- 7 E 40 (Mogol - L. Battisti) (Ed: Acqua Azzurra) Mi sono informato c'e' un treno che parte alle 7 e 40 non c'e' molto tempo il traffico e' lento nell'ora di punta ti bastano dieci minuti per giungere a casa, la nostra la chiave ricordati e' sempre li' li' sulla finestra e nel far le valige ricordati di non scordare qualche cosa ti tuo che a te poi mi faccia pensare... e ora basta, non stare piu' qui ti rendi conto anche tu che noi soffriamo di piu' ogni istante che passa di piu' no, non piangere... presto presto...presto presto... presto presto...vai! Da un minuto sei partita e sono solo sono solo e non capisco cosa c'e' sui miei occhi da un minuto e' sceso un velo solo e' solo suggestione ho paura o chissa' che... e' possibile che abbia fin da ora gia' bisogno di te? ...Di te, di te, di te... Mi sono informato c'e' un volo che parte alle 8 e 50 non ho molto tempo, il traffico e' lento nell'ora di punta Mi bastano dieci minuti per giungere a casa, la nostra la chiave l'hai messa senz'altro li' li' sulla finestra e nel far le valige stavolta non devo scordare di mettere un fiore che adesso ti voglio comprare con l'aereo in un'ora sonli' e poi di corsa un taxi son certo, e' cosi' quando arrivo io arrivo e mi vedi, non piangere! presto presto dai...presto presto dai presto presto piu' presto... - 29 SETTEMBRE (L. Battisti - Mogol) (Ed: BMG Ricordi) Seduto in quel caffe' io non pensavo a te Guardavo il mondo che girava intorno a me Poi d'improvviso lei sorrise e ancora prima di capire mi trovai sottobraccio a lei stretto come se non ci fosse che lei. Vedevo solo lei e non pensavo a te. E tutta la citta' correva incontro a noi. Il buio ci trovo' vicini un ristorante e poi di corsa a ballar sottobraccio a lei stretto verso casa abbracciato a lei quasi come se non ci fosse che, quasi come se non ci fosse che lei quasi come se non ci fosse che lei. Mi son svegliato e e sto pensando a te ... Ricordo solo che, che ieri non eri con me. Il sole ha cancellato tutto di colpo volo giu' dal letto e corro li al telefono e parlo, rido e tu, tu non sai perche' t'amo t'amo e tu, tu non sai perche'..... parlo, rido e tu, tu non sai perche'.... - A PORTATA DI MANO Dicendo abbiamo tempo ci giri intorno stemperi e riempi come dire centotre vasetti di liquido con colore diluito che certamente e' meno previdente di una conservazione che alimenti tutti i tuoi seguenti spunti di appetito. Sono fluidi a vedersi c'e' un piacere anche perche' qualcosa si nota che manca e se ci fosse e' come non avesse nome. Abbiamo tutto il tempo. E poi il discorso prende una piega architettonica nell'aria con le mani, si collega ai pianti rampicanti all'euforia da giardino ai pensili eccitanti. All'ornamentale destino. E tutto il tempo e' vicino a portata di mano sul tavolino, sul ripiano su quanto ti e' piu' caro. Ma se cominciassimo che ne dici se entrassimo nel vivo oltre la porta orale saliamo a perpendicolo la scala che nel muro si avvita. L'umido della parete nella mano s'asciuga sempre piu' parete che d'acciughe sale su nella rete in muratura. Saliamoli i gradini con le punte e pure sconoscendo se calziamo un'epoca, una storia, una leggenda in cui calati, risalendo siamo. E l'anta si spalanca. Dicendo abbiamo tempo tu intendevi dire il contrario vedevi necessario che quanto vai inventando oggi non te lo ritrovassi sempre vivido tra i piedi tale e quale esatto nel reale con i particolari talmente precisi un domani da non credere che i fatti siano intrisi di te cosi' profondamente cosi' com'e' com'e' vero avvengano in assenza di qualsiasi sostanza. Volevi invece dire prendi il tempo con me un po' interrogativa mentre la mano offriva abbiamo tutto il tempo aroma di caffe'. - ABBRACCIALA ABBRACCIALI ABBRACCIATI Cosa ti dicevo mai? A che punto ero? Ho quasi l'impressione che - io con te - perdo il sentiero. Forse la psicologia puo' spiegare questi strani vuoti della mente mia. Ora mi ricordo che parlavo di follia e del grande amore, grande bugia. Che ne pensi dimmi, di un uomo tanto stupido da crederti "sua"? Anima alzati apriti abbracciala abbracciali abbracciati Che ora e'? E' tardi ormai. Mia cara, cara amica che ne dici se noi portiamo a termine la nostra dolcissima fatica. Allontaniamoci verso il centro dell'universo. - ACQUA AZZURRA ACQUA CHIARA (Mogol - L. Battisti) (Ed: C.A.M. - BMG Ricordi) Ogni notte ritornar per cercarla in qualche bar domandare " ciao che fai " e poi uscire insieme a lui ma quando ci sei tu tutto questo non c'e' piu' Acqua azzurra acqua chiara con le mani posso finalmente bere nei tuoi occhi innocenti posso ancora ritrovare il profumo di un amore puro puro come il tuo amor Ti telefono se vuoi non so ancora se c'e' lui accidenti che faro' quattro amici trovero' ma da quando ci sei tu tutto questo non c'e' piu' Acqua azzurra acqua chiara con le mani posso finalmente bere nei tuoi occhi innocenti posso ancora ritrovare il profumo di un amore puro puro come il tuo amor da quando ci sei tu tutto questo non c'e' piu' Acqua azzurra acqua chiara con le mani posso finalmente bere Acqua azzurra acqua chiara... Son le 4 e mezza ormai non ho voglia di dormir a quest'ora cosa vuoi mi va bene pure lui ma da quando ci sei tu tutto questo non c'e' piu' Acqua azzurra acqua chiara con le mani posso finalmente bere Acqua azzurra acqua chiara con le mani posso finalmente bere Acqua azzurra acqua chiara con le mani posso finalmente bere Acqua azzurra acqua chiara... - AL CINEMA Non parliamo piu' a parlar non serve un granche' mangiale anche tu le castagne arrosto con me. Hai ragione sai io non saro' mai come vuoi, guarda c'e' un bel film se facciamo in tempo ci andrei. Dustin Hoffman, Al Pacino, la Dunaway, entriamo c'e' anche lei, c'e' posto siedi, io resto in piedi! Guarda lei, e' proprio come ti vorrei, guarda lei, lo ama e non si lamenta mai, in fondo lui assomiglia a me. Perche' non mi capisci dimmelo perche'. Guarda lei. Guarda la'. Cosa c'entra se lui la sta portando in Rolls Royce, sta tranquilla che verrebbe anche sulla mini con me. Non vedi che per amore lei sta diventando assassina? La donna la vera donna e' quella che resta vicina E invece tu, e invece tu, e invece tu, beh non ne parliamo piu'! Vuoi il gelato! e' aumentato! Guarda lei, e' proprio come ti vorrei, guarda lei, lo ama e non si lamenta mai, in fondo lui assomiglia a me. Perche' non mi capisci dimmelo perche'. Guarda lei. Guarda la'. Che cosa dici se questa sera pranziamo fuori? Potremmo andare poi per cambiare anche a ballare. - ALCUNE NONCURANZE Non un complotto e non una soffiata, nemmeno tra le ciglia, perche' tu sbatta gli occhi, e non un parapiglia senza sbocchi: niente di tutto questo, ma saranno le disinvolture, ed alcune noncuranze a tradirti: come tu resti seduta sulla sponda del letto, come non dici nulla, quando non lo dici. Perche' lo hai deciso, e fai si' con la testa, come una ginnastica, perche' lo hai deciso di perdere il filo. Saranno queste cose un poco oziose a tradirti: sara' un prurito quando non esiste, e invece ti soccorri con quell'unghia fatta apposta per essere un bisturi che in mano a te diventa decorosa. Innocente, perche' curatissima, sarai tradita dalle tentazioni, nelle quali saprai come cadere, ossia da sola, solo arricciando il naso, in modo sorridente, quando il sorriso vive, essendo bolla d'aria tra il labbro e le gengive. In campo scenderanno forze prive di forza, le tue piegate dalle brezze estive, e saranno a tradirti queste ondate di pigrizia, di estenuazione senza alcun motivo. Quando avvertirai, distinto, sopra tutto, il profumo che sale dal tuo polso. Quando ti sentirai rotonda in certi punti, e in altri piu' in pianura con zone inesplorate, lontane e lontane da te. Quando una gamba atterra, mentre tu sei distesa, hai il peso di tutto quanto resta sulla terra intera, meno te, l'unica in questo momento di cui non ti fidi, e saranno dei nervi minori a tradirti. Se cade un bicchiere da solo, se vola una sedia sullo scaffale, allora tutto ritorna normale. - ALLONTANANDO E poi di che parliamo di come per favore hai fatto se non ti dispiace replicarlo quel gesto quell'insieme di cose e di non cose che accadono una volta e quindi possono ripetersi a richiesta e non per caso in cambio ti rifaccio il mostro mi tolgo le foglie dalle dita il vento pettinato ritorno ai connotati riprendo i miei colori a mano libera e meglio puoi vedermi allontanando e poi di che parliamo trasvola sopra l'ultima papilla la farfalla e la lingua la spilla e ripeschiamo l'oh dello stupore col quale incorniciamo il fragile leggero di quel che non diciamo e poi di che parliamo di come sei tracciata appena su carta o traspari in filigrana trapassi le pareti solletichi anche l'aria ma un gesto un solo gesto ti torna solida un gesto che e' richiesta e non e' caso in cambio non invento niente mi butto di sotto o non mi butto mi sto distrattamente sfrenando dal mio posto proietto il bell'aspetto mi tramo intrecciami e puoi vedermi meglio allontanando e poi di che parliamo. Nel libro d'avventure saltiamo le parole e le figure. - ALMENO L'INIZIO Alla fine ti trovasti in un bel posto e li' capisti perche' t'erano stati chiesti gli occhi in prestito. Per il loro particolare colore, fai tu quale, che ora e' l'iride delle finestre. Alla fine ti fu chiaro perche' quel gran parlare della tua bella conchiglia auricolare; e quel solleticare. Eccoli i padiglioni, i disimpegni, la chiocciola i vestiboli ecco la stanza. E tu entrasti perche' c'era tutto e tutto a oltranza i tuoi comportamenti e le reazioni, le tue belle presenze e gli abbandoni, le carezze in cambio delle tue carezze, e le scontrosita', le irritazioni. C'era anche qualcuno che ti diceva "e' tardi dobbiamo andare". E tu dicevi "No, io voglio ancora, ancora io mi voglio mi voglio rivedere e se non tutta, almeno l'inizio". Che cosa avresti fatto per sentirti un po' piu' sola e per dolcemente navigare sul dorso o sul tuo petto, e fare una capriola che ribaltasse il cielo. Li' c'eran tutti predisposti i baci asciutti e meno e tutti i desideri, e le istintive applicazioni di te eran montate ad arte accanto al tuo profilo, vicino ad ogni tua parte. E tu dicevi "Ancora un altro poco e se non tutto almeno un po' d'inizio". Fare si puo' fare ed anche disfare, ma e' un'impalcatura. Dipende da chi sopra ci sale. E tu dicevi "Ancora un poco, e se non tutto, e se non tutto almeno l'inizio". E tu, una volta su osservi la tua stanza. Tu, la tua, nella quale, oltre il disfare e il fare, si delineano cose appena appena verosimili. Con ciliege passeggere e grappoli appannati, d'uve segrete e nere dalle pelli boriose e fini, perche' tu, che ti senti alle volte una mandria possa indire turchini selvaggi festini. Con curvi cieli estivi che scendono come coperchi su te che bollivi. Con i freschi provvisori che soffiano sotto i cuscini e tu li assalivi con gli abbracci e le guance giaciute con l'equatore perche' di te, gia' cibata, non e' di calore che hai bisogno ma di un orgoglioso refrigerio. - AMARSI UN PO' (Mogol - L. Battisti) Amarsi un po' e' come bere piu' facile e' respirare basta guardarsi e poi avvicinarsi un po' e non lasciarsi mai impaurire no no Amarsi un po' e' un po' fiorire aiuta sai a non morire senza nascondersi manifestandosi si puo' eludere la solitudine pero' pero' volersi bene no partecipare e' difficile quasi come volare ma quanti ostacoli e sofferenze poi sconforti e lacrime per diventare noi veramente noi uniti indivisibili vicini ma irrangiungibili... pero' pero' volersi bene no partecipare e' difficile quasi come volare... per diventare noi veramente noi uniti indivisibili vicini ma irrangiungibili... - AMI ANCORA ELISA Adesso son tranquillo come un'anatra sul lago adesso sono pago, infine nel limbo della mia sofferta e nuova maturita' Ami ancora Elisa. Ami ancora Elisa. La rabbia se n'e' andata, portando via con se', i drammi della vita Adesso, adesso io trovo interessante perfino un ignorante. Ami ancora Elisa Ami ancora Elisa Ami ancora Elisa Distante, io sono distante, da tutti quei capricci un po' infantili inutili monili oramai. Da quelle eccitazioni, dalle facili emozioni pungenti come rovi fra noi parlar di comprensione, evoluzione elevazione, mentre pensi ai tacchi alti che hai. Giuro no! Giuro no! Giuro no! Giuro no! Giuro no! Giuro no! Giuro no! Giuro no! Finalmente ancora coerente. Ami ancora Elisa Ami ancora Elisa Ami ancora Elisa Ami ancora Elisa Ami ancora Elisa. Pagar con frustrazione soffocando la ragione un abbraccio sensuale. Attende la chiusura di una porta per averti interamente, non val la pena no non vale io son tornato io io son tornato io mi preferisco io cosi' distante, cosi' distante io son distante. - ANCHE PER TE (Mogol - L. Battisti) Per te che e' ancora notte e gia' prepari il tuo caffe' e ti vesti senza piu' guardar lo specchio dietro te e poi entri in chiesa e preghi piano e intanto pensi al mondo ormai per te cosi' lontano. Per te che la mattina torni a casa tua perche' per strada piu' nessuno ha freddo e cerca piu' di te per te che metti i soldi accanto a lui che dorme e aggiungi ancora un po' d'amore a chi non sa che farne. Anche per te vorrei morire ed io morir non so anche per te darei qualcosa che non ho. E cosi' e cosi' e cosi' io resto qui e darle i miei pensieri a darle quel che ieri avrei affidato al vento cercando di raggiungere chi al vento avrebbe detto si. Per te che di mattina svegli il tuo bambino e poi lo vesti l'accompagni a scuola e poi al lavoro vai per te che un errore ti e' costato tanto e tremi nel guardare un uomo e vivi di rimpianto. Anche per te vorrei morire ed io morir non so anche per te darei qualcosa che non ho. E cosi' e cosi' e cosi' io resto qui e darle i miei pensieri a darle quel che ieri avrei affidato al vento cercando di raggiungere chi Al vento avrebbe detto si. - ANCORA TU (Mogol - L. Battisti) (Ed: Acqua Azzurra) Ancora tu, non mi sorprende, lo sai... Ancora tu, ma non dovevamo vederci piu'? E come stai? Domanda inutile... stai come me e ci scappa da ridere. Amore mio, hai gia' mangiato o no? Ho fame anch'io e non soltanto di te. Che bella sei, sembri piu' giovane, o forse sei solo piu' simpatica. Oh, io lo so, cosa tu vuoi sapere... Nessuna, no, ho solo ripreso a fumare... Sei ancora tu purtroppo l'unica. Ancora tu, l'incorreggibile, ma lasciarti non e' possibile, no, lasciarti non e' possibile, lasciarti non e' possibile, no, lasciarti non e' possibile... Sei ancora tu purtroppo l'unica. Ancora tu, l'incorreggibile, ma lasciarti non e' possibile, no, lasciarti non e' possibile, lasciarti non e' possibile, no, lasciarti non e' possibile... Disperazione e gioia mia. Saro' ancora tuo, sperando che non sia follia ma sia quel che sia... Abbracciami amore mio, abbracciami amor mio, che adesso lo voglio anch'io. Ancora tu, non mi sorprende, lo sai... Ancora tu, ma non dovevamo vederci piu'? E come stai? Domanda inutile... stai come me e ci scappa da ridere. - ANIMA LATINA Scende ruzzolando dai tetti di lamiera indugiando sulla scritta "Bevi Coca Cola". Scende dai presepi vivi appena giunge sera... Quando musica e miseria diventan cosa sola. La gioia della vita. La vita dentro agli occhi dei bambini denutriti, allegramente malvestiti che nessun detersivo potente puo' aver veramente sbiaditi. E corre sulle spiagge atlantiche seguendo il calcio di un pallone, per finire nel grembo di grosse mamme antiche dalla pelle marrone. E s'agita nel sangue delle genti dai canti e dalle risa rinvigorite che nessuna forza, per quanto potente, puo' aver veramente piegate. - ANNA (Mogol - L. Battisti) (Ed: Acqua Azzurra) Hai ragione anche tu cosa voglio di piu' un lavoro io l'ho una casa io l'ho la mattina c'e' chi mi prepara il caffe' questo io lo so e la sera c'e' chi non sa dir di no. Cosa voglio di piu', hai ragione tu cosa voglio di piu', cosa voglio? Anna, voglio Anna. Non hai mai visto un uomo piangere, apri bene gli occhi sai perche' tu ora lo vedrai apri bene gli occhi sai perche' tu ora lo vedrai se tu non hai mai visto un uomo piangere guardami, guardami. Anna, voglio Anna. Ho dormito li fra i capelli suoi io insieme a lei ero un uomo Quanti e quanti si ha gridato lei quanti non lo sai ero un uomo. Cosa sono ora io cosa sono mio Dio resta poco di me io che parlo con te io che parlo con te di Anna, Anna, voglio Anna, voglio Anna, voglio Anna... - ANONIMO Anonima la casa, anonima la gente, anonimo anch'io. Un cane e ciak azione all'improvviso un morso: figlio mio! La frutta nel giardino, i panni nel catino e lei, ore ed ore. Le gambe nude, il volto acceso ed una colpa: dieci anni maggiore. C'era lei... E cos'altro ancora? Nascosti giu' al fosso, complice il sesso, a misurarsi, a masturbarsi un po'... L'impulso di uno scatto - la palla io che batto - che rete ho fatto! Sudore che diventa alloro. Amore mio... Sei forte ti adoro. Fermarsi poi ad un tratto; lottar col reggiseno: Che fai? sei matto? Il cambio ed il volante... Ma niente mi terra' distante. C'era lei... E cos'altro ancora? Mi ha colto in flagrante. Io sono l'amante. Ragazzi, silenzio assoluto per carita'. Parlando del passato mi sono raffreddato. Il lenzuolo dov'e' andato? Mi sembri un po' delusa. Oppure ti ho offesa? Un goccio di benzina... A farlo riposare, riparte il motore? Su vieni a me vicina, stasera ho ancora voglia di giocare. - ARRIVEDERCI A QUESTA SERA Arrivederci a questa sera almeno spero di rivederti quello che hai detto l'ho gia' scordato mi piacerebbe che anche tu Arrivederci a questa sera mi spiace tanto per ieri sera forse son stato esagerato non farci caso se ancora puoi La la la la la la la la la arrivederci la la la la la la la la la arrivederci che dispiacere sentirsi soli voler parlare e rinunciare avvicinarsi per abbracciarsi e poi fermarsi restare li La la la la la la la la la arrivederci... Arrivederci a questa sera verso le cinque passo da scuola esce il bambino son li vicino se vuoi venire decidi tu La la la la la la la la la arrivederci la la la la la la la la la arrivederci la la la la la la la la la arrivederci la la la la la la la la la arrivederci - AVER PAURA D'INNAMORARSI TROPPO (L. Battisti - Mogol) Aver paura d'innamorarsi troppo non disarmarmi per non sciupare tutto non dire niente per non tradir la mente e' un leggero dolore, che pero' io non so piu' sopportare. Non farsi vivo e non telefonare parlar di tutto per non parlar d'amore cercar di farsi un po' desiderare: e' prorpio un vero dolore. Abbandonarsi senza piu' timori senza fede nei falliti amori e non studiarsi ubriacarsi di fiducia per uscirne finalmente fuori. Aver paura di confessare tutto per il pudore d'innamorarsi troppo finger che anch'io le altre donne