- A MUSO DURO (P. Bertoli - Urzino) E adesso che faro', non so che dire e ho freddo come quando stavo solo. Ho sempre scritto i versi con la penna non ordini precisi di lavoro. Ho sempre odiato i porci ed i ruffiani e quelli che rubavano un salario, i falsi che si fanno una carriera con certe prestazioni fuori orario. Cantero' le mie canzoni per la strada ed affrontero' la vita a muso duro un guerriero senza patria e senza spada con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro. Ho speso quattro secoli di vita e ho fatto mille viaggi nei deserti perche' volevo dire cio' che penso volevo andare avanti ad occhi aperti, adesso dovrei fare le canzoni con i dosaggi esatti degli esperti, magari poi vestirmi come un fesso per fare il deficiente nei concerti. Cantero' le mie canzoni per la strada ed affrontero' la vita a muso duro un guerriero senza patria e senza spada con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro. Non so se sono stato mai poeta e non m'importa niente di saperlo riempiero' i bicchieri del mio vino. Non so com'e' pero' vi invito a berlo e le masturbazioni cerebrali le lascio a chi e' maturo al punto giusto le mie canzoni voglio raccontarle a chi sa masturbarsi per il gusto. Cantero' le mie canzoni per la strada ed affrontero' la vita a muso duro un guerriero senza patria e senza spada con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro. Non so se avro' gli amici a farmi il coro o se avro' soltano volti sconosciuti: cantero' le mie canzoni a tutti loro e alla fine della strada potro' dire che i miei giorni li ho vissuti. - CACCIA ALLA VOLPE (M. Piccoli) Suoni di passi nella via lui bussa alla porta ed entra in fretta dentro al cuore della notte fuori che importa che ora e' c'e' un buco nel tempo quando una certezza lo fa vivere due volte a volte si cambia lo scenario per acquistare un pezzo di inutilita' dimenticando il tempo che non tornera' L'aveva conosciuta quando il treno parte e ci si sente liberi di impomatarsi il cuore di liberare uno sguardo forte lei raccoglieva il duello e le schermaglie giocava molto bene e come una volpe nascondeva il suo tesoro tra le sterpaglie lui fuori dalla tana ad aspettare che uscisse con quella testa bionda tra le foglie rosse desiderando forte che non gli sfuggisse coi sensi appesi al vento la sente gia' accanto fra le betulle e il sole e' un'altra sera che viene e sempre l'ultima occasione che perdi e allora Fuoco le mira alla fronte fuoco si spara alla volpe si apre la caccia questa notte fuoco agli occhi di ghiaccio fuoco tra i rami di vischio col cuore non perde le sue tracce La trova la perde la ritrova ci lascia la carne e la paura ma sa che non bastera' una notte per avere la sua pelle o le sue trecce ripensa ai suoi anni spesi male a guardare la luna col cannocchiale distante dal gusto della vita adesso lei gli canta tra le dita Scende la nebbia che silenzio come se il bosco fosse spento una manciata di nevischio copre le tracce sul percorso meglio tornare meglio andare mette alle spalle il suo fucile eppure quegli occhi di nascosto seguono sempre le sue mosse e sente che il vuoto torna ancora col tempo diventa una preghiera e piu' che sparare a lei che ama spara la rabbia d'esser solo e torna di nuovo il tempo che il tuono si fa violento e vuol sentire cantare un'altra eta' dalla sua gola e il suo profumo nella notte gli fa strada ricarica ancora prende la mira e Fuoco fuoco si apre la caccia questa notte fuoco agli occhi di ghiaccio fuoco tra i rami di vischio col cuore non perde le sue tracce Fuoco le mira alla fronte fuoco si spara alla volpe si apre la caccia questa notte fuoco agli occhi di ghiaccio fuoco tra i rami di vischio col cuore non perde le sue tracce - CENT'ANNI DI MENO (P. Bertoli) Stesi nell'erba tra i fiori di campo persi a narrarci future fortune coi sensi colmi di voglia di vita in tasca solo speranza infinita e una fiducia infinita nel seno quando avevamo cent'anni di meno. Quando una donna era fatta di nebbia e dalle labbra stillava rugiada da quella bocca spandeva