    era una lotta contro la natura
    che e' dimessa al vento,
    succube alla furia.
    Ma tu non soccombevi,
    eri impennata
    sulla tua forma finita e creata.
    E la tua finitezza superavi
    sapendo, di te stessa,
    non solo di convessa, di concava, di cava,
    umana, pelle umana. E la realta' finiva
    e il vero cominciava. Certo imbruniva,
    ma imbruniva fuori.
    All'interno i colori
    erano luci spente,
    umiliate dalla tua bocca ponente.
    Dopo un po' si vedeva
    soltanto quello che puo'
    perdonare la vista.
    E scoprire le gambe,
    fu qui la tua miglioria,
    per distinguere meglio.
    Ogni tuo gesto e' compreso
    in tutto quello che sa
    di te stessa quel gesto.


   - LA CANZONE DEL SOLE
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: Acqua Azzurra)

    Le bionde trecce e gli
    occhi azzurri e poi
    le tue calzette rosse
    e l'innocenza sulle gote tue
    due arancie ancor piu' rosse
    e la cantina buia dove noi
    respiravamo piano
    e le tue corse e l'eco dei tuoi no
    o no mi stai facendo paura
    Dove sei stata cosa hai fatto mai
    una donna, donna dimmi
    cosa vuol dir sono una donna ormai
    ma quante braccia ti hanno stretto
    tu lo sai
    per diventar quel che sei
    che importa tanto
    tu non me lo dirai
    purtroppo
    ma ti ricordi l'acqua verde e noi
    le roccie bianche al fondo
    di che colore sono gli occhi tuoi
    se me lo chiedi non rispondo
    o mare nero,mare nero mare ne
    tu eri chiaro
    e trasparente come me
    o mare nero, mare nero mare ne
    tu eri chiaro
    e trasparente come me
    e...
    (musica)
    Le biciclette, abbandonate
    sopra il prato e poi
    noi due distesi all'ombra
    un fiore in bocca puo' servire sai
    piu' allegro tutto sembra
    e d'improvviso
    quel silenzio fra noi
    e quel tuo sguardo strano
    ti cade il fiore dalla bocca e poi
    o no, ferma ti prega la mano
    Dove sei stata cosa hai fatto mai
    una donna, donna, donna dimmi
    cosa vuol dir sono una donna ormai
    io non conosco quel sorriso
    sicuro che hai
    non so chi sei,
    non so piu' chi sei
    mi fai paura oramai
    purtroppo
    ma ti ricordi le onde grandi e noi
    gli spruzzi e le tue risa
    cose e' rimasto in fondo agli
    occhi tuoi
    la fiamma e' spenta o e' accesa
    O mare nero, o mare nero mare ne
    tu eri chiaro
    e trasparente come me
    O mare nero, o mare nero mare ne
    tu eri chiaro
    e trasparente come me
    no, no no ....
    no il sole quando sorge
    sorge piano e poi
    la luce si diffonde tutto intorno
    a noi
    le ombre di fantasmi della notte
    sono alberi e cespugli e ancora
    i fiori sono gli occhi
    di una donna
    ancora pieni d'amore
    na ,na ,na ,na ...


   - LA CANZONE DELLA TERRA

    Al ritorno dalla campagna, al ritorno dalla campagna,
    prima cosa voglio trovare il piatto pronto da mangiare
    e il bicchiere dove bere; (prima cosa voglio trovare il piatto pronto da mangiare
    e il bicchiere dove bere)
    Al ritorno dalla campagna, al ritorno dalla campagna,
    seconda cosa voglio parlare di tutte le cose che ho da dire
    e qualcuno deve ascoltare; (seconda cosa voglio parlare di tutte le cose che ho da dire
    e qualcuno deve ascoltare.
    Donna mia devi ascoltare! Donna mia devi ascoltare!)
    Terza cosa quando ho finito presto a letto voglio andare, subito a letto voglio andare!
    (Na na na. subito a letto voglio andare!)
    E fra la seta della carne tua mi voglio avvolgere fino a mattina
    mi voglio avvolgere fino a mattina
    e donna senza piu' nessun pudore puledra impetuosa ti voglio sentire
    io dolce e impetuosa ti voglio sentire.
    Al risveglio alla mattina
    quando il gallo mi apre gli occhi alle quattro di mattina
    prima cosa polenta a fette e nell'aria voglia sentire il profumo del caffelatte.
    Al risveglio alla mattina. Al risveglio alla mattina.
    Seconda cosa acqua e sapone fatto tutto molto presto
    colazione dentro al cesto!
    E poi la vanga la terra e il sole l'ombra del pino e' quel che ci vuole
    e il desiderio che sale al ritorno
    dopo che ancora rimuore il giorno
    dopo che ancora rimuore il giorno.


   - LA COLLINA DEI CILIEGI
     (Mogol - L. Battisti)

    E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e piu' fragrante
    cancella col coraggio quella supplica dagli occhi
    troppo spesso la saggezza e' solamente la prudenza piu' stagnante
    e quasi sempre dietro la collina e' il sole!
    Ma perche' tu non ti vuoi azzurra e lucente?
    Ma oerche' tu non vuoi spaziare con me
    volando intorno a una tradizione
    come un colombo intorno a un pallone frenato
    e con un colpo di becco ben aggiustato
    forarlo e lui giu', giu', giu'...
    E noi ancora ancor piu' su
    planando sopra boschi di braccia tese
    un sorriso che non ha ne' piu' un volto ne' piu' un'eta'
    e respirando brezze che dilagano su terre
    senza limiti e confini
    ci allontaniamo e poi ci ritroviamo piu' vicini
    e piu' in alto, e piu' in la'
    se chiudi gli occhi un istante
    ora figli dell'immensita'...
    Se segui la mia mente, se segui la mia mente
    abbandoni facilmente le antiche gelosie
    ma non ti accorgi che e' soo paura
    che infine uccide i sentimenti
    le anime che hanno sesso nei sogni
    e no, non temere, tu non sarai preda dei venti
    ma perche' non mi dai la tua mano perche'
    potremmo correre sulla collina
    e dai ciliegi veder la mattina... e' gia' la'!
    E dando un calcio ad un sasso, residuo d'inferno
    farlo rotolar giu'...giu'...giu'e poi ancor piu' su
    planando sopra boschi di braccia tese
    un sorriso che non ha ne' piu' un volto ne' piu' un'eta'
    e respirando brezze che dilagano su terre
    senza limiti e confini
    ci allontaniamo e poi ci ritroviamo piu' vicini
    e piu' in alto, e piu' in la'
    ora figli dell'immortalita'...


   - LA COMPAGNIA
      (Mogol - Donida)

    Mi sono alzato, mi sono vestito
    e sono uscito solo per la strada
    ho camminato a lungo senza meta
    finche' ho sentito cantare in un bar
    finche' ho sentito cantare in un bar.
    Canzoni e fumo ed allegria
    io ti ringrazio sconosciuta compagnia
    non so nemmeno chi e' stato a darmi un fiore
    ma so che sento cantare il mio cuor
    ma so che sento cantare il mio cuor...
    Felicita'... ti ho perso ieri
    ed oggi ti ritrovo gia'
    tristezza va...
    una canzone il tuo posto prendera!
    Abbiam mangiato e poi bevuto
    e' mai possibile che ti abbia gia' scordato?
    Eppure ieri morivo di dolore
    ma oggi sento piu' caldo il mio cuor
    ma oggi sento piu' caldo il mio cuor!
    Felicita'.......


   - LA LUCE DELL'EST
     (Mogol - L. Battisti)

    La nebbia che respiro ormai
    si dirada perche' davanti a me
    un sole quasi bianco sale ad est.
    La luce si diffonde ed io
    quest'odore di funghi faccio mio
    seguendo il mio ricordo verso te.
    Piccoli stivali e sopra lei
    una corsa in mezzo al fango
    e ancora lei
    poi le sue labbra rosa e infine noi.
    "Scusa se non parlo ancora slavo"
    mentre lei che non capiva disse "Bravo"
    e rotolammo tra sospiri e "Dai".
    Poi seduti accanto in un'osteria
    bevendo brodo caldo che follia
    io la sentivo ancora 
    profondamente mia.
    Ma un ramo calpestato ed ecco che
    ritorno col pensiero.
    E ascolto te,
    il passo tuo,
    il tuo respiro
    dietro me...
    A te che sei il mio presente,
    a te la mia mente
    e come uccelli leggeri
    fuggon tutti i miei pensieri
    per lasciar solo posto al tuo viso
    che some un sole rosso acceso
    arde per me.
    Le foglie ancor bagnate 
    lascian fredda la mia mano
    e piu' in la'
    un canto di fagiano 
    sale ad est.
    Qualcuno grida il nome mio
    smarrirmi in questo bosco 
    voglio io
    per leggere in silenzio
    ogni mio scritto 
    ad est...
    Le mani rosse un poco ruvide
    la mia bocca nell'abbraccio cercano
    il seno bianco e morbido tra noi.
    "Dimmi perche' ridi amore mio
    proprio cosi buffo sono io",
    la sua risposta dolce 
    non seppi mai...
    L'auto che partiva e dietro lei
    ferma sulla strada lontano ormai,
    lei che rincorreva inutilmente noi.
    Un colpo di fucile ed ecco che
    ritorno col pensiero. 
    E ascolto te
    il passo tuo
    il tuo respiro
    dietro me...
    A te che sei il mio presente,
    a te la mia mente
    e come uccelli leggeri
    fuggon tutti i miei pensieri
    per lasciar solo posto al tuo viso
    che come un sole rosso acceso
    arde per me.
   
   
   - LA METRO ECCETERA

    La metro dei riflessi,
    gli sguardi verso il vetro,
    gli appositi sostegni verticali,
    le mani che fatali li discendono,
    e quelli orizzontali, in alto i polsi e gli orologi
    viaggiano da soli.
    La metro, i seduti di fronte
    sono semplicemente gli avanzati
    dal viaggio precedente
    che andava dove vanno
    tutti i presentimenti, eccetera.
    In un soffio di porta, fa' l'ingresso
    la bella incatenata a testa alta;
    invece i viaggiatori
    sono entrati
    col capo chino, e l'umilta' dei frati.
    Bella incatenata dai sui stessi ormeggi:
    la cinghia della borsa,
    e stringhe mosce,
    e fasce di camoscio e stratagemmi
    dei morbidi tormenti d'organzino.
    Si fa la trigonometria,
    nei finestrini corrispondenti agli occhi alessandrini,
    di lei che guarda fissa
    un suo sussulto fuso nel vetro,
    che le ricorda tanto un suo sussulto.
    La metro piomba nella galleria,
    come un eccetera eccetera,
    che continua tremante veranda di lettura,
    da un attico mittente, tutta giu' a fendente.
    E piu' di tutti
    i giornali e i giornaletti
    ha successo una scritta:
    In caso di necessita'
    rompere il vetro,
    e tutti i trasgressori saranno
    eccetera.
    La metro si avvicina
    alla stazione prossima e rallenta.
    I posti a sedere,
    ad occhio e croce:
    diciamo trentasei;
    le scale sono mobili,
    ma le pareti no,
    e fermi i corridoi;
    la folla passa e sale.
    La metro accelera,
    eccetera, eccetera,
    e puntini di sospensione.