vedo. E' un leggero dolore temere di mostrarsi interamente nudo e soffocare la sana gelosia e controllarsi, non dirti che sei mia voler restare e invece andar via: e' proprio un vero dolore. - BALLA LINDA (Mogol - L. Battisti) (Ed: C.A.M. - Fama) Balla LINDA, balla come sai ... Balla LINDA, non fermarti ... Balla LINDA, balla come sai. Occhi azzurri belli come i suoi LINDA forse non li hai, ridi sempre, non parli mai d'amore, pero' non sai mentire mai. Mh... Mh... Bella sempre, dolce come lei LINDA forse tu non sei, tu non dici che resti insieme a me pero' non mi abbandoni mai, tu non mi lasci mai, ti cerco e tu... e tu ci sei... ti cerco e tu mi dai quel che puoi, non fai come lei, no, non fai come lei, tu non prendi tutto quello che vuoi. Balla LINDA, balla come sai ... Balla LINDA, non fermarti ... Balla LINDA, balla come sai. Occhi azzurri belli come i suoi LINDA forse non li hai, ridi sempre, non parli mai d'amore, pero' non sai mentire mai, tu non mi lasci mai, ti cerco e tu... e tu ci sei... ti cerco e tu mi dai quel che puoi, non fai come lei, no, non fai come lei, tu non prendi tutto quel che vuoi. Balla LINDA, balla come sai ... Balla LINDA, non fermarti ... Balla LINDA, balla come sai. - CAMPATI IN ARIA Sei molto presa dall'idea che infine ci incontreremo: vedi sempre la stessa scena, e non si sa da dove venga io, ma per comodita' la mia figura si forma in quel momento e qualcosa ti cade di mano, anzi no. Sei tornata a fiorire tu vignetta gentile con una fretta di furbe nubi d'aprile. E provavo qualche cosa per te, questo provai, soltanto che mi sfuggi' quella prova. Non ci vediamo che da sempre e questa ti pare una buona ragione per sporgere le labbra, come un fischio, e poi guardare altrove, senza pero' fischiare, cominci a capire chi siamo: i nostri emissari venuti a discutere molti punti difficoltosi. Ho stravisto per te non so chi, non so che, resta lo stile delle agitate vigilie. E il tumulto che da te sorti', detto cosi', so solo che mi sfuggi' qualche sussulto. E tu nonostante cio' solleciti, mesta, calma e onesta e un po' scolastica. Potremmo per miracolo inciampare con la stessa disinvoltura ed eleganza con la quale sprofondano i piroscafi in mare, con tutte le luci accese, e si direbbe che a bordo c'era un ballo, luccicando le stesse vaghe spine, indigeste, degli estri scritti, tra i fitti immensi nerastri. E ti strinsi, ed il senso spari': essendo li', nel senso che mi sfuggi', seguendo l'istinto, tutto il senso che s'e' letto, tutti i libri. - CHE VITA HA FATTO Che vita ha fatto a immaginarsela cosi' cola' la vita Che vita ha fatto ad aspettarsela convinta che la vita c'e'. Che vita ha fatto se torna a nascere non torna piu' non sia mai Che vita ha fatto, ha pianto a piovere e sul pendio dello sgocciolio lei sdrucciolo' Lei mi amo' tu l'amasti, io no I verbi non coincidono. Che vita ha fatto, ma ben piu' rapida con lei duello' la vita Che vita ha fatto, meta' sognandola meta' in realta' se poi e' realta' quel che in realta' sogno' a meta' Lei mi amo' tu l'amasti, io no I verbi la tradirono, che c'entro io. Che vita ha fatto a immaginarsela cosi' cola' la vita Come sta, come stai, come sto La voce coniugandoci s'allontano'. - COMUNQUE BELLA (Mogol - L. Battisti) Tu vestita di fiori o di fari in citta' con la nebbia o i colori cogliere le rose a piedi nudi e poi con la sciarpa stretta al collo bianca come mai. Ma - a - a - a eri bella Bella comunque bella. Quando l'arcobaleno era in fondo ai tuoi occhi quando sotto al tuo seno l'ira avvelenava il cuore tuo perche' tu vedevi un'altra donna avvicinarsi a me prima ancora ch'io capissi e riscegliessi te. Tu - u - u - u eri bella Bella comunque bella. Anche quando un mattino tornasti vestita di pioggia con lo sguardo stravolto da una notte d'amore siediti qui non ti chiedo perdono perche' tu sei un uomo coi capelli bagnati so che capirai Con quei segni sul viso mi spiace da morire sai coi tuoi occhi arrossati mentre tu mentivi e mi dicevi che ancora piu' di prima tu amavi me. Tu - u - u - u eri bella Bella comunque bella. - CON IL NASTRO ROSA (L. Battisti - Mogol) Inseguendo una libellula in un prato un giorno che aveva rotto col passato quando gia' credevo di esserci riuscito son caduto Una frase sciocca un volgare doppiosenso mi ha allarmato "non e' come io la penso" ma il sentimento era gia' un po' troppo denso e son restato Chissa' chissa' chi sei chissa' che sarai chissa' che sara' di noi lo scopriremo solo vivendo Comunque adesso ho un po' paura ora che quest'avventura sta diventando una storia vera spero tanto tu sia sincera Un magazzino che contiene tante casse alcune nere, alcune gialle alcune rosse dovendo scegliere e studiare le mie mosse sono all'ampasse Mi sto accorgendo che son giunto dentro casa con la mia cassa ancora con il nastro rosa e non vorrei aver sbagliato la mia cassa o la mia sposa Chissa' chissa' chi sei chissa' che sarai chissa' che sara' di noi lo scopriremo solo vivendo Comunque adesso ho un po' paura ora che quest'avventura sta diventando una storia vera spero tanto tu sia sincera Chissa' chissa' chi sei chissa' che sarai chissa' che sara' di noi lo scopriremo solo vivendo Comunque adesso ho un po' paura ora che quest'avventura sta diventando una storia vera spero tanto tu sia sincera - CONFUSIONE Tu lo chiami solo un vecchio sporco imbroglio ma e' uno sbaglio e' petrolio troppo furbo per non essere sincero ma e' davvero oro nero Io perche' non dovrei dirti tutto quello che sento nel cuore Io perche' non dovrei parlarti di tutto anche di un nuovo mio amore sei o non sei sei o non sei al di sopra di ogni mia grande passione Confusione confusione mi dispiace se sei figlia della solita illusione e se fai confusione confusione tu vorresti imbalsamare anche l'ultima e piu' piccola emozione Se tu credi che il carbone bruci meglio e' un abbaglio e' petrolio Comunque se ami piu' del fuoco il fumo di un cero non usare l'oro nero Ma perche' non dovrei liberare qualunque sentimento per chiunque sia tanto sai io non ti sentirei certamente per questo meno mia Ma chi mai disse che si deve amar come se stessi il prossimo con moderazione Confusione confusione mi dispiace se sei figlia della solita illusione e se fai confusione confusione tu vorresti imbalsamare anche l'ultima e piu' piccola emozione Confusione confusione E non dir che antico privilegio d'uomo per mia comodita' faccio mio perche' tu comunque libera saresti se libera vuoi essere come sono io Credi che ma credi che qualcuno possa darti amore se dell'amore non e' padrone Confusione confusione mi dispiace se sei figlia della solita illusione e se fai confusione confusione tu vorresti imbalsamare anche l'ultima e piu' piccola emozione - COSA FARA' DI NUOVO Le quattro meno un quarto della notte, il sonno se n'e' andato all'improvviso, si ferma il borbottio delle guanciotte l'ombra e' severa ma addolcisce il viso. Cosa non fara' piu', cosa fara' di nuovo, cosa fara' di meno, seduta in mezzo al letto lei promette cosa non fara' piu'. Cosa fara' di nuovo, cosa fara' di meno, con un leggero margine d'incerto, con la sincerita' di tutto il cuore leggero, pesante, volubile. Crede le dolcezze sono come le amarezze: pesi falsi senza pieta'. e' una misericordia, un'operetta pia considerare adesso con che garbo ha piegato, ripiegato e messo via il maglioncino su un bracciolo, un gambo. Cosa che rifara', che rifara' di nuovo, non sa se piu', se meno, seduta in mezzo al letto nel rispetto timido che ha di se'. E le dolcezze sono, son come le amarezze con un cordiale ed umile sospiro si sente sangue del suo stesso sangue e corpo del suo corpo in un bel giro d'edera intorno a se', con strette blande, non si resiste piu' e non e' piu' questione tra il giulivo e il triste. Seduta in mezzo al letto lei promette: cosa non fara' piu', cosa fara' di nuovo, cosa fara' di meno, con un prudente margine d'incerto. Le tre e quarantacinque della notte, il sonno se n'e' andato all'improvviso, le dolcezze sono come le amarezze: strette blande senza pieta'. Nella notte, sonno sperso, ombra austera, caro il viso, con che garbo, con che umile sospiro: cosa non fara' piu', cosa fara' di nuovo, cosa fara' di meno. - COSA SUCCEDERA' ALLA RAGAZZA L'alba, la barba, la curva della gola, rasoiate che sono orli di gonna. La luce ha ancora sonno ma si da' un tono da ostetrica che e' urgente. Apre gli occhi sul mondo partoriente ed e' a disposizione l'alba, la barba, presa con le buone. Offrire la gola al tocco leggero, l'alba la lanolina candida gli uccelli appostatissimi nell'aria, come i chiodi senza quadri, alle pareti; ed e' ancora mattina. I pesci pesci pesci i pori pori, cosa succedera' alla ragazza, vede i pori con le corna come i tori; le corna curve sono due ferventi trafficanti a bassa voce sotto la croce, sotto la croce, nel loro dialetto antico, nel loro diletto pratico, che la vogliono fare bollire, che la vogliono suonare, appesa al campanile. Che la vogliono ricoprire di cioccolata, che la vogliono servire in bocca, ad una bocca sterminata di forno: che cosa le tocca, sentire che cosa. Allora ricordarsi di fare delle pose delle fotografie: che possono sempre servire, e non se ne parli piu'. Gesu', Gesu' che non se ne parli piu' Gesu', Gesu' ed e' ancora mattina, tutti sono pronti a bere qualcosa; e poi si riprende fiato, per fare le bolle acustiche. Che la vogliono olio e limone; che la vogliono aggiustare: entriamo in un portone... Che la vogliono un po' scoperta per accertare; che la vogliono nell'ascensore, per implorarla da che piano a che piano, acquetta, fuochino; la gloria all'ottavo. Che la vogliono ricoprire di cioccolata, che la vogliono servire in bocca, ad una bocca sterminata di forno: che cosa le tocca, sentire che cosa. - COSI' GLI DEI SAREBBERO Le condizioni sono atmosferiche comunque, comunque meteorologiche, e lei si e' invaghita del bitume: carbonio con idrogeno composto, bollente ed odoroso, grasso in fusti, colato e rimpastato, misto a scisti. Cosi' le salta in mente, all'improvviso, che esistono gli dei, e dagli dei proviene, per esempio, la numerosa serie dei profumi; e lei se esistono gli dei sarebbe prediletta dal maestoso ordigno in argentato, sovrumano tubo di scappamento con solenni alucce o pinne da raffreddamento. E, cosa c'e' da fare, vorrebbe lei portare questa sera, come stola, un raccordo anulare, un'intera fila alle poste oppure la costiera amalfitana. Si prende il nastro della merce scelta, si ammorbidisce e si fa svolazzare, si smussa e lei cosi' lo puo' indossare, vorrebbe lei per caso liquefare un palazzo in cui l'innamorato sguazza nel delirio, ridotto ad un cetaceo. Si attiva un lanciafiamme, un forno ad onde, oceanico, un sesquipedale, prospero per la pipa universale. C'e' da fare la spesa si fa, da andare dal dentista ci si va, e il trapanatore sara' un titillatore piumato. Cosi' come bambina, mancandole la esse, lei diceva "Nettuno nettuno" cosi' gli dei sarebbero un intimo difetto di pronuncia. C'e' da fare una piazza, si fa: si prende una balena con fontana inclusa e traballanti cocomeri per occhi a tutti quanti, ed alberi spioventi dalle orecchie. E voci emerse sulla testa a delta e i mignoli, gli eterni mignoletti, suonati da pestanti martelletti. Cosi' lei, puo' passare di la' perche' se c'e' da fare una cosa si fa. - DALLE PRIME BATTUTE Dalle prime battute riconosce il posto ridente labbriforme costa ilare quando vede scendere l'umorista turista che alle prime bracciate dell'orchestra riconosce il posto. Dai primi segni di vita e alla vista dell'insigne pietra mistica, ad un attento esame superficiale riconosce l'artistica localita' banale. Tu come scendi dal predellino t'informi sui movimenti del mattino l'entrata dell'ossigeno e il preserale andantino e su chi mai diriga dal braccio abile e il viso impronunciabile uscirai all'aperto cosi' come ti trovi senza nessun preavviso come la faccia di un dado che abbia una probabilita' sola su sei su come sei o come le altre cinque di cui una la piu' opposta e quella piu' nascosta e' quella che tiene i piedi in terra e sulla quale poggi. Che tempo fa oggi dici guardando attorno sapendo che fa un tempo ogni giorno. Sul predellino sali sapendo che durano soltanto i finali e tutti i posti intanto prima dei saluti dici tu sono loro i turisti e per finire non esistono piu'. Ti sta partendo la cartolina da te si ritaglia il fine rettangolino. Sfogliate ti salutano le tue vedute dissuase tornate verso casa di contro un limpido smalto cosi' incrinabile. - DIECI RAGAZZE (Mogol - L. Battisti) (Ed: C.A.M. - Fama) Ho visto un uomo che moriva per amore ne ho visto un altro che piu' lacrime non ha Nessun coltello mai ti puo' ferir di piu' di un grande amore che ti stringe il cuor... Dieci ragazze per me posson bastare dieci ragazze per me voglio dimenticare capelli biondi d'accarezzare e labbra rosse sulle quali morire Dieci ragazze per me solo per me Una la voglio perche' sa bene ballare Una la voglio perche' ancor non sa cosa vuol dire amore Una soltanto perche' ha conosciuto tutti tranne me Dieci ragazze cosi che dicon solo di si Vorrei sapere chi ha detto che non vivo piu' senza te Matto quello e' proprio matto perche' forse non sa che posso averne una per il giorno una per la sera pero' quel matto mi conosce perche' ha detto una cosa vera Dieci ragazze per me posson bastare dieci ragazze per me voglio dimenticare capelli biondi d'accarezzare e labbra rosse sulle quali morire Dieci ragazze cosi che dicon solo di si Vorrei sapere chi ha detto che non vivo piu' senza te Matto quello e' proprio matto perche' forse non sa che posso averne una per il giorno una per la sera pero' quel matto mi conosce perche' ha detto una cosa vera Dieci ragazze per me Dieci ragazze per me Dieci ragazze per me pero' io muoio per te pero' io muoio per te pero' io muoio per te pero' io muoio per te pero' io muoio per te pero' io muoio per te! - DIO MIO NO (Mogol - L. Battisti) (Ed: Acqua Azzurra) Io sto gia' tremando d'amore lei viene qui questa sera e' solo una questione di ore spero di no morire vedendola entrare potremo restare soli. Ho messo il vino in frigo cuoce sul fuoco il sugo il macellaio dovrebbe arrivare dovrebbe portare bistecche e caviale ma un dubbio mi assale. Lei verra' o non verra' lei verra' o non verra' non verra' non verra' non verra' non verra' non verra' non verra' non verra' non verra' Dio mio no Dio mio no dimmi solo che verra' Dio mio no Dio mio no dimmi solo che verra'. Le voglio sfiorare i capelli col respiro del mio cuore le voglio accarezzare le mani con sguardi leggeri con frasi d'amore d'amore... d'amore... Il campanello grida "ti amo" apro e stringo gia' la sua mano poi la guardo mentre cammina mentre siede vicina intanto che mangia di gusto la carne il caviale ed il resto. Dopo aver mangiato la frutta si alza e chiede dove c'e' il letto poi scompare dietro la porta la sento mi chiama la vedo in pigiama e lei si avvicina e lei si avvicina vicina vicina vicina vicina vicina... Dio mio no Dio mio no cosa fai che cosa fai. - DOLCE DI GIORNO (Mogol - L. Battisti - R. Angiolini) (Ed: Warner Chappell Music Italiana - Fono Film) Dolce di giorno, fredda di sera si, tu ogni volta cambi bandiera ho gia' deciso che questa e' l'ultima volta che esco con te. Tu sei come una torta di panna montata tutta contenta di non essere stata mangiata. Ho gia' deciso che questa e' l'ultima volta che esco con te. Io ti ho dato il mio cuore che cosa mi hai dato tu. Mi hai fatto solo promesse e niente piu'. Quando c'e' il sole tu parli d'amore. Poi quando e' sera sei una statua di cera ho gia' deciso che questa e' l'ultima volta che esco con te. Ho gia' deciso che questa e' l'ultima volta che esco con te. L'ultima volta che esco con te. - DON GIOVANNI Non penso quindi tu sei questo mi conquista L'artista non sono io sono il suo fumista Son santo, m'illumino Ho tanto di stimmate. Segna e depenna Ben Hur sono Don Giovanni Rivesto quello che vuoi son l'attaccapanni Poi penso che t'amo no, anzi, che strazio. Che ozio nella tournee di mai piu' tornare nell'intronata routine del cantar leggero l'amore sul serio e scrivi che non esisto quaggiu' che sono l'inganno Sinceramente non tuo sinceramente non tuo. Qui Don Giovanni ma tu dimmi chi ti paga... - DONNA SELVAGGIA DONNA Entusiasma anche me l'entusiasmo che dentro hai. Ma cosi' non si puo': troppo amore oppure l'odio no. Infantile finche' vuoi ma gentile qualche volta in piu' se puoi. Piace molto anche a me ascoltare la musica ma se interrompo per te io divento insensibile e' possibile che sia tutto orribile o bellissimo bambina mia? Donna selvaggia donna mi piace quasi tutto quello che fai. Donna selvaggia donna un controsenso affascinante sei Molto se vuoi tutto non puoi. Donna selvaggia donna di solo sesso non si vive mai. Senza trucchi tu sei molto bella e piu' giovane. Non discuto pero' le tue scelte piu' libere ma se non indossero' gli stivali da cowboy disprezzarmi tu non puoi. Donna selvaggia donna mi piace quasi tutto quello che fai. Donna selvaggia donna un controsenso affascinante sei Molto se vuoi tutto non puoi. Donna selvaggia donna di solo sesso non si vive mai. - DOVE ARRIVA QUEL CESPUGLIO Dove arriva quel cespuglio, la cucina che avra' il sole di mattina. Dove arriva il mio berretto li' la camera da letto, e in direzione dello stagno costruiremo il nostro bagno. Entra pure e' la tua casa, la tua casa fra le rose. Ora appena prendo il mese, il primo muro, la tua casa te lo giuro. Ora siediti qui dove ci sara' il camino e pensa a quando tutta quella gente pur passandoci vicino non vedra' piu' niente quella porta non e' un sogno e' robusta e' di legno. Non nascondere la mano, non nascondere il tuo seno ora non c'e' piu' nessuno, piu' nessuno, ora non c'e' piu' nessuno. Prendo dalla moto il nostro letto stendo a terra il telo ora alza gli occhi al cielo e dimmi quanto manchera' al tramonto Ci vuol buio a questo punto voglio farti tenerezza, la tristezza si dissolve con il fumo. Resta solo il tuo profumo,il profumo della pelle lo sfondo delle stelle e un vago senso di dolore che scompare col respiro, col respiro del tuo amore. - DUE MONDI L'universo che respira e sospinge la tua sfera e la luce che ti sfiora cosa vuoi? Voglio te, una vita. Far l'amore nelle vigne. Cade l'acqua ma non mi spegne. Voglio te. Oltre il monte c'e' un gran ponte. Una terra senza serra, dove i frutti son di tutti. Non lo sai? Voglio te, una vita. Far l'amore nelle vigne. Cade l'acqua ma non mi spegne. Voglio te. E' una vela la mia mente prua verso l'altra gente vento, magica corrente quanto amore! Voglio te, una vita. Far l'amore nelle vigne. Cade l'acqua ma