all'intorno inni alla nascita nuova del giorno e i suoi capelli odoravan di fieno quando avevamo cent'anni di meno. Mille cannoni perduti da un bacio noi credevamo alla pace nel mondo bastava un dolce sorriso uno sguardo tutti abbracciati in un bel girotondo anche al diluvio davamo il suo freno quando avevamo cent'anni di meno. Oltre i confini di un chiaro orizzonte nascevan solo mattini di pace la fame, il freddo, la tetra miseria o il malgoverno di qualche incapace tutto sfumava in un cielo sereno quando avevamo cent'anni di meno. Luce accecante ci entrava negli occhi e dipingeva di rosa il cammino gli sfruttatori gli schiavi del vizio o i giustizieri di un vecchio ronzino li lasciavamo di fuori dal treno quando avevamo cent'anni di meno. Sopra alle sponde di un lago di pane noi portavamo l'intero creato poi cantavamo canzoni all'amore nudi tra gli alberi ai bordi di un prato paghi d'amore col cuore ripieno quando avevamo cent'anni di meno. Sotto alle stelle in un bar dentro casa senza deciderci ad andare a dormire noi volavamo su Marte o la Luna felici solo di starci a sentire e credevamo a un domani sereno quando avevamo cent'anni di meno. - C'ERA UN TEMPO (P. Bertoli - Borghi) C'era un tempo che i miei occhi non vedevano che te c'era un tempo che dormivi accanto a me senza pensare io credevo tu potessi dedicare la tua vita solo a me. Eri bellissima quando mi amavi Non ho mai capito bene come fosse cominciato so soltano che sei tu che l'hai voluto certo pero' non era un caso tu volessi far cambiare l'operaio ch'era in me. Non ti bastano le mie canzoni. Dicevi che l'amore e' una strada senza uscita ho spostato le frecce ai crocicchi della vita la strada si distende e mi porta ad andar via non c'e' posto per l'amore nel tuo mondo di magia. C'era un tempo che parlavi della forza del destino degli ostacoli che getta sul cammino ma io non ho creduto alle leggende che tuo nonno ti cantava intorno al fuoco. Non sono stato al gioco non ho accettato. C'era un tempo che credevo che il tuo amore fosse vero ma il tuo amore e' troppo chiuso tra te e me perche' non sai capire che la gente puo' morire senza avere amato te. Com'e' difficile farti capire. Dicevi che son pazzo perche' amo la gente mille anni piu' saggia e' invece la mia mente chiarisco tutto quando pensando ai miei ricordi avevi troppo amore nei tuoi dannati soldi. Voglio stare in questo mondo dare un senso alla mia vita e riempirla di sorrisi nuovi e veri cosi non posso piu' restare a fingere l'amore che non c'e' tra te e me. Non e' possibile restare insieme. - CERTI MOMENTI (P. Bertoli - M. Dieci) Anna che hai scavalcato le montagne che hai preso a pugni le tue tradizioni lo so che non e' facile il tuo giorno ma il tuo sentiero e' fatto di ragioni, i padri han biasimato la tua azione la chiesa ti ha bollato d'eresia il cambiamento impone la reazione e adesso sei il nemico e cosi sia. Credo che in certi momenti il cervello non sa piu' pensare e corre in rifugi da pazzi e non vuole tornare poi cado coi piedi per terra e scoppiano folgore e tuono non credo alla vita pacifica non credo al perdono. Adesso quando i medici di turno rifiuteranno di esserti d'aiuto perche' venne un polacco ad insegnargli che e' pił cristiano imporsi col rifiuto pretenderanno che torni indietro e ti costringeranno a partorire per poi chiamarlo figlio della colpa e tu Maddalena da pentire. Credo che in certi momenti il cervello non sa piu' pensare e corre in rifugi da pazzi e non vuole tornare poi cado coi piedi per terra e scoppiano folgore e tuono non credo alla vita pacifica non credo al perdono. Volevo dedicarti quattro righe per quanto puo' valere una canzone credo che tu abbia fatto qualche cosa anche se questa e' solo un'opinione che lascera' il tuo segno nella vita e i poveri bigotti reazionari dovranno fare senza peccatrici saranno senza scopi umanitari. Credo che in certi momenti il cervello non sa piu' pensare e corre in rifugi da pazzi e non vuole tornare poi cado coi piedi per terra e scoppiano folgore e tuono non credo alla vita