   - LA MIA CANZONE PER MARIA
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: C.A.M. - Fama)

    Sento una canzone dolce in fondo al cuor
    quando penso a Maria
    sento una canzone, una canzone d'amor
    quando penso a Maria
    alzo il mio bicchiere rosso e brindo a te
    sento che la mente mia si accende
    questa notte il vento portera' con se 
    la mia canzone per Maria.
    Sento una canzone dolce in fondo al cuor
    quando penso a Rosa
    sento una canzone dolce in fondo al cuor
    quando penso a Rosa
    alzo il mio bicchiere rosso e brindo a te
    sento che la mente mia si accende
    questa notte il vento portera' con se 
    la mia canzone per Rosa.
    Quanti volti, quanti volti ha l'amore, l'amore
    per tutti una canzone sentiro'
    Sento una canzone dolce in fondo al cuor
    quando penso a Maria
    Sento una canzone dolce in fondo al cuor
    quando penso a Rosa
    alzo il mio bicchiere rosso e brindo a voi
    sento che la mente mia si accende
    questa notte il vento portera' con se 
    la mia canzone per Maria, la mia canzone per Rosa
    la mia canzone per Maria, la mia canzone per Rosa
    questa notte il vento portera' con se 
    la mia canzone per Maria, la la la...


   - LA MODA NEL RESPIRO

    "La moda e' generosa", pensi
    cade piu' docile delle mura,
    piu' facile dei bastioni:
    ai tuoi piedi, sciolta la chiusura.
    Dici i Greci, e pensi sono pieghe,
    son colori i Fenici,
    e i Macedoni fibbie,
    intimi i Latini.
    "La moda e' generosa", pensi
    meglio di un pugile si risolleva
    piu' agile perde i sensi
    crolla in pezzi senza alcun patema.
    Dici i sogni e pensi ai bottoni,
    son asole i risvegli,
    e gli scolli effusioni, e spacchi gli sdegni.
    E chi teme la moda e' immerso in essa comunque
    e d'essa intriso come un cardo dal gambo reciso.
    E dici e' molto comoda se esclude
    sempre di presentarsi in figure,
    in tagli, forme e positure,
    immediatamente tutte nude.
    Cosi' che quando passa questo eccesso
    ci pare non avere perso nulla,
    ci pare non avere perso il tempo
    che la nudezza sbriciola e maciulla.
    Dici la via di mezzo, ecco la via
    quella percorsa dai ragazzi alteri
    che vanno a divertirsi nei misteri,
    spiegabili perche' non intralciati,
    dai cupi sedimenti dei passati.
    Mi dici il mezzo giro,
    quello che va di moda, dei tuoi fianchi;
    gli occhi totali, come elianti
    la spossatezza semplice, formale,
    ed un rilassamento collegiale.
    Come se intorno a noi,
    in curvi corridoi,
    i disciplinatori,
    le studentesse e gli studenti, rapinatori del momento d'oro,
    consumassero un lusso di moine,
    un rimandare sempre all'anno dopo,
    frenetici in unj ballo senza scopo.
    Noi nella stanza accanto
    e la moda cambiava nel respiro,
    il nostro che cambiava ogni tanto.


   - LA NUOVA AMERICA

    La nuova America.
    La nuova America.
    La nuova America.
    Dov'e'?
    Io voglio vivere.
    Adesso, subito.
    Anche con te.


   - LA SPOSA OCCIDENTALE

    Non dobbiamo avere pazienza, ma
    accampare pretese intorno a noi
    come in un assedio, ed essere aggrediti
    dalle voglie piu' voluminose:
    un fiore, che e' un fiore,
    io non te l'ho mai portato
    vuoi improvvisato, vuoi confezionato, ma
    trasferisco da te tutti i fiorai,
    e' piu' facile a dirsi,
    e infatti te lo dico.
    Ti piacciono i dolci
    ed io sul tuo terrazzo impianto
    un'impastatrice industriale
    che mescola e sciorina la crema per le scale.
    Se tu ti vesti, io sul tuo balcone
    faccio calare in forma d'indumenti,
    tutti i paracaduti ed un tendone bianco da sceicco
    e la sua scimitarra per fermaglio
    ed e' piu' facile a dirsi che a dimostrarlo falso,
    e infatti te lo dico perche' non basta il pensiero.
    Vuoi prendere un treno di notte
    pieno di paralumi e di damasco per dormire,
    senno' a che serve un treno:
    alzo con le mie leve tutti i binari
    e, senza alcun disagio di viaggiare in discesa,
    scivolano da te tutti i vagoni.
    Detto cosi' e' semplice e infatti lo e' detto cosi'.
    Ti lascio immaginare cosa succederebbe
    se tu volessi bere, se tu volessi nuotare,
    se tu volessi l'ultimo centimetro di cima
    del monte che ti pare
    per farne niente o per otturare
    un buchetto qualsiasi in fondo a un mare.
    Trascurando il tempo ed il riso
    tu escludi le risorse piu' abusive
    che sono state mai precise come
    sul tuo bel viso rilassato ed inespressivo.
    Se nulla capivo, qui tu finalmente
    nulla lasciavi germogliare sulla brulla,
    paradossale, tra noi terra infondata,
    dove sono i leoni,
    ammattiti e marroni,
    lasciando immaginare
    la sposa occidentale.
    La sposa occidentale che sembra quasi ridere
    e invece lei respira,
    quasi piangere, ma gira
    dall'altra parte il viso, ma ritorna
    portando sue notizie inaspettate;
    amando tutto cio' che adora,
    chiama con nomi fittizi le cose:
    cosi', semmai, le rose
    son spasimi, per ora.


   - LA VOCE DEL VISO

    Per insignificanti movimenti
    tanti e tanti il volto e' tutto;
    e tutto sta raccolto sopra il tuo bel volto. Lingua che sei straniera
    e non si sa se vuoi che io ti distingua dalla mia
    o se mia lingua ti finga.
    Bocca di gradazioni, intera gamma,
    dalle predilezioni alla maniera amara.
    Bocca che mi sei cara
    appena appena schiusa quando armatura in te
    quella fessura e' un dissuadendo le svariate forme labili d'espressione
    per tentativi ed approssimazione.
    Ed il tuo volto e' tutto nel momento in cui,
    passando sopra alla tua immagine
    della quale e' troppo facile dire che in superficie,
    affiori l'anima passando sopra la tua immagine, invece
    ci si vede intraducibile l'estraneita' al lavoro. Che' il volto e' tutto
    ma non e' del corpo, al quale pare unito.
    Il corpo, contentando il senso della nutrizione
    e il viso l'ascensione l'assolvenza dell'inappetenza
    perche' un bel volto bello se lo si puo' guardare e' un disimparare
    del mondo questo e quello.
    Cosi' ci s'innamora di un viso in cui
    l'estraneita' lavora. Il corpo segue,
    come un testimone casalingo e familiare
    di questa apparizione,
    in su la cima. Quest'opera sensibile:
    il tuo volto che si manifesta ed e'
    oltre l'ordine della natura.
    E come tutti i portenti tende a scomparire
    piu' cerchi di tenerlo a mente e nelle spire
    dei ritrovamenti portentosi.
    E la voce del viso allora nemmeno
    ricorre ai miracoli
    non un riso, un pianto,
    non una smorfia densa d'oracoli.
    Ma da' senso quella voce a un solo volto che sotto il mio
    rotola, si ferma e freme, alle mie mani preme
    perche' lo riporti in cima,
    in vetta al suo sistema dei piaceri.
    Secondo un canone, un precetto ed una disciplina
    che inumidisce i capelli e per discrezione stende
    un velo di madore sulla pelle.
    Ti spadroneggia allora il tuo godio,
    disincantato in quanto,
    piu' e' restio al racconto lenitivo,
    al riassunto giulivo. E non e' riso appunto
    e non e' pianto il tuo
    perche' il racconto e' il riso e pianto il suo riassunto.
    Sul viso la sintassi non ha imperio, non ha nessun comando.


   - LE ALLETTANTI PROMESSE

    Perche' tu non vieni insieme a noi
    in paese fra la gente insieme a noi
    in quella cascina cosi' solo cosa fai
    La domenica la messa finalmente sentirai.
    No non mi va preferisco restare qui
    ho la vacca ed il maiale non li posso abbandonar cosi'
    pompar l'acqua del canale poco fieno nel fienile troppo da fare
    prepararmi da mangiare un'occhiata sempre all'orto
    quando e' sera stanco morto mi diverto solamente a dormire.
    Si' ma non e' vita questa qua
    se ti compri il vestito della festa
    chissa' potresti anche far girar la testa
    e se poi non ci riesci
    appena fuori dal paese c'e' la giostra.
    No non mi va preferisco restare qua
    io in paese ci ho vissuto gia' qualche mese
    se di notte fai un passo con la lingua
    che e' un coltello ti tagliano gli abiti addosso
    e se parli a una ragazza che e' gia' stata fidanzata
    loro ti mettono due timbri: ruffiano e prostituta
    e se qualcuno non difende i suoi interessi con le unghie e con i denti
    e' degradato ad ultimo dei fessi per non dire degli impotenti.
    Avrai anche un dancing per ballare
    e poi un biliardo per giocare
    avrai un'osteria dove tu puoi bere
    e poi il televisore da guardare,
    potrai anche peccare se lo vuoi!
    No non mi va molto meglio restare qua ,
    no non voglio entrare in mezzo all'invidia e la perfidia
    non voglio stare a duellar fra gelosie sporche dicerie
    e bigottume delle dolci e care figlie di Maria
    e la politica del curato contro quella della giunta
    tutti li' a vedere chi la spunta
    e sorrisi e compremessi e fognature dentro i fossi
    no no io non ci sto
    no no io non ci sto
    Io non posso parlare solo di calcio e di donne
    di membri lunghi tre spanne non posso parlare
    di tutte le corna del droghiere
    e dell'ulcera duodenale del padre del salumiere
    non posso parlare
    Potrai avere un giorno anche dei figli!
    Per farli diventar cosi' preferisco alleva vitelli e conigli!


   - LE COSE CHE PENSANO

    In nessun luogo andai
    per niente ti pensai
    e nulla ti mandai per mio ricordo
    Sul bordo m'affacciai
    d'abissi belli assai
    Su un dolce tedio a sdraio
    amore t'ignorai
    invece costeggiai i lungomai
    M'estasiai, ti spensierai
    M'estasiai e si sposto'
    la tua testa estranea che rotolo'
    Cadere la guardai
    riflessa tra ghiacciai
    sessanta volte che cacciava fuori
    la lingua e t'abbracciai
    di sangue m'inguaiai
    Tu quindi come stai
    se e' lecito che fai
    in quell'attualita' che pare vera.
    Come stai, ti smemorai
    Ti stemperai e come sta
    la straniera, lei come sta.
    Son le cose che pensano
    ed hanno di te sentimento
    esse t'amano e non io
    come assente rimpiangono te
    Son le cose prolungano te.
    La vista l'angolai
    di modo che tu mai
    entrassi col viavai di quando sei
    dolcezza e liturgia
    orgetta e leccornia
    La prima volta che 
    ti vidi non guardai
    da allora non t'amai
    tu come stai
    ah, come stai
    Rimpiangono te
    son le cose
    prolungano te
    certe cose.


   - LE TRE VERITA'
     (Mogol - L. Battisti)

    Colpa sua
    colpa sua
    credimi
    non c'eri tu
    non c'eri tu
    a difendermi
    e la sua forza
    e' stata ancor piu' forte
    della mia volonta'
    e l'innocente
    e l'innocente paghera'.
    Io so che 
    non crederai
    non mi crederai
    ma e' colpa sua
    e' colpa sua.
    Non mi interessa se tu
    delle false lacrime
    ora berrai
    ti posso dire sono salate
    le ho fia' bevute ormai
    comunque
    tutto quello che dice lei
    non e' verita'
    la sua dolcezza
    e' stata ancor piu' forte
    della mia onesta'
    ed ora le crederai
    le crederai.
    Povero amico ingenuo
    io lo so
    le crederai.
    Io no so
    io non so piu'
    a chi credere
    so solo che
    so solo che
    di tutti e tre
    soltanto uno
    uno soltanto morira'
    lei era mia
    non e' piu' mia
    ora di chi e'
    chi lo sa
    andate via
    andate via
    via...