non mi spegne. Voglio te. Mio per sempre! Ma tu non cambi mai. Un braccio, che altro vuoi? Un'ora me la dai. L'amore e' qualcosa di piu' del vino, del sesso che tu prendi e dai. Sarei una cosa tua amore, gelosia amor di borghesia. Da femmina latina a donna americana non cambia molto... sai? Voglio te, una vita. Voglio te. E' una vela la mia mente prua verso l'altra gente. Vento, magica corrente... - E PENSO A TE (Mogol - L. Battisti) Io lavoro e penso a te torno a casa e penso a te gli telefono e intanto penso a te come stai e penso a te dove andiamo e penso a te gli sorrido abbasso gli occhi e penso a te Non so con chi adesso sei non so che cosa fai ma so di certo cosa stai pensando e' troppo grande la citta' per due che come noi non sperano pero' si stan cercando Scusa e' tardi e penso a te mi accompagni e penso a te non son stata divertente e penso a te sono al buio e penso a te chiudo gli occhi e penso a te io non dormo e penso a te... - ECCO I NEGOZI Deve essere stata una costosa distillazione la marea del mare, il cielo e' piu' professionale: premedita se stesso. Il tempo, questo tempo e' inaffidabile, vengono giu' gelati, poi rane, un giorno baci celebri, un altro giorno eliche in funzione. E come informazione, si sente spesso chiedere, dov'e' che si sistemano le capocchie ai fiammiferi Queste le uscite spicce, celeri cosi' come lei le intuisce, che veloci inceneriscono se stesse, avanti un'altra: cosi' si va, a spasso si va. Ecco i negozi e non le sembra piu' di stare a casa, ecco cammina nell'uno e l'altro senso, non avendo al fianco chi l'accompagnerebbe nelle minime e le massime escursioni. Ecco i negozi che ingoiano tutti i fracassi, non affliggono ne' stomaco ne' cuore, eccola qui dov'e' la padrona del proprio giro vita, del proprio girocollo, del proprio giro periplo del [corpo. E lo spazio non e' quella questione, ecco i negozi, si puo' tacere senza dare il silenzio come spiegazione: ecco qui, tra le creature scisse, tra chi entra e chi esce, c'e' uno scambio di temperature. Si diventa termometri contraddittori, si passa tra le cose sfuse e vaghe, come tra lacci d'alghe di tante maghe Circi annegatrici, dimenticando e poi dimenticando; cosi' sei fortunata: hai trovato esattamente quello che cercavi: tre bravi di caienna, ovvero, un forchettino per i ravanelli. Cosi' sei fortunata: hai trovato il posto piu' esclusivo della storia, le pagine in cui Antonio con Cleopatra, si strapazzano ancora, come otarie dalle braccia ormai implicite nell'altro, sopravvissuti ad ogni nave che s'inabisso'. Immersi in un tripudio misto seta, in una negligenza e oblio di sciarpe, ed e' come non mai non stare a casa. - ELENA NO (Mogol - L. Battisti) (Ed: Acqua Azzurra) La borsa della spesa anche se e' vuota lo sai mi pesa troppo oramai due chili di patate, me le scelga pero' piccole o grandi non so il prosciutto o no, le telefonero' detersivi blu devo saperne di piu'. Elena no, Elena no se sono un uomo piu' non lo so non sgridarmi faccio quello che vuoi non mi ribellero' mai. La pasta cotta al dente so che ti piace di piu' aspetto a buttarla giu' chissa' se e' troppo il sale ma comunque sotto il letto la polvere non c'e' come richiesto da te se insalata poi io la condiro' poi accidenti il vino come ho fatto a scordarlo questo non me lo perdonerai. Elena no, Elena no se sono un uomo piu' non lo so non sgridarmi faccio quello che vuoi non mi ribellero' mai. Elena no, Elena no se sono un uomo piu' non lo so i tuoi diritti sacrosanti lo sai sono miei doveri ormai. Ben tornata amore mio ora ci son io, io con te se sei stanca lo sai con me riposerai dormire tu potrai se vuoi se tu vuoi ed io come se... leggero non voglio piu' sentirti dire di no ma intanto ho ancora da lavare tutti i piatti e riposare non potrei mi hai detto: "diventa un uomo medio americano e tu, tu piu' civile sarai" cosa diverro' giuro non lo so io so solo che tutto quello che faccio io lo faccio solo per avere te. - EMOZIONI (Mogol - L. Battisti) (Ed: Acqua Azzurra) Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi ritrovarsi a volare e sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare un sottile dispiacere. E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire dove il sole va a dormire. Domandarsi perché quando cade la tristezza in fondo al cuore come la neve non fa rumore E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere se poi e' tanto difficile morire. E stringere le mani per fermare qualcosa che e' dentro me ma nella mente tua non c'e'... capire tu non puoi tu chiamale se vuoi emozioni tu chiamale se vuoi emozioni Uscir nella brughiera di mattina dove non si vede un passo per ritrovar se stesso. Parlar del piu' e del meno con un pescatore per ore ed ore e non sentir che dentro qualcosa muore... E ricoprir di terra una piantina verde sperando possa nascere un giorno una rosa rossa. E prendere a pugni un uomo solo perche' e' stato un po' scortese sapendo che quel che brucia non son le offese. E chiudere gli occhi per fermare qualcosa che e' dentro me ma nella mente tua non c'e' capire tu non puoi tu chiamale se vuoi emozioni tu chiamale se vuoi emozioni. - EPPUR MI SONO SCORDATO DI TE Eppur mi son scordato di te come ho fatto non so una ragione vera non c'e' lei, era bella pero' un tuffo dove l'acqua e' piu' blu niente di piu' Ma che disperazione nasce da una distrazione era un gioco, non era un fuoco non piangere salame dei capelli verde rame e' solo un gioco e non un fuoco lo sai che t'amo io ti amo veramente Eppur mi son scordato di te non le ho detto di no t'ho fatto pianger tanto perche' io, sono un bruto, lo so un tuffo dove l'acqua e' piu' blu niente di piu' Ma che disperazione nasce da una distrazione era un gioco, non era un fuoco non piangere salame dei capelli verde rame e' solo un gioco e non un fuoco lo sai che t'amo io ti amo veramente Che disperazione nasce da u- na distrazione nasce da una distrazione che disperazione nasce da u- na distrazione nasce da una distrazione che disperazione nasce da u- na distrazione nasce da una distrazione che disperazione nasce da un tuffo dove l'acqua e' piu' blu niente di piu' Ma che disperazione nasce da una distrazione era un gioco, non era un fuoco non piangere salame dei capelli verde rame e' solo un gioco e non un fuoco lo sai che t'amo io ti amo veramente... un tuffo dove l'acqua e' piu' blu niente di piu' Ma che disperazione nasce da una distrazione era un gioco, non era un fuoco non piangere salame dei capelli verde rame e' solo un gioco e non un fuoco lo sai che t'amo io ti amo veramente... - EQUIVOCI AMICI Cassiodoro Vicinetti Olindo Brodi, Ugo Strappi Sofio Bulino, Armando Pende Andriei Francisco Poimo' Tristo Fato, Quinto Grado Erminio Pasta, Pio Semi Ottone Testa, Salvo Croce Faccoffi Borza, Aldo Ponche. Uno ando' saldato uno vive all'estro uno s'e' spaesato Uno ha messo plancia e fa il transaitante Uno fa le more uno sta invecchiando perche' e' un nobile scotch Uno fa calzoni dai risvolti umani Uno ha un solo naso uno ha mani e polsi Uno e' su due piedi uno e' calvo a onde Uno si nasconde e poi non sa in che vano sta. Un viso ucciso dal pensiero Un tal con voce da uccelliera Un sostituto a sua insaputa e un misto storie e geografie. Uno per uno li ricorda l'orchestra mentre si accorda La verita' viene sempre a palla Dolce chimera sei tu. Il maestro solitario fischietta ariette d'oblio Sei tu! I dimenticati ce li ha tutti in testa Gli altri sono entrati chi da se', chi dalla finestra. C'e' il direttore, l'orchestra c'e' apparecchiati sul buffe' son mantecati i dimenticati Se il pasticcino ha un senino in se' del maraschino effetto e' Uno nel rinfresco pensa "e' peggio se esco" Un altro un altro deglutisce volentieri gradisce Non si capisce chi mangi chi Non gli rincresce grazie si' Grazie si'. - ERA (Mogol - L. Battisti) (Ed: C.A.M. - Fama) Era aprile era maggio era... chi lo sa'. Era bella oh era bella solo la sua eta'. Non ricordo se sorrise quando se ne ando'. Io l'amavo io l'amavo solo questo so. Io credevo tante cose che non credo piu'. Non per questo sono triste ora ci sei tu. Ho paura ho paura quando penso che era era era era era come te. - ESTETICA e' successo quello che doveva succedere. Ci siamo addormentati, perche' e' venuto il sonno a fare il nostro periodico ritratto. E per somigliarci a noi piu' che noi stessi, ci vuole fermi, che appena respiriamo, e mobili ogni tanto, come un tratto sicuro di matita. Ecco che siamo la viva immagine di una distilleria abusiva che goccia a goccia secerne puro spirito. Noi dietro una colonna ridevamo per l'aneddoto, e ci contrastavamo amabilmente su aria, fiato e facolta' vitale, su brio d'intelligenza, sull'indole e sull'estro, soffio, refolo, vento e venticello, sull'essenza e sulla soluzione, sul volatile e sulla proporzione, sul naturale e sul denaturato. E poi sulla fortuna. La fortuna non c'entra quando una cosa per terra si posa. E vale sia per l'estetica che per l'allodola. E lui continuava a ritrattare. A ritrattare quindi. E la reale e doppia fisionomia nostra spariva via come una coppia annoiata di visitatori da una mostra. Noi dietro le sue spalle ridevamo per l'aneddoto mimetico, drammatico, faceto, ditirambico, e ci contrastavamo amabilmente su verde, rosa e viola del pensiero, su mente giudicante, su lampo e riflessione, e sul limpido e il cupo e il commovente, su coscienza e su allucinazione, sulla celebre cena e gli invitati. Colori che divorano colori se lo spirito s'eccita, per caso esilarando, oppure ardendo, bruciando bruciando. E chi dei due ha le parti fredde cercando le tue. - FATTI UN PIANTO Dal monte ventoso dei miei sentimenti sfoglio all'aria un rosa ricettario l'inizio e' gia' indiziario: "Lei sciolse e poi si tolse lo chignon..." E calva d'amore, lustro sguardo da biliardo boccia sul tappeto il suo pallino E' la stecca del peccato C'e' tanta nuda verita' Fatti un pianto Fatti un pianto. Da un chilo di affetti un etto di marmellata Se sbatti un addio c'esce un'omelette Le cosce dorate van fritte Coi sorrisi fai croquettes E tu dici ancora che non parlo d'amore Batte in me un limone giallo basta spremerlo Con lacrime salate agli occhi tuoi ben condita amata t'ho Dai piangete Dai cantate. E dai che ne ho sete Parole d'amor Grosse lacrime sciocche Sono uova alla coque E dai e dai Fatti un pianto Lacrimoni che sono lenzuola Da strappare da calare giu' Fatti un pianto E li' perdutamente qualcuno che ti sfugga o che salga su Per intanto qualche vento qualche tentativo fa. - FIORI ROSA, FIORI DI PESCO (Mogol - L. Battisti) (Ed: Acqua Azzurra) Fiori rosa, fiori di pesco, c'eri tu fiori nuovi stasera esco, ho un anno di piu' stessa strada, stessa porta. Scusa se son venuto qui questa sera da solo non riuscivo a dormire perche' di notte ho ancora bisogno di te fammi entrare per favore solo credevo di volare e non volo credevo che l'azzurro di due occhi per me fosse sempre cielo, non e' fosse sempre cielo, non e' posso stringerti le mani come sono fredde tu tremi no, non sto sbagliando mi ami dimmi che e' vero dimmi che e' vero dimmi che e' vero coro: dimmi che e' vero,dimmi che e' vero coro: dimmi che e' vero dimmi che noi non siamo stati mai lontani coro: dimmi che e' vero ieri era oggi, oggi e' gia' domani coro: dimmi che e' vero, dimmi che e' ve... scusa credevo proprio che fossi sola credevo che non ci fosse nessuno con te oh scusami tanto se puoi signore chiedo scusa anche a lei ma io ero proprio fuori di me io ero proprio fuori di me quando dicevo posso stringerti le mani come sono fredde tu tremi no, non sto sbagliando mi ami dimmi che e' vero, dimmi che e' vero... - GELOSA CARA Gelosa cara amica mia e' proprio un tarlo una malattia quella di non saper scordare cio' che da me non puoi sapere. tutti i miei amori precedenti fanno piu' male del mal di denti tutti quei baci che ho gia' dato non vanno via con un bucato Gelosa cara amica mia io ti capisco veramente tanto che ho detto una bugia pur non essendo uno che mente in confidenza amore mio qualche problema ce l'ho anch'io per non parlare dell'effetto delle tue ex cose di letto L'odio feroce l'odio ruggente fa male dentro e brucia la mente io ti capisco ne so qualcosa esser civile come pesa Andiamo via, via dai fantasmi in fretta via da questi inutili spasmi lasciando qui i tormentosi masochismi che inventano alla fine una tristezza che non c'e' Gelosa cara amica mia facciamo un giro in bicicletta io sono Otello e tu mia zia cosi' non va bene, dammi retta Guardiamo il lago, guardiamo i prati, ma non guardiamo gli innamorati perche' se no elucubriamo e ancora una volta da capo siamo. - GENTE PER BENE E GENTE PER MALE Ah fatemi entrare voglio giocare voglio ballare insieme a voi No sei troppo ignorante odori di gente che non conta niente e paura ci fai Eppur io sono buono ma sara' Vi porto un po' di vino - non ci piace E son di compagnia - va all'inferno e cosi' sia Perche' non mi volete forse con un altro mi scambiate non feci mai del male mio padre e' guardia comunale mia madre lavora all'ospedale per questo tu non sei a noi uguale Ah fatemi entrare so che scherzate poi canterete insieme a me No oltre ignorante sei anche invadente con noi non la spunti e non chieder perche' Eppure non son nato - fatti tuoi Indesiderato - hai capito sbagliate forse voi - tanto qui non entrerai Perche' dicono che il cane mio non e' intelligente non han capito niente festeggia sempre l'altra gente e farsi amar per lui e' importante fa quel che sente lui fa quel che sente - e' solo perche' come te e' ignorante Ah! Fa freddo un poco ma c'e' un bel fuoco un po' piu' in la' Tu vendi amore ma questa sera purtroppo io non ho soldi e per questo non lo posso comprare Ah! Ma dici davvero ma dici davvero non posso accettare Comunque grazie ancora grazie E vista l'ora gentile signora ti posso accompagnare? E vista l'ora gentile signora ti posso accompagnare? - GLI UOMINI CELESTI La speranza spezzata e' la tua eredita'. Fallimento di una vita di coraggio e di vilta'. Troverai sul cammino fango e corruzione. E la voglia tu avrai di sdraiarti al suolo per guardare come in un film i colombi in volo. Ti faranno fumare per farti sognare che il futuro od "un messia" presto tutto cambiera'. Ed avrai come vanto una nuova condanna ti diranno che il vento e' il respiro di una donna per far si' che un lamento, uno solo, copra ogni tormento di un velo. Ma se tu rifiuterai di giocare all'attore forse un libro scriverai come libero autore. E tu forse parlerai di orizzonti piu' vasti dove uomini celesti portandoti dei figli ti diranno: "Scegli!" ben sapendo che ridendo tu tu a loro ti unirai... - HEGEL Ricordo il suo bel nome: Hegel Tubinga ed io avrei masticato la sua tuta da ginnastica. Il nome se lo prese in prestito dai libri e fu come copiare di nascosto, fu come soffiare sul fuoco. Cataste scolastiche: perche'? Quando tutto e' perduto non resta che la cenere e l'amore; e lei nel suo bel nome era una Jena. Chi di noi il governato e chi il governatore son fatti che attengono alla storia. Chi fosse la provincia e chi l'impero non e' il punto: il punto era l'incendio. Erano gli esercizi obbligatori estetici, le occhiate di traverso, e tu guardavi indietro; c'eravamo capiti, capiti all'inverso. Ci diventammo leciti per questo. D'altronde, d'altro canto. A volte essere nemici facilita. Piacersi e' cosi' inutile. Un bacio dai bei modi grossolani sfuggi' come uno schiaffo senza mani. Talmente presi ci si rese conto d'essere un'allegoria soltanto quando ci capito' di dire, indicando il soffitto col naso, di dire "Noi due" e ci marmorizzammo. La corda tesa, amo' l'arco e la tempesta la schiuma, il cuore amo' se stesso, ma noi non divagammo. L'animo umano e' nulla se non e' una pietra da scalfire ricavando i capelli e il suo bel piede. Era la collisione, il primo scontro epico, perche' non scritto ma cavalcato a pelo, ed ognuno esigeva la terra dell'altro, le mani, la terra, la carne, il terreno. - HO UN ANNO DI PIU' (Mogol - L. Battisti) Ma che cosa e' cambiato dopo che ti ho incontrato? Direi non molto. Ma che cosa e' restato dopo che ti ho amato? Direi non molto. Ho un anno di piu' e qualcosa in meno, tu. Ho un anno di piu' e qualcosa in meno, tu. Ho un anno di piu' u u u u... Io giocavo a pallone, sono il solito scarpone, ma ancora gioco. E per fare impressione, sai che imitavo il pavone, ancora gioco. Ho un anno di piu' e qualcosa in meno, tu. Ho un anno di piu' e qualcosa in meno, tu. Ho un anno di piu' u u u u... Il mio vecchio editore, l'ho sempre fatto arrabbiare, lavoravo poco. Ora e' quasi contento, dice che scrivo con piu' sentimento, lavoro poco. Ho un anno di piu' e qualcosa in meno, tu. ... Ho un anno di piu' e qualcosa in meno, tu. Ho un anno di piu' u u u u... Ma che cosa e' cambiato dopo che ti ho incontrato? Direi non molto. Ma che cosa e' restato dopo che ti ho amato? Direi non molto. Un anno di piu', un anno di piu'... un anno di piu'... Ho un anno di piu' e qualcosa in meno, tu. ... - I GIARDINI DI MARZO (Mogol - L. Battisti) (Ed: Acqua Azzurra) Il carretto passava e quell'uomo gridava "gelati!" al 21 del mese i nostri soldi erano gia' finiti io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti il piu' bello era nero coi fiori non ancora appassiti All'uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli poi sconfitto tornavo a giocar con la mente e i suoi tarli e la sera al telefono tu mi chiedevi perche' non parli uh uh .. Che anno e' che giorno e' questo e' il tempo di vivere con te le mie mani, come vedi non tremano piu' e ho nell'anima in fondo all'anima cieli immensi e immenso amore e poi ancora , ancora amore amor per te fiumi azzurri e colline e praterie dove corrono dolcissime le mie malinconie l'universo trova spazio dentro me ma il coraggio di vivere quello ancora non c'e'... I giardini di Marzo si vestono di nuovi colori e le giovani donne in quel mese vivono nuovi amori camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti tu muori... se mi aiuti son certa che io ne verro' fuori ma non una parola chiari i miei pensieri continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri uh uh... Che anno e' che giorno e' questo e' il tempo di vivere con te le mie mani, come vedi non tremano piu' e ho nell'anima in fondo all'anima cieli immensi e immenso amore e poi ancora , ancora amore amor per te fiumi azzurri e colline e praterie dove corrono dolcissime le mie malinconie l'universo trova spazio dentro me ma il coraggio di vivere quello ancora non c'e'... - I RITORNI E da quel punto in poi sentimmo sotto di noi svolgersi il sentimento, largo e intento ad una tutta sua meditazione, non curante che sopra la sua pelle