pacifica non credo al perdono. - COSI' (P. Bertoli - G. Brandolini) Non amo trincerarmi in un sorriso detesto chi non vince e chi non perde non credo nelle sacre istituzioni di gente che e' al potere e se ne serve giocattoli di carta in mano ai pazzi puntati su milioni di persone tu ascolti tutto e cerchi di capirmi finendo poi per fare confusione e dici che per te non sono in pace certo che almeno in questo mi conosci nell'attimo che brucia la ragione io butto al fuoco tutte le mie croci e semino i miei fatti personali mischiati a tutto quello che e' sociale e vivo con la stessa dipendenza gli scandali le guerre o la spirale Perche' son fatto cosi e non ci posso far niente prendimi pure cosi come mi accetta la gente che mi sorride e che mi lascia parlare pero' non mi sente Mi dici che una regola ci vuole qualcuno deve pure aver ragione sara' forse che son diffidente ma i capi non sono altro che persone e trattano le masse come capre tosando e macellando l'eccedenza sacrificando al fatto personale le madri i figli i padri e la decenza Perche' son fatto cosi e non ci posso far niente prendimi pure cosi come mi accetta la gente che mi sorride e che mi lascia parlare pero' non mi sente Si macchiano dei crimini piu' bassi per conservare il posto da sedere le chiese il parlamento i sindacati le banche e gli altri centri del potere gli amici sai gli amici tante volte mi dicono che sono un piantagrane che parlo senza un poco di rispetto che amo piu' gli oppressi o le puttane. - EPPURE SOFFIA (P. Bertoli - Borghi) E l'acqua si riempie di schiuma il cielo di fumi la chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi uccelli che volano a stento malati di morte il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte un'isola intera ha trovato nel mare una tomba il falso progresso ha voluto provare una bomba poi pioggia che toglie la sete alla terra ch'e' viva invece le porta la morte perche' e' radioattiva. Eppure il vento soffia ancora spruzza l'acqua alle navi sulla prora e sussurra canzoni tra le foglie bacia i fiori li bacia e non li coglie Un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale ha dato il suo putrido segno all'istinto bestiale ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario e tutta la terra si e' avvolta di un nero sudario e presto la chiave nascosta di nuovi segreti cosi' copriranno di fango persino i pianeti vorranno inquinare le stelle la guerra tra i soli i crimini contro la vita li chiamano errori. Eppure il vento soffia ancora spruzza l'acqua alle navi sulla prora e sussurra canzoni tra le foglie bacia i fiori li bacia e non li coglie eppure sfiora le campagne accarezza sui fianchi le montagne e scompiglia le donne tra i capelli corre a gara in volo con gli uccelli eppure il vento soffia ancora!!! - FAVOLA (P. Bertoli) Sognai per me un mondo con te un fragile sogno che forse non c'e' sperai che tu nei tuoi occhi blu avessi i pensieri che non trovo piu' amai in te un re che non c'e' e solo la mente risveglia per me pensai che tu coi tuoi occhi blu venissi e non te ne andassi mai piu' Cantai perche' cantassi con me e il canto era dolce cantato da te scherzai perche' ridessi di me e un caldo sorriso sgorgasse da te parlai di te parlando con me al mondo discorso piu' bello non c'e' scoprii che tu coi tuoi occhi blu parevi una stella caduta quaggiu' Infine tu tornasti lassu' e non ho piu' visto quei tuoi occhi blu Rimase a me un mucchio di se se avesse se fosse se disse se c'e' amai cantai pensai e parlai e adesso ho soltanto un ricordo oramai scoprii sognai scherzai e pregai ricordi di un tempo piu' morto che mai. - GENNAIO Giorni di Gennaio, le sette o giu di li con la notte negli occhi ed il vento, viene dal nord che mi fa sentire vivo e mi canta ancora una canzone dolce. Giorni di Gennaio con i passeri appena svegli e la mente che sembra ora cosi libera ed il vento del nord che mi porta le voci dall' Europa. Giorni di gennaio con la neve appena caduta e dietro ai vetri delle case ancora luci di Natale E mi sento un po' triste mentre bevo