   - LO SCENARIO

    Dici che non capisci
    ma io so che tutti capiscono tutto
    e t'intestardisci
    io sarei un panno nero
    nel salottino scuro
    non c'e' acqua ne' fuochino
    che fuori lo trascini quel detrito
    e li' l'incendi abbrustolito.
    Diventi malevola
    come se io fossi una persona.
    Diventi, come i tutti che capiscono, sincera
    ossia dici come sarei se fossi
    l'immagine a somiglianza del tuo rancore
    o malessere d'essere sincera,
    parlando di te.
    Dici che non capisci
    eppure quel che dici e' tutto vero
    di piu' quando inveisci
    quando pesantemente
    costruisci periodi
    che speri d'odio
    ma ad ogni affondo
    ti si scopre un po' il corpo.
    Diventi simpatica simile tu
    ossia con sentimento
    e parli sempre d'altro di quel tossico che bevi
    lo stai dicendo con le stesse parole di tutti.
    Forse e' questo che tu non vorresti riuscire a capire:
    che favorevole e' come essere contro
    e in mezzo c'e' una zona di silenzio
    difficile anche un po' recalcitrante
    dove un parere vale quello che vale
    e' l'ombra trasparente
    o niente che traspare
    silenziosamente
    tutti tra se' e se' pensano le stesse cose.
    Dici che non capisci
    e questo ti convince a non capire
    pero' non ci riesci
    non ti sai trattenere
    e ti dispiace ti dispiaci tu.
    Avendo voglia tempo
    e la serata adatta
    tutto e' dimostrabile
    soprattutto il contrario
    con un'abile manipolazione
    dello scenario.
    Mentre e' un combattimento quello che dici
    sono nemmeno abili mosse
    tra quello che dici e come vorresti che fosse.


   - LUCI - AH

    Oggi e' stata gran festa in paese si' lo so
    ma non per questo si brucian le chiese, no no no.
    La botte era grande, il vino era buono,
    lo sai anche tu
    ti e' tanto piaciuto che ci hai fatto il bagno non farlo mai piu'.
    La tua veste colore di fuoco e' molto bella pero'
    troppo a lungo la' sul campanile sventolo'
    gli indumenti di pizzo ricaman la pelle ma mi sembra che tu
    questa sera al chiaror delle stelle non li avevi piu'.
    Luci - ah! Luci - ah!
    Di solito cosi' non si fa!
    Luci - ah! Luci - ah! (ripete)
    Tu sapevi che il curato ogni giorno prega sempre per te
    ma perche' l'hai legato a lui intorno hai ballato, perche'?
    E quando il figlio del tuo macellaio ti ha chiesto in sposa tu a lui
    non dovevi rispondere che una bistecca non sei
    e siam d'accordo con te devi decidere tu il fidanzato che vuoi
    comunque esageri un po' con la richiesta che fai
    provarli tutti non puoi!
    Luci - ah! Luci - ah! Di solito cosi' non si fa! Luci - ah! Luci - ah..
    Ho l'impressione che se non smetti all'inferno tu finirai,
    ma se non altro quel luogo piu' allegro ed umano renderai!
    Luci - ah. Luci - ah! Luci - ah!
    Di solito cosi' non si fa! Luci - ah! Luci - ah! Na, na na na. (ripete)


   - LUISA ROSSI
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: C.A.M. - Fama)

    Luisa Rossi sa bene quel che fa
    Luisa Rossi sa bene quel che fa.
    Regala un giorno a me e poi se ne va.
    Va, lei va.
    Va, lei va.
    Ride con tutti
    ride con tutti
    va, lei va
    va, lei va
    ride con tutti, ride con tutti
    sa quel che fa.
    Luisa Rossi rischia di restare sola e lei lo sa
    Luisa Rossi rischia di restare sola e lei lo sa
    regala un giorno a te
    ride e poi se ne va
    va, lei va
    va, lei va
    vuol bene a tutti
    vuol bene a tutti
    sa quel che fa.


   - MA E' UN CANTO BRASILEIRO

    Io non ti voglio piu' vedere
    mi fai tanto male con quel sorriso professionale
    sopra a un cartellone di sei metri
    od attaccata sopra a tutti i vetri.
    Non ti voglio piu' vedere cara
    mentre sorseggi un'aranciata amara
    con l'espressione estasiata
    di chi ha raggiunto finalmente un traguardo nella vita
    Io non ti voglio piu' vedere sul muro davanti ad un bucato
    dove qualcuno c'ha disegnato pornografia a buon mercato
    Oh no non ti voglio vedere intanto che cucini gli spaghetti
    con pomodori peso verita' tre etti
    mentre un imbecille entrando dalla porta
    grida un evviva con la bocca aperta
    Col dentifricio pure trasparente
    dove ti fanno dire che illumina la mente
    e mentre indossi un super super super reggiseno
    per casalinga tutta veleno.
    E mentre parli insieme a una semplice comparsa
    vestito da dottore, che brutta farsa!
    Ti fanno alimentare l'ignoranza
    fingendo di servirsi della scenza! Oh no!
    Ah ma e' un canto brasileiro. Ah ma e' un canto brasileiro.
    Ah ma e' un canto brasileiro. Ah ma e' un canto brasileiro.
    Eppure non sei meno bella in casa senza cerone
    non dico che sei una rosa sarei un trombone
    ma ti vorrei vedere qualche volta in bikini
    senza sfondi di isole lontane e restare un po' vicini
    Io ti vorrei vedere mentre cogli l'insalata dell'orto
    che vorrei aver coltivato prima di essere morto
    Oh no! Anche se guadagni centomila lire al giorno
    non ti puoi scordare che la vita e' andata e ritorno
    Oh no, no oh no
    Non ti voglio vedere i giorni e le sere
    ti capiro' se un altro uomo un giorno vorrai
    ma consumare la tua vita cosi' non puoi.
    Non puoi partecipare a quella storia
    dove racconti che la benzina quasi quasi quasi purifica l'aria
    sara' al mentolo l'ultima scoria!
    Fotografata insieme a dei bambini
    che affidi al fosforo dei formaggini!
    Ah ma e' un canto brasileiro. Ah ma e' un canto brasileiro.
    Ah ma e' un canto brasileiro. Ah ma e' un canto brasileiro.


   - MADRE PENNUTA

    La strada che curva e l'insegna notturna
    Un Tir che si ritira tutto il sole al Nadir
    E alte a prua chiome d'albero 
    E zolle che non mi arenano.
    Finita la storia e caduto l'impero
    di vivere dal vero eccome di anni tre
    E' li' che fui faraonico
    tra bumbe e tra rumbe tiepide.
    Con tante madri e il tempo 
    un laghetto coi pesci dei giorni
    E' il gamberetto del mio compleanno che torna li'
    Fu molto dopo che dentro la pioggia
    vidi tra mille la goccia d'acqua mia prigionia.
    Ho visto la neve nei vetri che agitai
    ma agitai le finestre e mai
    e sfere da souvenir
    Guidai, l'accostai e sorpassai
    il tempo, l'obeso in limousine.
    Ho usato penne piu' degli uccelli ma quando mai
    ho perso il sonno per scrivere solo "io volo"
    Madre pennuta il mio morbidio
    mia pelle d'oca, cuscino mio, il mio.
    Il vero e' nella memoria e nella fantasia
    Non c'e' storia e il tempo finge 
    e poi commette ingenuita'
    Non cancella mai le tracce sue
    vuol esser preso, arreso, inchiodato li'.
    Ho visto un film normale ma con un bel finale
    Faccia a faccia fra tutt'e due che infine uno e'
    Madre mia la gente che s'e' alzata
    ma che dico la gente, uno usci'.


   - MALEDETTO GATTO

    Elegante, contenuto, un po' ironico, garbato.
    Misterioso, interessato, imbroglione, subdolo, matto
    Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto!
    Indifeso ma per gioco. Dolce caro sempre amico.
    Un poeta me per poco, giusto per un platonico ricatto:
    Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto!
    Giovane mio amore, quanto ingenua non lo so,
    ti vorrei avvisare, ma far questo non si puo'..
    Paternalista a questo punto, non divento proprio no! Potresti ridere!
    Tu disturbi? Vuoi scherzare?
    e' un grandissimo piacere. Puoi unirti a noi a mangiare.
    Un 'intruso, ma chi l'ha mai detto.
    Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto!
    Abbiam tempo per star soli: solo un whisky forza sali!
    Ma tutt'altro ci consoli. Bravo e' vero andarsene e' brutto.
    Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto!
    Giovane mio amore, quanto ingenua non lo so,
    ti vorrei avvisare, ma far questo non si puo'..
    Paternalista a questo punto, non divento proprio no! Potresti ridere!
    Quindi maledetto gatto, tu continua a far le fusa,
    se percaso lei fosse confusa, riuscirai a mangiarmi nel piatto!
    Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto!


   - MI RIPOSA

    L'aereo rulla
    sulla pista sgombra,
    e il ruscelletto frulla,
    radente dentro l'ombra,
    dove, non visto, fa
    certune cose.
    Noiosa come sei,
    mi sei preziosa.
    Monotona ottimale,
    mi riposa
    la confidenza tua
    priva di varieta',
    la musica camusa
    che stempera le palpebre,
    le strugge in cere fuse
    e le sigilla
    su pagine non chiuse.
    Noiosa ti dimentichi di me,
    e siamo soli.
    E tu parli di noi
    senza abbandoni,
    e senza animazioni e con la correttezza
    di una traduzione che risuoni
    facile e fedele senza quelle
    inutili trappole e stili.
    Pratica, con te sei pratica,
    sfogliando un argomento prediletto,
    ma non sono petali: tu i fiori li divori,
    come i gialli:
    "La corolla assassina",
    "Il pistillo che sa".
    Ti appassioni stordita, tutta in punta di dita
    al variare dei fiori.
    E li divori,
    come una capretta
    illetterata ai titoli
    dei gialli fiorellini di ruchetta.
    Noiosa in un esilio,
    segnata dallo smalto,
    ti scusi se hai le mani
    che somigliano ad altro.
    Scavalli ed accavalli le gambe, d'un tratto,
    come i tergicristalli,
    e infatti ti schiarisci, traspare,
    che dentro l'idea chiara,
    vacillano i corpi giovinetti
    col tridente ad infilzare
    gli amori serrati,
    corazzati e profondi dei ricci di mare.
    La macchia tonda e dolce dei bicchierini,
    le scarpe decolte',
    quel capogiro, che
    scossa agli orecchini,
    l'ondaccolo dei vini,
    e cirri bronzini
    dei capelli infantili.
    Statica, ritorni statica,
    con lievi incrinature,
    serpeggiamenti dentro le strutture
    esce un amore mio,
    come un colombo,
    dalle feritoie,
    che viaggia tanto e tanto,
    ha gia' viaggiato tra le noie,
    si butta a capofitto,
    diventa un ruscelletto
    che frulla,
    radente dentro l'ombra,
    e la tua voce rulla
    sopra la pista sgombra.
    Roca, diventi roca,
    con una voce, poca,
    da ciceronessa
    che spiega com'e' bella,
    com'e' bella se stessa.
    I nostri te' si bevono da se',
    molto corretti,
    e intanto e' incominciata
    la sfilata
    di intere collezioni
    di biscotti.