si ballasse. Le foglie coi barattoli, le casse con i tronchi senza cuore. E lo scandaglio calava dalle prore, poi ritornava su chiedendosi "Perche', perche' ritorno?". e' sempre per prova che sulle labbra torna la parola "amore", per prove d'esercizio perche' si sa che poi non si sa mai che potrebbe tornare utile. Tornare, per raccontare il furore e il gelo delle notti aurore. Bianca e assai provata, scampata per un pelo per poter ritornare, come dalle crociate, a un futile sopravvissuto a tutto, che ritorna piu' utile che vivo, quindi innamorato ancora. E torna, torna, lei gli ha detto torna ed era una bambina, finalmente, e gli diceva torna. Abbiamo un solo limite: l'amore che ci divide. Come la ragione, perche' con la ragione si sopravvive a tutto, si distrugge il distrutto, ricostruendo a intarsi la copia fedele dell'innamorarsi, e un tassello alla fine o e' dell'uno o e' dell'altro. E i sogni si allontanano come i cavalli scossi, caduti i sognatori; bocconi tra le fragole, ma piu' dolci e piu' rossi, ridotti a dolenti spifferi. E docili incompetenti nella lotta incerta tra il ridire e il fare l'amore colloquiale. E lei continua a dirsi: "Si sopravvive a tutto per innamorarsi". Amarsi e' questo: escludere d'essere i soli al mondo, i soli ad esser soli amando, sterminandola l'invincibile armata. - I SACCHI DELLA POSTA Fiera, sommessa, repentina, breve l'estensione variabile dei piedi, l'andatura, l'adagio, lo svelto, l'incedere e il procedere. Poi le scarpe sono la precisa espressione del viso, andare passo passo, fare moto, per correre e agitarsi molto poco appena in tempo per la messa cantata un altro po'. Ed il treno era partito, svoltato l'angolo, aggirato il monumento, lungo le mura, rasente la barriera, di sotto il porticato, sfiorando la ringhiera, la spalletta, la spalletta sul fiume. Le scale, sulle scale, le scale, da un sarto senza manica sinistra, dall'ebanista discutendo se si possa chiamare diceria, il capriccio della cornice. Perche' non scende e uno, perche' non sale e due, i sacchi della posta, questa e' l'ora, quasi da soli saltano, sugli sbarcatoi. I quarti di buesse sanguinose, soggiogano ragazzi incappucciati, gli appuntamenti sono plateali: vedi venirsi incontro due vocali. I cagnolini vanno avanti al trotto, i cani grossi hanno scontri di botto, col non si sa che sia col non si sa. I minutini, gli attimi, gli instanti tengono a bada tutti tutti quanti, ma le mezz'ore perse sono gia' funeste, son teste emerse e rifugiate leste, nelle finestre, nelle finestre. A prima vista tutto e' secondario, poi le scarpe sono la precisa volonta' del viso, cominciano i miraggi: atti notori, col nastrino in gola, fanno i graziosi mentre fan la spola. Patenti a fisarmonica, a soffietto hanno da dire e da ridire su tutto, licenze ancheggiatrici fanno adescamento; quindi i certificati sono pellirossa tutti lustrati. Arrivederci ed uno a risentirci e due, le parti per il corpo articolato, si piegano, si snodano polpose, e succulente ossee nervose. Il ginocchio, il polso, l'anca, il pennone, intorno al quale il muscolo fa vela; lo zigomo, la tempia, il metatarso; poi le scarpe, con i lacci o senza; la faccia, arrivederci arrivederci. - IL DILUVIO Dopo di noi diluviera' non spiovera', va bene Noi la fortuna degli ombrellai Chili di liquidi dopo di noi Va bene come vuoi, dopo di noi Diluviera', non spiovera' Dopo di noi il diluvio. Vittime fa l'ottima idea d'essere noi finali Straziante d'estri tristi anneghera' la piu' assetata arsura nel frullio Un ingordo gorgo umido e' l'addio Dopo di noi non spiovera' Dopo di noi il diluvio. Buona l'idea del tempestio Tuona di gia', stai buona Tuona di gia', stai buona Piove con ghiaccia semplicita' con truci gocce dal bel luccichio E piove, piove, piove, siamo annaffiatoi Dopo di noi il bello verra' finche' terra' l'ombrello. - IL DOPPIO DEL GIOCO Son lenti affluenti i suoi pianti a dirotto Son diamanti striscianti che il silenzio hanno rotto La vetrina con acqua e' lei che s'incrina e che sbrina via Ride a fiore del pianto come piove contro sole Giura in concreto di non fare mai piu' l'agente segreto Ed io mai che lo sospettai fosse un'altra o due o sei che il doppio gioco' se scherzai con lei. E ne parlo', certo che ne parlo' e che sazio' i gusti di chi videointui' non visto gli opposti su un ponte e brume su un fiume con molte schiume. L'ha sempre saputo e l'ha sempre ignorato ed il doppio del gioco l'ha molto moltiplicato Ed io mai che lo sospettai quante volte con lei scambiai. Me ne parlo', spesso me l'indico' "Li vedi, stanno scambiando C'e' un centro sopra il ponte e loro si vanno incontro e' li' che si sfioreranno.." E' fina e lei gia' s'incrina E' l'agente segreto come ondeggia come ondeggia come ondeggia si diffonde si diffonde si diffonde. - IL LEONE E LA GALLINA La gallina coccode' spaventata in mezzo all'aia fra le vigne e il cavolfiore mi sfuggiva gaia penso a lei e guardo te che gia' tremi perche' sai che fra i boschi o in mezzo ai fiori presto mia sarai Arrossisci finche' vuoi corri fuggi se puoi ma a non servira' ma a non servira' C'era un cane un po' barbone che legato alla catena mi ruggiva come un leone ma faceva pena Penso a lui e guardo me che minaccio chissa' che' mascherato da leone ma ho paura di te Arrossisci tu che puoi io ruggisco se vuoi Ma a cosa accadra' ma a cosa accadra' Sono io che scelgo te o sei tu che scegli me sembra quasi un gran problema ma il problema non c'e' Gira gira la gran ruota e la terra non e' vuota ad ognuno la sua parte saper vivere e' un arte arrossisci finche' vuoi corri fuggi se puoi ma non servira' ma non servira' - IL MIO CANTO LIBERO (Mogol - L. Battisti) In un mondo che non ci vuole piu' il mio canto libero sei tu e l'immensita' si apre intorno a noi aldila' del limite degli occhi tuoi nasce il sentimento, nasce in mezzo al pianto e s'innalza altissimo e va e vola sulle accuse della gente a tutti i suoi retaggi indifferente sorretto da un anelito d'amor di vero amore In un mondo che prigioniero e' respiriamo liberi io e te e la verita' si offre nuda a noi e limpida e' l'immagine ormai nuove sensazioni, giovani emozioni si esprimono purissime in noi la veste dei fantasmi del passato cadendo lascia il quadro immacolato e s'alza un vento tiepido d'amore di vero amore e riscopro te dolce compagna che non sai domandare ma sai che ovunque andrai al fianco tuo mi avrai se tu lo vuoi pietre un giorno case ricoperte dalle rose selvatiche rivivono, ci chiamano boschi abbandonati e perciò soppravvissuti vergini si aprono, ci abbracciano In un mondo che prigioniero e' respiriamo liberi io e te e la verita' si offre nuda a noi e limpida e' l'immagine ormai nuove sensazioni, giovani emozioni si esprimono purissime in noi la veste dei fantasmi del passato cadendo lascia il quadro immacolato e s'alza un vento tiepido d'amore di vero amore e riscopro te - IL MONOLOCALE Io tutti i giorni compero il giornale non solo per il cinema e lo sport ma anche per cercar monolocale sia pure senza tutti i comfort perche' voglio portarti in una casa e dentro a un letto vero insieme a me. Mi vien da piangere: vendesi e tot milioni per anticipo soltanto vendesi, vendesi mi sembra quasi impossibile Io non ti ho detto ancora che mio zio l'appartamento non lo presta piu' lui ha vergogna della portinaia non posso fargli certo un occhio blu mi spiace tanto amore senza casa, mi spiace soprattutto sai per te. maledettissimo zio taccagno ingrato ed ipocrita son tutti vendesi, vendesi, nemmeno un buco per affittasi Tu sei gentile ma per me e' un'offesa approfittare ancor di casa tua dover mandar tua madre a far la spesa per abbracciarti un po' e sentirti mia. Vorrei abbracciarti sempre amore caro restare a lungo solo insieme a te. Mi vien da piangere: vendesi mi sembra quasi impossibile purtroppo vendesi, vendesi un sogno infondo tanto semplice Un mazzo di fiori le tende i colori un bianco divano io seduto con te Il sole al mattino a letto vicino e dopo l'amore beviamo un caffe'. - IL NOSTRO CARO ANGELO La fossa del leone e' ancora realta' uscirne e' impossibile per noi e' uno slogan falsita' Il nostro caro angelo si ciba di radici e poi lui dorme nei cespugli sotto gli alberi ma schiavo non sara' mai Gli specchi per le allodole inutilmente a terra balenano ormai come prostitute che nella notte vendono un gaio un cesto d'amore che amor non e' mai Paura e alienazione e non quello che dici tu le rughe han troppi secoli oramai truccarle non si puo' piu' il nostro caro angelo e' giovane lo sai le reti il volo aperto gli precludono ma non rinuncia mai cattedrali oscurano le bianche ali bianche non sembran piu' Ma le nostre aspirazioni il buio filtrano traccianti luminose gli additano il blu - IL SALAME Alzati in punta di piedi. Appoggiati contro di me. Fra un anno io vado a scuola. Dopo mi sposo con te. Non ti interessa - ma non capisci niente, tu. Scema! E' bello stare solo noi, che gia' ci conosciamo. Non senti niente? Neanch'io. Baciami, toccami qua... Profumi buono, mio Dio! Ma dimmi come si fa? Fa niente, vieni... Apriamo il frigo, dai, si' dai, ho fame! Urca! Guarda cosa c'e': il salame. - IL TEMPO DI MORIRE (Mogol - L. Battisti) (Ed: Acqua Azzurra) .Motocicletta .dieci h.p. .tutta cromata .e' tua se dici si -mi costa una vita -per niente la darei -ma ho il cuore malato -e so che guarirei .Non dire no -Non dire no .Non dire no -Non dire no -lo so che ami un altro .ma che ci posso fare -io sono un disperato -perche' ti voglio amare .perche' ti voglio amare -perche' ti voglio amare .perche' ti voglio amare -Stanotte .adesso si mi basta il tempo di morire -fra le tue braccia cosi .domani puoi dimenticare -domani .ma adesso adesso dimmi di si .non dire no -non dire no .non dire no -prendi tutto quello che ho mi basta il tempo di morire .fra le tue braccia cosi -domani puoi dimenticare .domani -ma adesso adesso dimmi di si .adesso dimmi di si -adesso dimmi di si .adesso dimmi di si -Non dire no .Non dire no -Non dire no .Non dire no -lo so che ami un altro .ma che ci posso fare -io sono un disperato -perche' ti voglio amare .perche' ti voglio amare -perche' ti voglio amare .perche' ti voglio amare -Stanotte .adesso si mi basta il tempo di morire fra le tue braccia cosi domani puoi dimenticare .domani -ma adesso -adesso dimmi di si .adesso dimmi di si -adesso dimmi di si .adesso dimmi di si -dimmi di si -ma che ci posso fare .io sono un disperato -perche' ti voglio amare .io sono un disperato -perche' ti voglio amare .io sono un disperato -perche' ti voglio amare - IL VELIERO Il veliero va e ti porta via, in alto mare e gia' sei meno mia. Inevitabile oramai, ma come faccio a immaginare che sarai di un altro uomo! Il veliero va e mi porta via, spumeggiando va, e' giusto e sia. Ma mi domando come puo' il mio destino fare in modo che saro' di un'altra donna! Il veliero va, tutti quanti su, prua al mare va non torna piu'! Lo smarrimento vince sempre lui, mamma paura come sempre non lasci mai i figli tuoi! - INNOCENTI EVASIONI (Mogol - L. Battisti) Che sensazione di leggera follia sta colorando l'anima mia immaginando preparo il cuscino qualcuno e' gia' nell'aria qualcuno sorriso ingenuo e profumo Il giradischi le luci rosse e poi champagne ghiacciato e l'avventura puo' iniziare ormai accendo il fuoco e mi siedo vicino qualcuno stasera arriva qualcuno sorrido intanto che fumo Ma come mai tu qui stasera ti sbagli sai non potrei non aspettavo ti giuro nessuno strana atmosfera ma cosa dici mia cara non sono prove no, oh no un po' di fuoco per scaldarmi un po' e poca luce per sognarti no Siediti qui accanto anima mia ed abbandona la tua gelosia se puoi combinazione ho un po' di champagne se vuoi amore come sei bella amore sorridi e lasciati andare chi puo' bussare a quest'ora di sera sara' uno scherzo o un amico e chi lo sa no, non alzarti chiunque sia si stanchera' amore come sei bella amore ho ancora un brivido in cuore Ma come mai tu qui stasera ti sbagli sai non potrei non aspettavo ti giuro nessuno strana atmosfera ma cosa dici mia cara non sono prove no, oh no un po' di fuoco per scaldarmi un po' e poca luce per sognarti no - INSIEME A TE STO BENE (Mogol - L. Battisti) (Ed: Acqua Azzurra - C.A.M.) Che cosa vuoi da me cosa pretendi da me. Se e' giusto non lo so elementare si e no. La donna e' donna e tu una donna sei che mi porta cosa fai resta qui con me finche' vuoi che da mangiare c'e'. Insieme a te sto bene fra le tue braccia cosi' adesso non parlare anch'io - sai - non ho avuto piu' di quel che tu mi dai. Tu prima eri sola il tempo corre e vola oh non spiegarmi chi sei perche' vai sempre bene per me. La donna e' donna e tu una donna sei che mi porta cosa fai resta qui con me finche' vuoi che freddo non avrai - mai. - IO GLI HO DETTO NO Ma io gli ho detto no e adesso torno a te con le miserie mie con le speranze nate morte che io non ho piu' il coraggio di dipingere di vita a cercar calore un'altra volta ancora fra le braccia tue scordando il gia' scordato color di mille lire. Ma io gli ho detto no! E adesso resta no! Anche se chi paga di piu' sei tu dolcissima mia madre - amica - sposa e donna mia, orgoglio e poi vergogna di me stesso. Ma io non vado via! - IO TI VENDEREI Io ti venderei, io ti venderei se potessi farlo con un'altra donna ti baratterei e invece io padre fratello amico profondo saro'. Paure sbagliate commedie gia' date rivivro'. Ah sopra i mari d'Africa. Ah! La mia vela atlantica. La stessa che hai in mente tu, stupida. Io ti venderei, io ti venderei. E mai piu' problemi senza soluzioni io mi creerei e invece io resto sul molo a guardare lo sfondo del mare piu' in la' e affido ai gabbiani i paesi lontani e il profumo di una vita che non sara'. Ah l'Oceano Pacifico. Ah! La mia vela candida. La stessa che hai in mente tu, stupida. - IO VIVRO' (SENZA TE) (Mogol - L. Battisti) (Ed: C.A.M. - Fama) Che non si muore per amore e' una gran bella verita' percio' dolcissimo mio amore ecco quello quello che da domani mi accadra' Io vivro' senza te anche se ancora non so come io vivro' senza te io senza te solo continuero' io dormiro' mi svegliero' camminero' lavorero' qualche cosa faro' qualche cosa faro' si qualche cosa faro' qualche cosa di sicuro io faro' piangero' io piangero' E se ritorni nella mente basta pensare che non ci sei che sto soffrendo inutilmente perche' so io lo so io so che non tornerai senza te io senza te solo continuero' e dormiro' mi svegliero' camminero' lavorero' qualche cosa faro' qualche cosa faro' si qualche cosa faro' qualche cosa di sicuro io faro' piangero' si io piangero' io piangero'. - IO VORREI... NON VORREI... (Mogol - L. Battisti) Dove vai quando poi resti sola il ricordo come sai non consola quando lei se ne ando per esempio trasformai la mia casa in un tempio e da allora solo oggi non farnetico piu' a guarirmi chi fu ho paura a dirti che sei tu Ora noi siamo gia' piu' vicini io vorrei... non vorrei... ma se vuoi.. Come puo' uno scoglio arginare il mare anche se non voglio torno gia' a volare le distese azzurre e le verdi terre le discese ardite e le risalite su nel cielo aperto e poi giu' il deserto e poi ancora in alto con un grande salto Dove vai quando poi resti sola senza ali tu lo sai non si vola io quel di mi trovai per esempio quasi perso in quel letto cosi ampio stalattiti sul soffitto i miei giorni con lei io la morte abbracciai ho paura a dirti che per te mi svegliai Oramai fra di noi solo un passo io vorrei... non vorrei... ma se vuoi.. Come puo' uno scoglio arginare il mare anche se non voglio torno gia' a volare le distese azzurre e le verdi terre le discese ardite e le risalite su nel cielo aperto e poi giu' il deserto e poi ancora in alto con un grande salto - L'APPARENZA Quindi facendo finta che non sai parlare ti metti un dito in bocca, l'anulare. Dirigi una quinta qualsiasi sposti tre vasi come le tre carte mi metti a parte di una confidenza senza vocali e senza consonanti tiri con gli occhi chiusi sull'atlante l'indice come un pulsante accende una nazione in cui mi sa che a quest'ora e' notte piena o molto nuvoloso pieghi la schiena cali il tuo sipario di capelli sopra l'armamentario voluttuario quindi ti sollevi in mulinelli dall'indaco e il blu di Prussia profondissimi. Ti rilassi bussando tristemente assorta sopra una porta che non c'e' per niente la spingi che era aperta mi racconti come un capogiro i fatti i posti pieni di respiro mi presenti un regalo ed attraverso ci vedo le tue mani contenenti lo scarti prima sciogli questi fiocchetti inestricabili ti imbrogli e fai cadere e credere in un danno incalcolabile e l'aria vulnerabile raccogli incolli l'invisibile e d'improvviso scrolli in gocce questa scena fai la feroce coi baffi che non hai da puma sulle guance gonfiate fai la precoce. Che scarica un gran volume d'indolenza incendiaria quindi sei l'avversaria di un arioso colosso pugilatore poi mormori indecenze senza parole a un confessore lo respingi in sequenza d'inseguimento infili il balcone ti scansi di lato fai la ricognizione se ha fatto centro il precipitato. Rientri con cavalli fragorosi e salti di delfini tra marosi. - L'AQUILA (L. Battisti - Mogol) Il fiume va guardo piu' in la' un automobile corre e lascia dietro se' del fumo grigio e me e questo verde mondo indifferente perche' da troppo tempo ormai apre le braccia a nessuno come me che ho bisogno di qualche cosa di piu' che non puoi darmi tu un'auto che va basta gia' a farmi chiedere se io vivo. Mezz'ora fa mostravi a me la tua bandiera d'amore che amore poi non e' e mi dicevi che io dovrei cambiare per diventare come te che ami solo me ma come un'aquila puo' diventare aquilone che sia legato oppure no non sara' mai di cartone cosa son io non so ma un'auto che va basta gia' a farmi chiedere se io vivo Coro: il fiume va Voce: sa dove andare Coro: guarda piu' in la Voce: in cerca d'amore Coro: un'automobile corre Voce: non ci son nuove terre Coro: e lascia dietro se del fumo grigio e me e questo verde mondo Voce: nel quale mi confondo Coro: nel quale mi confondo Voce: indifferente perche' Coro: indifferente perche' Voce: da troppo tempo ormai apre le braccia a nessuno come me che ho bisogno di qualche cosa in piu' che non puoi darmi tu e un'auto che va basta gia' a farmi chiedere se io vivo. - L'INTERPRETE DI UN FILM Chissa' che faccia strana la signora Carla avra' trovandoti domattina accanto a me nel letto arriva alle otto. Son certo che le pulizie non fara', stavolta fuggira'. Mi sto chiedendo ancora dove trovai il coraggio per farti quella domanda cretina che ti ha fatto ridere prima prima che diventassi balbuziente che mi si paralizzasse la mente come sempre Tu mi fai sentire un altro