il mio caffe' solo. Ma la fuori il vento del nord vero amico, un intesa tra noi due forte forte e ascoltando il vento del nord, ti cerchero' sospesa nella mia ragione verro' tra i ricordi che ho di te per ritrovarti ancora mia. Giorni di Gennaio, quando il tempo si e' fermato e la natura sembra non svegliarsi mai ed anch'io come lei vorrei dormire per non pensare piu' Ma la fuori il vento del nord, vero amico, un intesa tra noi due forte forte e ascoltando il vento del nord, ti cerchero' sospesa nella mia ragione verro' tra i ricordi che ho di te per ritrovarti ancora mia. Ma la fuori il vento del nord... - GIULIO Non mi risultare innocente per carita' credo che sia molto importante la serieta' certo sembri tanto convinto come non so dietro quegli amici e parenti tuoi vescovi o no Sai la verita'? Dietro i monumenti tutto il marcio puzza gia'! Se tu ti dici puro noi saremmo davanti a un caso di spergiuro Faccia come acqua stagnante alla TV mostro di cinismo imperante, quello sei tu Parli consumando le labbra che gia' non hai ............................ ti accoppierai Sai la verita'? Dietro i monumenti qualche tomba aspetta gia'! Se tu non chiedi urgenza e' sicuro solo chi ha la connivenza Sai la verita'? Dietro i monumenti qualche banca scoppiera'! Se tu ti senti eterno, hai truccato persino i conti dell'inferno Nutri il parassita che hai dentro con fantasia vendi i tuoi amici morenti come un'arpia dici qualche frase insolente senza pieta' pensi che la gente ignorante non capira' Sai la verita'? Nelle case a volte si conosce la realta'! Se tu ti guardi intorno sotto il mare di merda cresce un altro giorno. - I MIEI PENSIERI SONO TUTTI LI' (P. Bertoli - M. Negri) Fingo di stare calmo ma sono gia' le sei se avessi piu' buonsenso magari me ne andrei cerco di stare fermo in mezzo al via vai t'aspetto per fermarti tra poco scenderai forse se tu volessi forse tu non puoi forse mi aspetti ancora o forse non mi vuoi certo che i miei pensieri sono tutti li e' stato inutile mandarli via io vorrei dirti Ciao come stai come sei bella stasera piu' bella del sole piu' dolce della primavera ma chissa' poi se lei mi vorra' ancora ancora dopo tanto tempo adesso ancora come allora ancora come allora Vorrei vederti dentro quando ricorderai in tutti questi anni non ti ho cercata mai certo se tu volessi allora tornerei a testa bassa come oggi non si fa piu' forse se tu volessi forse cambierei forse tu aspetti un altro e sono gia' le sei certo che i miei pensieri sono tutti li non so decidermi ad andare via io vorrei dirti Ciao come stai come sei bella stasera piu' bella del sole piu' dolce della primavera ma chissa' poi se lei mi vorra' ancora ancora dopo tanto tempo adesso ancora come allora ancora come allora Forse se tu volessi forse cambierei ci ho ripensato tante e tante volte ormai tanto che i miei pensieri sono tutti li non e' possibile mandarli via io ti diro' ciao come stai come sei bella stasera piu' bella del sole piu' dolce della primavera ma chissa' poi se lei mi vorra' ancora ancora dopo tanto tempo adesso ancora come allora ancora come allora. - I POETI I poeti son poeti perche' scrivono poesie fanno a gara nei concorsi dove vincono bugie quei concorsi col salame, con la medaglietta d'oro hanno il vizio di spiegarti che i poeti sono loro. Il poeta e' un uomo stanco che si sveglia a mezzogiorno che si affaccia dal balcone e si guarda appena intorno insicuro e sempre incerto si trascina alla sua tana caffelatte con le uova che la mamma gli prepara. I poeti son dei matti che non pagano il pedaggio fanno finta di capire quando scrivono "coraggio" ma se c'e' da far la guerra il poeta e' giu' in cantina fa l'amore con la serva e si scopa la regina. Il poeta ha dei segreti che non dice con nessuno sono formule di sogno che gli fan vendere fumo con quell'aria un po' sorniona, privilegio dell'artista ama i gatti, beve vino, scorda il conto del dentista. I poeti sono il sole che riscalda le speranze della gente disperata che si nutre di bestemmie i poeti sono il mare che circonda tutto