   - MI RITORNI IN MENTE      
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: Acqua Azzurra)

    Mi ritorni in mente
    bella come sei
    forse ancor di piu'
    mi ritorni in mente
    dolce come mai
    come non sei tu
    un angelo caduto in volo
    questo tu ora sei
    in tutti i sogni miei
    come ti vorrei
    come ti vorrei
    ma c'e' qualcosa che non scordo
    ma c'e' qualcosa che non scordo
    che non scordo...
    quella sera
    ballavi insieme a me
    e ti stringevi a me
    all'improvviso
    mi hai chiesto lui chi e'
    lui chi e'
    un sorriso
    ed ho visto la mia fine
    sul tuo viso
    il nostro amor dissolversi
    nel vento
    ricordo sono morto in un momento
    Mi ritorni in mente
    bella come sei
    forse ancor di piu'
    mi ritorni in mente
    dolce come mai
    come non sei tu
    un angelo caduto in volo
    questo tu ora sei
    in tutti i sogni miei
    come ti vorrei
    come ti vorrei
    ma c'e' qualcosa che non scordo
    ma c'e' qualcosa che non scordo
    Mi ritorni in mente
    bella come sei
    forse ancor di piu'
    mi ritorni in mente
    dolce come mai
    come non sei tu
    un angelo caduto in volo
    questo tu ora sei
    in tutti i sogni miei
    come ti vorrei
    come ti vorrei


   - NEANCHE UN MINUTO DI "NON AMORE"

    Salgo in auto e parto e guido verso te
    al telefono mi hai detto "Si, d'accordo alle tre!"
    dal timbro della voce non sembravi tu
    quel tono che mi piace no, non c'era piu'!
    Ma cosa e' accaduto?
    Quando e' accaduto?
    No non e' possibile
    improvvisamente no.
    Il traffico che corre
    la gente nei caffe'
    la mente mia che scorre
    e indaga su di te
    le ultime espressioni
    le pause fra di noi
    le minime emozioni
    i gesti, gli occhi tuoi
    neanche un minuto
    di "non amore"
    questo e' il risultato dei pensieri miei!
    Eppure qualcosa c'e'
    impercettibile per me
    ma per te cosi' importante
    lo sento e' presente
    che grida e intanto grida
    un clackson dietro me
    sto odiando questa strada
    che mi separa da te
    neanche un minuto
    di "non amore"
    ripeto questa frase ossessionato
    mentre vedo te.
    "Ciao come stai
    dimmi cos'hai
    parcheggio dopo.
    Dimmi che cos'hai!"
    Cosi' hai perso il posto
    hai pianto e che altro c'e'
    Nient'altro questo e' tutto
    volevi star con me
    Neanche un minuto
    di "non amore"
    Scusami se rido
    non pensavo a te.


   - NEL CUORE, NELL'ANIMA
      (Mogol - L. Battisti)
      ()

    Una bambina conoscerai
    non ridere.non ridere di lei no
    Nel mio cuor nell'anima
    c'e' un prato verde che mai
    nessuno ha mai calpestato nessuno
    se tu vorrai conoscerlo
    cammina piano perche'
    nel mio silenzio
    anche un sorriso puo' fare rumore
    non parlar (7 volte)
    Nel mio cuor nell'anima
    tra fili d'erba vedrai
    ombre lontane di gente sola
    che per un attimo e' stata qui
    che ora amo perche' se n'e' andata via
    per lasciare il posto a te (4 volte)
    Nel mio cuor nell'anima
    tra fili d'erba vedrai
    ombre lontane di gente sola
    che per un attimo e' stata qui
    che ora amo perche' se n'e' andata via
    per lasciare il posto a te (7 volte) 
    per lasciare il posto..
    Per lasciare il posto a te.


   - NEL SOLE, NEL VENTO
      (L. Battisti - Mogol)

    Mio padre disse: "ragazzo mio
    se vuoi andare, addio".
    Mia madre disse: "Bambino mio 
    ti guidera' Iddio".
    La solitudine si paga in lacrime
    e l'ho pagata anch'io
    ma se ho vissutop un po' e se sono un uomo ormai
    lo devo a lei, la donna che e' insieme a me
    perche' lei e' vicino a me
    nel sole, nel vento, nel sorriso e nel pianto
    lei e' vicino a me
    con tutto il suo cuore, con tutto il suo amore
    in ogni istante, in ogni momento. Oh...
    Io sono un uomo ormai non piango quasi mai
    e tutto questo lo devo a lei, lo devo a lei
    perche' lei e' vicino a me......


   - NESSUN DOLORE

    Mi sembri
    un po' stupito
    perche' rimango qui indifferente
    come se
    tu non avessi parlato
    quasi come se tu
    non avessi detto niente
    Ti sei
    innamorato
    cosa c'e' cosa c'e' che non va
    io dovrei percio' soffrire
    da adesso
    per ragioni ovvie
    di orgoglio e di sesso
    e invece niente no
    non sento niente no
    nessun dolore
    Non c'e' tensione
    non c'e' emozione
    nessun dolore no...
    Quand'eri indeciso
    combattuto
    tra l'abbraciare me o la vita
    ti ricordi i miei silenzi pesanti
    che tu credevi gelosia
    per inesistenti amanti
    Allora
    gia' intuivo
    che c'era qualcosa
    che mi sfuggiva
    quella fragile eterea coerenza
    di bambino
    senza troppa pazienza
    non sento niente no
    adesso niente no
    nessun dolore
    Non c'e' tensione
    non c'e' emozione
    nessun dolore
    non sento niente no
    adesso niente no
    nessun dolore
    Non c'e' tensione
    non c'e' emozione
    nessun dolore
    Quel vetro non e' rotto dal sasso
    ma dal braccio esperto
    di un ingenuo gradasso
    applauso per sentirsi importante
    senza domandarsi
    per quale gente
    Tutte le occhiate
    maliziose che davi
    eran semi sparsi al vento
    qualcosa che perdevi
    E m'inaridivi
    E m'inaridivi
    E m'inaridivi...
    non sento niente no
    adesso niente no
    nessun dolore
    Non c'e' tensione
    non c'e' emozione
    nessun dolore
    non sento niente no
    adesso niente no
    nessun dolore
    Non c'e' tensione
    non c'e' emozione
    nessun dolore no
    nessun dolore no no no
    nessun dolore no
    nessun dolore no
    nessun dolore no, ehee...
    Non c'e' tensione
    non c'e' emozione
    nessun dolore...
    Nessun dolore
    nessun dolore
    nessun nessun dolore
    nessun dolore
    nessun dolore
    nessun dolore
    Nessun dolore.
   
   
   - NO DOTTORE

    No dottore,
    per favore,
    non e' urgente,
    non e' niente. Per un attimo la mente mi si e' accesa
    e qualcosa si brucio'.
    Il mio nome?
    Il cognome?
    L'indirizzo?
    Dica il prezzo.
    Stia tranquillo non son pazzo.
    Qquesta cosa e' ormai chiusa
    e ripetersi non puo'. Oh no!
    No dottore,
    no dottore!
    Quel che dice non mi piace
    L'ho lasciata che dormiva
    respirava
    era viva come me!
    Posso chiamare un taxi
    e' tardi e devo tornare a casa mia.
    e' gia' sera
    e quando e' sera
    lei mi vuole accanto a se'.
    e' un'abitudine la nostra
    quasi una malattia..
    Stare insieme,
    sempre insieme
    sa com'e'.
    No dottore!
    Non e' vero!
    Son rinchiuso?
    Io rinchiuso?
    Ma e' un abuso!
    Lei e' un pazzo!
    Lei e' un pazzo,
    un pazzo e'!
    No dottore, per favore!
    No dottore, per favore!


   - NON E' FRANCESCA      
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: C.A.M. - BMG Ricordi)

    Ti stai sbagliando
    chi hai visto non e'
    non e' Francesca
    Lei e' sempre a casa
    che aspetta me
    non e' Francesca
    Se c'era un uomo poi
    no non puo' essere lei
    Francesca
    non ha mai chiesto di piu'
    chi sta sbagliando
    son certo sei tu
    Francesca
    non ha mai chiesto di piu'
    perche'
    lei vive per me
    Come quest'altra e' bionda pero'
    non e' Francesca
    Era vestita di rosso lo so
    non e' Francesca
    Se era abbracciata poi
    no non puo' essere lei
    Francesca
    non ha mai chiesto di piu'
    chi sta sbagliando
    son certo sei tu
    Francesca
    non ha mai chiesto di piu'
    perche'
    lei vive per me
    lei vive per me.


   - ORGOGLIO E DIGNITA'

    Senza te, senza piu' radici ormai,
    tanti giorni in tasca tutti li' da spendere!
    Perche' allegria piu' non c'e'!
    Forse e' un poco di paura che precede l'avventura!
    Eppure io ero stanco e apatico,
    non c'era soluzione, ma si' che ho fatto bene.
    Ma perche' adesso senza te
    mi sento come un sacco vuoto, come un coso abbandonato?
    No! Orgoglio e dignita'! Lontano dal telefono, se no si sa!
    Eh, no! Un po' di serieta', aspetta almeno un attimo!
    Senza te, leggero senza vincoli,
    sospeso in mezzo all'aria come un elicottero.
    Perche' nell'aria piu' non c'e' quel mistero affascinante
    che eccitava la mia mente?
    No! Orgoglio e dignita'! Lontano dal telefono, se no si sa!
    Eh, no! Un po' di serieta', aspetta almeno un attimo!


   - PENSIERI E PAROLE
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: Acqua Azzurra)

    Che ne sai di un bambino che rubava
    e soltanto nel buio giocava
    e del sole che trafigge i solai che ne sai
    e di un mondo tutto chiuso in una via
    e di un cinema di periferia
    che ne sai della nostra
    ferrovia che ne sai.
    Conosci me la mia lealta'
    tu sai che oggi morirei per onesta'
    conosci me il nome mio
    tu sola sai
    se e' vero o no
    che credo in Dio.
    Che ne sai tu di un campo di grano
    poesia di un amore profano
    la paura d'esser preso per mano che ne sai
    l'amore mio
    e' roccia ormai
    e sfida il tempo e sfida
    il vento e tu lo sai.
    Davanti a me
    c'e' un'altra vita
    la nostra e' gia' finita
    e nuove notti e nuovi giorni
    cara vai o torna con me
    davanti a te
    ci sono io
    dammi forza mio Dio
    o un altro uomo
    chiedo adesso perdono
    e nuove notti e nuovi giorni
    cara non odiarmi se puoi.
    Conosci me
    quel che darei
    perche' negli altri
    ritrovassi gli occhi miei
    che ne sai di un ragazzo
    che ti amava
    che parlava e niente sapeva
    eppure quel che diceva chissa'
    perche' chissa'
    adesso e' verita'.
    Davanti a me
    c'e' un'altra vita
    la nostra e' gia' finita
    e nuove notti e nuovi giorni
    cara vai o torna con me
    davanti a te
    ci sono io
    dammi forza mio Dio
    o un altro uomo
    chiedo adesso perdono
    e nuove notti e nuovi giorni
    cara non odiarmi se puoi.