uomo, l'interprete di un film che ho sempre visto senza te. La mascella scolpita di un rude cowboy che fuma un marinaio bruciato dal sale e dalla sfortuna confesso avevo un po' paura anche se non speravo in niente di un piccolo incidente che mi mandasse a monte questo incredibile presente la gioia di fare all'amore con te. E invece adesso io cammino nudo davanti agli occhi tuoi sereno forte calmo come non sono stato mai per la prima volta grande tanto che mi sentirei sicuro anche senza te. Tu mi fai sentire un altro uomo l'interprete di un film che ho visto tante volte ormai L'espressione di ghiaccio di un giovane Padrino dolcemente stanco come un medico che ha operato fino al mattino - LA BELLEZZA RIUNITA Mi apparisti vestita e piu' carpita da me piu' che tu non lo fossi. Misurarti la vita mi pare proprio che sia tutto quello che posso. La bellezza riunita ha piu' difesa di se'; mi dicesti "Sospira". Come chi si ritrae con il dito chiedendo silenzio; la totale pienezza di te dal mio braccio destro si disincagliava e calava nell'ansa del sinistro, mista alle piegature, e declinava. Di te, in te stessa, l'attivita' assoluta era una lotta contro la natura che e' dimessa al vento, succube alla furia. Ma tu non soccombevi, eri impennata sulla tua forma finita e creata. E la tua finitezza superavi sapendo, di te stessa, non solo di convessa, di concava, di cava, umana, pelle umana. E la realta' finiva e il vero cominciava. Certo imbruniva, ma imbruniva fuori. All'interno i colori erano luci spente, umiliate dalla tua bocca ponente. Dopo un po' si vedeva soltanto quello che puo' perdonare la vista. E scoprire le gambe, fu qui la tua miglioria, per distinguere meglio. Ogni tuo gesto e' compreso in tutto quello che sa di te stessa quel gesto. - LA CANZONE DEL SOLE (Mogol - L. Battisti) (Ed: Acqua Azzurra) Le bionde trecce e gli occhi azzurri e poi le tue calzette rosse e l'innocenza sulle gote tue due arancie ancor piu' rosse e la cantina buia dove noi respiravamo piano e le tue corse e l'eco dei tuoi no o no mi stai facendo paura Dove sei stata cosa hai fatto mai una donna, donna dimmi cosa vuol dir sono una donna ormai ma quante braccia ti hanno stretto tu lo sai per diventar quel che sei che importa tanto tu non me lo dirai purtroppo ma ti ricordi l'acqua verde e noi le roccie bianche al fondo di che colore sono gli occhi tuoi se me lo chiedi non rispondo o mare nero,mare nero mare ne tu eri chiaro e trasparente come me o mare nero, mare nero mare ne tu eri chiaro e trasparente come me e... (musica) Le biciclette, abbandonate sopra il prato e poi noi due distesi all'ombra un fiore in bocca puo' servire sai piu' allegro tutto sembra e d'improvviso quel silenzio fra noi e quel tuo sguardo strano ti cade il fiore dalla bocca e poi o no, ferma ti prega la mano Dove sei stata cosa hai fatto mai una donna, donna, donna dimmi cosa vuol dir sono una donna ormai io non conosco quel sorriso sicuro che hai non so chi sei, non so piu' chi sei mi fai paura oramai purtroppo ma ti ricordi le onde grandi e noi gli spruzzi e le tue risa cose e' rimasto in fondo agli occhi tuoi la fiamma e' spenta o e' accesa O mare nero, o mare nero mare ne tu eri chiaro e trasparente come me O mare nero, o mare nero mare ne tu eri chiaro e trasparente come me no, no no .... no il sole quando sorge sorge piano e poi la luce si diffonde tutto intorno a noi le ombre di fantasmi della notte sono alberi e cespugli e ancora i fiori sono gli occhi di una donna ancora pieni d'amore na ,na ,na ,na ... - LA CANZONE DELLA TERRA Al ritorno dalla campagna, al ritorno dalla campagna, prima cosa voglio trovare il piatto pronto da mangiare e il bicchiere dove bere; (prima cosa voglio trovare il piatto pronto da mangiare e il bicchiere dove bere) Al ritorno dalla campagna, al ritorno dalla campagna, seconda cosa voglio parlare di tutte le cose che ho da dire e qualcuno deve ascoltare; (seconda cosa voglio parlare di tutte le cose che ho da dire e qualcuno deve ascoltare. Donna mia devi ascoltare! Donna mia devi ascoltare!) Terza cosa quando ho finito presto a letto voglio andare, subito a letto voglio andare! (Na na na. subito a letto voglio andare!) E fra la seta della carne tua mi voglio avvolgere fino a mattina mi voglio avvolgere fino a mattina e donna senza piu' nessun pudore puledra impetuosa ti voglio sentire io dolce e impetuosa ti voglio sentire. Al risveglio alla mattina quando il gallo mi apre gli occhi alle quattro di mattina prima cosa polenta a fette e nell'aria voglia sentire il profumo del caffelatte. Al risveglio alla mattina. Al risveglio alla mattina. Seconda cosa acqua e sapone fatto tutto molto presto colazione dentro al cesto! E poi la vanga la terra e il sole l'ombra del pino e' quel che ci vuole e il desiderio che sale al ritorno dopo che ancora rimuore il giorno dopo che ancora rimuore il giorno. - LA COLLINA DEI CILIEGI (Mogol - L. Battisti) E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e piu' fragrante cancella col coraggio quella supplica dagli occhi troppo spesso la saggezza e' solamente la prudenza piu' stagnante e quasi sempre dietro la collina e' il sole! Ma perche' tu non ti vuoi azzurra e lucente? Ma oerche' tu non vuoi spaziare con me volando intorno a una tradizione come un colombo intorno a un pallone frenato e con un colpo di becco ben aggiustato forarlo e lui giu', giu', giu'... E noi ancora ancor piu' su planando sopra boschi di braccia tese un sorriso che non ha ne' piu' un volto ne' piu' un'eta' e respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini ci allontaniamo e poi ci ritroviamo piu' vicini e piu' in alto, e piu' in la' se chiudi gli occhi un istante ora figli dell'immensita'... Se segui la mia mente, se segui la mia mente abbandoni facilmente le antiche gelosie ma non ti accorgi che e' soo paura che infine uccide i sentimenti le anime che hanno sesso nei sogni e no, non temere, tu non sarai preda dei venti ma perche' non mi dai la tua mano perche' potremmo correre sulla collina e dai ciliegi veder la mattina... e' gia' la'! E dando un calcio ad un sasso, residuo d'inferno farlo rotolar giu'...giu'...giu'e poi ancor piu' su planando sopra boschi di braccia tese un sorriso che non ha ne' piu' un volto ne' piu' un'eta' e respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini ci allontaniamo e poi ci ritroviamo piu' vicini e piu' in alto, e piu' in la' ora figli dell'immortalita'... - LA COMPAGNIA (Mogol - Donida) Mi sono alzato, mi sono vestito e sono uscito solo per la strada ho camminato a lungo senza meta finche' ho sentito cantare in un bar finche' ho sentito cantare in un bar. Canzoni e fumo ed allegria io ti ringrazio sconosciuta compagnia non so nemmeno chi e' stato a darmi un fiore ma so che sento cantare il mio cuor ma so che sento cantare il mio cuor... Felicita'... ti ho perso ieri ed oggi ti ritrovo gia' tristezza va... una canzone il tuo posto prendera! Abbiam mangiato e poi bevuto e' mai possibile che ti abbia gia' scordato? Eppure ieri morivo di dolore ma oggi sento piu' caldo il mio cuor ma oggi sento piu' caldo il mio cuor! Felicita'....... - LA LUCE DELL'EST (Mogol - L. Battisti) La nebbia che respiro ormai si dirada perche' davanti a me un sole quasi bianco sale ad est. La luce si diffonde ed io quest'odore di funghi faccio mio seguendo il mio ricordo verso te. Piccoli stivali e sopra lei una corsa in mezzo al fango e ancora lei poi le sue labbra rosa e infine noi. "Scusa se non parlo ancora slavo" mentre lei che non capiva disse "Bravo" e rotolammo tra sospiri e "Dai". Poi seduti accanto in un'osteria bevendo brodo caldo che follia io la sentivo ancora profondamente mia. Ma un ramo calpestato ed ecco che ritorno col pensiero. E ascolto te, il passo tuo, il tuo respiro dietro me... A te che sei il mio presente, a te la mia mente e come uccelli leggeri fuggon tutti i miei pensieri per lasciar solo posto al tuo viso che some un sole rosso acceso arde per me. Le foglie ancor bagnate lascian fredda la mia mano e piu' in la' un canto di fagiano sale ad est. Qualcuno grida il nome mio smarrirmi in questo bosco voglio io per leggere in silenzio ogni mio scritto ad est... Le mani rosse un poco ruvide la mia bocca nell'abbraccio cercano il seno bianco e morbido tra noi. "Dimmi perche' ridi amore mio proprio cosi buffo sono io", la sua risposta dolce non seppi mai... L'auto che partiva e dietro lei ferma sulla strada lontano ormai, lei che rincorreva inutilmente noi. Un colpo di fucile ed ecco che ritorno col pensiero. E ascolto te il passo tuo il tuo respiro dietro me... A te che sei il mio presente, a te la mia mente e come uccelli leggeri fuggon tutti i miei pensieri per lasciar solo posto al tuo viso che come un sole rosso acceso arde per me. - LA METRO ECCETERA La metro dei riflessi, gli sguardi verso il vetro, gli appositi sostegni verticali, le mani che fatali li discendono, e quelli orizzontali, in alto i polsi e gli orologi viaggiano da soli. La metro, i seduti di fronte sono semplicemente gli avanzati dal viaggio precedente che andava dove vanno tutti i presentimenti, eccetera. In un soffio di porta, fa' l'ingresso la bella incatenata a testa alta; invece i viaggiatori sono entrati col capo chino, e l'umilta' dei frati. Bella incatenata dai sui stessi ormeggi: la cinghia della borsa, e stringhe mosce, e fasce di camoscio e stratagemmi dei morbidi tormenti d'organzino. Si fa la trigonometria, nei finestrini corrispondenti agli occhi alessandrini, di lei che guarda fissa un suo sussulto fuso nel vetro, che le ricorda tanto un suo sussulto. La metro piomba nella galleria, come un eccetera eccetera, che continua tremante veranda di lettura, da un attico mittente, tutta giu' a fendente. E piu' di tutti i giornali e i giornaletti ha successo una scritta: In caso di necessita' rompere il vetro, e tutti i trasgressori saranno eccetera. La metro si avvicina alla stazione prossima e rallenta. I posti a sedere, ad occhio e croce: diciamo trentasei; le scale sono mobili, ma le pareti no, e fermi i corridoi; la folla passa e sale. La metro accelera, eccetera, eccetera, e puntini di sospensione. - LA MIA CANZONE PER MARIA (Mogol - L. Battisti) (Ed: C.A.M. - Fama) Sento una canzone dolce in fondo al cuor quando penso a Maria sento una canzone, una canzone d'amor quando penso a Maria alzo il mio bicchiere rosso e brindo a te sento che la mente mia si accende questa notte il vento portera' con se la mia canzone per Maria. Sento una canzone dolce in fondo al cuor quando penso a Rosa sento una canzone dolce in fondo al cuor quando penso a Rosa alzo il mio bicchiere rosso e brindo a te sento che la mente mia si accende questa notte il vento portera' con se la mia canzone per Rosa. Quanti volti, quanti volti ha l'amore, l'amore per tutti una canzone sentiro' Sento una canzone dolce in fondo al cuor quando penso a Maria Sento una canzone dolce in fondo al cuor quando penso a Rosa alzo il mio bicchiere rosso e brindo a voi sento che la mente mia si accende questa notte il vento portera' con se la mia canzone per Maria, la mia canzone per Rosa la mia canzone per Maria, la mia canzone per Rosa questa notte il vento portera' con se la mia canzone per Maria, la la la... - LA MODA NEL RESPIRO "La moda e' generosa", pensi cade piu' docile delle mura, piu' facile dei bastioni: ai tuoi piedi, sciolta la chiusura. Dici i Greci, e pensi sono pieghe, son colori i Fenici, e i Macedoni fibbie, intimi i Latini. "La moda e' generosa", pensi meglio di un pugile si risolleva piu' agile perde i sensi crolla in pezzi senza alcun patema. Dici i sogni e pensi ai bottoni, son asole i risvegli, e gli scolli effusioni, e spacchi gli sdegni. E chi teme la moda e' immerso in essa comunque e d'essa intriso come un cardo dal gambo reciso. E dici e' molto comoda se esclude sempre di presentarsi in figure, in tagli, forme e positure, immediatamente tutte nude. Cosi' che quando passa questo eccesso ci pare non avere perso nulla, ci pare non avere perso il tempo che la nudezza sbriciola e maciulla. Dici la via di mezzo, ecco la via quella percorsa dai ragazzi alteri che vanno a divertirsi nei misteri, spiegabili perche' non intralciati, dai cupi sedimenti dei passati. Mi dici il mezzo giro, quello che va di moda, dei tuoi fianchi; gli occhi totali, come elianti la spossatezza semplice, formale, ed un rilassamento collegiale. Come se intorno a noi, in curvi corridoi, i disciplinatori, le studentesse e gli studenti, rapinatori del momento d'oro, consumassero un lusso di moine, un rimandare sempre all'anno dopo, frenetici in unj ballo senza scopo. Noi nella stanza accanto e la moda cambiava nel respiro, il nostro che cambiava ogni tanto. - LA NUOVA AMERICA La nuova America. La nuova America. La nuova America. Dov'e'? Io voglio vivere. Adesso, subito. Anche con te. - LA SPOSA OCCIDENTALE Non dobbiamo avere pazienza, ma accampare pretese intorno a noi come in un assedio, ed essere aggrediti dalle voglie piu' voluminose: un fiore, che e' un fiore, io non te l'ho mai portato vuoi improvvisato, vuoi confezionato, ma trasferisco da te tutti i fiorai, e' piu' facile a dirsi, e infatti te lo dico. Ti piacciono i dolci ed io sul tuo terrazzo impianto un'impastatrice industriale che mescola e sciorina la crema per le scale. Se tu ti vesti, io sul tuo balcone faccio calare in forma d'indumenti, tutti i paracaduti ed un tendone bianco da sceicco e la sua scimitarra per fermaglio ed e' piu' facile a dirsi che a dimostrarlo falso, e infatti te lo dico perche' non basta il pensiero. Vuoi prendere un treno di notte pieno di paralumi e di damasco per dormire, senno' a che serve un treno: alzo con le mie leve tutti i binari e, senza alcun disagio di viaggiare in discesa, scivolano da te tutti i vagoni. Detto cosi' e' semplice e infatti lo e' detto cosi'. Ti lascio immaginare cosa succederebbe se tu volessi bere, se tu volessi nuotare, se tu volessi l'ultimo centimetro di cima del monte che ti pare per farne niente o per otturare un buchetto qualsiasi in fondo a un mare. Trascurando il tempo ed il riso tu escludi le risorse piu' abusive che sono state mai precise come sul tuo bel viso rilassato ed inespressivo. Se nulla capivo, qui tu finalmente nulla lasciavi germogliare sulla brulla, paradossale, tra noi terra infondata, dove sono i leoni, ammattiti e marroni, lasciando immaginare la sposa occidentale. La sposa occidentale che sembra quasi ridere e invece lei respira, quasi piangere, ma gira dall'altra parte il viso, ma ritorna portando sue notizie inaspettate; amando tutto cio' che adora, chiama con nomi fittizi le cose: cosi', semmai, le rose son spasimi, per ora. - LA VOCE DEL VISO Per insignificanti movimenti tanti e tanti il volto e' tutto; e tutto sta raccolto sopra il tuo bel volto. Lingua che sei straniera e non si sa se vuoi che io ti distingua dalla mia o se mia lingua ti finga. Bocca di gradazioni, intera gamma, dalle predilezioni alla maniera amara. Bocca che mi sei cara appena appena schiusa quando armatura in te quella fessura e' un dissuadendo le svariate forme labili d'espressione per tentativi ed approssimazione. Ed il tuo volto e' tutto nel momento in cui, passando sopra alla tua immagine della quale e' troppo facile dire che in superficie, affiori l'anima passando sopra la tua immagine, invece ci si vede intraducibile l'estraneita' al lavoro. Che' il volto e' tutto ma non e' del corpo, al quale pare unito. Il corpo, contentando il senso della nutrizione e il viso l'ascensione l'assolvenza dell'inappetenza perche' un bel volto bello se lo si puo' guardare e' un disimparare del mondo questo e quello. Cosi' ci s'innamora di un viso in cui l'estraneita' lavora. Il corpo segue, come un testimone casalingo e familiare di questa apparizione, in su la cima. Quest'opera sensibile: il tuo volto che si manifesta ed e' oltre l'ordine della natura. E come tutti i portenti tende a scomparire piu' cerchi di tenerlo a mente e nelle spire dei ritrovamenti portentosi. E la voce del viso allora nemmeno ricorre ai miracoli non un riso, un pianto, non una smorfia densa d'oracoli. Ma da' senso quella voce a un solo volto che sotto il mio rotola, si ferma e freme, alle mie mani preme perche' lo riporti in cima, in vetta al suo sistema dei piaceri. Secondo un canone, un precetto ed una disciplina che inumidisce i capelli e per discrezione stende un velo di madore sulla pelle. Ti spadroneggia allora il tuo godio, disincantato in quanto, piu' e' restio al racconto lenitivo, al riassunto giulivo. E non e' riso appunto e non e' pianto il tuo perche' il racconto e' il riso e pianto il suo riassunto. Sul viso la sintassi non ha imperio, non ha nessun comando. - LE ALLETTANTI PROMESSE Perche' tu non vieni insieme a noi in paese fra la gente insieme a noi in quella cascina cosi' solo cosa fai La domenica la messa finalmente sentirai. No non mi va preferisco restare qui ho la vacca ed il maiale non li posso abbandonar cosi' pompar l'acqua del canale poco fieno nel fienile troppo da fare prepararmi da mangiare un'occhiata sempre all'orto quando e' sera stanco morto mi diverto solamente a dormire. Si' ma non e' vita questa qua se ti compri il vestito della festa chissa' potresti anche far girar la testa e se poi non ci riesci appena fuori dal paese c'e' la giostra. No non mi va preferisco restare qua io in paese ci ho vissuto gia' qualche mese se di notte fai un passo con la lingua che e' un coltello ti tagliano gli abiti addosso e se parli a una ragazza che e' gia' stata fidanzata loro ti mettono due timbri: ruffiano e prostituta e se qualcuno non difende i suoi interessi con le unghie e con i denti e' degradato ad ultimo dei fessi per non dire degli impotenti. Avrai anche un dancing per ballare e poi un biliardo per giocare avrai un'osteria dove tu puoi bere e poi il televisore da guardare, potrai anche peccare se lo vuoi! No non mi va molto meglio restare qua , no non voglio entrare in mezzo all'invidia e la perfidia non voglio stare a duellar fra gelosie sporche dicerie e bigottume delle dolci e care figlie di Maria e la politica del curato contro quella della giunta tutti li' a vedere chi la spunta e sorrisi e compremessi e fognature dentro i fossi no no io non ci sto no no io non ci sto Io non posso parlare solo di calcio e di donne di membri lunghi tre spanne non posso parlare di tutte le corna del droghiere e dell'ulcera duodenale del padre del salumiere non posso parlare Potrai avere un giorno anche dei figli! Per farli diventar cosi' preferisco alleva vitelli e conigli! - LE COSE CHE PENSANO In nessun luogo andai per niente ti pensai e nulla ti mandai per mio ricordo Sul bordo m'affacciai d'abissi belli assai Su un dolce