II tratto del Sile che va dalle sorgenti
di Casacorba fino a Treviso non ha mai causato disastrose alluvioni, forse
per questo non ha costituito motivo di apprensione per le autorità
della Repubblica che non hanno ritenuto necessario effettuarne una rilevazione
completa né un censimento dei mulini che vi operavano.
Tuttavia nei documenti a disposizione si possono individuare ugualmente le
ruote idrauliche presenti nel Sile dal1449 al 1840.
E' il Cinquecento il secolo di più intensa attività, quando
almeno 72 ruote nella zona attorno a Quinto erano azionate dalla corrente,
perché proprio nel Cinquecento si esaurisce la lunga depressione iniziata
con la grande peste del XIV secolo, che aveva flagellato l'Europa. Infatti
i mulini sono un prezioso termometro dello stato di salute della congiuntura
economica e demografica di un territorio: un loro aumento o potenziamento
è indice di una migliore condizione di vita nelle campagne.
Al contrario , nel XVII secolo, l'attività molitoria subisce una forte
flessione i concomitanza con una nuova battuta d'arresto nello sviluppo demografico
del Veneto e nel secolo successivo le macine raggiungono il minimo di 39 a
riprova della stasi in cui versa l'agricoltura trevigiana nell'ultimo periodo
del dominio veneziano.
I MULINI A TREVISO
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