quanto ma han la pelle troppo chiara e non fanno piu' di un tanto. I poeti son poeti perche' scrivono poesie fanno a gara nei concorsi dove vincono bugie quei concorsi col diploma, coi discorsi culturali dove vincono il diritto di non essere normali. - ITALIA D'ORO (P. Bertoli - M. Negri) (Ed: Fado - Getar) Racconteranno che adesso e' piu' facile che la giustizia si rafforzara' che la ragione e' servire il piu' forte e un calcio in culo all'umanita' ditemi ora se tutto e' mutevole se il criminale fu chi assassino' poi l'interesse cosi' prepotente che conta solo chi piu' stermino' romba il potere che detta le regole cade la voce della liberta' mentre sui conti dei lupi economici non resta il sangue di chi paghera' Italia d'oro frutto del lavoro cinta dall'alloro trovati una scusa tu se lo puoi Italia nera sotto la bandiera vecchia vivandiera te ne sbatti di noi mangiati quel che vuoi fin quando lo potrai tanto non paghi mai tutto si perde in un suono di missili mentre altri spari risuonano gia' sopra alle strade viaggiate dai deboli la nostra guerra non si spegnera' e torneranno a parlarci di lacrime dei risultati della poverta' delle tangenti e dei boss tutti liberi di un'altra bomba scoppiata in citta' spero soltanto di stare tra gli uomini che l'ignoranza non la spuntera' che smetteremo di essere complici che cambieremo chi decidera' Italia d'oro frutto del lavoro cinta dall'alloro trovati una scusa tu se lo puoi Italia nera sotto la bandiera vecchia vivandiera te ne sbatti di noi mangiati quel che vuoi fin quando lo potrai tanto non paghi mai. - LA LUNA SOTTO CASA (P. Bertoli - Borghi) La luna e' sotto casa, ma non la prendero' non cerco la fortuna che un giorno mi lascio' non mi appartiene il sogno, non cerco falsita' ma vita e' una battaglia fatta per la verita' Ti lascio ai tuoi pensieri, ai tuoi santoni indu' ai mondi di parole al vuoto che vuoi tu ai tuoi guerrieri pazzi che dormono con te che corrono sull'erba di un giardino che non c'e' Mi hai chiesto di venire nel tuo castello blu con gli occhi nelle tasche, coi piedi sotto in su' ho fatto del mio meglio per stare insieme a te ma tu facevi tutto per non stare insieme a me La tua foresta muta non da' la liberta' la voce si e' smarrita ma un giorno parlera' e sopra alle tue spalle la polvere cadra' vorrai tornare indietro ma ritorno non sara' La luna e' sotto casa ed io la lascio a te se cerco qualche cosa la voglio perche' c'e' ti lascio ai tuoi guerrieri, ai tuoi santoni indu' ai dogmi di una fede tra il suicidio e la virtu' E non m'importa niente se un giorno soffrirai se a furia di sognare tu ti distruggerai sei polvere, sei neve, hai solo falsita' io ho una cosa grande, lotto per la liberta'. - MARIA TERESA (P. Bertoli - M. Dieci) Maria Teresa forse troppa fantasia giornate uguali poche notti di follia fragili ricordi sulla fronte qualche ruga in piu' volti appena scorti poco amore nella gioventu' Giovanni ha gli occhi come un cielo a primavera e i suoi vent'anni sono un varco alla frontiera soffre d'innocenza prende dalla vita quel che c'e' come in una danza lui si aspetta che con te Non resteranno giorni bui se solo tu sarai con lui fin quando tu lo cercherai finche' al suo amore crederai finche' vincerai fino a quando sulle soglie del suo mondo lui vorra' sapere che ci sei Maria Teresa quanta gente non approva quell'espressione quella faccia quasi nuova frugano i tuoi sogni alzando le barriere dell'eta' contano i tuoi giorni pesano la tua diversita' Maria Teresa quanta voglia di poesia convalescente di una eterna malattia la tua strada aperta mostra della vita quel che c'e' fuori dalla porta lui si aspetta che con te Non resteranno giorni bui se solo tu sarai con lui fin quando tu lo cercherai finche' al suo amore crederai finche' vincerai fino a quando sulle soglie del suo mondo lui vorra' sapere che ci sei - PESCATORE [F. MANNOIA] (M. Negri) Getta le tue reti buona pesca ci sara' canta le tue canzoni che burrasca calmera' pensa pensa al tuo bambino al saluto che ti mando' e tua moglie veglia di buon mattino