tedio a sdraio amore t'ignorai invece costeggiai i lungomai M'estasiai, ti spensierai M'estasiai e si sposto' la tua testa estranea che rotolo' Cadere la guardai riflessa tra ghiacciai sessanta volte che cacciava fuori la lingua e t'abbracciai di sangue m'inguaiai Tu quindi come stai se e' lecito che fai in quell'attualita' che pare vera. Come stai, ti smemorai Ti stemperai e come sta la straniera, lei come sta. Son le cose che pensano ed hanno di te sentimento esse t'amano e non io come assente rimpiangono te Son le cose prolungano te. La vista l'angolai di modo che tu mai entrassi col viavai di quando sei dolcezza e liturgia orgetta e leccornia La prima volta che ti vidi non guardai da allora non t'amai tu come stai ah, come stai Rimpiangono te son le cose prolungano te certe cose. - LE TRE VERITA' (Mogol - L. Battisti) Colpa sua colpa sua credimi non c'eri tu non c'eri tu a difendermi e la sua forza e' stata ancor piu' forte della mia volonta' e l'innocente e l'innocente paghera'. Io so che non crederai non mi crederai ma e' colpa sua e' colpa sua. Non mi interessa se tu delle false lacrime ora berrai ti posso dire sono salate le ho fia' bevute ormai comunque tutto quello che dice lei non e' verita' la sua dolcezza e' stata ancor piu' forte della mia onesta' ed ora le crederai le crederai. Povero amico ingenuo io lo so le crederai. Io no so io non so piu' a chi credere so solo che so solo che di tutti e tre soltanto uno uno soltanto morira' lei era mia non e' piu' mia ora di chi e' chi lo sa andate via andate via via... - LO SCENARIO Dici che non capisci ma io so che tutti capiscono tutto e t'intestardisci io sarei un panno nero nel salottino scuro non c'e' acqua ne' fuochino che fuori lo trascini quel detrito e li' l'incendi abbrustolito. Diventi malevola come se io fossi una persona. Diventi, come i tutti che capiscono, sincera ossia dici come sarei se fossi l'immagine a somiglianza del tuo rancore o malessere d'essere sincera, parlando di te. Dici che non capisci eppure quel che dici e' tutto vero di piu' quando inveisci quando pesantemente costruisci periodi che speri d'odio ma ad ogni affondo ti si scopre un po' il corpo. Diventi simpatica simile tu ossia con sentimento e parli sempre d'altro di quel tossico che bevi lo stai dicendo con le stesse parole di tutti. Forse e' questo che tu non vorresti riuscire a capire: che favorevole e' come essere contro e in mezzo c'e' una zona di silenzio difficile anche un po' recalcitrante dove un parere vale quello che vale e' l'ombra trasparente o niente che traspare silenziosamente tutti tra se' e se' pensano le stesse cose. Dici che non capisci e questo ti convince a non capire pero' non ci riesci non ti sai trattenere e ti dispiace ti dispiaci tu. Avendo voglia tempo e la serata adatta tutto e' dimostrabile soprattutto il contrario con un'abile manipolazione dello scenario. Mentre e' un combattimento quello che dici sono nemmeno abili mosse tra quello che dici e come vorresti che fosse. - LUCI - AH Oggi e' stata gran festa in paese si' lo so ma non per questo si brucian le chiese, no no no. La botte era grande, il vino era buono, lo sai anche tu ti e' tanto piaciuto che ci hai fatto il bagno non farlo mai piu'. La tua veste colore di fuoco e' molto bella pero' troppo a lungo la' sul campanile sventolo' gli indumenti di pizzo ricaman la pelle ma mi sembra che tu questa sera al chiaror delle stelle non li avevi piu'. Luci - ah! Luci - ah! Di solito cosi' non si fa! Luci - ah! Luci - ah! (ripete) Tu sapevi che il curato ogni giorno prega sempre per te ma perche' l'hai legato a lui intorno hai ballato, perche'? E quando il figlio del tuo macellaio ti ha chiesto in sposa tu a lui non dovevi rispondere che una bistecca non sei e siam d'accordo con te devi decidere tu il fidanzato che vuoi comunque esageri un po' con la richiesta che fai provarli tutti non puoi! Luci - ah! Luci - ah! Di solito cosi' non si fa! Luci - ah! Luci - ah.. Ho l'impressione che se non smetti all'inferno tu finirai, ma se non altro quel luogo piu' allegro ed umano renderai! Luci - ah. Luci - ah! Luci - ah! Di solito cosi' non si fa! Luci - ah! Luci - ah! Na, na na na. (ripete) - LUISA ROSSI (Mogol - L. Battisti) (Ed: C.A.M. - Fama) Luisa Rossi sa bene quel che fa Luisa Rossi sa bene quel che fa. Regala un giorno a me e poi se ne va. Va, lei va. Va, lei va. Ride con tutti ride con tutti va, lei va va, lei va ride con tutti, ride con tutti sa quel che fa. Luisa Rossi rischia di restare sola e lei lo sa Luisa Rossi rischia di restare sola e lei lo sa regala un giorno a te ride e poi se ne va va, lei va va, lei va vuol bene a tutti vuol bene a tutti sa quel che fa. - MA E' UN CANTO BRASILEIRO Io non ti voglio piu' vedere mi fai tanto male con quel sorriso professionale sopra a un cartellone di sei metri od attaccata sopra a tutti i vetri. Non ti voglio piu' vedere cara mentre sorseggi un'aranciata amara con l'espressione estasiata di chi ha raggiunto finalmente un traguardo nella vita Io non ti voglio piu' vedere sul muro davanti ad un bucato dove qualcuno c'ha disegnato pornografia a buon mercato Oh no non ti voglio vedere intanto che cucini gli spaghetti con pomodori peso verita' tre etti mentre un imbecille entrando dalla porta grida un evviva con la bocca aperta Col dentifricio pure trasparente dove ti fanno dire che illumina la mente e mentre indossi un super super super reggiseno per casalinga tutta veleno. E mentre parli insieme a una semplice comparsa vestito da dottore, che brutta farsa! Ti fanno alimentare l'ignoranza fingendo di servirsi della scenza! Oh no! Ah ma e' un canto brasileiro. Ah ma e' un canto brasileiro. Ah ma e' un canto brasileiro. Ah ma e' un canto brasileiro. Eppure non sei meno bella in casa senza cerone non dico che sei una rosa sarei un trombone ma ti vorrei vedere qualche volta in bikini senza sfondi di isole lontane e restare un po' vicini Io ti vorrei vedere mentre cogli l'insalata dell'orto che vorrei aver coltivato prima di essere morto Oh no! Anche se guadagni centomila lire al giorno non ti puoi scordare che la vita e' andata e ritorno Oh no, no oh no Non ti voglio vedere i giorni e le sere ti capiro' se un altro uomo un giorno vorrai ma consumare la tua vita cosi' non puoi. Non puoi partecipare a quella storia dove racconti che la benzina quasi quasi quasi purifica l'aria sara' al mentolo l'ultima scoria! Fotografata insieme a dei bambini che affidi al fosforo dei formaggini! Ah ma e' un canto brasileiro. Ah ma e' un canto brasileiro. Ah ma e' un canto brasileiro. Ah ma e' un canto brasileiro. - MADRE PENNUTA La strada che curva e l'insegna notturna Un Tir che si ritira tutto il sole al Nadir E alte a prua chiome d'albero E zolle che non mi arenano. Finita la storia e caduto l'impero di vivere dal vero eccome di anni tre E' li' che fui faraonico tra bumbe e tra rumbe tiepide. Con tante madri e il tempo un laghetto coi pesci dei giorni E' il gamberetto del mio compleanno che torna li' Fu molto dopo che dentro la pioggia vidi tra mille la goccia d'acqua mia prigionia. Ho visto la neve nei vetri che agitai ma agitai le finestre e mai e sfere da souvenir Guidai, l'accostai e sorpassai il tempo, l'obeso in limousine. Ho usato penne piu' degli uccelli ma quando mai ho perso il sonno per scrivere solo "io volo" Madre pennuta il mio morbidio mia pelle d'oca, cuscino mio, il mio. Il vero e' nella memoria e nella fantasia Non c'e' storia e il tempo finge e poi commette ingenuita' Non cancella mai le tracce sue vuol esser preso, arreso, inchiodato li'. Ho visto un film normale ma con un bel finale Faccia a faccia fra tutt'e due che infine uno e' Madre mia la gente che s'e' alzata ma che dico la gente, uno usci'. - MALEDETTO GATTO Elegante, contenuto, un po' ironico, garbato. Misterioso, interessato, imbroglione, subdolo, matto Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto! Indifeso ma per gioco. Dolce caro sempre amico. Un poeta me per poco, giusto per un platonico ricatto: Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto! Giovane mio amore, quanto ingenua non lo so, ti vorrei avvisare, ma far questo non si puo'.. Paternalista a questo punto, non divento proprio no! Potresti ridere! Tu disturbi? Vuoi scherzare? e' un grandissimo piacere. Puoi unirti a noi a mangiare. Un 'intruso, ma chi l'ha mai detto. Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto! Abbiam tempo per star soli: solo un whisky forza sali! Ma tutt'altro ci consoli. Bravo e' vero andarsene e' brutto. Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto! Giovane mio amore, quanto ingenua non lo so, ti vorrei avvisare, ma far questo non si puo'.. Paternalista a questo punto, non divento proprio no! Potresti ridere! Quindi maledetto gatto, tu continua a far le fusa, se percaso lei fosse confusa, riuscirai a mangiarmi nel piatto! Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto! - MI RIPOSA L'aereo rulla sulla pista sgombra, e il ruscelletto frulla, radente dentro l'ombra, dove, non visto, fa certune cose. Noiosa come sei, mi sei preziosa. Monotona ottimale, mi riposa la confidenza tua priva di varieta', la musica camusa che stempera le palpebre, le strugge in cere fuse e le sigilla su pagine non chiuse. Noiosa ti dimentichi di me, e siamo soli. E tu parli di noi senza abbandoni, e senza animazioni e con la correttezza di una traduzione che risuoni facile e fedele senza quelle inutili trappole e stili. Pratica, con te sei pratica, sfogliando un argomento prediletto, ma non sono petali: tu i fiori li divori, come i gialli: "La corolla assassina", "Il pistillo che sa". Ti appassioni stordita, tutta in punta di dita al variare dei fiori. E li divori, come una capretta illetterata ai titoli dei gialli fiorellini di ruchetta. Noiosa in un esilio, segnata dallo smalto, ti scusi se hai le mani che somigliano ad altro. Scavalli ed accavalli le gambe, d'un tratto, come i tergicristalli, e infatti ti schiarisci, traspare, che dentro l'idea chiara, vacillano i corpi giovinetti col tridente ad infilzare gli amori serrati, corazzati e profondi dei ricci di mare. La macchia tonda e dolce dei bicchierini, le scarpe decolte', quel capogiro, che scossa agli orecchini, l'ondaccolo dei vini, e cirri bronzini dei capelli infantili. Statica, ritorni statica, con lievi incrinature, serpeggiamenti dentro le strutture esce un amore mio, come un colombo, dalle feritoie, che viaggia tanto e tanto, ha gia' viaggiato tra le noie, si butta a capofitto, diventa un ruscelletto che frulla, radente dentro l'ombra, e la tua voce rulla sopra la pista sgombra. Roca, diventi roca, con una voce, poca, da ciceronessa che spiega com'e' bella, com'e' bella se stessa. I nostri te' si bevono da se', molto corretti, e intanto e' incominciata la sfilata di intere collezioni di biscotti. - MI RITORNI IN MENTE (Mogol - L. Battisti) (Ed: Acqua Azzurra) Mi ritorni in mente bella come sei forse ancor di piu' mi ritorni in mente dolce come mai come non sei tu un angelo caduto in volo questo tu ora sei in tutti i sogni miei come ti vorrei come ti vorrei ma c'e' qualcosa che non scordo ma c'e' qualcosa che non scordo che non scordo... quella sera ballavi insieme a me e ti stringevi a me all'improvviso mi hai chiesto lui chi e' lui chi e' un sorriso ed ho visto la mia fine sul tuo viso il nostro amor dissolversi nel vento ricordo sono morto in un momento Mi ritorni in mente bella come sei forse ancor di piu' mi ritorni in mente dolce come mai come non sei tu un angelo caduto in volo questo tu ora sei in tutti i sogni miei come ti vorrei come ti vorrei ma c'e' qualcosa che non scordo ma c'e' qualcosa che non scordo Mi ritorni in mente bella come sei forse ancor di piu' mi ritorni in mente dolce come mai come non sei tu un angelo caduto in volo questo tu ora sei in tutti i sogni miei come ti vorrei come ti vorrei - NEANCHE UN MINUTO DI "NON AMORE" Salgo in auto e parto e guido verso te al telefono mi hai detto "Si, d'accordo alle tre!" dal timbro della voce non sembravi tu quel tono che mi piace no, non c'era piu'! Ma cosa e' accaduto? Quando e' accaduto? No non e' possibile improvvisamente no. Il traffico che corre la gente nei caffe' la mente mia che scorre e indaga su di te le ultime espressioni le pause fra di noi le minime emozioni i gesti, gli occhi tuoi neanche un minuto di "non amore" questo e' il risultato dei pensieri miei! Eppure qualcosa c'e' impercettibile per me ma per te cosi' importante lo sento e' presente che grida e intanto grida un clackson dietro me sto odiando questa strada che mi separa da te neanche un minuto di "non amore" ripeto questa frase ossessionato mentre vedo te. "Ciao come stai dimmi cos'hai parcheggio dopo. Dimmi che cos'hai!" Cosi' hai perso il posto hai pianto e che altro c'e' Nient'altro questo e' tutto volevi star con me Neanche un minuto di "non amore" Scusami se rido non pensavo a te. - NEL CUORE, NELL'ANIMA (Mogol - L. Battisti) () Una bambina conoscerai non ridere.non ridere di lei no Nel mio cuor nell'anima c'e' un prato verde che mai nessuno ha mai calpestato nessuno se tu vorrai conoscerlo cammina piano perche' nel mio silenzio anche un sorriso puo' fare rumore non parlar (7 volte) Nel mio cuor nell'anima tra fili d'erba vedrai ombre lontane di gente sola che per un attimo e' stata qui che ora amo perche' se n'e' andata via per lasciare il posto a te (4 volte) Nel mio cuor nell'anima tra fili d'erba vedrai ombre lontane di gente sola che per un attimo e' stata qui che ora amo perche' se n'e' andata via per lasciare il posto a te (7 volte) per lasciare il posto.. Per lasciare il posto a te. - NEL SOLE, NEL VENTO (L. Battisti - Mogol) Mio padre disse: "ragazzo mio se vuoi andare, addio". Mia madre disse: "Bambino mio ti guidera' Iddio". La solitudine si paga in lacrime e l'ho pagata anch'io ma se ho vissutop un po' e se sono un uomo ormai lo devo a lei, la donna che e' insieme a me perche' lei e' vicino a me nel sole, nel vento, nel sorriso e nel pianto lei e' vicino a me con tutto il suo cuore, con tutto il suo amore in ogni istante, in ogni momento. Oh... Io sono un uomo ormai non piango quasi mai e tutto questo lo devo a lei, lo devo a lei perche' lei e' vicino a me...... - NESSUN DOLORE Mi sembri un po' stupito perche' rimango qui indifferente come se tu non avessi parlato quasi come se tu non avessi detto niente Ti sei innamorato cosa c'e' cosa c'e' che non va io dovrei percio' soffrire da adesso per ragioni ovvie di orgoglio e di sesso e invece niente no non sento niente no nessun dolore Non c'e' tensione non c'e' emozione nessun dolore no... Quand'eri indeciso combattuto tra l'abbraciare me o la vita ti ricordi i miei silenzi pesanti che tu credevi gelosia per inesistenti amanti Allora gia' intuivo che c'era qualcosa che mi sfuggiva quella fragile eterea coerenza di bambino senza troppa pazienza non sento niente no adesso niente no nessun dolore Non c'e' tensione non c'e' emozione nessun dolore non sento niente no adesso niente no nessun dolore Non c'e' tensione non c'e' emozione nessun dolore Quel vetro non e' rotto dal sasso ma dal braccio esperto di un ingenuo gradasso applauso per sentirsi importante senza domandarsi per quale gente Tutte le occhiate maliziose che davi eran semi sparsi al vento qualcosa che perdevi E m'inaridivi E m'inaridivi E m'inaridivi... non sento niente no adesso niente no nessun dolore Non c'e' tensione non c'e' emozione nessun dolore non sento niente no adesso niente no nessun dolore Non c'e' tensione non c'e' emozione nessun dolore no nessun dolore no no no nessun dolore no nessun dolore no nessun dolore no, ehee... Non c'e' tensione non c'e' emozione nessun dolore... Nessun dolore nessun dolore nessun nessun dolore nessun dolore nessun dolore nessun dolore Nessun dolore. - NO DOTTORE No dottore, per favore, non e' urgente, non e' niente. Per un attimo la mente mi si e' accesa e qualcosa si brucio'. Il mio nome? Il cognome? L'indirizzo? Dica il prezzo. Stia tranquillo non son pazzo. Qquesta cosa e' ormai chiusa e ripetersi non puo'. Oh no! No dottore, no dottore! Quel che dice non mi piace L'ho lasciata che dormiva respirava era viva come me! Posso chiamare un taxi e' tardi e devo tornare a casa mia. e' gia' sera e quando e' sera lei mi vuole accanto a se'. e' un'abitudine la nostra quasi una malattia.. Stare insieme, sempre insieme sa com'e'. No dottore! Non e' vero! Son rinchiuso? Io rinchiuso? Ma e' un abuso! Lei e' un pazzo! Lei e' un pazzo, un pazzo e'! No dottore, per favore! No dottore, per favore! - NON E' FRANCESCA (Mogol - L. Battisti) (Ed: C.A.M. - BMG Ricordi) Ti stai sbagliando chi hai visto non e' non e' Francesca Lei e' sempre a casa che aspetta me non e' Francesca Se c'era un uomo poi no non puo' essere lei Francesca non ha mai chiesto di piu' chi sta sbagliando son certo sei tu Francesca non ha mai chiesto di piu' perche' lei vive per me Come quest'altra e' bionda pero' non e' Francesca Era vestita di rosso lo so non e' Francesca Se era abbracciata poi no non puo' essere lei Francesca non ha mai chiesto di piu' chi sta sbagliando son certo sei tu Francesca non ha mai chiesto di piu' perche' lei vive per me lei vive per me. - ORGOGLIO E DIGNITA' Senza te, senza piu' radici ormai, tanti giorni in tasca tutti li' da spendere! Perche' allegria piu' non c'e'! Forse e' un poco di paura che precede l'avventura! Eppure io ero stanco e apatico, non c'era soluzione, ma si' che ho fatto bene. Ma perche' adesso senza te mi sento come un sacco vuoto, come un coso abbandonato? No! Orgoglio e dignita'! Lontano dal telefono, se no si sa! Eh, no! Un po' di serieta', aspetta almeno un attimo! Senza te, leggero senza vincoli, sospeso in mezzo all'aria come un elicottero. Perche' nell'aria piu' non c'e' quel mistero affascinante che eccitava la mia mente? No! Orgoglio e dignita'! Lontano dal telefono, se no si sa! Eh, no! Un po' di serieta', aspetta almeno un attimo! - PENSIERI E PAROLE (Mogol - L. Battisti) (Ed: Acqua Azzurra) Che ne sai di un bambino che rubava e soltanto nel buio giocava e del sole che trafigge i solai che ne sai e di un mondo tutto chiuso in una via e di un cinema di periferia che ne sai della nostra ferrovia che ne sai. Conosci me la mia lealta' tu sai che oggi morirei per onesta' conosci me il nome mio tu sola sai se e' vero o no che credo in Dio. Che ne sai tu di un campo di grano poesia di un amore profano la paura d'esser preso per mano che ne sai l'amore mio e' roccia ormai e sfida il tempo e sfida il vento e tu lo sai. Davanti a me c'e' un'altra vita la nostra e' gia' finita e nuove notti e nuovi giorni cara vai o torna con me davanti a te ci sono io dammi forza mio Dio o un altro uomo chiedo