   - PER ALTRI MOTIVI

    Ah! questa poi
    sento di star per vivere
    e nello stesso momento
    tremila riluttanti col lunghissimo mento
    e i denti scricchiolanti avidamente
    tremila debuttanti sfondano
    contemporaneamente
    le quattro pareti nemmeno tanto ingenuamente
    perche' non c'erano segnali di divieti. Ah! questa poi
    sento di star per vivere
    e i villini camminano
    dopo i pranzi con l'inquilino in bocca stuzzicante
    anzi tutte le belle pancione
    dovrebbero fregiarsi di un balcone.
    Ah! come sono triste mi mangerei oltre il pasto
    le liste dei vini
    se fossero di sfoglie coi croccantini
    al posto delle scritte.
    Avrei una voglia, un taglietto d'affetto.
    Cosa sento ma niente.
    Un affetto non si prova
    s'indossa direttamente.
    Ah! come siamo vivi come tutto accade
    per tutt'altri motivi.
    Mettiti nei tuoi panni
    dove sei piu' aleatoria.
    Siamo nella preistoria
    ecco una frase che durera'.
    Sapessi tu come me ne ricordi un'altra
    della quale non ho alcun ricordo
    perche' non avemmo motivi
    nemmeno di disaccordo
    anzi come i lati
    di un triangolo isoscele
    non avemmo motivo di conoscerci.
    Ma sento un tepore carnale che cresce
    sara' un saldatore che al naso mi unisce.
    Ah! come sono vivace come uno che tace
    e ci si domanda
    chi ha fiatato ed ognuno si volto' dall'altro lato
    credendo di aver pronunciato
    lui stesso quella frase chi ha parlato e' l'autista
    che pronuncia il discorso
    piu' lungo che esista.
    Al ritorno la strada resto' sola
    e le corsie incontrandosi
    non dissero nemmeno una parola.
    Ah! questa poi
    sto per vivere di fresco
    e me ne esco
    uno da una parte
    uno dall'altra la Commedia dell'Arte.
    Ah! come sono vivace come uno che tace.


   - PER NOME

    Ha un nome molto bello
    che se me lo ricordo
    lo chiamo quel bel nome.
    E lei stara'
    non in qualche foresta
    ma in qualche bestiola
    che colta sul fatto si voltera' di scatto
    mostrando i suoi tre quarti
    stupefatti
    e gli inzuppati come dolci nel latte bianchi degli occhi
    con il tocco sopra d'amarena.
    Per nome ma non tanto per davvero
    stara' leggendo un libro nel pensiero
    e infilera' un segnale nel sospeso.
    Ha un nome molto bello, molto illeso
    che se me lo ricordo si apre un fico
    golosamente arreso se lo dico.
    E lei stara'
    misurando con calme sequenze di palmi
    su se' quanto dista
    la gola fatalista
    da tutta la tastiera
    del costato. Avra' accordato
    il respiro con l'arco
    della dorsale
    e sembra l'obiettivo
    del suo cruciale sbarco.
    Per nome quell'alone protettivo
    che la dimenticanza ha rinforzato
    la punta della lingua m'ha aggredito.
    Ha un nome molto bello, smemorato.
    Stara' guardando molto da vicino
    qualcosa che da qui non l'indovino.
    E lei stara'.


   - PER UNA LIRA
     (Mogol - L. Battisti - R. Angiolini)
     (Ed: Warner Bros. Music Italy - Clan)

    Per una lira
    io vendo tutti i sogni miei
    per una lira
    ci metto sopra pure lei
    e' un affare sai
    basta ricordare
    di non amare
    di non amare
    Amico caro
    se c'e' qualcosa che non va
    Se ho chiesto troppo
    tu dammi pure la meta'
    e' un affare sai
    basta ricordare
    di non amare
    di non amare...
    Per una lira
    io vendo tutto cio' che ho
    Per una lira
    lo so che lei lo dice no
    Ma se penso che
    tu sei un buon amico
    con te lo dico
    meglio per te...


   - PERCHE' NO
      (L. Battisti - Mogol)

    In un grande magazzino una volta al mese,
    spingere un carrello pieno sotto braccio a te,
    e parlar di surgelati rincarati,
    far la coda mentre sento che ti appoggi a me.
    Prepararsi alla partenza con gli sci e scarponi,
    essersi svegliati presto prima delle sei.
    E fermarsi in trattoria per un panino
    e restar due giorni a letto non andar piu' via.
    Perche' no?  Perche' no?  Perche' no? Perche' no?
    Scusi lei, mi ama o no?
    Non lo so, pero' ci sto.
    Comperar la terra, i semi e qualche grande vaso.
    Coltivare un orto sul balcone insieme a te.
    Chi rubo' la mia insalata? chi l'ha mangiata?
    E rincorrerti sapendo quel che vuoi da me.
    Chiedere gli opuscoli turistici della mia citta'
    e con te passare il giorno a visitar musei,
    monumenti e chiese, parlando inglese,
    e tornare a casa a piedi dandoti del lei.
    Perche' no?  Perche' no?  Perche' no? Perche' no?
    Scusi lei, mi ama o no?
    Non lo so, pero' ci sto.
    Perche' no?  Perche' no?  Perche' no? Perche' no?
    Scusi lei, mi ama o no?
    Non lo so, pero' ci sto, pero' ci sto.
   
   
   - PERCHE' NON SEI UNA MELA

    Perche' non sei una mela con la buccia tutta lucida e croccante?
    Io ti vorrei una mela, vera, semplice, spontanea, rilassante.
    E non un orologio dal meccanismo sofisticato, complicato, incomprensibile.
    Non generale, tattico, romantico crudele ne' schiava umile ne' santa con candele.
    Io ti vorrei una mela, bella liscia senza spine luccicante.
    Perche' non sei una mela naturalmente forte viva, indipendente?
    Non una mosca che si avvicina e quando fai per prenderla s'allontana.
    Non una formula chimica eccitante di gelosia piu' frasi come "non sono tua!"
    Perche' non sei una sfera, rotondamente logica affascinante?
    Perche' non sei una sfera, dove guardare il mio futuro sorridente?
    Certo sospetti un imbroglio! Percio' non sei come voglio!
    Che sia cosi' forse meglio? E chi lo sa? Chi lo sa?
    Comunque io ti vorrei una mela.


   - PERO' IL RINOCERONTE

    Se non si cuoce a fuoco lento
    rimane cruda dentro.
    Al dunque quando puo' le piace
    sentirsi al centro dei carciofi tenerelli.
    Cosa sa, cosa sa
    che gli animali sono esseri scorrevoli;
    pero' il rinoceronte ha il freno a mano,
    l'amore e' un gesto pazzo come rompere
    una noce con il mento sopra il cuore,
    e si dovrebbe vivere lontani
    per essere creduti se si dice:
    Qui e' nato un disinganno mai allevato
    e grosso come un bue,
    mangiando poco,
    e si dovrebbe vivere lontani e dire:
    ho visto qual e' il colmo
    di me stessa,
    sfilandomi un maglione sulla testa,
    per ora si interessa all'infusione,
    che dona brillantezza ai suoi capelli
    e la parola chiave e' rosmarino.
    Il gusto si fa estivo a mezze maniche,
    esaminando la Venere di Milo,
    i riti i riti, ma che riti d'Egitto, tutto e`
    fidanzamento
    la colazione in tazza,
    il pranzo, poi la cena e gli intermezzi,
    basta non le si dica "Indovina chi sono"
    e non te l'aspettavi ecco cose cosi'
    tra gentil e tristi cose di burro
    in forma di conchiglia.
    Sono io quella ragazza dice
    puntando il dito come viene viene,
    in uno sprazzo acrilico a colori
    mimetici soltanto di se stessi,
    e di un papero, a sbuffo accidentale,
    contro un mazzo una messe di cielo,
    o rosso mormorio di un acquitrino,
    sono io quella ragazza,
    infatti e' lei.
    Per lei un sovrano avrebbe rinunciato
    a nascere, e un cammello si e' lanciato
    in una cruna d'ago, smascherando
    l'acrobata di sabbia in se' sopito.
    Sono io quella ragazza dice,
    il giorno prima come il giorno dopo,
    e il giorno in mezzo me lo metto al dito,
    cosi' sara' un anello e non un peso.
    E per lei, qualche atleta contenzioso
    si e' battuto, smantellato da solo,
    crollando coi talenti e i gusti intatti.
    Sono io quella ragazza,
    infatti e' lei.


   - POTREBBE ESSERE SERA

    Potrebbe essere sera,
    potrebbe essere una sera
    alabastrina,
    con le sue venature ed una serpentina
    fessura per passare dalla sera alla notte
    con la nostra piccina.
    Viola il colore della sera,
    l'ora nella quale tutto resta
    non tanto com'era, ma come sara'.
    Rinviate le schegge,
    s'infrangono come vetrate
    le saracinesche,
    come se non dovessero riprendersi piu',
    risalire, riaprire un domani.
    E i viali vanno avanti in due filari,
    per pura educazione, cosi' per cortesia
    non finisce la via,
    pur avendo diverse
    ragioni per fermarsi:
    cercare gli aggettivi catarifrangenti
    infranti e lucenti.
    Ma con l'educazione e con la cortesia,
    c'e' da fare attenzione tra i viali e sulla via
    nell'ora in cui si avvera
    soltanto il colorito della sera.
    Viola paonazza, la ragazza e' sola
    con suo grande sollievo per godere con me,
    si permette un coda, roteata all'intorno,
    se la mette, la leva:
    potrebbe essere sera.
    Le foglie fanno i compiti sui rami:
    i bilanci, i conti,
    la lettura con occhi castani,
    potrebbe essere sera.
    E tu potresti ridendo dire
    "Non ho spiccioli, resti d'inverno,
    ne' di primavere, davvero non ne ho,
    e non posso cambiare, scusate,
    ne' l'autunno, ne' l'estate."
    Viola, paonazza la ragazza e' sola,
    passa e ripassa la linguetta rosa
    sopra il quesito del suo labbro squisito.
    E come resiste, ma come resiste
    al lamento ottimista di una felicita';
    si permette un rifiuto con il mento levato,
    piu' bellina piu' altera
    potrebbe essere sera.
    Come chi in sonno dicesse una frase cosi',
    giorno dopo giorno, un rumore cosi',
    a dissolvere a smorire un frase cosi'
    "Non e' cosi' com'e', non e' com'era"
    Tu cedi all'insistenza dolce e viola,
    seguendo la pendenza della sera.


   - PRENDI FRA LE MANI LA TESTA

    Due scarpe tu ce l'hai,
    due scarpe tu ce l'hai,
    puoi andare dove vuoi,
    puoi fare cio' che vuoi,
    perche' tu non lo fai?
    Perche' non te ne vai, perche'?
    Un cuore tu ce l'hai,
    un cuore tu ce l'hai,
    ma pensi troppo ormai,
    non sai piu' quel che fai
    Non sai piu' dove vai
    e tutto gira intorno a te.
    Prendi fra le mani la testa
    e non girera';
    prendi fra le mani la testa
    e non girera';
    Dura poche ore la festa,
    dopo finira'.


