Un Racconto

CALAFARINA

 

 

"Chi si-nni iu a Calafarina!" (Se ne andò a Calafarina!) - con questa espressione i contadini di Pachino indicano impresa difficile se non impossibile, come andare alla grotta di Calafarina e trovare il tesoro che vi sta nascosto.

Si narra che Calafarina era il ministro di Re Barbalonga e fu mandato in Sicilia come vicerè. Il suo comportamento suscitò presto le ire dei Siciliani, che minacciarono di ribellarsi.

Il re conosciute le malefatte di Calafarina mandò in Sicilia il suo fidato ammiraglio Giorgio Maniace, il quale pose sotto accusa il ministro. Questi per tutta vendetta ricorse ad un incantesimo: acquistò un bellissimo anello di inestimabile valore e lo donò alla figlia di Maniace. Appena la bella Mafalda infilò l'anello al dito, scomparve e si ritrovò in una scura caverna dove l'attendeva il truce Calafarina, che aveva assunto le vesti di un terribile mago. "Sei mia prigioniera - fece il mago - . Domani spariremo nelle profonde viscere della terra con tutti i tesori che ho depredato al popolo siciliano".

La bella Mafalda pianse tutta la notte. Il suo pianto commosse le Belle Signore del luogo, le quali si presentarono in tutta la loro bellezza: "Ascolta - le dissero - non possiamo fare molto contro il mago.  Ma togli l'anello dal dito e buttalo in mare. Se qualcuno lo troverà libererà te e guadagnerà il tesoro di Calafarina. Ma fin quando l'anello resterà in fondo al mare tu sarai prigioniera e la Sicilia povera e meschina. Ma attenzione: esso sarà preda di Cefalone, un pesce uomo che lo inghiottirà divenendo perciò immortale".

La bella si sfilò l'anello e lo buttò in mare. L'anello fu inghiottito da Cefalone, il quale acquistò la virtù di non morire ma, perché si nutriva di certi frutti marini che si trovavano nelle caverne interne dei nostri mari e a contatto con la pietra preziosa dell'anello gli davano l'immortalità.

C'era solo un modo per pescare Cefalone: trovare quei frutti marini. Una volta trovato il frutto si attacca all'amo e si aspetta che Cefalone attirato dall'odore del frutto abbocchi. Così si pescherà anche l'anello che si trova nello stomaco dell'uomo pesce. Con l'anello si disincanterà il tesoro di Calafarina. Finchè l'anello sarà preda di Cefalone il tesoro dei Siciliani resterà nelle viscere della grotta di Calafarina e la Sicilia povera e meschina. Così narrano i pescatori e i contadini di Pachino e assicurano che la grotta si trova proprio in territorio di Pachino, in contrada Cavettone.