con Dio di te parlo' con Dio di te parlo'. Dimmi dimmi mio Signore dimmi che tornera' l'uomo mio difendi dal male dai pericoli che trovera' troppo giovane son io ed il nero e' triste colore la mia pelle bianca e profumata ha bisogno di carezze ancora ha bisogno di carezze ora. Pesca forza tira pescatore pesca non ti fermare poco pesce nella rete lunghi giorni in mezzo al mare mare che non t'ha mai dato tanto mare che fa bestemmiare quando la sua furia diventa grande e la sua onda e' un gigante la sua onda e' un gigante. Dimmi dimmi mio Signore dimmi se tornera' quell'uomo che sento meno mio ed un altro mi sorride gia' scaccialo dalla mia mente non indurmi nel peccato un brivido sento quando mi guarda e una rosa egli m'ha dato una rosa lui m'ha dato. Rosa rossa pegno d'amore rossa rossa dalla spina nel silenzio della notte ora la mia bocca gli e' vicina no per Dio non farlo tornare dillo tu al mare e' troppo forte questa catena io non la voglio spezzare io non la voglio spezzare Pesca forza tira pescatore pesca non ti fermare anche quando l'onda ti solleva forte e ti toglie dal tuo pensare e ti spazza via come una foglia al vento che vien voglia di lasciarsi andare giu' leggero nel suo braccio forte ma e' cosi cattiva poi la morte e' cosi cattiva poi la morte ? Dimmi dimmi mio Signore dimmi che tornera' quell'uomo che sento l'uomo mio quell'uomo che non sapra' che non sapra' di me e di lui delle sue promesse vane di una rosa rossa qui tra le mie dita di una storia nata gia' finita di una storia nata gia' finita. Pesca forza tira pescatore pesca non ti fermare poco pesce nella rete lunghi giorni in mezzo al mare mare che non t'ha mai dato tanto mare che fa bestemmiare e si placa e tace senza resa e ti aspetta per ricominciare e ti aspetta per ricominciare. - PER DIRTI T'AMO (P. Bertoli - Borghi) Avrei voluto dedicarti una canzone con le parole della televisione tutti quei fiori e quei discorsi complicati che al cine fanno nei locali raffinati ma mi sembra di commettere un reato perche' per dirti che sono innamorato perche' per dirti cosa sento in fondo al cuore non c'e' motivo che mi finga un grande attore. Per dirti t'amo amo te bastava solo che guardassi intorno a me per dirti ti vorrei sposare e' giusto dirlo, dirlo in modo naturale. Non voglio chiuderti in nessun mondo fatato e non ho voglia di tornare nel passato io so potremmo avere il mondo nelle mani se siamo forti e fiduciosi nel domani avremo un posto dove andare a lavorare e avremo figli da allevare e da curare e tanto amore dalla gente come noi e avremo un mondo, un mondo nuovo accanto a noi. Per dirti t'amo amo te bastava solo che guardassi intorno a me per dirti ti vorrei sposare e' giusto dirlo, dirlo in modo naturale. La vera vita non si alleva in una serra chiedo il tuo amore ch'e' nutrito dalla terra perche' e' cresciuto con la pioggia e con il sole e sa capire anche queste mie parole. Per dirti t'amo amo te bastava solo che guardassi intorno a me per dirti ti vorrei sposare e' giusto dirlo, dirlo in modo naturale. - ROSSO COLORE Caro amico la mia lettera ti giunge da lontano dal paese dove sono a lavorare dove son stato cacciato da un governo spaventoso che non mi forniva i mezzi per campare ho passato la frontiera con un peso in fondo al cuore e una voglia prepotente di tornare di tornare nel paese dove son venuto al mondo dove lascio tante cose da cambiare. E mi sono venute in mente le avventure del passato tante donne, tanti uomini e bambini e le lotte che ho vissuto per il posto di lavoro i sorrisi degli amici e dei vicini e mi sono ricordato quando giovani e felici andavamo lungo il fiume per nuotare E Marino il pensionato ci parlava con pazienza aiutandoci e insegnandoci a pescare. Caro amico ti ricordi quando andavo a lavorare e pensavo di potermi gia' sposare E Marisa risparmiava per comprarsi il suo corredo e mia madre l'aiutava a preparare ed invece di sposarsi tra gli amici ed i parenti l'ho sposata l'anno dopo per procura perche' chiusero la fabbrica e ci tolsero il lavoro e ci resero la vita