   - PRENDILA COSI'
      (L. Battisti - Mogol)

    Prendila cosi
    non possiamo farne un dramma
    conoscevi gia' hai detto
    i problemi miei di donna
    certo che lo so
    certo che lo so
    non ti preoccupare
    tanto avro' da lavorare
    forse e' tardi e rincasare vuoi
    no che non vorrei
    io sto bene in questo posto
    no che non vorrei
    questa sera e' ancora presto
    ma che sciocca sei
    ma che sciocca sei
    a parlar di rughe
    a parlar di vecchie streghe
    meno bella certo non sarai
    E siccome e' facile incontrarsi
    anche in una grande citta'
    e tu sai che io potrei purtroppo
    anzi spero
    non esser piu' solo
    cerca di evitare tutti i posti
    che frequento
    e conosci anche tu
    nasce l'esigenza di sfuggirsi
    per non ferirsi di piu'
    Lasciami giu' qui
    e' la solita prudenza
    loro senza me mi hai detto
    e' un problema di coscienza
    certo che lo so
    certo che lo so
    non ti preoccupare
    tanto avro' da lavorare
    ora e' tardi e rincasare vuoi
    No che non vorrei
    io sto bene in questo posto
    no che non vorrei
    dopo corro e faccio presto
    (musica)
    meno bella certo non sarai
    E siccome e' facile incontrarsi
    anche in una grande citta'
    e tu sai che io potrei purtroppo
    anzi spero
    non esser piu' solo
    cerca di evitare tutti i posti
    che frequento
    e conosci anche tu
    nasce l'esigenza di sfuggirsi
    per non ferirsi di piu'


   - PRIGIONIERO DEL MONDO
     (Donida - Mogol)
     (Ed: Ritmi e Canzoni)

    Avere nelle scarpe
    la voglia di andare
    avere negli occhi la voglia
    di guardare
    e invece restare
    prigionieri di un mondo
    che ci lascia soltanto sognare
    solo sognare.
    No,
    se non ci fossi tu io me ne andrei...
    (Ey ey ey ey).
    No,
    se non ci fossi tu io non sarei
    prigioniero del mondo.
    Avere nel cuore
    una voglia d'amare
    aver nella gola una voglia
    di gridare
    e chiudersi dentro
    prigionieri di un mondo
    che ci lascia soltanto sognare
    solo sognare.
    No,
    se non ci fossi tu io me ne andrei...
    (Ey ey ey ey).
    No,
    se non ci fossi tu io partirei
    Non sarei prigioniero 
    di nessuno di niente
    io sarei fra la gente un uomo che fa
    quel che sente.
    Oh, no,
    se non ci fossi tu io me ne andrei...
    (Ey ey ey ey).
    No,
    se non ci fossi tu io non sarei
    prigioniero del mondo.
   
   
   - QUESTIONE DI CELLULE

    Probabilmente il mio papa'
    insieme a mia mamma chi lo sa
    desideravano non me
    ma un altro bambino
    Un arrivato un costruttore
    un presidente da onorare
    un uomo comunque da invidiare
    un altro bambino
    Eh no e no
    non e' questione di cellule
    ma della scelta che si fa
    la mia e' di non vivere a meta'
    io comunque io comunque vada
    sia molto in alto che nella strada
    Sicuramente anche lei
    anche se non l'ha detto mai
    desiderava meno guai
    un altro uomo
    Un uomo tranquillo su cui contare
    che si lasciasse un po' guidare
    un po' piu' facile da capire
    un altro uomo
    Eh no e no
    non e' questione di cellule
    ma della scelta che si fa
    la mia e' di non vivere a meta'
    io comunque io comunque vada
    sia molto in alto che nella strada
    E certamente c'e' qualcuno
    o forse molti o nessuno che
    fa programmi su di me per il futuro
    Un altro discorso inaugurale
    o un importante funerale
    che possa razionalizzare
    il mio futuro
    Eh no e no
    non e' questione di cellule....


   - QUESTO AMORE

    Troppe volte non va, entusiasmi diversi.
    Ma purtroppo si sa non e' poi cosi' facile amarsi.
    A me piace lo sport, una vita piu' dura.
    A te piace legger molto e sentirti piu' sicura.
    Molto spesso non e' un sottile egoismo,
    molte volte si tratta, di pazienza di vero eroismo.
    La tua vita con me e' una lunga lezione.
    Ti capisco se mi odi canticchiando una canzone.
    Ah, questo amore, ma che strano sapore.
    Sa di pianto sa di sale. Non mi piace pero' farne a meno non so.
    Questo immenso amore. Grandi spazi pero' poco sole.
    Forse senza un comune ideale, eppure sento che c'e' qualche cosa che vale.
    MA perche' come mai,
    hai cambiato d'umore?
    Non rispondi perche'?
    Se ti ho offeso l'ho fatto senza volere.
    Tu sorridi pero' e' per farmi un favore.
    Resta il fatto che rimane in fondo un grande dispiacere.


   - QUESTO INFERNO ROSA

    Non ferirmi no, non fermarlo mai piu'.
    I baci tranquillizzanti mi buttano giu'.
    Tu vuoi mostrare a tutti l'amore che c'e' fra noi,
    una medaglia al valore che da sola tu dai.
    Adesso che hai una casa un uomo e una reputazione,
    padrona, padrona anche del tuo padrone.
    vorresti che ti seguissi nel goder con distinzione
    di tutti i frutti della vita quasi quasi compresi quelli colti da altre dita
    No non sei piu' tu
    E la memoria impertinente mi riporta la'
    a una ragazza tra la gente smagliante di liberta'.
    Le parolacce le risate le corse e poi tu mia
    se fossi un altro uomo direi: poesia.
    E quando con un salto tu sei piombata tra le braccia mie
    ti sei spogliata senza trovar ne' scuse ne' bugie
    e quando per scherzo dissi "Quanto vuoi?"
    Tu rispondesti seria "L'amor che puoi!".
    La disinvoltura che adesso tu hai
    ha come radici gli spiccioli miei.
    Le mura di un castello hai alzato intorno a noi
    e olio bollente sugli altri getti ormai
    scegliendo i nostri amici un computer diventi per l'occasione
    e chi hai scordato per te e' un barbone
    mi offri la tua fedelta' su un piatto decorato di mille attenzioni
    come dire "hai comprato e ora godi le tue prigioni!"
    Vola la mia mente a qualche anno fa
    a una esplosione dirompete di vitalita'
    a quando per punire quel moralista dell'ultimo piano
    tu improvvisamente gli mostrasti il seno!
    E quando ancor piangendo per l'emozione tu
    cantando Fratelli d'Italia gridasti non ti lascio piu'
    e la violenza con la quale mi abbracciasti un giorno,
    un giorno quando non conoscevo questo rosa inferno.


   - RESPIRANDO

    Respirando
    la polvere dell'auto che ti porta via,
    mi domando
    perche' piu' ti allontani e piu' mi sento mia.
    Respirando
    il primo dei ricordi che veloce appare
    sto fumando
    mentre entri nel cervello e mi raggiungi il cuore.
    Proprio in fondo al cuore,
    senza pudore
    per cancellare
    anche il piu' antico amore.
    Respirandoti,
    io corro sulla strada senza piu' frenare,
    respirandoti,
    sorpasso sulla destra e vedo un gran bagliore
    Lontano una sirena e poi nessun rumore.
    Lasciarti e' fra i dolori quel che fa piu' male.
    Fra tanta gente nera una cosa bella tu al funerale.
    Respirando
    pensieri un po' nascosti mentre prendi il sole
    ti stai accorgendo
    "che un uomo vale un altro" sempre no non vale.
    Respirando piu' forte
    ti avvicini al mare.
    Stai piangendo.
    Ti entro nel cervello e ti raggiungo il cuore.
    Proprio in fondo al cuore
    senza pudore
    per cancellare
    anche il piu' nuovo amore.
    Respirandomi
    ti vesti e sorridendo corri e poi sei fuori
    Respirandomi
    tu metti in moto l'auto e accarezzi i fiori
    Lontano una sirena e poi nessun rumore.
    Dolore e una gran gioia che addolcisce il male.
    Fra tanta gente nera una cosa bella tu a me uguale.
    Respirandoci ,
    guardiamo le campagne che addormenta il sole.
    Respirandoci, fresche valli, i boschi e le nascoste viole.
    le isole lontane, macchie verdi e il mare,
    i canti delle genti nuove all'imbrunire.


   - SE LA MIA PELLA VUOI
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: Acqua Azzurra)

    Se la mia pelle vuoi
    se la mia pelle vuoi
    fa come fai
    se la mia pelle vuoi
    se la mia pelle vuoi
    fa come fai
    il pomeriggio tu
    di notte sempre tu
    ma tu vuoi di piu'
    al ristorante no
    al cinema neanche un po'
    uscir non si puo'
    se la mia pelle vuoi
    se la mia pelle vuoi
    fa come fai
    se la mia pelle vuoi
    se la mia pelle vuoi
    fa come fai
    domenica e' festa
    ho male alla testa
    ma tu dici di no
    e' primavera fuori
    ci son tanti fiori fuori
    ma tu dici di no
    solo
    se la mia pelle vuoi
    se la mia pelle vuoi
    fa come fai.


   - SEPARAZIONE NATURALE

    Se ne andra' molto presto.
    Qualche frutto
    dara' forse ancora...
    Generosa talvolta com'e' la natura.
    Ah! Se avessi il tempo per amarti un po' di piu'.


   - SI' VIAGGIARE
      (Mogol - L. Battisti)                   

    Quel gran genio del mio amico
    lui saprebbe cosa fare
    lui saprebbe come aggiustare
    con un cacciavite in mano
    fa miracoli
    Ti regolerebbe il minimo
    alzandolo un po'
    e non picchieresti in testa
    cosi forte no
    e potresti ripartire certamente
    non volare ma viaggiare
    Si viaggiare
    evitando le buche piu' dure
    senza per questo
    cadere nelle tue paure
    gentilmente senza fumo con amore
    dolcemente viaggiare
    rallentando per poi accellerare
    con un ritmo fumante di vita
    nel cuore gentilmente
    senza strappi al motore
    e tornare a viaggiare
    e di notte con i fari illuminare
    chiaramente la strada
    per saper dove andare
    con coraggio gentilmente
    gentilmente
    dolcemente viaggiare....
    Quel gran genio del mio amico
    con le mani sporche d'olio
    capirebbe molto meglio
    meglio certo di buttare riparare
    pulirebbe forse il filtro
    soffiandoci un po'
    scinderesti dalla gente
    quella chiara dalla no
    e potresti ripartire certamente
    non volare ma viaggiare
    Si viaggiare
    evitando le buche piu' dure
    senza per questo
    cadere nelle tue paure
    gentilmente senza fumo con amore
    dolcemente viaggiare
    rallentando per poi accellerare
    con un ritmo fumante di vita
    nel cuore gentilmente
    senza strappi al motore
    e tornare a viaggiare
    e di notte con i fari illuminare
    chiaramente la strada
    per saper dove andare
    con coraggio gentilmente
    gentilmente
    dolcemente viaggiare....