adesso perdono e nuove notti e nuovi giorni cara non odiarmi se puoi. Conosci me quel che darei perche' negli altri ritrovassi gli occhi miei che ne sai di un ragazzo che ti amava che parlava e niente sapeva eppure quel che diceva chissa' perche' chissa' adesso e' verita'. Davanti a me c'e' un'altra vita la nostra e' gia' finita e nuove notti e nuovi giorni cara vai o torna con me davanti a te ci sono io dammi forza mio Dio o un altro uomo chiedo adesso perdono e nuove notti e nuovi giorni cara non odiarmi se puoi. - PER ALTRI MOTIVI Ah! questa poi sento di star per vivere e nello stesso momento tremila riluttanti col lunghissimo mento e i denti scricchiolanti avidamente tremila debuttanti sfondano contemporaneamente le quattro pareti nemmeno tanto ingenuamente perche' non c'erano segnali di divieti. Ah! questa poi sento di star per vivere e i villini camminano dopo i pranzi con l'inquilino in bocca stuzzicante anzi tutte le belle pancione dovrebbero fregiarsi di un balcone. Ah! come sono triste mi mangerei oltre il pasto le liste dei vini se fossero di sfoglie coi croccantini al posto delle scritte. Avrei una voglia, un taglietto d'affetto. Cosa sento ma niente. Un affetto non si prova s'indossa direttamente. Ah! come siamo vivi come tutto accade per tutt'altri motivi. Mettiti nei tuoi panni dove sei piu' aleatoria. Siamo nella preistoria ecco una frase che durera'. Sapessi tu come me ne ricordi un'altra della quale non ho alcun ricordo perche' non avemmo motivi nemmeno di disaccordo anzi come i lati di un triangolo isoscele non avemmo motivo di conoscerci. Ma sento un tepore carnale che cresce sara' un saldatore che al naso mi unisce. Ah! come sono vivace come uno che tace e ci si domanda chi ha fiatato ed ognuno si volto' dall'altro lato credendo di aver pronunciato lui stesso quella frase chi ha parlato e' l'autista che pronuncia il discorso piu' lungo che esista. Al ritorno la strada resto' sola e le corsie incontrandosi non dissero nemmeno una parola. Ah! questa poi sto per vivere di fresco e me ne esco uno da una parte uno dall'altra la Commedia dell'Arte. Ah! come sono vivace come uno che tace. - PER NOME Ha un nome molto bello che se me lo ricordo lo chiamo quel bel nome. E lei stara' non in qualche foresta ma in qualche bestiola che colta sul fatto si voltera' di scatto mostrando i suoi tre quarti stupefatti e gli inzuppati come dolci nel latte bianchi degli occhi con il tocco sopra d'amarena. Per nome ma non tanto per davvero stara' leggendo un libro nel pensiero e infilera' un segnale nel sospeso. Ha un nome molto bello, molto illeso che se me lo ricordo si apre un fico golosamente arreso se lo dico. E lei stara' misurando con calme sequenze di palmi su se' quanto dista la gola fatalista da tutta la tastiera del costato. Avra' accordato il respiro con l'arco della dorsale e sembra l'obiettivo del suo cruciale sbarco. Per nome quell'alone protettivo che la dimenticanza ha rinforzato la punta della lingua m'ha aggredito. Ha un nome molto bello, smemorato. Stara' guardando molto da vicino qualcosa che da qui non l'indovino. E lei stara'. - PER UNA LIRA (Mogol - L. Battisti - R. Angiolini) (Ed: Warner Bros. Music Italy - Clan) Per una lira io vendo tutti i sogni miei per una lira ci metto sopra pure lei e' un affare sai basta ricordare di non amare di non amare Amico caro se c'e' qualcosa che non va Se ho chiesto troppo tu dammi pure la meta' e' un affare sai basta ricordare di non amare di non amare... Per una lira io vendo tutto cio' che ho Per una lira lo so che lei lo dice no Ma se penso che tu sei un buon amico con te lo dico meglio per te... - PERCHE' NO (L. Battisti - Mogol) In un grande magazzino una volta al mese, spingere un carrello pieno sotto braccio a te, e parlar di surgelati rincarati, far la coda mentre sento che ti appoggi a me. Prepararsi alla partenza con gli sci e scarponi, essersi svegliati presto prima delle sei. E fermarsi in trattoria per un panino e restar due giorni a letto non andar piu' via. Perche' no? Perche' no? Perche' no? Perche' no? Scusi lei, mi ama o no? Non lo so, pero' ci sto. Comperar la terra, i semi e qualche grande vaso. Coltivare un orto sul balcone insieme a te. Chi rubo' la mia insalata? chi l'ha mangiata? E rincorrerti sapendo quel che vuoi da me. Chiedere gli opuscoli turistici della mia citta' e con te passare il giorno a visitar musei, monumenti e chiese, parlando inglese, e tornare a casa a piedi dandoti del lei. Perche' no? Perche' no? Perche' no? Perche' no? Scusi lei, mi ama o no? Non lo so, pero' ci sto. Perche' no? Perche' no? Perche' no? Perche' no? Scusi lei, mi ama o no? Non lo so, pero' ci sto, pero' ci sto. - PERCHE' NON SEI UNA MELA Perche' non sei una mela con la buccia tutta lucida e croccante? Io ti vorrei una mela, vera, semplice, spontanea, rilassante. E non un orologio dal meccanismo sofisticato, complicato, incomprensibile. Non generale, tattico, romantico crudele ne' schiava umile ne' santa con candele. Io ti vorrei una mela, bella liscia senza spine luccicante. Perche' non sei una mela naturalmente forte viva, indipendente? Non una mosca che si avvicina e quando fai per prenderla s'allontana. Non una formula chimica eccitante di gelosia piu' frasi come "non sono tua!" Perche' non sei una sfera, rotondamente logica affascinante? Perche' non sei una sfera, dove guardare il mio futuro sorridente? Certo sospetti un imbroglio! Percio' non sei come voglio! Che sia cosi' forse meglio? E chi lo sa? Chi lo sa? Comunque io ti vorrei una mela. - PERO' IL RINOCERONTE Se non si cuoce a fuoco lento rimane cruda dentro. Al dunque quando puo' le piace sentirsi al centro dei carciofi tenerelli. Cosa sa, cosa sa che gli animali sono esseri scorrevoli; pero' il rinoceronte ha il freno a mano, l'amore e' un gesto pazzo come rompere una noce con il mento sopra il cuore, e si dovrebbe vivere lontani per essere creduti se si dice: Qui e' nato un disinganno mai allevato e grosso come un bue, mangiando poco, e si dovrebbe vivere lontani e dire: ho visto qual e' il colmo di me stessa, sfilandomi un maglione sulla testa, per ora si interessa all'infusione, che dona brillantezza ai suoi capelli e la parola chiave e' rosmarino. Il gusto si fa estivo a mezze maniche, esaminando la Venere di Milo, i riti i riti, ma che riti d'Egitto, tutto e` fidanzamento la colazione in tazza, il pranzo, poi la cena e gli intermezzi, basta non le si dica "Indovina chi sono" e non te l'aspettavi ecco cose cosi' tra gentil e tristi cose di burro in forma di conchiglia. Sono io quella ragazza dice puntando il dito come viene viene, in uno sprazzo acrilico a colori mimetici soltanto di se stessi, e di un papero, a sbuffo accidentale, contro un mazzo una messe di cielo, o rosso mormorio di un acquitrino, sono io quella ragazza, infatti e' lei. Per lei un sovrano avrebbe rinunciato a nascere, e un cammello si e' lanciato in una cruna d'ago, smascherando l'acrobata di sabbia in se' sopito. Sono io quella ragazza dice, il giorno prima come il giorno dopo, e il giorno in mezzo me lo metto al dito, cosi' sara' un anello e non un peso. E per lei, qualche atleta contenzioso si e' battuto, smantellato da solo, crollando coi talenti e i gusti intatti. Sono io quella ragazza, infatti e' lei. - POTREBBE ESSERE SERA Potrebbe essere sera, potrebbe essere una sera alabastrina, con le sue venature ed una serpentina fessura per passare dalla sera alla notte con la nostra piccina. Viola il colore della sera, l'ora nella quale tutto resta non tanto com'era, ma come sara'. Rinviate le schegge, s'infrangono come vetrate le saracinesche, come se non dovessero riprendersi piu', risalire, riaprire un domani. E i viali vanno avanti in due filari, per pura educazione, cosi' per cortesia non finisce la via, pur avendo diverse ragioni per fermarsi: cercare gli aggettivi catarifrangenti infranti e lucenti. Ma con l'educazione e con la cortesia, c'e' da fare attenzione tra i viali e sulla via nell'ora in cui si avvera soltanto il colorito della sera. Viola paonazza, la ragazza e' sola con suo grande sollievo per godere con me, si permette un coda, roteata all'intorno, se la mette, la leva: potrebbe essere sera. Le foglie fanno i compiti sui rami: i bilanci, i conti, la lettura con occhi castani, potrebbe essere sera. E tu potresti ridendo dire "Non ho spiccioli, resti d'inverno, ne' di primavere, davvero non ne ho, e non posso cambiare, scusate, ne' l'autunno, ne' l'estate." Viola, paonazza la ragazza e' sola, passa e ripassa la linguetta rosa sopra il quesito del suo labbro squisito. E come resiste, ma come resiste al lamento ottimista di una felicita'; si permette un rifiuto con il mento levato, piu' bellina piu' altera potrebbe essere sera. Come chi in sonno dicesse una frase cosi', giorno dopo giorno, un rumore cosi', a dissolvere a smorire un frase cosi' "Non e' cosi' com'e', non e' com'era" Tu cedi all'insistenza dolce e viola, seguendo la pendenza della sera. - PRENDI FRA LE MANI LA TESTA Due scarpe tu ce l'hai, due scarpe tu ce l'hai, puoi andare dove vuoi, puoi fare cio' che vuoi, perche' tu non lo fai? Perche' non te ne vai, perche'? Un cuore tu ce l'hai, un cuore tu ce l'hai, ma pensi troppo ormai, non sai piu' quel che fai Non sai piu' dove vai e tutto gira intorno a te. Prendi fra le mani la testa e non girera'; prendi fra le mani la testa e non girera'; Dura poche ore la festa, dopo finira'. - PRENDILA COSI' (L. Battisti - Mogol) Prendila cosi non possiamo farne un dramma conoscevi gia' hai detto i problemi miei di donna certo che lo so certo che lo so non ti preoccupare tanto avro' da lavorare forse e' tardi e rincasare vuoi no che non vorrei io sto bene in questo posto no che non vorrei questa sera e' ancora presto ma che sciocca sei ma che sciocca sei a parlar di rughe a parlar di vecchie streghe meno bella certo non sarai E siccome e' facile incontrarsi anche in una grande citta' e tu sai che io potrei purtroppo anzi spero non esser piu' solo cerca di evitare tutti i posti che frequento e conosci anche tu nasce l'esigenza di sfuggirsi per non ferirsi di piu' Lasciami giu' qui e' la solita prudenza loro senza me mi hai detto e' un problema di coscienza certo che lo so certo che lo so non ti preoccupare tanto avro' da lavorare ora e' tardi e rincasare vuoi No che non vorrei io sto bene in questo posto no che non vorrei dopo corro e faccio presto (musica) meno bella certo non sarai E siccome e' facile incontrarsi anche in una grande citta' e tu sai che io potrei purtroppo anzi spero non esser piu' solo cerca di evitare tutti i posti che frequento e conosci anche tu nasce l'esigenza di sfuggirsi per non ferirsi di piu' - PRIGIONIERO DEL MONDO (Donida - Mogol) (Ed: Ritmi e Canzoni) Avere nelle scarpe la voglia di andare avere negli occhi la voglia di guardare e invece restare prigionieri di un mondo che ci lascia soltanto sognare solo sognare. No, se non ci fossi tu io me ne andrei... (Ey ey ey ey). No, se non ci fossi tu io non sarei prigioniero del mondo. Avere nel cuore una voglia d'amare aver nella gola una voglia di gridare e chiudersi dentro prigionieri di un mondo che ci lascia soltanto sognare solo sognare. No, se non ci fossi tu io me ne andrei... (Ey ey ey ey). No, se non ci fossi tu io partirei Non sarei prigioniero di nessuno di niente io sarei fra la gente un uomo che fa quel che sente. Oh, no, se non ci fossi tu io me ne andrei... (Ey ey ey ey). No, se non ci fossi tu io non sarei prigioniero del mondo. - QUESTIONE DI CELLULE Probabilmente il mio papa' insieme a mia mamma chi lo sa desideravano non me ma un altro bambino Un arrivato un costruttore un presidente da onorare un uomo comunque da invidiare un altro bambino Eh no e no non e' questione di cellule ma della scelta che si fa la mia e' di non vivere a meta' io comunque io comunque vada sia molto in alto che nella strada Sicuramente anche lei anche se non l'ha detto mai desiderava meno guai un altro uomo Un uomo tranquillo su cui contare che si lasciasse un po' guidare un po' piu' facile da capire un altro uomo Eh no e no non e' questione di cellule ma della scelta che si fa la mia e' di non vivere a meta' io comunque io comunque vada sia molto in alto che nella strada E certamente c'e' qualcuno o forse molti o nessuno che fa programmi su di me per il futuro Un altro discorso inaugurale o un importante funerale che possa razionalizzare il mio futuro Eh no e no non e' questione di cellule.... - QUESTO AMORE Troppe volte non va, entusiasmi diversi. Ma purtroppo si sa non e' poi cosi' facile amarsi. A me piace lo sport, una vita piu' dura. A te piace legger molto e sentirti piu' sicura. Molto spesso non e' un sottile egoismo, molte volte si tratta, di pazienza di vero eroismo. La tua vita con me e' una lunga lezione. Ti capisco se mi odi canticchiando una canzone. Ah, questo amore, ma che strano sapore. Sa di pianto sa di sale. Non mi piace pero' farne a meno non so. Questo immenso amore. Grandi spazi pero' poco sole. Forse senza un comune ideale, eppure sento che c'e' qualche cosa che vale. MA perche' come mai, hai cambiato d'umore? Non rispondi perche'? Se ti ho offeso l'ho fatto senza volere. Tu sorridi pero' e' per farmi un favore. Resta il fatto che rimane in fondo un grande dispiacere. - QUESTO INFERNO ROSA Non ferirmi no, non fermarlo mai piu'. I baci tranquillizzanti mi buttano giu'. Tu vuoi mostrare a tutti l'amore che c'e' fra noi, una medaglia al valore che da sola tu dai. Adesso che hai una casa un uomo e una reputazione, padrona, padrona anche del tuo padrone. vorresti che ti seguissi nel goder con distinzione di tutti i frutti della vita quasi quasi compresi quelli colti da altre dita No non sei piu' tu E la memoria impertinente mi riporta la' a una ragazza tra la gente smagliante di liberta'. Le parolacce le risate le corse e poi tu mia se fossi un altro uomo direi: poesia. E quando con un salto tu sei piombata tra le braccia mie ti sei spogliata senza trovar ne' scuse ne' bugie e quando per scherzo dissi "Quanto vuoi?" Tu rispondesti seria "L'amor che puoi!". La disinvoltura che adesso tu hai ha come radici gli spiccioli miei. Le mura di un castello hai alzato intorno a noi e olio bollente sugli altri getti ormai scegliendo i nostri amici un computer diventi per l'occasione e chi hai scordato per te e' un barbone mi offri la tua fedelta' su un piatto decorato di mille attenzioni come dire "hai comprato e ora godi le tue prigioni!" Vola la mia mente a qualche anno fa a una esplosione dirompete di vitalita' a quando per punire quel moralista dell'ultimo piano tu improvvisamente gli mostrasti il seno! E quando ancor piangendo per l'emozione tu cantando Fratelli d'Italia gridasti non ti lascio piu' e la violenza con la quale mi abbracciasti un giorno, un giorno quando non conoscevo questo rosa inferno. - RESPIRANDO Respirando la polvere dell'auto che ti porta via, mi domando perche' piu' ti allontani e piu' mi sento mia. Respirando il primo dei ricordi che veloce appare sto fumando mentre entri nel cervello e mi raggiungi il cuore. Proprio in fondo al cuore, senza pudore per cancellare anche il piu' antico amore. Respirandoti, io corro sulla strada senza piu' frenare, respirandoti, sorpasso sulla destra e vedo un gran bagliore Lontano una sirena e poi nessun rumore. Lasciarti e' fra i dolori quel che fa piu' male. Fra tanta gente nera una cosa bella tu al funerale. Respirando pensieri un po' nascosti mentre prendi il sole ti stai accorgendo "che un uomo vale un altro" sempre no non vale. Respirando piu' forte ti avvicini al mare. Stai piangendo. Ti entro nel cervello e ti raggiungo il cuore. Proprio in fondo al cuore senza pudore per cancellare anche il piu' nuovo amore. Respirandomi ti vesti e sorridendo corri e poi sei fuori Respirandomi tu metti in moto l'auto e accarezzi i fiori Lontano una sirena e poi nessun rumore. Dolore e una gran gioia che addolcisce il male. Fra tanta gente nera una cosa bella tu a me uguale. Respirandoci , guardiamo le campagne che addormenta il sole. Respirandoci, fresche valli, i boschi e le nascoste viole. le isole lontane, macchie verdi e il mare, i canti delle genti nuove all'imbrunire. - SE LA MIA PELLA VUOI (Mogol - L. Battisti) (Ed: Acqua Azzurra) Se la mia pelle vuoi se la mia pelle vuoi fa come fai se la mia pelle vuoi se la mia pelle vuoi fa come fai il pomeriggio tu di notte sempre tu ma tu vuoi di piu' al ristorante no al cinema neanche un po' uscir non si puo' se la mia pelle vuoi se la mia pelle vuoi fa come fai se la mia pelle vuoi se la mia pelle vuoi fa come fai domenica e' festa ho male alla testa ma tu dici di no e' primavera fuori ci son tanti fiori fuori ma tu dici di no solo se la mia pelle vuoi se la mia pelle vuoi fa come fai. - SEPARAZIONE NATURALE Se ne andra' molto presto. Qualche frutto dara' forse ancora... Generosa talvolta com'e' la natura. Ah! Se avessi il tempo per amarti un po' di piu'. - SI' VIAGGIARE (Mogol - L. Battisti) Quel gran genio del mio amico lui saprebbe cosa fare lui saprebbe come aggiustare con un cacciavite in mano fa miracoli Ti regolerebbe il minimo alzandolo un po' e non picchieresti in testa cosi forte no e potresti ripartire certamente non volare ma viaggiare Si viaggiare evitando le buche piu' dure senza per questo cadere nelle tue paure gentilmente senza fumo con amore dolcemente viaggiare rallentando per poi accellerare con un ritmo fumante di vita nel cuore gentilmente senza strappi al motore e tornare a viaggiare e di notte con i fari illuminare chiaramente la strada per saper dove andare con coraggio gentilmente gentilmente dolcemente viaggiare.... Quel gran genio del mio amico con le mani sporche d'olio capirebbe molto meglio meglio certo di buttare riparare pulirebbe forse il filtro soffiandoci un po' scinderesti dalla gente quella chiara dalla no e potresti ripartire certamente non volare ma viaggiare Si viaggiare evitando le buche piu' dure senza per questo cadere nelle tue paure gentilmente senza fumo con amore dolcemente viaggiare rallentando per poi accellerare con un ritmo fumante di vita nel cuore gentilmente senza strappi al motore e tornare a viaggiare e di notte con i fari illuminare chiaramente la strada per saper dove andare con coraggio gentilmente gentilmente dolcemente viaggiare.... - SOGNANDO E RISOGNANDO La stalla con i buoi, per cielo gli occhi tuoi e l'acqua e i pesci e poi gli uccelli intorno a noi e latte tu berrai e l'anima bianca tu avrai e dopo cena nei boschi correrai poi ansimante nel letto tu sarai e il sonno poi giungera' fermando il tuo sorriso a meta'. Se corro ce la faro'! Un'altra coda, oh no! E verde ora si puo', che strada prendo non so. Nervosa tu sarai sul