molto dura. Noi ci unimmo e poi scendemmo per le strade per lottare per respingere l'attacco del padrone arrivati da lontano poliziotti e celerini caricarono le donne col bastone respingemmo i loro attacchi con la forza popolare ma convinti da corrotti delegati ci facemmo intrappolare da discorsi vuoti e falsi e da quelli che eran stati comperati E mi viene da pensare che la lotta col padrone e' una lotta tra l'amore e l'egoismo e' una lotta con il ricco che non ama che i suoi soldi ed il popolo che vuole l'altruismo e non contan le parole che si possono inventare se ti guardi intorno scopri il loro giuoco con la bocca ti raccontano che vogliono il tuo bene con le mani ti regalan ferro e fuoco. Caro amico per favore tu salutami gli amici ed il popolo che e' tutta la mia gente sono loro il vero cuore che mi preme ricordare che rimpiango e che mi ha amato veramente verra' un giorno nel futuro che potremo ritornare e staremo finalmente al nostro posto finiremo di patire non dovremo piu' emigrare perche' un tale ce lo impone ad ogni costo. E salutami tua madre, dai un abbraccio a tua sorella chissa' come sara' grande e signorina e lo so sara' bellissima come son le nostre donne sanno vivere con forza che trascina ma le hai mai guardate bene, ti sorridono col cuore e gli sguardi non nascondono timori dove sono pero' uniche e' sul posto di lavoro son con gli uomini e si battono con loro. Ho pensato tante volte che c'e' un senso a tutto questo questo amore non ci cade gia' dal cielo ma parlando della vita e pensando al mio paese mi e' sembrato che mi fossi tolto un peso e mi pare di sapere e mi pare di capire nella vita ogni cosa ha un suo colore. E l'azzurro sta nel cielo ed il verde sta nei prati ed il rosso e' il colore dell'amore. E l'azzurro sta nel cielo ed il verde sta nei prati ed il rosso e' il colore dell'amore. E l'azzurro sta nel cielo ed il verde sta nei prati ed il rosso e' il colore dell'amore. - SERA DI GALLIPOLI (Degola - Borghi) Cosi e' passata la domenica sul mare sugli scogli fino a che il sole non si e' deciso ad andar giu' sulla pelle ci rimane il sale del mare. Giriamo per le vie di Gallipoli Rolando, Sandro ed io in liberta' liberamente qui possiamo star noi soli, tra le vecchie mura bianche di calce. Porto di pescatori e gente povera che invecchia sull'uscio di una sola stanza che mai sara' di questo nostro restar insieme Sandro, quando finira' la nostra attesa? Quando chetato il mare senza piu' una parola le spalle curve, andremo in cerca della luna. Scalzi giocano a calcio sulla strada bambini che crescono solo per andarsene che mai sara' di questo nostro restar insieme Rolando, quando ce ne andremo tutti via di qua? Quando chetato il mare senza piu' una parola le spalle curve, andremo in cerca della luna. Un volto appare ad una finestra ed e' un volto senza sesso e senza eta' amici, amici miei dev'essere cosi scorderemo il nostro stare insieme di adesso. - SPUNTA LA LUNA DAL MONTE (DISAMPARADOS) [TAZENDA] (P. Bertoli - L. Marielli) (Ed: Fado - Getar - De Lucia) Notte scura, notte senza la sera notte impotente, notte guerriera per altre vie con le mani le mie cerco le tue, cerco noi due. Spunta la luna dal monte Spunta la luna dal monte Tra volti di pietra, tra strade di fango cercando la luna, cercando danzandoti nella mente, sfiorando tutta la gente a volte sciogliendosi in pianto. Un canto di sponde sicure, ben presto dimenticato voce di poveri resti di un sogno mancato. In sos muntonarzos, sos disamparados chirchende ricattu, chirchende in mesu a sa zente, in mesu a s'istrada dimandende; Sa vida s'ischidat pranghende bois fizos 'e niunu in sos annos irmenticados tue n'dhas solu chimbantunu ma paren'chent'annos Coro meu (cuore mio) fonte 'ia, gradessida (fonte chiara e di vita) gai puro deo (dove anch'io), potho bier'sa vida (posso bere alla vita). Dovunque cada, l'alba sulla mia strada senza catene, vi andremo insieme Spunta la luna dal monte beni intonende unu dillu spunta la luna dal monte spunta la luna dal monte beni intonende unu dillu spunta