   - SOGNANDO E RISOGNANDO

    La stalla con i buoi,
    per cielo gli occhi tuoi
    e l'acqua e i pesci e poi
    gli uccelli intorno a noi
    e latte tu berrai
    e l'anima bianca tu avrai
    e dopo cena nei boschi correrai
    poi ansimante nel letto tu sarai
    e il sonno poi giungera'
    fermando
    il tuo sorriso a meta'.
    Se corro ce la faro'!
    Un'altra coda, oh no!
    E verde ora si puo',
    che strada prendo non so.
    Nervosa tu sarai
    sul marciapiede mi aspetterai.
    Il ristorante fa il turno oppure no
    stasera al cinema in piedi non staro'
    Prendo un calmante cosi'
    stanotte dormo oh si' !
    Uomo se corri un po' ce la fai!
    Ho quasi ancora un minuto!
    Uomo ora vicino tu sei!
    Io sono quasi arrivato!
    Uomo ora sei giunto da lei.
    Anche il posteggio ho trovato!
    La stalla con i buoi,
    per cielo gli occhi tuoi
    e l'acqua e i pesci e poi
    gli uccelli intorno a noi
    e latte tu berrai
    e l'anima bianca tu avrai


   - SOLI

    Soli per un attimo
    caduti dentro altre immagini
    altra gente in me non tu
    ma non e' importante perche' io so gia' che poi
    ti amero' di piu'
    Come aeroplani nella nebbia io e te
    disperatamente cerchiamo un campo d'atterraggio in noi
    non temere non c'e' fretta sai vedrai
    nNaturalmente poi ti abbraccero' mi abbraccerai.
    Un albero fiori' qualche primavera fa
    rimase in fondo all'anima un frammento rosa
    e' logico che noi ci rifugiamo li'
    al primo freddo anche un niente caldo diventa qualcosa.
    Soli ma solo per un attimo
    improvvisamente confusi sospesi
    quasi due estranei
    altra gente in te non io
    ma non e' importante perche' io so gia' che poi mi amerai di piu'


   - SPECCHI OPPOSTI

    Ero distratto
    tu ti davi da fare
    e non c'eri affatto
    oppure ti muovevi
    con un ronzio d'insetto
    che mi assopiva
    avevo le palpebre in bilico
    entravo nel ciclico avvertimento
    di caduta di mani per tornanti
    di caduta di sonno in blocchi pesanti.
    La distrazione
    questa effusione
    sgretolamento
    e spargimento
    della molto inutile attenzione
    ridotta a polvere.
    E debolmente io
    ti avvicinavo
    e ti accostavo,
    sbagliando i tempi,
    a memorabili esempi
    di abbandono
    di incontro ti ascolto
    capisco ma non molto
    intuisco pero' la giravolta degli oggetti.
    Tu aspetti
    di vedermi passare
    abbracciato a qualcosa che mi sta giostrando. Mi aspetti
    per salire mi stai stringendo i fianchi. Sei entrata nella stessa
    distrazione creata
    perche' potesse accadere qualcosa e tutto succede quando tutto riposa.
    Quando l'attenzione
    per essersi sporta
    narcisista ai suoi sguardi
    rovina e se n'e' accorta appena
    troppo tardi nostra fortuna.
    Ero distratto
    e fatta tu sei di svista.
    Se fossimo simpatici
    uno all'altra
    saremmo specchi
    opposti riflessi
    limpidi e inebetiti
    tra se stessi.


   - STANZE COME QUESTA

    Prendiamo una carrozza anacronistica,
    aggiornandola in quanto inesistente.
    Saliamo alla sua guida.
    Di redini, di lacci se ne trovano,
    di legami tra noi, di dolci bende.
    Bardiamo un animale a caso il cuore
    dai fianchi pretenziosi da roano.
    Ecco che trotta. Che ci prende la mano.
    Abbiamo visto le regge, dietro le inferriate,
    e le foreste nere e le campate
    non so di quanti ponti.
    Ho visto la tua nuca ad Alessandria,
    e poi me lo racconti se ci sei mai stata,
    se ti senti, ti sentivi osservata.
    Il posto e' qui.
    e' qui quel lavorio
    dell'erba, simile al pensiero
    che contiene nel vello
    quell'orma del tuo corpo
    ed uno stelo sconvolto
    dal tuo gomito che avrebbe
    dimenticato d'essere carnale,
    per non dimenticarlo in generale.
    Qui si incavano,
    senza corpi a pesare,
    le nostre impronte a muoversi, a sedere.
    Vedi la', vedi la'
    e gli occhi saltano
    come chiaro e pupilla capinere.
    Ci sono posti al mondo
    dai quali non c'e' fuga.
    Stanze come questa, nelle quali
    restano le nostre rappresentanze,
    i nostri uffici doganali.
    Dove noi veramente
    ci impieghiamo,
    avviluppati in teneri sofismi,
    cavilli di permessi,
    arzigogoli, tropismi
    nella nostra direzione.
    Una frontiera e' fatta di due righe.
    E bastavano le dita di una sola mano
    mandata avanti
    in viaggio, e l'altra le
    fara' da testimone
    si puo' vedere tutto;
    e fermamente,
    se di due righe e' fatta,
    facciamo la frontiera
    dove passa fauna e flora straniera.


   - SUPERMARKET
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: Acqua Azzurra)

    Supermarket, giovedi', tu lavori li'
    direttore tu lo sai dimmi dov'e' lei
    non c'e', non c'e'
    ammalata forse e'
    comunque qui non c'e'
    tornero', le banane, le banane comprero'
    ma pero'
    dov'e' andata stamattina non lo so
    non lo so
    scatolette colorate
    carni rosa congelate
    c'e' di tutto intorno a me
    ma lei non c'e'.
    Supermarket, venerdi', tu lavori li'
    dimmi ieri come mai tu non eri qui
    tutta colpa della zuppa
    ne ho mangiata troppa
    e cosi' sono stata a letto giovedi'
    anche tu ami tanto le banane
    anche tu
    ma pero' costan troppo le banane
    e percio'
    questo nostro grande amore
    che sfortuna oggi stesso finira'
    per questioni vegetali, di risparmio
    ed anche di praticita'.


   - TIMIDA MOLTO AUDACE

    Amato tanto cosi'
    me lo ridici
    amato tanto.
    Timida molto audace
    la stessa diversa persona sei tu,
    e per cambiare ti basta saperlo,
    che non sei mai la stessa,
    nemmeno a volerlo.
    I simboli non sai cosa siano,
    un'ortensia non e' nemmeno quella.
    Hai la pazienza di un'onda
    compresa la tendenza
    a soffermarti mai,
    come fosse la fine.
    Non un dito notevole,
    ma dieci impercettibili soprusi,
    aperti come i mari,
    e come i mari chiusi.
    Neri i tuoi neri sconvolti
    divampati imperi irrisolti,
    e matematicamente rivolti
    a contenere zeri.
    Impensabili pero' malleabili,
    ballabili mammelle
    abbracciate alle quali volteggi
    sotto il lampadario delle stelle,
    inutilmente imitatrici dei tuoi denti.
    Prendi, e dagli spaventi
    tanto sentimentali,
    tiri le diagonali dei sospiri violenti.
    Svegliata la mattina,
    guardi nel posto accanto
    lo sfinito e per quanto
    respira o non respira.
    Sai che non si e' mai la propria vita,
    la tua ti serve appunto per certezza,
    tu vivi e lasci vivere te stessa
    con un congedo, con una carezza
    sicura con la mano, sicura con la mano,
    con la guancia perplessa.
    Sciolta come le braccia
    scomparira' la neve:
    per sempre se ne andra',
    e se dovra' ricadere
    sara' come un armadio che si sgancia
    e precipita dal cielo in tante schegge.
    E tuttavia, pero' comunque sia,
    bellezza e compagnia
    non vanno bene,
    non si legano insieme.
    Risentirai la neve risuonare
    dentro le risatine,
    come un piacere
    che non sai trattenere.
    La neve tornera' come un pretesto
    dipinta e sempre finta,
    e tu la irridi,
    la lusinghi e la sfidi
    e la solleva il tuo sbuffo selvaggio.


   - TU NON TI PUNGI PIU'

    La lotta dei cuscini
    senza sonno che spiumano,
    che fanno zampilli di pollini che pullulano
    aggressivi, irsuti, istigatori di starnuti.
    Cosi' tu te la spassi amoreggiando,
    e te la prendi comoda,
    con morbida ovvieta',
    sembrando tu un guanciale
    contro un altro che t'assale,
    il tutto in una schiuma,
    che coi talloni monti come l'uva.
    E come un muschio domestico stampato e
    quanto inutilmente rimboccato.
    Questo composto di onesta futilita'
    mista a passione come un cialdone si sfa;
    sulle rovine, vorresti forse anche tu
    in bricioline come una reggia andar giu'.
    Tu non ti pungi piu',
    e la vaghezza non osa,
    vai molto oltre, tanto poi ti raggiungi.
    Impenni una montagna solidale
    e nel suo fianco falle, falle rudimentali,
    aperte come portali
    per i tuoi puntuali
    appuntamenti molto occasionali.
    E la pianura s'ingrossa:
    fra la cresta e la fossa,
    tu non ti pungi piu',
    l'erba enorme cavalca
    bianca e verde cobalto,
    prendendo al volo forme di caduta e di salto,
    infine dorme
    come un binocolo nella custodia
    la tua vista.
    Se un santino
    ti visita e t'indora,
    ma rimandando a poi,
    perche' dilegua,
    tu, perche' ti accora,
    canonica lo fai
    languire prima
    e mormori un oramai
    come una preghierina.
    Oramai, ora cosa, ora che:
    perso per perso ohime'.
    Candida o perversa ma
    che non ti pungi piu',
    raccolta o dissipata,
    esausta o fresca fresca,
    quasi niente per niente
    pungente pungente,
    ma rizzi e doni quel barbaglio alla Luna.
    Questo e' quanto.
    Con una belva accanto,
    e' questo il modo in cui
    fai l'amorosa:
    assumi pose inesplose,
    e non ti pungi piu',
    non fai piu' la raccolta
    d'incanti ardenti ed arsi.
    Una vela e' un sottile perche',
    un avvilito ohime',
    e non si dorme bene
    che' lune piene
    tutte beate, mutevoli e brune,
    tutte toccanti.


   - TUBINGA

    Da qualche tempo e' recente anche l'antico.
    Il disco del Discobolo e' cromato.
    Nella testa di Seneca si sente
    il motorino di un frullatore.
    Nelle piramidi continuamente
    scatta un otturatore.
    E in te Tubinga, in te non c'e' un juke-box e non un tostapane.
    Tu mi risparmi d'essere testimone antico e recente
    delle istruzioni lette attentamente.
    Non un tasto in comune, non un percorso,
    passando per bi e ci dalla a alla di.
    non un cablaggio, non una connessione.
    Non la contemplazione, nemmeno l'esperienza.
    Ma una delicata, leggera confusione
    perche' mi sfugga come una stoltezza
    l'invocazione a te, mio generale, mia generalessa.
    E al posto del carattere.
    E al posto del carattere, mia cara,
    poniamo una tempesta, un caso esterno,
    un alto mare che i giorni, i mesi e gli anni
    inseguono e non possono afferrare.
    Io decorato di passamanerie come un divano
    per dirti siediti, distendi le tue gambe
    ed usura il tessuto col tallone,
    poi dormici su che poi, quando ti svegli,
    parlandoti di me ti diro' "Egli.
    Egli e' qui. e' qui ed ora" e non ti diro' altro.
    Non parlero' di stili e di reliquie.
    Tutto e' recente come uno squillo di sveglia.
    La data piu' vicina e' un dormiveglia.
    E al posto di cose ci sono le cose.
    Poniamo le cose esaurite, le stesse.
    E dopo le stesse mettiamo le cose
    se le medesime vanno esaurendo.
    Un bel poligono al posto della stella
    e nel quadrato il tondo andando bene.
    Nel coraggio di Achille le rotelle
    per fare l'orlo alle pastarelle.
    E supplicante l'immagine e' morente,
    narciso e dalia insetto galleggiante,
    come pasto rimastica le spente
    nature morte virtuosamente.
    Ahi!
    C'e' qualcosa che cade
    e una cosa sta su.
    Ahi!
    C'e' del chiaro e del bruno c'e',
    c'e' una chiusa cosa in se'
    fa un rumore un po' tacito.
    Sembrerebbe il sussurro dell'acqua.
    Ahi!
    C'e' qualcosa che odora,
    una profumo non ha.
    Ahi!
    C'e' del grande e del piccolo.
    Una c'e' fintantocche' ce n'e' un'altra che mormora.
    Sembrerebbe il sussurro dell'acqua.
    Ahi!
    C'e' qualcosa che chiude,
    una schiude, una resta dov'e';
    c'e'
    dell'asciutto e dell'umido
    nelle cose, cosicche' piatte l'une altre ripide.
    Sembrerebbe il sussurro dell'acqua.