marciapiede mi aspetterai. Il ristorante fa il turno oppure no stasera al cinema in piedi non staro' Prendo un calmante cosi' stanotte dormo oh si' ! Uomo se corri un po' ce la fai! Ho quasi ancora un minuto! Uomo ora vicino tu sei! Io sono quasi arrivato! Uomo ora sei giunto da lei. Anche il posteggio ho trovato! La stalla con i buoi, per cielo gli occhi tuoi e l'acqua e i pesci e poi gli uccelli intorno a noi e latte tu berrai e l'anima bianca tu avrai - SOLI Soli per un attimo caduti dentro altre immagini altra gente in me non tu ma non e' importante perche' io so gia' che poi ti amero' di piu' Come aeroplani nella nebbia io e te disperatamente cerchiamo un campo d'atterraggio in noi non temere non c'e' fretta sai vedrai nNaturalmente poi ti abbraccero' mi abbraccerai. Un albero fiori' qualche primavera fa rimase in fondo all'anima un frammento rosa e' logico che noi ci rifugiamo li' al primo freddo anche un niente caldo diventa qualcosa. Soli ma solo per un attimo improvvisamente confusi sospesi quasi due estranei altra gente in te non io ma non e' importante perche' io so gia' che poi mi amerai di piu' - SPECCHI OPPOSTI Ero distratto tu ti davi da fare e non c'eri affatto oppure ti muovevi con un ronzio d'insetto che mi assopiva avevo le palpebre in bilico entravo nel ciclico avvertimento di caduta di mani per tornanti di caduta di sonno in blocchi pesanti. La distrazione questa effusione sgretolamento e spargimento della molto inutile attenzione ridotta a polvere. E debolmente io ti avvicinavo e ti accostavo, sbagliando i tempi, a memorabili esempi di abbandono di incontro ti ascolto capisco ma non molto intuisco pero' la giravolta degli oggetti. Tu aspetti di vedermi passare abbracciato a qualcosa che mi sta giostrando. Mi aspetti per salire mi stai stringendo i fianchi. Sei entrata nella stessa distrazione creata perche' potesse accadere qualcosa e tutto succede quando tutto riposa. Quando l'attenzione per essersi sporta narcisista ai suoi sguardi rovina e se n'e' accorta appena troppo tardi nostra fortuna. Ero distratto e fatta tu sei di svista. Se fossimo simpatici uno all'altra saremmo specchi opposti riflessi limpidi e inebetiti tra se stessi. - STANZE COME QUESTA Prendiamo una carrozza anacronistica, aggiornandola in quanto inesistente. Saliamo alla sua guida. Di redini, di lacci se ne trovano, di legami tra noi, di dolci bende. Bardiamo un animale a caso il cuore dai fianchi pretenziosi da roano. Ecco che trotta. Che ci prende la mano. Abbiamo visto le regge, dietro le inferriate, e le foreste nere e le campate non so di quanti ponti. Ho visto la tua nuca ad Alessandria, e poi me lo racconti se ci sei mai stata, se ti senti, ti sentivi osservata. Il posto e' qui. e' qui quel lavorio dell'erba, simile al pensiero che contiene nel vello quell'orma del tuo corpo ed uno stelo sconvolto dal tuo gomito che avrebbe dimenticato d'essere carnale, per non dimenticarlo in generale. Qui si incavano, senza corpi a pesare, le nostre impronte a muoversi, a sedere. Vedi la', vedi la' e gli occhi saltano come chiaro e pupilla capinere. Ci sono posti al mondo dai quali non c'e' fuga. Stanze come questa, nelle quali restano le nostre rappresentanze, i nostri uffici doganali. Dove noi veramente ci impieghiamo, avviluppati in teneri sofismi, cavilli di permessi, arzigogoli, tropismi nella nostra direzione. Una frontiera e' fatta di due righe. E bastavano le dita di una sola mano mandata avanti in viaggio, e l'altra le fara' da testimone si puo' vedere tutto; e fermamente, se di due righe e' fatta, facciamo la frontiera dove passa fauna e flora straniera. - SUPERMARKET (Mogol - L. Battisti) (Ed: Acqua Azzurra) Supermarket, giovedi', tu lavori li' direttore tu lo sai dimmi dov'e' lei non c'e', non c'e' ammalata forse e' comunque qui non c'e' tornero', le banane, le banane comprero' ma pero' dov'e' andata stamattina non lo so non lo so scatolette colorate carni rosa congelate c'e' di tutto intorno a me ma lei non c'e'. Supermarket, venerdi', tu lavori li' dimmi ieri come mai tu non eri qui tutta colpa della zuppa ne ho mangiata troppa e cosi' sono stata a letto giovedi' anche tu ami tanto le banane anche tu ma pero' costan troppo le banane e percio' questo nostro grande amore che sfortuna oggi stesso finira' per questioni vegetali, di risparmio ed anche di praticita'. - TIMIDA MOLTO AUDACE Amato tanto cosi' me lo ridici amato tanto. Timida molto audace la stessa diversa persona sei tu, e per cambiare ti basta saperlo, che non sei mai la stessa, nemmeno a volerlo. I simboli non sai cosa siano, un'ortensia non e' nemmeno quella. Hai la pazienza di un'onda compresa la tendenza a soffermarti mai, come fosse la fine. Non un dito notevole, ma dieci impercettibili soprusi, aperti come i mari, e come i mari chiusi. Neri i tuoi neri sconvolti divampati imperi irrisolti, e matematicamente rivolti a contenere zeri. Impensabili pero' malleabili, ballabili mammelle abbracciate alle quali volteggi sotto il lampadario delle stelle, inutilmente imitatrici dei tuoi denti. Prendi, e dagli spaventi tanto sentimentali, tiri le diagonali dei sospiri violenti. Svegliata la mattina, guardi nel posto accanto lo sfinito e per quanto respira o non respira. Sai che non si e' mai la propria vita, la tua ti serve appunto per certezza, tu vivi e lasci vivere te stessa con un congedo, con una carezza sicura con la mano, sicura con la mano, con la guancia perplessa. Sciolta come le braccia scomparira' la neve: per sempre se ne andra', e se dovra' ricadere sara' come un armadio che si sgancia e precipita dal cielo in tante schegge. E tuttavia, pero' comunque sia, bellezza e compagnia non vanno bene, non si legano insieme. Risentirai la neve risuonare dentro le risatine, come un piacere che non sai trattenere. La neve tornera' come un pretesto dipinta e sempre finta, e tu la irridi, la lusinghi e la sfidi e la solleva il tuo sbuffo selvaggio. - TU NON TI PUNGI PIU' La lotta dei cuscini senza sonno che spiumano, che fanno zampilli di pollini che pullulano aggressivi, irsuti, istigatori di starnuti. Cosi' tu te la spassi amoreggiando, e te la prendi comoda, con morbida ovvieta', sembrando tu un guanciale contro un altro che t'assale, il tutto in una schiuma, che coi talloni monti come l'uva. E come un muschio domestico stampato e quanto inutilmente rimboccato. Questo composto di onesta futilita' mista a passione come un cialdone si sfa; sulle rovine, vorresti forse anche tu in bricioline come una reggia andar giu'. Tu non ti pungi piu', e la vaghezza non osa, vai molto oltre, tanto poi ti raggiungi. Impenni una montagna solidale e nel suo fianco falle, falle rudimentali, aperte come portali per i tuoi puntuali appuntamenti molto occasionali. E la pianura s'ingrossa: fra la cresta e la fossa, tu non ti pungi piu', l'erba enorme cavalca bianca e verde cobalto, prendendo al volo forme di caduta e di salto, infine dorme come un binocolo nella custodia la tua vista. Se un santino ti visita e t'indora, ma rimandando a poi, perche' dilegua, tu, perche' ti accora, canonica lo fai languire prima e mormori un oramai come una preghierina. Oramai, ora cosa, ora che: perso per perso ohime'. Candida o perversa ma che non ti pungi piu', raccolta o dissipata, esausta o fresca fresca, quasi niente per niente pungente pungente, ma rizzi e doni quel barbaglio alla Luna. Questo e' quanto. Con una belva accanto, e' questo il modo in cui fai l'amorosa: assumi pose inesplose, e non ti pungi piu', non fai piu' la raccolta d'incanti ardenti ed arsi. Una vela e' un sottile perche', un avvilito ohime', e non si dorme bene che' lune piene tutte beate, mutevoli e brune, tutte toccanti. - TUBINGA Da qualche tempo e' recente anche l'antico. Il disco del Discobolo e' cromato. Nella testa di Seneca si sente il motorino di un frullatore. Nelle piramidi continuamente scatta un otturatore. E in te Tubinga, in te non c'e' un juke-box e non un tostapane. Tu mi risparmi d'essere testimone antico e recente delle istruzioni lette attentamente. Non un tasto in comune, non un percorso, passando per bi e ci dalla a alla di. non un cablaggio, non una connessione. Non la contemplazione, nemmeno l'esperienza. Ma una delicata, leggera confusione perche' mi sfugga come una stoltezza l'invocazione a te, mio generale, mia generalessa. E al posto del carattere. E al posto del carattere, mia cara, poniamo una tempesta, un caso esterno, un alto mare che i giorni, i mesi e gli anni inseguono e non possono afferrare. Io decorato di passamanerie come un divano per dirti siediti, distendi le tue gambe ed usura il tessuto col tallone, poi dormici su che poi, quando ti svegli, parlandoti di me ti diro' "Egli. Egli e' qui. e' qui ed ora" e non ti diro' altro. Non parlero' di stili e di reliquie. Tutto e' recente come uno squillo di sveglia. La data piu' vicina e' un dormiveglia. E al posto di cose ci sono le cose. Poniamo le cose esaurite, le stesse. E dopo le stesse mettiamo le cose se le medesime vanno esaurendo. Un bel poligono al posto della stella e nel quadrato il tondo andando bene. Nel coraggio di Achille le rotelle per fare l'orlo alle pastarelle. E supplicante l'immagine e' morente, narciso e dalia insetto galleggiante, come pasto rimastica le spente nature morte virtuosamente. Ahi! C'e' qualcosa che cade e una cosa sta su. Ahi! C'e' del chiaro e del bruno c'e', c'e' una chiusa cosa in se' fa un rumore un po' tacito. Sembrerebbe il sussurro dell'acqua. Ahi! C'e' qualcosa che odora, una profumo non ha. Ahi! C'e' del grande e del piccolo. Una c'e' fintantocche' ce n'e' un'altra che mormora. Sembrerebbe il sussurro dell'acqua. Ahi! C'e' qualcosa che chiude, una schiude, una resta dov'e'; c'e' dell'asciutto e dell'umido nelle cose, cosicche' piatte l'une altre ripide. Sembrerebbe il sussurro dell'acqua. - TUTTE LE POMPE Quando le ha chiesto conosci il tale il tal dei tali Tizio Caio, ti dico che ho sentito, dice, ti dico che ho sentito tutto il rosso del sangue partirsene col nero dei corvi e le cornacchie sopra il giallo, le macchie ondose e lente, dei campi gialleggianti di frumento, ha sentito come un gran rivoltamento, e cateratte urbane e vigili del fuoco e din don dan, tutti i bicchieri straripare dai bar, scoppiando in un cin cin, di bei cristalli isterici tutte le pompe, con l'acqua nelle vene, si mettono a ballare, e pioggiano di gioia. Io ti vorrei incontrare pero' non lo vorrei. Arriva lo schiumogeno e la gente, sussulta di piacere e' pronta a tutto, a consumare li' sopra l'asfalto, la scivolata delle relazioni; lo sguazzo dell'ardire e dell'osare, ed e' da tanto tempo che volevo; e dirmelo potevi dirlo prima: o farmelo capire, o farmelo capire. Le macchine rampando sulle ruote, le gomme posteriori fanno un giro, di piazza col pennacchio, soffiato dai roventi radiatori; lo struzzo, lo spauracchio, il gongolo di gioia, lo spruzzo e lo sbatacchio, l'immensa scorciatoia, per arrivare al sodo. Una lady s'incendia un po' per sfizio, e un po' per gaudio immenso anticipato. E il suo marito in cravatta con la lingua, diventa un calamaro cosi' che non sfigura. Marameo, marameo fanno i cupidi, i frecciatori dal culetto nudo; piu' fitti fitti piu' dei pipistrelli nella notte stellata, che volano d'estate. Pero' piu' belli, belli piu' bellini, bianchi color del lilla gridellino; ma non e' notte e' giorno: magari e' estate forse; forse magari e' estate, cominciano le corse tutti arrivando i primi: i primi in una cosa, una cosina dolce, una cosina dolce. Io ti vedrei davvero volentieri. Volentieri davvero ti vedrei. - UN'AVVENTURA (Mogol - L. Battisti) (Ed: C.A.M. - Fama) Non sara' un'avventura non puo' essere soltanto una primavera questo amore non e' una stella che al mattino se ne va Non sara' un'avventura questo amore e' fatto solo di poesia tu sei mia tu sei mia fino a quando gli occhi miei avran luce per guardare gli occhi tuoi Innamorato sempre di piu' in fondo all'anima per sempre tu perche' non e' una promessa ma e' quel che sara' domani e sempre sempre vivra' sempre vivra' sempre vivra' sempre vivra' No non sara' un'avventura non e' un fuoco che col vento puo' morire ma vivra' quanto il mondo fino a quando gli occhi miei avran luce per guardare gli occhi tuoi Innamorato sempre di piu' in fondo all'anima per sempre tu perche' non e' una promessa ma e' quel che sara' domani e sempre sempre vivra' perche' non e' una promessa ma e' quel che sara' domani e sempre sempre vivra' perche' non e' una promessa ma e' quel che sara' domani e sempre sempre vivra'... - UN UOMO CHE TI AMA Ah! Donna tu sei mia, e quando dico mia, dico che non vai piu' via e' meglio che rimani qui a far l'amore insieme a me! Il vestito trasparente come la tua bella fronte. Oh no! L'offerta del tuo seno orgoglio dell'animale sano. Oh no! Quell'aria da straniera che mi mette ogni volta un po' paura e l'ammirazione che scateni che ti rende sempre piu' sicura Diventano coltelli, supposizioni folli quando e' sera! Ah! Donna tu sei mia, e quando dico mia, dico che non vai piu' via e' meglio che rimani qui a far l'amore insieme a me! e' meglio un uomo solo, per tutti anche per te, un uomo che ti ama La tenerezza prende il posto dell'amore. oh no! E l'emozione il sopravvento sulla ragione! Oh no! E in questa confusione tu sei smarrita! E dando a tutti niente ti sei svuotata. E non riesci piu' a capir nemmeno di chi sei innamorata. Ah donna tu sei mia. - UNA (Mogol - L. Battisti) (Ed: Acqua Azzurra) Tu non sei molto bella e neanche intelligente ma non t'importa niente perche' tu non lo sai tu vivi per ballare sei in cerca dell'amore ma quale, quale amore ancora non lo sai io ti apro il mio cuore e tu fai finta di ascoltare ed intanto guardi in giro vuoi qualcosa da mangiare ma perche' proprio tu prorpio tu nella mia vita che con te prima ancora di cominciare e' gia' finita ma perche' proprio tu proprio tu con quella faccia e' possibile che mi piaccia una come te io cercavo una ragazza con un fiore tra i capelli tu sorridi a brutti e belli e un giardino in testa hai ti accontento in ogni cosa, tutto cio' per una rosa che non ha nessun profumo, che e' di plastica oramai io ti apro il mio cuore e tu fai finta di ascoltare ed intanto guardi in giro vuoi qualcosa da mangiare ma perche' proprio tu... - UNA DONNA PER AMICO (Mogol - L. Battisti) (Ed: Acqua Azzurra) Puo' darsi ch'io non sappia cosa dico, scegliendo te - una donna - per amico, ma il mio mestiere e' vivere la vita che sia di tutti i giorni o sconosciuta; ti amo, forte, debole compagna che qualche volta impara e a volte insegna. L'eccitazione e' il sintomo d'amore al quale non sappiamo rinunciare. Le conseguenze spesso fan soffrire, a turno ci dobbiamo consolare e tu amica cara mi consoli perche' ci ritroviamo sempre soli. Ti sei innamorata di chi? Troppo docile, non fa per te. Lo so, divento antipatico, ma e' sempre meglio che ipocrita. D'accordo, fa come vuoi. I miei consigli mai. Mi arrendo, fa come vuoi. Ci ritroviamo come al solito poi. Ma che disastro, io mi maledico, ho scelto te - una donna - per amico, ma il mio mestiere e' vivere la vita che sia di tutti i giorni o sconosciuta; ti odio, forte, debole compagna che poche volte impara e troppo insegna. Non c'e' una gomma ancor che non si buchi. Il mastice sei tu, mia vecchia amica. La pezza sono io, ma che vergogna. Che importa, tocca a te, avanti, sogna. ti amo, forte, debole compagna che qualche volta impara e a volte insegna. Mi sono innamorato? Si, un po'. Rincoglionito? Non dico no. Per te son tutte un po' squallide. La gelosia non e' lecita. Quello che voglio lo sai, non mi fermerai. Che menagramo che sei, eventualmente puoi sempre ridere poi. Ma che disastro, io mi maledico... - UNA GIORNATA UGGIOSA (Mogol - L. Battisti) Sogno un cimitero di campagna e io la', all'ombra di un ciliegio in fiore senza eta'. Per riposare un poco, due o trecento anni giusto per capir di piu' e placar gli affanni Sogno al mio risveglio di trovarti accanto intatta con le stesse mutandine rosa non piu' bandiera di un vivissimo tormento ma solo l'ornamento di una bella sposa. Ma che colore ha una giornata uggiosa? Ma che sapore ha una vita mal spesa? Ma che colore ha una giornata uggiosa? Ma che sapore ha una vita mal spesa? Sogno di abbracciare un amico vero che non voglia vendicarsi su di me di un suo momento amaro e gente giusta che rifiuti di esser preda di facili entusiasmi e ideologie alla moda. Sogno il mio paese infine dignitoso e un fiume con i pesci vivi a un'ora dalla casa, di non sognare la Nuovissima Zelanda per fuggire via da te, Brianza velenosa! - UNA VITA VIVA Solo un consiglio detto a meta': un po' piu' in alto un po' piu' in la'. Figli miei cari altro non sa, quell'uomo qualunque che e' il vostro papa'. Il fondo marino, giocar da terzino, la spiaggia al mattino presto e la fedelta'! Entrare nel bosco e fermarsi a dormire sul muschio, scordarsi un po' il rischio e la slealta'! Se e' il caso lottare, piu' spesso lasciare. Saper aspettare chi viene e chi va. E non affondare se si puo' in nessuna passione cercando di ripartire, qualcosa accadra'. Curare il giardino e saper fuggire un cretino, usare poco i motori e poco gli allori. Non temere la notte, non temere la notte, pero' amando piu' il giorno e partire senza mai pensare a un sicuro ritorno. Guardando nell'azzurro degli occhi di un neonato sentirsi gia' resuscitato. E inventare la vita, una vita viva, una vita viva. - VENDO CASA (L. Battisti - Mogol) L'erba e' alta ormai lo so e dovrei potare il melo quanta polvere c'e' dentro casa e' tutto un velo la cucina, guarda, che cos'e' quanti piatti sporchi da lavare e mia madre sempre qui che ripete non lasciarti andare e la gente intorno a me come un gufo vuole guardare ma di strano cosa c'e' questa casa ha visto amore oggi vede un uomo che muore oggi vede un uomo che muore la poltrona a fiori e' vecchia oramai quello strappo e' da cucire ho la barba lunga come tu la vuoi ed ho voglia di morire un panino, una birra e poi la tua bocca da baciare e la fiamma si alza ancora dentro me questa casa e' tutta da bruciare. - VENTO NEL VENTO (Mogol - L. Battisti) Io e te io e te perche' io e te Qualcuno ha scelto forse per noi Mi son svegliato solo poi ho incontrato te L'esistenza un volo divento' per me E la stagione nuova dietro il vetro che appannava fiori' Fra le tue braccia calde anche l'ultima paura mori' Io e te vento nel vento Io e te nodo nell'anima Stesso desiderio di morire e poi rivivere io e te E la stagione nuova dietro il vetro che appannava fiori' Fra le tue braccia calde anche l'ultima paura mori' Io e te vento nel vento Io e te nodo nell'anima Stesso desiderio di morire e poi rivivere io e te.