la luna dal monte In sos muntonarzos, sos disamparados chirchende ricattu, chirchende in mesu a sa zente, in mesu a s'istrada dimandende; sa vida s'ischidat pranghende Tra volti di pietra, tra strade di fango cercando la luna, cercando danzandoti nella mente, sfiorando tutta la gente a volte sedendoti accanto. Un canto di sponde sicure, di bimbi festanti in un prato voce voce che sale piu' in alto di un sogno mancato. Spunta la luna dal monte beni intonende unu dillu. - VARSAVIA (P. Bertoli - G. Brandolini) Mentre e' notte a Varsavia piove forte lampi e tuoni che spaccano il cielo ch'e' piu' nero del velo che copre la morte a Varsavia hanno chiuso le porte dentro casa qualcuno sta piangendo qualcun'altro vorrebbe far l'amore come posso tesoro tenerti sul cuore se stanotte a Varsavia si muore. Come posso tesoro tenerti sul cuore se stanotte a Varsavia si muore. Hanno ucciso un ragazzo di vent'anni l'hanno ucciso per rabbia o per paura perche' aveva negli occhi quell'aria sincera perche' era una forza futura sulla piazza ho visto tanti fiori calpestati e dispersi con furore da chi usa la legge e si serve del bastone e sugli altri ha pretese di padrone. Da chi usa la legge e si serve del bastone e sugli altri ha pretese di padrone. Sull'altare c'e' una Madonna nera ma e' la mano del minatore bianco che ha firmato cambiali alla fede di un mondo sulla pelle di un popolo gia' stanco stanco marcio di chiese e di profeti da una parte e dall'altra tutti uguali perche' a stare in trincea sono gli uomini normali non i capi di Stato o i generali. Perche' a stare in trincea sono gli uomini normali non i Vescovi e neanche i Cardinali. Ci han traditi e lo han fatto molte volte con cinismo e determinazione han portato fratelli e compagni in prigione e hanno messo un guinzaglio all'illusione non esiste un popolo padrone non esiste ancora un popolo vincente ma soltanto una massa di povera gente da umiliare e da rendere ubbidiente. Ma soltanto una massa di povera gente da umiliare e da rendere ubbidiente. E per tutti oggi e' un giorno brutto troppe coda di paglia stan bruciando troppa rabbia per chi vive ancora sperando in un mondo che vedi sta crollando e' una notte e a Varsavia piove forte una pioggia che scende sul dolore come posso tesoro tenerti sul cuore se stanotte a Varsavia si muore. Come posso tesoro tenerti sul cuore se stanotte a Varsavia si muore. - VOGLIA DI LIBERTA' Vorrei poter suonare ancora un po' e poi seguirti fino in capo al mondo mi vestirei di stracci come so e sarei pronto a fare il vagabondo e a raccontare a tutti il mio passato che e' un campionario di mediocrita' ad accettare tutto mi e' costato e ho perso te che amo liberta' per te io vincerei questa paura di uscire nudo e stanco dalle mura di questo mondo piccolo e banale dove regna chi bara e non chi vale mi specchierei ma senza ipocrisia nell'acqua dove affonda la bugia e laverei dal cuore la vergogna dei compromessi fatti in questa fogna. Mi vedi un po' indeciso ma che importa mi bastera' varcare quella porta e un mondo nuovo si aprira' davanti incerto ma pulito dagli inganni e non avro' nessuno a cui badare nessuno che mi chiamera' papa' non una donna da dovere amare ma solo amore la mia liberta' pero' dovrei buttare la paura di uscire nudo e stanco dalle mura di questo mondo piccolo e banale dove regna chi bara e non chi vale specchiarmi e farlo senza ipocrisia nell'acqua dove affonda la bugia lavare dal mio cuore la vergogna dei compromessi fatti in questa fogna. E' facile parlare ma il coraggio se non l'hai dentro non lo puoi trovare non e' come un pezzetto di formaggio che quando hai voglia te lo puoi comprare se liberta' vuol dire rinunciare a tutto cio' che offre la realta' allora cara amica mi dispiace mi spiace tanto ma io rimango qua a sopportare ancora la paura a vivere ogni giorno tra le mura di questo mondo piccolo e banale dove regna chi bara e non chi vale a volte servira' l'ipocrisia a volte qualche piccola bugia ma non si sta poi tanto male in questa fogna se sai nascondere bene la vergogna.