   - TUTTE LE POMPE

    Quando le ha chiesto conosci
    il tale il tal dei tali Tizio Caio,
    ti dico che ho sentito, dice,
    ti dico che ho sentito tutto il rosso
    del sangue partirsene col nero
    dei corvi e le cornacchie sopra il giallo,
    le macchie ondose e lente,
    dei campi gialleggianti di frumento,
    ha sentito come un gran rivoltamento,
    e cateratte urbane e vigili del fuoco
    e din don dan,
    tutti i bicchieri straripare dai bar,
    scoppiando in un cin cin,
    di bei cristalli isterici
    tutte le pompe, con l'acqua nelle vene,
    si mettono a ballare,
    e pioggiano di gioia.
    Io ti vorrei incontrare pero' non lo vorrei.
    Arriva lo schiumogeno e la gente,
    sussulta di piacere e' pronta a tutto,
    a consumare li' sopra l'asfalto,
    la scivolata delle relazioni;
    lo sguazzo dell'ardire e dell'osare,
    ed e' da tanto tempo che volevo;
    e dirmelo potevi dirlo prima:
    o farmelo capire, o farmelo capire.
    Le macchine rampando sulle ruote,
    le gomme posteriori fanno un giro,
    di piazza col pennacchio,
    soffiato dai roventi radiatori;
    lo struzzo, lo spauracchio,
    il gongolo di gioia,
    lo spruzzo e lo sbatacchio,
    l'immensa scorciatoia,
    per arrivare al sodo.
    Una lady s'incendia un po' per sfizio,
    e un po' per gaudio immenso anticipato.
    E il suo marito in cravatta con la lingua,
    diventa un calamaro cosi' che non sfigura.
    Marameo, marameo fanno i cupidi,
    i frecciatori dal culetto nudo;
    piu' fitti fitti piu' dei pipistrelli
    nella notte stellata, che volano d'estate.
    Pero' piu' belli, belli piu' bellini,
    bianchi color del lilla gridellino;
    ma non e' notte e' giorno:
    magari e' estate forse;
    forse magari e' estate,
    cominciano le corse
    tutti arrivando i primi:
    i primi in una cosa,
    una cosina dolce,
    una cosina dolce.
    Io ti vedrei davvero volentieri.
    Volentieri davvero ti vedrei.


   - UN'AVVENTURA
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: C.A.M. - Fama)

    Non sara'
    un'avventura
    non puo' essere 
    soltanto una
    primavera
    questo amore
    non e' una
    stella
    che al mattino
    se ne va
    Non sara'
    un'avventura
    questo amore e' fatto
    solo di poesia
    tu sei mia
    tu sei mia
    fino a quando
    gli occhi miei
    avran luce
    per guardare gli occhi tuoi
    Innamorato
    sempre di piu'
    in fondo all'anima
    per sempre tu
    perche' non e' una promessa
    ma e' quel che sara'
    domani e sempre
    sempre vivra'
    sempre vivra'
    sempre vivra'
    sempre vivra'
    No non sara'
    un'avventura
    non e' un fuoco
    che col vento puo' morire
    ma vivra'
    quanto il mondo
    fino a quando
    gli occhi miei
    avran luce per guardare
    gli occhi tuoi
    Innamorato
    sempre di piu'
    in fondo all'anima
    per sempre tu
    perche' non e' una promessa
    ma e' quel che sara'
    domani e sempre
    sempre vivra'
    perche' non e' una promessa
    ma e' quel che sara'
    domani e sempre
    sempre vivra'
    perche' non e' una promessa
    ma e' quel che sara'
    domani e sempre
    sempre vivra'...

   
   - UN UOMO CHE TI AMA

    Ah! Donna tu sei mia,
    e quando dico mia,
    dico che non vai piu' via
    e' meglio che rimani qui
    a far l'amore insieme a me!
    Il vestito trasparente come la tua bella fronte. Oh no!
    L'offerta del tuo seno orgoglio dell'animale sano. Oh no!
    Quell'aria da straniera che mi mette ogni volta un po' paura
    e l'ammirazione che scateni che ti rende sempre piu' sicura
    Diventano coltelli, supposizioni folli quando e' sera!
    Ah! Donna tu sei mia,
    e quando dico mia,
    dico che non vai piu' via
    e' meglio che rimani qui
    a far l'amore insieme a me!
    e' meglio un uomo solo,
    per tutti anche per te,
    un uomo che ti ama
    La tenerezza prende il posto dell'amore. oh no!
    E l'emozione il sopravvento sulla ragione! Oh no!
    E in questa confusione tu sei smarrita!
    E dando a tutti niente ti sei svuotata.
    E non riesci piu' a capir nemmeno di chi sei innamorata.
    Ah donna tu sei mia.


   - UNA
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: Acqua Azzurra)

    Tu non sei molto bella e neanche intelligente
    ma non t'importa niente perche' tu non lo sai
    tu vivi per ballare sei in cerca dell'amore
    ma quale, quale amore ancora non lo sai
    io ti apro il mio cuore e tu fai finta di ascoltare
    ed intanto guardi in giro
    vuoi qualcosa da mangiare
    ma perche' proprio tu prorpio tu nella mia vita
    che con te prima ancora di cominciare
    e' gia' finita
    ma perche' proprio tu
    proprio tu con quella faccia
    e' possibile che mi piaccia una come te
    io cercavo una ragazza con un fiore tra i capelli
    tu sorridi a brutti e belli e un giardino in testa hai
    ti accontento in ogni cosa, tutto cio' per una rosa
    che non ha nessun profumo, che e' di plastica oramai
    io ti apro il mio cuore e tu fai finta di ascoltare
    ed intanto guardi in giro
    vuoi qualcosa da mangiare
    ma perche' proprio tu...
   

   - UNA DONNA PER AMICO
     (Mogol - L. Battisti)
     (Ed: Acqua Azzurra)

    Puo' darsi ch'io non sappia cosa dico,
    scegliendo te - una donna - per amico,
    ma il mio mestiere e' vivere la vita
    che sia di tutti i giorni o sconosciuta;
    ti amo, forte, debole compagna
    che qualche volta impara e a volte insegna.
    L'eccitazione e' il sintomo d'amore
    al quale non sappiamo rinunciare.
    Le conseguenze spesso fan soffrire,
    a turno ci dobbiamo consolare
    e tu amica cara mi consoli
    perche' ci ritroviamo sempre soli.
    Ti sei innamorata di chi?
    Troppo docile, non fa per te.
    Lo so, divento antipatico,
    ma e' sempre meglio che ipocrita.
    D'accordo, fa come vuoi.
    I miei consigli mai.
    Mi arrendo, fa come vuoi.
    Ci ritroviamo come al solito poi.
    Ma che disastro, io mi maledico,
    ho scelto te - una donna - per amico,
    ma il mio mestiere e' vivere la vita
    che sia di tutti i giorni o sconosciuta;
    ti odio, forte, debole compagna
    che poche volte impara e troppo insegna.
    Non c'e' una gomma ancor che non si buchi.
    Il mastice sei tu, mia vecchia amica.
    La pezza sono io, ma che vergogna.
    Che importa, tocca a te, avanti, sogna.
    ti amo, forte, debole compagna
    che qualche volta impara e a volte insegna.
    Mi sono innamorato? Si, un po'.
    Rincoglionito? Non dico no.
    Per te son tutte un po' squallide.
    La gelosia non e' lecita.
    Quello che voglio lo sai,
    non mi fermerai.
    Che menagramo che sei,
    eventualmente puoi sempre ridere poi.
    Ma che disastro, io mi maledico...


   - UNA GIORNATA UGGIOSA
     (Mogol - L. Battisti)                   

    Sogno un cimitero di campagna e io la',
    all'ombra di un ciliegio in fiore senza eta'.
    Per riposare un poco, due o trecento anni
    giusto per capir di piu' e placar gli affanni
    Sogno al mio risveglio di trovarti accanto
    intatta con le stesse mutandine rosa
    non piu' bandiera di un vivissimo tormento
    ma solo l'ornamento di una bella sposa.
    Ma che colore ha una giornata uggiosa?
    Ma che sapore ha una vita mal spesa?
    Ma che colore ha una giornata uggiosa?
    Ma che sapore ha una vita mal spesa?
    Sogno di abbracciare un amico vero
    che non voglia vendicarsi su di me di un suo momento amaro
    e gente giusta che rifiuti di esser preda
    di facili entusiasmi e ideologie alla moda.
    Sogno il mio paese infine dignitoso
    e un fiume con i pesci vivi a un'ora dalla casa,
    di non sognare la Nuovissima Zelanda
    per fuggire via da te, Brianza velenosa!
   
   
   - UNA VITA VIVA

    Solo un consiglio detto a meta':
    un po' piu' in alto un po' piu' in la'.
    Figli miei cari altro non sa,
    quell'uomo qualunque che e' il vostro papa'.
    Il fondo marino, giocar da terzino,
    la spiaggia al mattino presto e la fedelta'!
    Entrare nel bosco e fermarsi a dormire sul muschio,
    scordarsi un po' il rischio e la slealta'!
    Se e' il caso lottare, piu' spesso lasciare.
    Saper aspettare chi viene e chi va.
    E non affondare se si puo' in nessuna passione
    cercando di ripartire, qualcosa accadra'.
    Curare il giardino e saper fuggire un cretino,
    usare poco i motori e poco gli allori.
    Non temere la notte, non temere la notte,
    pero' amando piu' il giorno
    e partire senza mai pensare a un sicuro ritorno.
    Guardando nell'azzurro degli occhi di un neonato
    sentirsi gia' resuscitato.
    E inventare la vita, una vita viva, una vita viva.


   - VENDO CASA
      (L. Battisti - Mogol)

    L'erba e' alta ormai lo so e dovrei potare il melo
    quanta polvere c'e' dentro casa e' tutto un velo
    la cucina, guarda, che cos'e'
    quanti piatti sporchi da lavare e mia madre sempre qui
    che ripete non lasciarti andare
    e la gente intorno a me
    come un gufo vuole guardare ma di strano cosa c'e'
    questa casa ha visto amore
    oggi vede un uomo che muore
    oggi vede un uomo che muore
    la poltrona a fiori e' vecchia oramai
    quello strappo e' da cucire
    ho la barba lunga come tu la vuoi 
    ed ho voglia di morire
    un panino, una birra e poi la tua bocca da baciare
    e la fiamma si alza ancora dentro me
    questa casa e' tutta da bruciare.


   - VENTO NEL VENTO
     (Mogol - L. Battisti)

    Io e te
    io e te
    perche' io e te
    Qualcuno ha scelto forse per  noi
    Mi son svegliato solo
    poi ho incontrato te
    L'esistenza un volo divento' per me
    E la stagione nuova  dietro il vetro che appannava   fiori'
    Fra le tue braccia calde  anche l'ultima paura    mori'
    Io e te
    vento nel vento
    Io  e te
    nodo nell'anima
    Stesso desiderio   di   morire e poi rivivere   io e te
    E la stagione nuova  dietro il vetro che appannava   fiori'
    Fra le tue braccia calde  anche l'ultima paura    mori'
    Io e te
    vento nel vento
    Io  e te
    nodo nell'anima
    Stesso desiderio   di   morire e poi rivivere   io e te.